50 - Sogni e Realtà

È una mattina strana, il sole è ancora alto, filtra attraverso le tapparelle di una stanza non mia, ho la bocca tutta impastata e il mio sguardo si posa sulla flebo che è attaccata al mio braccio, ho davvero paura, dove mi trovo?

"Ciaooo biscottino sei sveglia" Mark allunga troppo le o quando vuole essere carino e dolce con me, mi da su i nervi quando lo fa.

"Dove sono?" Il suono mi esce un po' rauco.

"In ospedale, ci siamo spaventati con mamma e non volevamo chiamare tuo padre, ora che è in viaggio di nozze..."

"Ecco benvenuta tra noi, signora" Una signora forse sula cinquantina, con i capelli raccolti, con il camice bianco, immagino sia la dottoressa, irrompe nella stanza insieme a Dora.

"Qui ho i risultati delle analisi, congratulazioni a questa bella coppietta, è incinta! Ora..."

"Incinta! Incinta quando? Incinta perché? Io...io...da pochi giorni che ho avuto le mestruazioni prendo anche la pillola siamo stati attenti, sei stato attento, vero! Com'è possibile?" Il mio sguardo saetta da Mark alla dottoressa. Non ho controllo sulla mia lingua e il nervoso e la paura fanno di me una macchinetta di domande senza freni. La dottoressa mi guarda e sorride.

"Noto una futura mammina un po' spaventata, ti spiego la pillola funziona al 99% quel 1% di margine di errore può capitare, per quanto riguarda le mestruazioni, erano semplici perdite da impianto dell'embrione nell'utero. È facile confondersi con le perdite da ciclo." Non sento più niente mi ronzano le orecchie, ho capito sono irrimediabilmente incinta, inizio a piangere perché l'ansia sta prendendo il sopravvento. E i miei sogni? Le mie speranze di diventare indipendente? La mia scelta di lasciare Mark? Tutto in fumo.

"Come lo dico a mio padre?" dico tra i singhiozzi, sento la porta chiudersi, evidentemente la dottoressa non ha voglia ne tempo di sentire le mie lagne.

"Oh cara, ti sei emozionata? Non ti devi preoccupare di niente, se hai paura per tuo padre, gli diremo che...è nato prematuro, non c'è alcun bisogno di dirglielo ora, non credi?" L'idea di Dora non mi piace affatto, presto si vedrà la pancia, sarà evidente, vuol dire che...

"Biscottinooo, anticiperemo la data del matrimonio, vedrai andrà tutto bene. Potremmo sposarci a Milano e andare a Londra in viaggio di nozze" Guardo i suoi occhi, pieni di speranze ed emozione, invece io voglio morire. Dov'è Antonello? Mi manca, mi stanno organizzando la vita, la stanno capovolgendo e io mi sento così debole che riesco solo a piangere.

Mi accarezzano la testa, mi bisbigliano parole all'orecchio, ma dentro di me cresce l'odio. Perché Mark non è stato attento? il grande tra i due dovrebbe essere lui. E se...fosse di Antonello? Le lacrime non mi lasciano tranquilla. Loro pensano che piango perché non so come dire a mio padre che sono incinta, invece io piango perché Antonello è partito per Parigi. Potevamo avere un futuro tutto nostro, potevamo stare insieme sul serio. Perché mi hai abbandonata? Si è quello che hai fatto, mi hai lasciato in mano loro. E io che volevo solo te, sei lontano invece Mark è qui vicino a me e non ha esitato un istante. Lui è un uomo. Antonello sei solo un ragazzino...purtroppo. ...

Dora osserva il mio silenzio e ha uno sguardo strano, come quello che ho intravisto ieri sera mentre ballavo con Mark, alle nozze di mio padre, ha detto che non mi devo preoccupare perché organizzerà il matrimonio prima che inizi l'università, papà non sospetterà di nulla. Lo troverà conveniente visto che comunque sarei dovuta partire per Milano. Che gioco sporco quando tutto poteva essere così semplice.

L'università? Oddio e ora si che mi sento in trappola, il mio sguardo cade sulla pancia mi viene istintivo di accarezzarla ma i pensieri sono bui e mi spaventano. Tu non riuscirai a far svanire il mio sogno, è inutile che mi fai vomitare l'anima, io continuerò il mio progetto di vita. Non ti ho cercato, ci sta già Mark che ti amerà per tutti e due. Io in fondo sono solo una ragazzina che vuole diventare qualcuno e tu non intralcerai il mio cammino.

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