Capitolo 36.

CARA'S POV.

-Pensavo che potremo fare un viaggio questa Estate, non trovi?- Oggi pomeriggio fa fin troppo caldo per qualsiasi genere di attività, così ho preso del gelato e mi sono ritrovata in casa di Louis per condividerlo che poi alla fine è solo diventato l'ennesimo pretesto per stare insieme. Pensavo, inoltre, che iniziare a parlare delle nostre vacanze per questa Estate sarebbe stata una cosa carina visto che non abbiamo ancora fatto programmi e le vacanze sono già iniziate. Sarei dovuta partire con Barbara, ma a quanto pare le nostre vite al momento stanno andando per due diverse direzioni. Mi dispiace, ma non voglio obbligarla  so quanto per adesso le cose siano complicate per lei. 

-Cosa?- Louis si volta e mi guarda stranito, come se fosse appena messo al corrente della mia presenza. E' da quando sono arrivata, in realtà, che non sembra starci con la testa, ma ovviamente quando si parla di lui non è certo una novità. 

-Dico, potremmo fare un viaggio!- Louis è sfuggente. La sua mente è altrove, tra i suoi pensieri, lo sguardo perso sempre nel vuoto. Abbiamo fatto l'amore ma non era qui, non l'ho sentito qui con me come, invece, è sempre stato.

-Non lo so Cara-

-Cosa non sai?-

-E' tutto così difficile- Mi sollevo dal suo petto preferendo guardarlo negli occhi, capire cosa sta succedendo e del perché qualsiasi cosa sia successa debba succedere adesso. Basta, se ha qualcosa da dire deve farlo ora e subito.

Sposta lo sguardo da un'altra parte quando io lo cerco. I suoi meravigliosi occhi azzurri putano il nulla. Osservo il suo petto tatuato, il suo profilo in silenzio, mentre lui respira senza dire una parola, è come se non trovasse il coraggio di dirmi ciò che pensa. Come tutte le volte del resto. 

Guardo fuori la finestra della sua camera, osservando come i raggi del sole penetrano all'interno della stanza irradiando tutto, anche il suo viso viene accarezzato da quegli stessi raggi; vorrei potessero avere la duplice funzione di riuscire ad illuminare ciò che sta dietro quella nube scura.

-Louis, cosa succede?- La voce mi trema, ogni fibra del mio corpo trema e la paura dentro me cresce anche se non conosco la ragione.

Respira, con il palmo della mano strofina un occhio scompigliandosi infine i capelli. Lo vedo allontanarsi da me proprio in quel momento, in tutti i sensi, fisicamente e non. Qualcosa mi dice che sto per perderlo per sempre.

-Io, volevo dirtelo da così tanto tempo- Inizia, la sua voce trema proprio come la mia. I suoi occhi azzurri vuoti di ogni sentimento fino a poco fa adesso sono pieni di dispiacere. -Volevo dirtelo da così tanto tempo, ma ogni momento sembrava sbagliato. I primi giorni ho tentato di starti lontano, di non cercarti, ma tu eri così bella, così solare, cercarti e volerti mi era impossibile-

-Non capisco- Lo guardo negli occhi spaventata da ogni sua nuova rivelazione. Per un attimo mi manca il respiro e sento come la sensazione di perdermi in un limbo che non sa più di lui e delle nostre giornate insieme.

Frustrato si alza lasciandomi sola in quel triste letto, sento freddo nonostante sia Estate, mi sento strappata via la felicità e non so come riprendermela. 

-Volevo dirtelo, dico davvero, ci ho provato!- Cammina avanti e indietro per la stanza, davanti al letto, sotto i miei occhi che lo cercano, che lo desiderano ancora nonostante qualcosa si nasconda dietro a quel ragazzo del quale mi sono innamorata senza freni o inibizioni. -..Io non posso stare con te, vorrei tanto lo giuro, ma non posso-

-Perché?- Il cuore smette di battere, la testa inizia a girare, mi manca la terra sotto i piedi e sto per precipitare. In altre occasioni avrei saputo di non essere sola, ma adesso? Adesso sono disperatamente sola e nessuno mi aiuterà se quello che sta per dire sia l'ultima delle cose che avrei mai voluto sapere. 

