UNEXPECTED NIGHT

Amber pov.

Dopo quel bacio, che avrei voluto non finisse mai, io e Nam proseguimmo con la passeggiata fino a raggiungere la macchina.

Arrivati alla macchina, salimmo ma, prima di mettere in moto, Nam mi guardò e disse: "Devi andare a casa o puoi stare ancora un po' fuori?"

A: "No in realtà posso stare fuori", dissi facendo facendo molta fatica a mantenere il contatto visivo con lui. "Perché cosa vorresti fare?"

N: "Potremmo bere qualcosa da me se ti va".

A: "Ehm... si perché no", dissi imbarazzata.

N: "Perfetto allora andiamo", disse per poi mettere in moto l'auto.

...

Arrivati, Nam parcheggio davanti ad una villa enorme con un giardino altrettanto grande. Mi fece strada ed entrammo in casa. La prima cosa che notai fu la vista che si vedeva dal salone.

Seoul da qui sembra minuscola. Questa vista è veramente mozzafiato! E mentre ammiro il paesaggio, noto che Nam si è tolto la camicia ed è rimasto solo con il dolcevita. 'Ma porca vacca, doveva proprio togliersi la camicia? I suoi pettorali  così sono ancora più grandi... Oddio, basta!"; peccato che, mentre dico a me stessa di smettere di fare certi pensieri, non mi accorgo di essermi completamente persa a guardalo.

N: "Ehi tutto okay?", mi dice muovendo la sua mano davanti ai miei occhi.

A: "Oh scusa... ero sovrappensiero, cosa dicevi?"

N: "Dicevo, cosa ti offro? Ho della birra, del vino o del soju".

A: "Del soju va benissimo, grazie", dissi togliendomi la giacca rimanendo solo con il body, per poi sedermi sul divano in attesa Namjoon e del drink.

Namjoon pov.

Mentre prendo i bicchieri per il soju, vedo lei, seduta sul divano, senza più la giacca addosso ma solo il body in pizzo nero con l'intimo che si intravede.
'Questa donna mi vuole morto... Come si fa ad essere così belle e sensuali, io veramente non lo so', penso guardandola attentamente, fino a quando non mi accorgo che mi sta fissando pure lei, allora torno a quello che stavo facendo.

N: "Ecco a te!", dico porgendole il bicchiere.

A: "Grazie", disse prendendo il bicchiere e appongiandolo sulle sue labbra tinte di un rossetto viola scuro, che rendeva ancora più carnose del solito. Finito di bere, mi voltai per poi chiederle una cosa che mi frullava nella testa da quando eravamo tornato da Londra.

N: "Ti posso fare una domanda?"

A: "Certo dimmi", disse posando il bicchiere vuoto sul tavolino.

N: "Durante il viaggio, quando stavi dormendo, hai detto un nome: Marco. Chi è? Ovviamente puoi anche non rispondere, è solo curiosità". In quel momento vidi i suoi occhi diventare vuoti e freddi, forse avrei dovuto evitare di chiederglielo...

A: "Marco è il mio ex fidanzato. Però... preferirei non parlarne, se non ti dispiace... non voglio rovinare la serata ad entrambi, soprattutto dopo tutto quello che è successo tra noi."

N: "Intendi il bacio?"

A: "Si... diciamo che non me lo aspettavo...", disse con la voce tremante per via della timidezza.

N: "Era tanto tempo che volevo farlo", dico spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio, notando un piercing veramente bello e particolare, "E questo?"

A: "Ah, il piercing? l'ho fatto prima di partire per Seoul insieme a quello alla lingua".

'Piercing alla lingua? Ho capito bene? Questa donna veramente vuole uccidermi', penso continuando a far scorrere il mio sguardo sul suo bellissimo corpo, che in questo momento, vorrei poter far mio in tutti i modi.

A: "Joonie tutto okay?", disse facendomi tornare alla realtà.

N: "Ehm, si tutto okay e che... Sei bellissima stasera e non riesco a non guardarti".

A: "Gr-grazie, però se continui cosi mi imbarazzo ancora di più", disse coprendosi il viso.

Senza pensarci due volte, le tolsi le mani dal viso, poi le presi i fianchi e, avvicinandola sempre di più a me, la baciai; ma non un bacio innocente, uno pieno di passione. 

Amber pov.

In un attimo mi ritrovai a cavalcioni su di lui, le nostre labbra erano unite e le nostre lingue danzavano al ritmo dei nostri battiti. Era come un sogno: le sue mani sulle mie cosce e le mie nei suoi capelli viola come l'ultimo colore che il tramonto rivela.

Ci fermammo per riprendere fiato, nel mentre notai che il mio telefono continuava ad illuminarsi

A: "Cazzo Haru!", esclamai. Scesi dalle gambe di Nam e presi il telefono per chiamarla.

H: "Alla buon ora! Potevi almeno avvertirmi che stavi tutta la notte fuori!". 'Tutta la notte', guardai l'ora: le 3 del mattino. 'Merda', pensai.

A: "Hai ragione scusa! Ma ho perso la cognizione del tempo".

H: "Eh immagino il perchè, comunque l'importante è che tu stia bene. E, se vuoi passare la notte da ''Qualcuno'' puoi farlo senza problemi, solo avvertimi che mi preoccupo".

