62-Prepararsi

Sono emozionata all'idea che presto vedrò C.J. anche se non è passato tanto tempo dall'ultima volta che è venuto con Stefania e Papà. Fa la seconda elementare, è un bravo bambino. Ogni sera mi racconta quello che ha imparato durante la giornata, le amicizie che ha e una in particolare che è amichetta sua dall'asilo Cora. Mi confessato che lui vuole sposare Cora da grande. Quando me l'ha detto sono rimasta sorpresa di rivedere molto di me in lui, anch'io quando ho conosciuto Antonello la prima cosa che dissi era che da grande l'avrei sposato, mi rattrista vedere come invece la nostre strade si sono allontanate...

Esco prima dall'ufficio, voglio prepararmi a dovere. Passo per il mercato e faccio la spesa, riempio il carrello, menomale che ho la macchina, riempio tre buste. Non mangio mai a casa, nessuno mi aspetta quindi solitamente preferisco staccare un'ora dal laboratorio ed immergermi nei parchi, a piedi nudi con un panino. Per poi tornare al laboratorio e continuare a lavorare. Ho dato sempre il massimo, mi sono fatta notare e sono riuscita ad ottenere un posto remunerato. Al primo stipendio ho abbandonato la casa famiglia e ho affittato un monolocale, l'ho reso confortevole C.J. si trova bene, quando viene lui, prendo ferie al laboratorio e ci godiamo della nostra compagnia, sto cercando di essere una mamma anche se part-time.

Sono decisa a recuperare il tempo perduto, tempo che ho perso pensando solo a quanto fosse stata crudele la vita con me, invece di pensare alla fortuna di essere diventata madre.

Mi fermo al fioraio, compro un bouquet per addobbare la tavola e così nella casa si spanderà il loro profumo rendendo la casa accogliente.

Passo anche al negozio di giocattoli, compro uno di quei mostri che piacciono tanto a C.J. e delle macchinine, secondo quello che mi ha detto Stefania dovrebbero arrivare domani.

Non vedo l'ora di parlare con Mark, di sicuro non mi ha detto che veniva perché vuole farmi una sorpresa. Vorrà dirmi qualcosa di importante, forse anche lui ha preso questo periodo per riflettere, per capire che per il bene di C.J. dobbiamo stare insieme, dobbiamo provarci. Lo spero tanto, magari vuole riallacciare i rapporti, ed non essere così freddo nei miei confronti.

Gli chiederò perdono, per non essere stata la donna che meritava, per averlo fatto soffrire.

Rientro nell'appartamento, vado avanti e indietro con la spesa, sto dentro la vettura cercando i regali per C.J. che si sono sparsi sul sedile. Come avrà fatto a rompersi la busta lo vorrei tanto sapere...

Una luce illumina l'interno della mia macchina, alzo la testa per vedere di cosa si tratta. Sono le luci di un taxi che sta parcheggiando, rimango abbagliata, esco dalla vettura, a fatica e con una mano mi schermo per poter vedere chi sta per scendere dal taxi, la portiera si apre e vengo chiamata con una voce così dolce. C.J. mi viene incontro e mi abbraccia forte. Dall'altra parte scende Mark, alto bello, da tanto che non lo vedevo. Mi guarda, mi sorride con gli occhi ma la portiera è ancora aperta porge la mano verso l'interno e scende Lori, la mia migliore amica. Mark le posa una mano sulla spalla, la stringe come a darle forza, lei mi guarda e mi sorride. Si avvicina mi da un bacio sulla guancia e posa mi bisbiglia all'orecchio.

"Mi dispiace...dobbiamo parlare...ti voglio bene" E' un attimo e riesco a capire che il castello mentale che mi ero fatta, era costruito sulla sabbia e come tale la marea l'ha raso al suolo.

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