64-Parliamone
Il giorno è tramontato, le luci del parco illuminano il sentiero battuto da pietrine, gli sportivi sono già in giro per la corsa serale, i ragazzi con lo skateboard fanno acrobazie sulla pista.
Se non fosse per questa spada di Damocle che pende su di noi, sarebbe stata la passeggiata perfetta per farle conoscere le bellezze naturali che mi circondano qui in Australia.
Costeggiamo il lago, il gracchiare delle rane accompagnano questo nostro silenzio.
Il mio silenzio fatto di mille domande e il suo, immagino, pieno di verità nascoste e di dubbi su quale bomba sganciare per prima.
"Da quanto?" La mia voce bassa, irriconoscibile anche a me stessa pone la domanda senza filtri. È unitile girarci intorno.
"Da sempre..." Si ferma davanti a una panchina, lontano dagli sportivi, lontano dai ragazzi con lo skateboard e dalla gente che passeggia.
"Dallo stage in Australia?" E' titubante, vedo la sua lotta interna, la vedo in difficoltà, ho compassione di lei, mi siedo cercando di essere rilassata e aperta a qualunque cosa mi dirà. Le prendo le mani e la faccio accomodare.
"Da prima" Come da prima? Da prima quando? Una vita costruita su delle bugie, respira devo stare calma, non c'è solo lei in questa storia e mi devo ricordare di miei peccati, focalizzarmi su quanto io stessa sia stata infedele a Mark, ma il mio corpo mi tradisce levando la mano dalla sua.
"...Senti...è difficile... è complicato...è assurdo tutto questo, devi capirmi, io ci tengo a te, alla nostra amicizia e per questo che ho deciso di dirti la verità, e prima che vai in escandescenza, anche Mark ha la sua parte di colpa... Ti ricordi il concerto Heavy Metal al tuo sedicesimo compleanno? Io allora chattavo con Mark...non lo conoscevo...i giorni successivi al concerto, le chat cominciarono a diminuire, perché ormai chattava con te..."
"Come l'hai saputo?"
"Presi coraggio e andai a casa sua, lui stava chattando con te, ero stupida, una ragazzina scema, lo sedussi e... poi quando tornava dai suoi viaggi di lavoro mi cercava... ero innamorata accettavo qualunque cosa da lui. Mi dispiace! Sul serio, poi lo stage in Giappone, ci avvicinò tantissimo, pensavo che ti avesse lasciata...facemmo un viaggio tutto nostro qui in Australia, quando una sera all'ennesimo bip del suo cellulare mentre stava sotto la doccia ho sbirciato, eri tu. Il mondo mi crollò addosso, lo obbligai a tornare e fare chiarezza in questa assurda situazione, non poteva andare avanti così. Ma quando ti ha rivista a scuola, e tu gli sei piombata addosso...poi sua madre che ti lodava e sembrava tutto così architettato, la madre ti comprò l'anello e organizzò la festa di compleanno-fidanzamento, avevamo scelto quel ristorante per dirti la verità ma tutto sembrava remare a sfavore, come dirti che non voleva avere più niente a che fare con te davanti ai vostri genitori?"
E' stato tutto una farsa da sempre, sono stata ingannata da subito e nemmeno me ne ero accorta, che stupida ragazzina che ero, cercavo l'amore, cercavo qualcuno che mi amassi, lo cercavo disperatamente, qualcuno che riempisse il vuoto lasciatomi da mamma, tutte quelle notti a piangere, perché mi lasciava ad aspettarlo e non si presentava, i sensi di colpa, oddio non so se essere arrabbiata con Mark, con Lori, con Dora o con me stessa. Ma io sono quella che ho perso tanti anni dietro, a cosa? L'ho fatto soffrire, l'ho ingannato, l'ho escluso dalle mie scelte, eppure lui non è quel santo che voleva dimostrare di essere.
"Ma poi quando vi siete sposati, l'ho tenuto alla larga, non volevo avere a che fare, quando tornò dall'Abruzzo due anni fa, mi chiamò disperato e andai a casa vostra, mi raccontò quello che aveva visto...ero nella dependance quando sei arrivata, sono debole quando si tratta di lui, mi dispiace. Ora abbiamo raggiunto una sorta di tranquillità, siamo diventati una coppia a tutti gli effetti. Perciò sono venuta fin qui da te, non voglio più nascondere i miei sentimenti, voglio essere libera di amarlo"
"C.J.?"
"Se ti va, ne parleremo anche con lui, amo quel bambino e lo sai. Non riuscirei mai a ferirlo o a fargli del male..."
"Grazie per essere stata sincera..." Che altro potrei mai dirle? I miei errori sono tanti, come potrei mai giudicarla? Quella che dovrebbe essere messa alla gogna sono io, per non essere stata abbastanza in niente, solo nel lavoro, solo negli studi, le mie scelte hanno rovinato il loro rapporto e il mio futuro con Antonello.
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