Capitolo 30.
LIAM'S POV.
Se questa mattina, quando sono uscito di casa, mi avessero detto che mi sarei trovato adesso a passeggiare con una delle ragazze più intelligenti e belle che io abbia mai conosciuto sapendo di poterla abbracciare, toccare, baciare e accarezzare tutte le volte che ne ho voglia non ci avrei mai creduto; vivo questi giorni dimenticandomi del senso del tempo e di quello che nel mio futuro si prospetta, mi sto semplicemente lasciando andare preferendo godere di questi momenti piuttosto che star a pensare al peggio senza godermi nemmeno un istante con lei.
-Va tutto bene?- La stavo fissando e adesso sembra essersene accorta; sorride guardandomi con la coda dell'occhio con i suoi meravigliosi occhi azzurri, oggi più belli in questa splendida giornata di sole.
-Si, scusa!- Ma subito lei ride.
-Mi fissi troppe volte al giorno Payne, devo iniziare ad avere paura di questo tuo comportamento per caso?- Mi prende in giro ma potrei lasciarglielo fare per tutto il resto della mia vita se in cambio ho tutto questo: ho lei.
-Dipende dai punti di vista..-
-Sarebbero?- Domanda scettica.
-Beh si, uno è il mio punto di vista.. Dal mio io non ti fisso, ma ti osservo!-
In risposta sorride ancora. -E dall'altro?-
-Dall'altro il tuo ovviamente, quello di una malfidata che fa pensieri del tutto fuori dal normale!- E con un gesto veloce l'afferro avvicinandola a me e stringendola in un abbraccio pieno di affetto verso l'unica ragazza che riesce a farmi sentire totalmente spensierato non curandomi delle conseguenze in nessuna occasione.
-Liam!- Ride. -Dai lasciami andare!- E poi ride ancora. Sollevandola giro su me stesso mentre lei urla, ma sono urla felici.
-Dai ti prego, mi gira la testa, mettimi giù!- Ordina.
Io mi fisso sulle sue labbra così invitanti. -Solo se poi mi dai un bacio!-
-Ok, ok- E così dicendo mi fermo aspettando il mio bacio come ricompensa, ma lei bisbetica scappa urlando di raggiungerla. La seguirei dovunque, anche in cima al mondo se me lo chiedesse; quelli che erano solo sogni di un ragazzino di appena quattordici anni adesso sono reali e li sto vivendo; credo di averla sempre voluta, fin dal primo giorno di scuola, quando vedendola entrare con a fianco la sua migliore amica, dai capelli biondi e le espressioni buffe, raggiungeva il suo armadietto con aria innocente e spaventata. Io ero il ragazzino dall'altra parte, quello che lei non ha mai guardato se non in rare occasioni nel quale mi illudevo che i suoi sguardi privi di espressione fossero rivolti a me e non che fosse sovrappensiero per l'ennesimo sguardo eloquente del ragazzo moro, il quale alla fine è riuscito a rubarle il cuore impedendomi anche solo di tentare o sperare. Non ho mai smesso di pensare a lei nonostante la vedessi con un altro, felice e spensierata; adesso la guardo e spero davvero, con tutto il cuore, che la stessa ragazza innamorata di un tempo possa tornare e che questa volta il ragazzo in questione sia io, mentre l'altro è quello rimasto a guardare, mentre i suoi sorrisi, le sue carezze, i suoi baci, sono solo miei.
-Barbara, non correre dai!- Le urlo. -Poi non implorare di smetterla quando ti prenderò..- La cerco tra gli alberi, tra i cespugli, nascosta tra i fiori gialli. Un fruscio mi fa subito voltare e immediatamente la trovo, corre lontana ma ride, giocando in uno strano gioco che mi piace e che non vorrei finisse mai.
-Barbara Palvin, scappa pure, prima o poi tanto sarai mia-
-Scordalo Payne, non credo che quel giorno arriverà mai!- camminando all'indietro mi guarda, con disinvoltura e malizia; procedendo lentamente e con l'aria affannata sorride in modo eloquente. -Allora?-
-Cosa?-
-Quando hai intenzione di prendermi?-
-Pensavo avessi già superato quella fase.- Le ricordo in merito agli ultimi avvenimenti che hanno preceduto questo momento.
