Capitolo 34
La mattina scorre tranquilla, ma non priva di quella frenesia dolce che accompagna ogni inizio di giornata. Al grest estivo, dove lavoro come animatrice, i bambini mi travolgono con la loro energia e spensieratezza. È bello vederli così vivaci, ma ogni tanto mi fermo a osservare il cielo azzurro, lasciando che i pensieri volino altrove. Ogni volta che il telefono vibra nella tasca, il mio cuore batte un po' più forte, sperando che sia Alberto. E non mi delude: leggo il suo messaggio che dice "Ti amo, non vedo l'ora di vederti stasera", e il sorriso che mi si dipinge sul volto diventa un riflesso automatico. Il resto della mattina scorre con leggerezza, tra giochi, risate e abbracci dei piccoli.
Quando torno a casa nel primo pomeriggio, mi dedico a sistemare un po'. Preparo il soggiorno, scegliendo accuratamente il film da guardare insieme. Ogni dettaglio conta, anche se lui probabilmente non noterà se il cuscino è leggermente spostato. Ma per me è importante: creare uno spazio in cui stare insieme significa mostrare quanto tengo a noi.
Quando Alberto arriva, suona il campanello con quella puntualità che lo contraddistingue, e io corro ad aprire. Il suo sorriso mi accoglie come un caldo raggio di sole, e senza dire una parola, mi avvolge in un abbraccio. È uno di quegli abbracci che raccontano tutto senza bisogno di aggiungere altro.
Entriamo in casa e lui si guarda intorno, notando qualche piccolo cambiamento che ho fatto. "Hai sistemato? È ancora più accogliente," dice, e il suo tono è genuino, dolce, quasi come se stesse scoprendo qualcosa di nuovo di me. Ridiamo mentre scegliamo il film, con lui che scherza sulle mie preferenze un po' scontate, ma alla fine è felice di accontentarmi. Ci sediamo sul divano, vicini, e condividiamo popcorn e risate durante la visione. Ogni tanto sento la sua mano che si sposta delicatamente sulla mia, e il suo calore mi tranquillizza.
Dopo il film, decidiamo di preparare insieme la cena, mi mancavano molto questi momenti. Quando ci sediamo a tavola, c'è una serenità speciale nell'aria. Parliamo di tutto e di niente: dei suoi progetti, dei miei sogni, di come vogliamo affrontare il futuro. Siamo entrambi consapevoli che abbiamo bisogno di tempo per costruire qualcosa di solido, ma questa volta siamo pronti. Non ci sono più incertezze, solo il desiderio di fare le cose per bene.
Dopo cena, torniamo sul divano. Lui mi attira a sé, abbracciandomi stretto, e rimaniamo così per un po', in silenzio. Ascolto il ritmo regolare del suo respiro, che mi culla come una dolce melodia. Gli appoggio la testa sul petto, chiudendo gli occhi e lasciandomi avvolgere dalla sua presenza. Mi sento al sicuro, come se niente al mondo potesse spezzare quel momento.
Anche se le nostre giornate si somigliano, ogni ora trascorsa insieme ci permette di conoscerci di nuovo. Non siamo più le stesse persone di quattro anni fa. In questo tempo, abbiamo affrontato il dolore, commesso errori e imparato a essere migliori. Alberto mi guarda come se volesse catturare ogni dettaglio di questa nuova versione di me, e io faccio lo stesso con lui. È sorprendente quanto ci siamo evoluti, eppure il nostro amore sembra non aver mai perso il suo fulgore.
Prima di addormentarci, gli dico piano: "Grazie per essere qui, Alberto. Non sai quanto significhi per me." Lui mi stringe ancora più forte, baciandomi la fronte. "Io ci sarò sempre, Melina. Sempre."
E così, mentre il mondo fuori continua a correre, noi restiamo nel nostro piccolo universo, costruito su abbracci, sorrisi e la promessa di un domani migliore.
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