Si ferma di fronte a me, con gli occhi fissi sui miei e attende qualche secondo, socchiude le labbra, respira affranto e poi finalmente parla: -Perché io ho una fidanzata, che sto per sposare perché aspetta un bambino da me- 

Il mondo crolla e io insieme a lui. 

Il sole sparisce, l'Estate finisce, benvenuto freddo invernale. 

Nuda mi copro con il lenzuolo che sa di noi e di quanto è accaduto per tutto questo tempo vissuto insieme. La fine esiste a quanto pare, ed è terribilmente brutta. 

LOUIS'S POV.

Guardo come sia diventata di ghiaccio non appena le dico la verità sul perché io non possa fare programmi per il nostro futuro insieme, del perché nelle ultime settimane sia stato più schivo, più riservato tentando di apparire meno innamorato di quanto in realtà non è. I suoi capelli biondi, lisci, le cadano ai lati del viso rendendolo più bello nonostante traspare chiaramente il suo dolore dentro quei due meravigliosi occhi azzurri.

La amo tanto che vederla così mi fa odiare me stesso, il mondo, la mia famiglia, ogni persona che si è messa tra me e lei. Odio il destino che me l'ha fatta incontrare, lo odio ancora di più perché mi sta obbligando a lasciarla. E qualsiasi cosa le dica al momento sembra oltrepassarla e non toccarla. 

Vorrei provare a curare quel male che io stesso le ho procurato. Vorrei fosse tutto un butto scherzo, un brutto incubo, dal quale svegliandomi nulla sarebbe per come invece è. Liam aveva ragione, non mi sarei mai dovuto spingere così oltre se l'avessi amata davvero, lui ha permesso alla donna che ama di essere felice anche se non con lui, io invece ho fatto si che tutto ciò che di più bello abbia mai avuto nella sua vita stia andando in frantumi. 

-Ti prego dimmi che si tratta di uno scherzo- Le trema la voce mentre trattiene le lacrime che evidentemente tentando di scendere; i suoi occhi diventano rossi e lucidi ad ogni secondo che passa.

-Louis, ti prego!- Implora provata, addolorata quanto me, forse anche di più, per tutto ciò.

Abbasso il capo, non ho più il coraggio di guardarla in faccia. -Vorrei...-

-Cosa vorresti?- In ginocchio davanti a me, coperta con quello stesso lenzuolo bianco nel quale abbiamo consumato il nostro amore per credo l'ultima volta, rimane inerme. Non piange, ma è come se lo stesso facendo comunque.

-Mi dispiace così tanto- Mi inginocchio davanti a lei, ai piedi del letto, implorando il suo perdono che so non potrebbe mai esserci adesso, in questo momento. Forse non ci sarà mai. -Sono un mostro, uno schifo!- Urlo disperatamente, permettendole di poter dirmi la qualunque perché qualsiasi parola spregevole presente non sarebbe mai abbastanza se dette da me. Ho bisogno che mi odi, perché se continuasse ad amarmi io non potrei andare avanti. 

Lei non risponde, non parla, mi guarda dal basso in silenzio senza dire cosa pensa, nonostante so che qualcosa sta pensando, che avrebbe voglia ma non riesce a pronunciare una singola parola sopraffatta dagli eventi, dalle emozioni ma soprattutto dal dolore.

-Cara, amore mio, io..io-

-Non chiamarmi amore mio- Dice con voce atona.

Le sue emozioni sono state cancellate, spazzate via dalla mia crudeltà. -Sono un essere che non merita nemmeno questo, che non merita nulla da te se non il tuo odio-

-Esattamente, non meriti nulla- La guardo ma lei non ha espressione né emozione. Così è ancora peggio, non sapere quello che pensa è ancora peggio; si è chiusa nel suo bozzolo, nel suo mondo dove io non posso mettervi piede e già mi manca, sento il dolore crescere di un amore andato a pezzi e che non potrà mai più essere riparato. L'ho persa per sempre e non posso fare nulla per riprendermela.