A: "Hai ragione scusa! Non so come andrà avanti la serata, nel caso lo scoprirai domani mattina se mi troverai nel mio letto a dormire oppure no".

H: "Okay, allora goditi la serata! Buonanotte tesoro".

A: "Buonanotte". 

Finita la chiamata tornai da Nam che nel mentre aveva di nuovo riempito i bicchieri.

A: "Sei carino ad avermi riempito il bicchiere, ma già reggo poco il vino, il soju ancora meno, quindi meglio che non beva più".

N: "Va bene", disse posando i bicchieri. "Chi era al telefono?"

A: "Haru. Non l'avevo più avvertita e non mi ero neanche accorta di che ore fossero. Però è tutto okay tranquillo"; e mentre finivo la frase, mi sedetti di nuovo su di lui, lo guardai e gli dissi: "Dov'eravamo rimasti?".

Senza dire altro, mi bacio di nuovo, ma stavolta mi prese in braccio e mi portò in camera sua, senza mai interrompere il nostro bacio. Mi appoggio sul letto delicatamente, ritrovandomi lui sopra di me in tutta la sua possenza.

Iniziai a lasciargli lentamente dei baci sul collo mentre le sue mani viaggiavano sulla mia schiena, aprendo lentamente la zip del mio body. Lo aiutai e me lo tolsi in attimo rimanendo in reggiseno.

In quell'istante lo sguardo di Namjoon cambiò: i suoi occhi divennero famelici e iniziò baciarmi, succhiarmi e mordermi il collo e il decoltè. Inarcai la schiena per il piacere, facendo uscire piccoli sospiri e gemiti dalla mia bocca.

N: "Tu mi vuoi morto stasera ammettilo?", mi sussurrò all'orecchio con la sua voce profonda, "Mi hai completamente fottuto il cervello Amber". A sentire il mio nome pronunciato con quella voce, sentì la mia intimità pulsare e i battiti del cuore accellerare sempre di più.

A: "No", dissi a fatica mentre lui continuava a lasciarmi baci umidi e caldi su tutto il petto, "Tu mi stai facendo impazzire! Era tempo che qualcuno non mi faceva provare cosi tante emozioni".

N: "Prima di continuare però", disse togliendosi il dolcevita rimanendo a petto nudo, "Devo chiedertelo... Sei vergine?"

A: "No, però non ho avuto molti rapporti con il mio ex", dissi diventando rossa in viso, "ma stai tranquillo, me la sento di fare l'amore con te adesso. Ti voglio come non mai!"

Detto ciò, ci sfilammo entrambi i pantaloni rimanendo in intimo. Mi allungai sul letto aprendo le gambe per permettere a Nam di sistemarsi in mezzo ad esse nel modo migliore. Potevo sentire il rigonfiamento nei suoi boxer contro le mie mutande, e che rigonfiamento oserei dire.

Lui si allungò e prese da sopra il comodino un preservativo ma, prima che potesse aprirlo, glielo presi dalle mani dicendo "Faccio io non ti preoccupare", dissi mentre mi mettevo a sulle ginocchia. Gli tolsi i boxer e vidi la sua intimità in tutta la sua bellezza. Gli misi il preservativo, toccando per bene tutta la sua lunghezza, sentendo Nam trattenersi dal gemere. 

Finito, mi tolsi il reggiseno e le mutante buttandole sul pavimento, e ritornai nella posizione di prima.

N: "Pronta?"

A: "Si!"

In un attimo entrò con un colpo secco dentro di me. "Ahhh", urlai. Era urlo misto tra dolore e piacere, anche il dolore passò in fretta, grazie a Nam che iniziò a toccare la mia intimità facendomi provare del piacere mai provato prima.

Inizio ad entrare e uscire dentro di me, prima lentamente, poi piano piano cominciò ad aumentare la velocità .

N: "Cazzo...", gemette, "sei fantastica", disse continuando a muovere i suoi fianchi contro i miei.

A: "Anche tu, oddio vai ... Vai più veloce ti prego".

Alla mia richiesta, aumentò la velocità. Nella stanza di sentivano solo i nostri respiri, i gemiti e la musica di sottofondo.

Ad un tratto, Nam aumentò ancora di più i movimenti dentro di me.

A: "Joon... Jo-oon sto per... "

N: "Anche io".

Arrivammo entrambi all'apice del piacere. Ci ritrovammo l'uno di fianco all'altro, respirando a fatica.

A: "È stato stupendo, tu sei stupendo", dissi girandomi verso di lui e giocando con delle ciocche dei sui capelli un po' sudati ma sempre bellissimi.

N: "Si eccome! Anche tu sei stata pazzesca! Per aver fatto poca pratica, devo dire che sei molto abile", disse guardandomi con quegli occhioni marroni in cui mi cui mi perdevo ogni vota che si incrociavano con miei.

Presi da per terra le mie mutande e i boxer di Nam, li indossammo, ci coprimmo con le lenzuola. Mi voltai verso di lui, avvinghiandomi al suo petto per poi addormentarmi con le sue mani che dolcemente accarezzavano i miei capelli.

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