28- Sorprese


Il periodo più bello mai trascorso della mia vita sta terminando, che peccato! Mark partirà, mi mancherà tantissimo.

Lo guardo mentre prepara la valigia, sto appoggiata allo stipite della porta a braccia incrociate, volevo fargli una sorpresa e mi sono presentata nel suo appartamento.

Sapevo che lascia la chiave sotto il porta ombrelli a forma di tartarughina davanti alla porta, quatta quatta credendo che non ci fosse nessuno mi sono intrufolata all'interno, ho notato subito che qualcosa non andava perché appese alle sedie del cucinino ci sono dei vestiti buttati alla rinfusa. Mark solitamente è molto ordinato.

L'appartamento in affitto è così piccolo che aprendo la porta d'ingresso c'è una panoramica complessiva del cucino e da lì puoi vedere la camera da letto con bagno annesso. Un corridoio di casa ma per il tempo che deve stare in questo paesino va bene.

Chino sulle valigie, con le cuffie alle orecchie, Mark indaffarato va e viene dall'armadio.

Non mi ha ancora vista, sembra veramente preso, sembra quasi che...stia scappando. Non voglio pensare questo di lui, ma questa è l'impressione che mi sta dando, anche perché mi aveva detto che mancano quindici giorni alla partenza, perché rivoluzionare adesso l'appartamento? Sabato poi non voleva parlare con mio padre, chiedere la mia mano ufficialmente? Che storia è questa, non voglio arrabbiarmi prima di sentire le sue giustificazioni, ma ho già le guance in fiamme per quello che penso che mi dirà. Voglio dargli il beneficio del dubbio ma ora mi sento un po' ridicola pensando che sto indossando dei pantaloncini con un mini top trasparente che s'intravede la biancheria di pizzo nero. Il tutto ben coperto da un cappotto.

Ma prendiamo il toro dalle corna mi devo fare forza...

Quando lui si solleva dalla valigia e va al armadio a prendere un completo, approfitto che ha le mani alzate e occupate e stacco le cuffie dal mangianastri, la stanza si avvolge dai suoni dei Heavy Metal e lui si gira di scatto, con una mossa fulminea mi butta sul letto, afferrandomi dai polsi. Anch'io so qualche trucchetto e men che non si dica è lui sotto di me chiedendo pietà che lo lasci andare.

A cavalcioni su di lui con una mano tengo stretta le sue sopra la testa e con l'altra afferro un indumento qualsiasi dalla valigia. Ho l'affanno, menomale che dovevo star calma, ma la sua mossa fulminea ha fatto esplodere la mia rabbia.

"Che significa?"

"Alice mi hai fatto prendere un colpo, lasciami che ti spiego..."

"Che. Significa?" con rabbia digrigno i denti. Più lui non parla più stringo i suoi polsi.

"Lasciami i polsi mi stai facendo male sul serio!"

Alzo lo sguardo effettivamente i polsi sono violacei oramai, allento la presa e lui mi ribalta di nuovo, mi guarda dritto negli occhi per poi abbassare lo sguardo, noto subito un luccichio differente nei suoi occhi, si abbassa su di me e posa piccoli baci sul collo per arrivare al seno, sono confusa, mi sta distraendo, non riesco a fermarlo ma nemmeno a rilassarmi. Voglio che mi tocchi sono venuta qui per questo ma non riesco a fare finta di niente sulle valigie. Chiudo gli occhi quando lui mi allarga le gambe e delicatamente i nostri indumenti si sfiorano dove la parte più intima di noi arde di desiderio, i suoi baci salgono sul collo e mi accarezza le braccia, le distendo e le mie mani toccano qualcosa di duro, alzo lo sguardo e la valigia scura riempie la mia visuale.

"Mark...basta! No!" lo spingo via, mi alzo dal letto, mi sistemo i vestiti.

"Biscottino miooo" allunga l'ultima 'o' come se mi stesse chiedendo pietà ma devo rimanere lucida, questo discorso sento già che mi farà male.

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