31 - Raggio di sole
Dopo aver visto alcune fotografie di Mark con un'altra in Giappone, sono caduta in trance dalla rabbia, ritrovandomi in strada senza accorgermi, dopo di che stavo già parlando con Pat e Antonello.
Voglio rimanere da sola con Antonello. Pensa Alice, pensa veloce per sbarazzarti di Pat e avere qualche minuto da solo con Antonello.
"...Senti Pat mi presti quel CD dei heavy metal me lo voglio masterizzare così me li sparo nelle orecchie mentre cerco di studiare..." pat asseconda e corre al suo appartamento a prendermelo.
Finalmente sono sola con Antonello, il sole batte sulla sua testa bionda, fin da quando l'ho conosciuto sono stata ammaliata dai riflessi biondi che li dona il sole quando si posa sulla sua testa. Vorrei tanto allungare la mano e sentire ciocca dopo ciocca scivolare sulle mie dita. Ma non posso rischio di sembrare pazza.
Le pongo semplici domande per rompere il ghiaccio e mascherare l'imbarazzo.
Non risponde eloquentemente alle mie sciocche domande, eppure dai racconti di Ludo non sembrava timido... sarà che non gli piaccio più? Sarà che non gli interesso?
Mi fissa il seno e mi do una rapida occhiata, oddio sono uscita con la minigonna e il top, ma la timidezza oggi non deve far parte di me, finalmente lui é davanti a me, anche a monosillabi stiamo facendo conversazione e io non voglio altro.
Come diceva mia nonna é destino! Per una ragione ho visto quelle foto di Mark e caduta in trance sono uscita fuori. Siamo destinati a stare insieme e non posso farmi sfuggire questa occasione, voglio che si ricordi di me, che mi ami come se il tempo a Milano trascorso separati non fosse mai esistito. Voglio il mio Antonello dalle canzoni smielate di Venditti e dagli abbracci sinceri. Non siamo più bambini ma lo rivoglio. Perché io dal primo momento che ho posato i miei occhi su di lui non ho smesso di amarlo...
Il telefonino che mio padre mi ha regalato per il mio imminente compleanno inizia a squillare e mi riporta alla realtà. É Ludo mi invita a una festa e colgo l'occasione al balzo per invitare lui.
"ehi! ci sei? parlo con te..." muovo le mani davanti alla faccia di Antonello per attirare l'attenzione su di me
"Ma con chi parli? Mi Chiede Ludo dall' altra parte del filo
"Aspetta Ludo questo sembra che sta sempre sulle nuvole..."
"Non mi dire che ti sei decisa a scendere in cortile? Invitali!" continua Ludo che conosce bene sia Pat che Antonello
"si adesso chiedo...ecco mi guarda..."
"Antonello me lo immagino con la faccia da pesce lesso, quando ha una ragazza davanti va in stato catatonico" lo conosce bene Ludo... purtroppo
"hahahah!! scema che sei!... "
" Lui sarebbe l'ideale perdere la tua preziosissima verginità, ci sa fare il ragazzo anche se adesso ti guarda come un pesce lesso.." puttana penso
"nooo dai! è carino..." dico
"dico sul serio!...aspetta Ludo..ehi tu! che fai domani sera? "
"io..n-niente, perché?" risponde balbettando Antonello cosa che trovo carinissima
" la mia amica, qui.." e accenno col dito il telefono " mi ha invitata a una festa, vuoi venire, please?"
" certo!!" dice senza riflettere.
Chiudo la telefonata con Ludo rimanendo d'accordo di sentirci dopo, torna Pat con il cd che gli avevo chiesto per masterizzare e invito anche lui.
Risponde subito di si e aggiunge:
"Devo farti da guardia del corpo, eh?"
Non gli rispondo perché stavolta voglio cavarmela da sola ma senza di lui papà non mi lascerà andare e io voglio andarci perché desidero con tutta me stessa stare con Antonello
"ci conto alle 8 al cavalcavia, la festa è a casa di Cinzia!"
"suo padre non è l'ex militare.." s'informa Pat
" si ma i suoi sono partiti per una settimana in crociera, quindi ha casa libera..beh Pat grazie per il cd. mo' mi tocca studiare tutto il pom così domani pa' mi lascia dormire da Ludo"
"e tu mi vuoi far credere che dormirai da Ludo?"
" ha ha ha Pat sei così divertente...poi ci saranno i ragazzi del commerciale sono una favola..beh a domani!"
Sinceramente non sono certa se ci saranno ma mi va di fare la civettuola, voglio attirare la sua attenzione.
Devo farmi vedere sicura e continuo a camminare fino alla biblioteca. Devo escogitare un piano... lui deve ricordarsi di me.
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