58- Ancora noi

Il cielo all'improvviso è plumbeo come i miei pensieri, pesanti e senza logica ne via d'uscita.

Il telefono squilla, ricordandomi che lo dovevo controllare, nel caso in cui ci fosse stato un messaggio di Mark.

"Alice...non hai letto il mio sms?"

"No scusami...sei già arrivato?" Brutta l'abitudine, neanche ci siamo salutati, tentenna al telefono e mi ha chiamato per nome anziché biscottino, questo vuol dire solo una cosa...

"Non funziona, eh?"

"Ci abbiamo provato..." Non ha nemmeno il coraggio di dirmi che non mi ha mai amato.

"C'ho pensato...prendiamoci...una pausa. Pensavo...di trasferirmi nella dependance e..."

"E C.J. cosa...? E come ci dovremmo comportare? Come funziona?"

"Calma Alice! C.J. non se ne accorgerà, prendiamo il tuo viaggio per l'Australia come un periodo di prova..."

"Se mi accettano, altrimenti?"

"Ci penseremo, intanto rimani dai tuoi..." La sua voce è greve, seria. Ho tirato troppo la corda e alla fine l'ho spezzata.

La telefonata si chiude senza un minimo saluto, ho bisogno di parlare con qualcuno. Prendo C.J. e lo porto a casa di Desi. Devo sfogarmi in qualche modo.

Non c'è neanche bisogno di chiamarla, sembra che era in attesa della mia visita. La trovo splendida col suo pancione sotto la veranda a sorseggiare succo d'arancia.

"Straniera era ora!" Esulta dalla sedia mentre racconto quello che provo.

"Tu lo sai che io ti voglio bene, ma te lo devo dire, a volte ti comporti da bambina capricciosa e petulante. Devi cominciare ad amarti, ad amare quel bambino perché se non te ne sei accorta sta crescendo consapevole che i suoi genitori non si amano. Sono schietta e mi dispiace. Ma ora che lo sai, che i tuoi atteggiamenti hanno distrutto il tuo matrimonio, mi sembra ora di agire se vuoi rimettere in piedi il tuo rapporto con Mark." E fa una smorfia.

"Quella testolina già sta pensando ad altro, eh? Da che parte pende l'ago della bilancia?" Mi osserva attentamente mentre mi parla.

Già da che parte pende? Sono sempre più confusa e decidersi non è facile, per amore a C.J. e a me stessa devo.

La sera rimetto a letto C.J. decisa di affrontare un discorso serio con Antonello. Devo chiedergli scusa perché sono stata crudele a dirgli che noi eravamo niente. Mi sento in colpa per quelle parole...

Aspetto che rientri, seduta sul davanzale della mia finestra con il cellulare in mano rileggendo l'sms che mi ha mandato Mark prima di partire.

Vinci sempre tu, ti lascio in "buone mani"

Sa tutto? È possibile che sia andato all'insenatura? Non l'ho mai portato ed è lontana dalla folla dei turisti, poi si arriva via mare... mentre mi arrovello tra mille domande senza risposte, finalmente le luci della dependance si accendono, piano piano scendo e mi incammino.

I miei buoni propositi vanno in malora quando lo vedo con solo un asciugamano in vita sdraiato sul letto illuminato dalla TV accesa.

"Alice che fai?"

"shh" con un dito sulla labbra. mi avvicino piano, a un passo da lui tiro giú una bretellina e poi l'altra e faccio scivolare il vestitino a terra, decisa avanzo. Non sono padrona delle mie azioni, mi ribolle il sangue di desiderio, desiderio represso in tanti anni senza di lui. Ai piedi del letto, salgo a carponi, mi chino baciando ogni singolo pezzo della sua pelle nuda, accompagno ogni bacio da un mi dispiace, tu sei mio, io sono tua, ti amo.

Prendo le sue mani e le porto sopra la sua testa, lentamente lascio che le nostre anime e il nostro corpo si fondano insieme, lo amo non ho mai smesso. Spalanco gli occhi quando in totale devozione arrivo alla vetta. E poco dopo tocca a lui raggiungermi in questo Paradiso. Non riesco a smettere di sorridere. Esausta poggio la testa nell'incavo del suo collo mentre i nostri respiri si calmano. Mi sollevo appena per riempirlo di piccoli piccoli baci su tutto il suo viso. Mi sento libera.

"Perdonami, Antonello! Non volevo dire quello che ho detto sulla spiaggia, mi dispiace"

Lui tace mentre mi accarezza la schiena nuda, ha le palpebre pesanti e cade addormentato. Scivolo via, lo osservo prima di tornare nella casa. E sussurro

"Dormi angelo biondo"

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