-Ah..sei un illuso ragazzo mio!-
-Non ti conviene scherzare con il fuoco- Le dico scorgendo un possibile modo per raggiungerla prendendola alla sprovvista. -Stai attenta, perché quando meno te lo aspetti, tu sarai mia e quel mia sarà davvero per sempre, non mi dimenticherai nemmeno se impiegassi tutte le tue forze per farlo, sarò come un tatuaggio sulla tua pelle morbida e bianca, impresso li e non andrò più via!- Lentamente mi avvicino, lasciando che le mie parole la distraggano, così quando meno se lo aspetta la raggiungo e con un veloce scatto l'afferro alla vita e la tiro su.
-Presa!- Urlo vittorioso mentre lei ride ma lasciandosi andare tra le mie braccia.
-Bene, ti devo un bacio!- Mi avvicino senza farmelo ripetere due volte, toccando le sue labbra con le mie e facendo si che entrambi ci lasciamo cullare da questo bacio così intenso e passionale. Il suo profumo mi invade immediatamente rapendomi del tutto, dimenticando il luogo nel quale mi trovo per quanto possa essere bello e perfetto in un momento come questo. Il problema è che potrei essere davanti ad una discarica e riuscirei comunque a dimenticare l'odore maleodorante se ho lei con me.
-Mi piaci molto Barbara!-
-Anche tu!- Risponde.
-Quindi cosa facciamo?- Le chiedo allusivo, non voglio metterle fretta né tanto meno ho voglia io di avere fretta, mi basta quello che abbiamo adesso.
-Cosa vuoi fare tu?-
-Io voglio conoscerti, scoprire ogni tuo minimo particolare, imparare cosa ti piace mangiare a colazione e sapere come vai a dormire la notte..- Mi dice sorprendendomi.
-Praticamente mi stai dicendo che vuoi venire a letto con me?-
La prendo in giro e in cambio ricevo un buffetto sulla spalla. Io schivo il colpo ma facendolo sfrutta l'ennesima occasione per sfuggirmi e scappare. -Non immaginavo che il serioso Liam Payne potesse essere così stupido!-
-Dai Barbie..!-
-Chiamarmi Barbie è concesso solo a Cara!- Con tono di rimprovero mi volta le spalle proseguendo la nostra passeggiata interrotta lungo il viale costernato di alberi altissimi. La osservo camminandole dietro silenzioso attendendo che dica qualcosa, ma non sembra voler demordere. -Allora?- La chiamo. -Hai finito di tenere il broncio?-
-Tu hai finito di dire battute a doppio senso?-
-Forse!- E subito si volta con i suoi occhi azzurri neri di rabbia a puntarmi.
-Vedi? Sei uno stupido ragazzo che si nasconde dietro quell'aria da bravo ragazzo che tutti amano in quella scuola!-
-Oh andiamo, non sapevo che tutti mi amassero!- Con un passo veloce la raggiungo obbligandola a fermarsi afferrandole un polso; faccio si che si volti e che mi guardi, anche se arrabbiati quei due occhi per me sono magnetici, sanno come farmi star bene inconsapevolmente. -Hai finito?-
Sbuffa in risposa e io attendo invece che dica qualcosa chiarendomi cosa le è preso e cosa io abbia detto tanto da farla innervosire in questo. Un vento leggero le scompiglia i capelli coprendole il viso che subito mi preoccupo di liberare perché voglio guardarlo, voglio poter bearmi della sua bellezza ingenua e donna allo stesso tempo. Lei è un misto di tutto inconsapevolmente; ho visto crescere questa ragazza da lontano, rimanendo ai margini della sua vita, l'ho vista innamorarsi di un altro, essere felice con un altro e non posso farci nulla se tutto ciò mi fa solo rabbia, tanta, perché quello che lui le ha dato non sarà mai quanto io le potrò dare; non sono uno sbruffone né un illuso che pensa di poter avere ciò che vuole, ma solo ciò che sento quando lei è qui con me.