Recupera le sue cose velocemente si chiude in bagno e poi ne esce completamente vestita gettando con strafottenza il lenzuolo che la copriva, che non ha tolto più non permettendomi di vedere il suo corpo nudo; non posso più tenerla tra le mie braccia, non posso più baciare le sue labbra rosse, non posso più stringerla a me e sussurrarle il mio amore. Lei sta andando via sbattendomi una porta in faccia che merito e senza dire una parola rimango inerme . Ho fatto si che la cosa più bella che io avessi mai incontrato svanisse nel nulla. 

Recuperando il mio telefono chiamo Liam disperato. -Ciao-

-Le hai detto tutto non è vero?- deve essere davvero così chiaro anche solo da un semplice ciao che tutto è cambiato, che nulla sarà come è stato. 

-Si- 

-Hai fatto bene, adesso permettile di starti lontano, non cercarla, non chiamarla, prendi tutte le tue cose e sparisce per sempre dalla sua vita.- 

-Lo so- 

-Addio Louis!-

-Addio Liam, scusami per tutto- 

-In bocca al lupo- 

Iniziando a raccogliere le mie cose getto tutto quello che potrebbe ricordarmi lei e il nostro amore; prendo i miei abiti, la mia chitarra e osservo come tutto dentro questo posto andrà perso una volta che mi chiuderò la porta alle spalle. Ho avvisato mio padre, un auto è già in viaggio pronta a riportarmi alla realtà. Faccio un enorme sacco e lo metto tra le cose da buttare. 

Chiudo la porta e salgo in auto. Non saluto nemmeno l'uomo seduto alla guida osservo silenzio quello che lascio ricordando che, in realtà, tutto ciò non è mai stato veramente mio. Lo sapevo e sarei dovuto essere più intelligente e meno egoista. Per tutto il tragitto del viaggio tento di dormire e non pensare, ma ovviamente è inevitabile così mi concentro sul lavoro e su ciò che mi attende una volta che sarà tornato a Londra; in una cartelletta gialla chiusa mio padre ha riposto tutto ciò che mi occorre sapere per gestire i primi lavori azienda; dentro c'è tutto quello che dovrò fare e anche come questo dovrà essere fatto, non lascia nulla al caso. Per uomini come lui il destino non esiste, tutto per lui deve essere sempre ben organizzato. 

Poi mi osservo, le mie braccia ricoperte di tatuaggi devono ricordarla per sempre. Voglio che rimanga indelebile sul mio corpo e sulla mia vita, non permetterò che ciò che di bello ci ha unito vada perduto per sempre. Sarà sempre con me, comunque le cose siano andate.

Addormentandomi riapro gli occhi quando sono ormai a Londra, casa mia è li e ad ogni passo diventa sempre più grande. I cancelli si aprono e ad attendermi trovo lei, sorridente e felice di rivedermi. Quando scendo dall'auto mi corre incontro e mi abbraccia per quanto sia possibile; inizia ad assumere le proporzioni di una donna incinta nonostante tutto venga celato da abiti comodi.

-Ben tornato a casa amore mio- 

-Ciao El- Le sorrido e le accarezzo il viso. Due occhi castani non saranno mai come due azzurri. E' finita per sempre e io non potrò mai tornare indietro. Il destino mi ha illuso e io gli ho permesso di farlo.

-Andiamo dentro, sono piuttosto stanco.- El annuisce con un enorme sorriso in viso, il quale è ravvivato dalla lunga coda che le raccoglie i capelli lunghi e castani. Non sono biondi e non lo saranno mai. 


AVETE RAGIONE SE PENSATE CHE FACCIA SCHIFO, NON CI SONO SCUSE! BUONA GIORNATA <3 A PRESTO!

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