18- Estate

Siamo ormai in piena estate, di Antonello nessuna traccia, purtroppo col trasloco non sono riuscita a vederlo prima che partisse per Parigi. Ma ho un inverno davanti, chissà cosa mi aspetta, non sto nella pelle!

Ho trovato un lavoro estivo, sono la bagnina in un lido alla Marina, il più delle volte mi mettono in mezzo ai bambini, ma è un modo come un altro per andare avanti con la mia vita, soprattutto ora che devo riempire quelle ore in cui passavo in ospedale da mamma, all'inizio è stato strano avere tanto tempo solo per me ma poi con questo lavoro e Ludo e le sue amiche le mie giornate hanno cominciato a riempirsi.

Stamattina non sono di turno quindi me la prendo comoda a poltrire a letto, papà non so che fine ha fatto, tanto ormai siamo coinquilini. Rientra quando le pare, fa i suoi comodi, so badare a me stessa. Mi fa stare male certo, il nostro dialogo se ci incontriamo per la casa è solo "ciao, come stai? Ci vediamo" . Ludo e le sue amiche sono brave a farmi dimenticare i casini.

Qui d'estate è bello che tutti escono la sera, mi hanno fatto vedere un posto sul mare, un'insenatura lontana da occhi indiscreti, dove ci rifugiamo, portiamo la chitarra e cantiamo a squarciagola davanti a un falò, ha una piccola grotta dove Ludo porta sempre qualcuno e quando può viene Pat, diventa un nido d'amore per Desi.

Con Desi siamo diventate molto amiche, spesso viene a trovare Pat perché sua madre non la lascia portare il fidanzatino a casa sua, quindi quando hanno finito mi suonano e portano un cartone di pizza e la consumiamo insieme in salotto. Sono diventati la mia famiglia.

Stasera c'è una festa in spiaggia, sono arrivati i "giovani stranieri" come li chiama Ludo, quelli che hanno finito la scuola e si fiondano sul mar adriatico, così mi ha detto Ludo. Del resto quante volte lo abbiamo fatto noi, quando ero piccola prima di trasferirci definitivamente qui in Abruzzo poi con la malattia di mamma spostarci su a Milano, di nuovo.

"ehi passerottina alza quel sedere dal letto che vengo a ristrutturarti" Ludo si è presentata alla mia porta, di prima mattina ha un linguaggio che capisce solo lei.

"oooh coccodrillo eccomi, pronta per essere ristrutturata! Come mi fai parlare mica sono una casa!"

"si che sei una casa finora vuota, ora ci sono io a sistemarti... sai se per caso il tuo vicino è in casa..."

"Ludo smettila che è impegnato Pat"

"uffa lo so, lo so, roba superata, comunque... la tua suocera non smette di scriverti? Ti ho preso la posta, c'è di nuovo il giornalino scientifico" mentre lo dice lo butta sul letto.

Il giornalino scientifico lo chiama lei, mi piace tanto che Dora, almeno lei, continui a ricordarsi che esisto. Mi ha dato consigli sui libri da leggere per tenermi sempre al passo. Ma ancora non so se tornerò mai a Milano. Sto guardandomi in giro e credo che L'Aquila o Roma saranno le mie mete. Tutto da decidere, ma che vado a fare a Milano di nuovo...

Ludo mi guarda, "Terra chiama Alice, risponda Please!"

"Eccomi, eccomi"

"È solo uno stronzo in più che dimenticherai presto, dai allora all'opera"

Abbiamo passato una giornata super, sto benissimo, Ludo mi trascina per i bar in cerca di qualche preda, come dice lei.

Dopo forse ci troveremo con Desi e le altre a ballare sulla spiaggia, qui si sta proprio bene la brezza marina scompiglia mi miei lunghi capelli corvino.

Quando ecco la musica che amo più di tutte in quest'estate e con Ludo iniziamo a saltellare, io faccio finta di inforcare una chitarra e la mia chioma su e giù è liberta allo stato puro.

The Tampere risuona sulla spiaggia, e io non resisto e mi muovo a più non posso.

Ludo mi prende per mano e ci spostiamo alla zona bar, prendiamo una birra.

"Ecco sono arrivati i ragazzi che ho rimorchiato stamattina"

Dicendo così fa cenno di avvicinarli, sto andando a fuoco non so come comportarmi.

Una chioma bionda mi schiocca un bacio sulla guancia, quando si allontana lo guardo meglio e lui è pietrificato quanto me.

Mark è qui!

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