-Mi da fastidio quanto tu sei questo..- Con un gesto della mano mi indica da cima a fondo. -Sei quel ragazzo di quel giorno in biblioteca, lo stesso che io ho odiato, che crede di poter sapere tutto e che tutti quanti debbano sempre fare ciò che dice o vuole. Io non voglio questo Liam, so già come andrebbe a finire, ho già vissuto un'esperienza simile..- Per un istante si ferma, deve aver visto la mia espressione cambiare, mi innervosisce anche solo l'idea che lei possa pensare a lui vedendomi. -Voglio che tu sia il ragazzo dolce e affettuoso e basta!-
-Ok-
-ok?-
-Ok!- Le confermo. Poi le sorrido, la stringo avvicinandola a me e notando con piacere come lei si lasci andare. -Ti va di dirmi una cosa?-
-Si-
-Come fai a sapere che tutta la scuola mi ama?- E la mia domanda la fa ridere e riprendiamo a giocare a fingere di lottare a conoscerci e scoprire lati fin'ora tenuti nascosti. Barbara si racconta per tutto il pomeriggio, lasciandola parlare e rispondendo alle sue domande quando me le pone; tutto quello che non pensavo una ragazza come lei potesse provare in realtà è tutto racchiuso dentro al suo cuore. La mancanza di sua madre pesa molto e si vede, lo sento dal modo come ne parla, le trema la voce quando la nomina, quando ricorda uno dei tanti momenti sfocati che la sua mente conserva con gelosia.
-Come si chiamava?-
-Allison-
-Un bel nome- Annuendo sorride leggermente, fissa un punto lontano di fronte a se. -E tuo padre?-
-Mark, dovresti conoscerlo. Sono sicura che ti piacerà-
-Quando vuoi!-
Quando raggiungiamo Cara e Louis è già tardi, il cielo non è più azzurro come quando siamo arrivati e i due ragazzi non sono più come li abbiamo lasciati; si guardano continuamente negli occhi e Cara continua a sfuggire agli occhi curiosi miei e di Barbara nascondendosi senza farsi notare.
-Tutto bene ragazzi?- Chiedo ed entrambi annuiscono silenziosi. Vedo come Louis le prende una mano con dolcezza e sorridendole le fa strada verso l'auto. Nessuno dei due dice un'altra parola, così mi volto in direzione di Barbara cercando di trovare una spiegazione a quanto sta succedendo.
-Non chiedermi nulla perché ne so quanto te, ma in tutti i casi non sono affari nostri, se avranno voglia di spiegarci cosa accade lo faranno- Si alza sulle punte lasciandomi un bacio sulle labbra prima di raggiungere gli altri. Li guardo e capisco come queste tre persone in questo ultimo periodo sono diventati importanti per me; per motivi diversi, ormai, rappresentano parte integrante della mia vita più di quanto abbiano mai fatto i ragazzi che fino a poco tempo fa erano sempre al mio fianco. Ma qualcosa nell'aria mi dice che tutto potrebbe cambiare e io spero di essere pronto a far si che tutto ciò non mi sfugga di mano.
Passo al fianco di Louis e lo fisso accigliato, so che non dovrei intervenire, che dovrei rimanere fuori dalla sua relazione con Cara, ma non posso farlo.
-Non guardarmi in quel modo- Bisbiglia non appena le ragazze iniziano a parlare tra loro.
-Non so cosa tu stia combinando ma vorrei che fossi chiaro con lei-
-Lo so, sto cercando di esserlo- Si volta ad osservarla per poi sorridere. -Solo che...-
-E' dura?- Lo anticipo serio.
-Esatto-
-Sarà ancora più dura quando dovrai lasciarla per tornare alla tua vita Louis.- Vorrei che ricordasse i suoi doveri, che prendesse coscienza che tutto questo almeno per lui non rimarrà tale per sempre. Per il resto di noi altri c'è almeno una speranza, ma per lui no. Non c'è nessuna speranza per Louis Tomlison.
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