3

Marc

Non mi è mai piaciuto rimanere nello stesso posto troppo a lungo.
Soprattutto negli ultimi anni.
Fermarsi implica necessariamente allacciare rapporti con altre persone, ed una delle mie certezze è proprio non voler legarmi a niente. Sono fatto così.
Mi alzo dal letto, ma richiudo immediatamente gli occhi.
Sono tornato ieri sera da Los Angeles, dopo un viaggio in macchina estenuante, e alzarsi di primo mattino non è esattamente una buona idea, ma Frederick ha bisogno di aiuto. Alcuni suoi amici si trasferiscono, la sua auto è a riparare.
Lo accompagnerò all'aeroporto, così potrà presentarmi questi suoi amici.
Ieri quando sono rientrato era seduto sul mio divano, e Camila mi aveva preparato la cena.
Non le ho detto che mi ero fermato a mangiare qualcosa lungo l'autostrada.
Non avrei mai trovato il coraggio di spegnere quel sorriso contagioso mentre mi mostrava le pietanze.
Rispetto a due settimane fa la pancia le è cresciuta notevolmente, e non sorridere quando Frederick la guarda è praticamente impossibile.
Hanno detto che la mia nipotina si chiamerà Juliet, perché una delle prime cose che mio fratello ha detto a Camila è stata una citazione di Shakespeare da "Romeo e Giulietta".
È divertente pensarci.

***

-Allora fratellone, sei pronto a conoscerli?- mi chiede Frederick.
Sorride, ma è un sorriso strano, quasi perfido.
Dovrei preoccuparmi, me lo sento.
-Spero siano simpatici.- rispondo, infilandomi le mani nelle tasche dei jeans.
Mi guardo un po' intorno. Siamo all'inizio del Duty Free, e affianco a noi camminano moltissime persone.
-Come si chiamano i tuoi amici?- gli chiedo, osservando una ragazza indiana vestita con abiti tradizionali.
-Forse lei la conosci. È una persona straordinaria. Anche il suo ragazzo non è male, ma penso che dovrebbe sorridere di più.
Oh, guarda. Stanno arrivando.- dice, indicando le scale mobili.
Faccio fatica a mettere a fuoco ciò che sta indicando, ma quando ci riesco mi si ferma il cuore nel petto.
Non può essere.
Mi volto verso Frederick per dirgli di andare a quel paese, ma lui è già corso verso le scale mobili e si sta sbracciando verso di lei.
Vedo Jenna ridere, ed il ragazzo dietro di lei sorride appena.
Ma lo guardo a malapena.
Lei attrae il mio sguardo, non riesco a distoglierlo o a pensare ad altro.
Appena vede Frederick gli si lancia addosso, ridendo come una matta.
Lo stringe forte, e piano piano mi avvicino anch'io.
Non mi nota subito.
Il suo ragazzo sta salutando mio fratello con una stretta di mano.
Deve essere un marine: è robusto e ha i capelli cortissimi.
Prende Jenna per mano, ma lei non sembra farci caso.
Chissà da quanto stanno insieme.
Mi accorgo perfettamente quando mi vede. Irrigidisce la schiena, ma mi sorride.
Frederick, ora che sono al suo fianco, mi da una poderosa pacca sulla spalla.
-Guarda cosa ti ho portato!- le dice, e lei scoppia a ridere.
Ora che le sono più vicino noto quanto sia cambiata.
È più magra, sembra fragile.
Ha una luce strana negli occhi, ed i capelli sono più corti.
-Ciao Jenna.- dico, e lei mi sorride.
-È bello vederti Marc.- risponde, poi mi presenta al suo ragazzo.
-Lui è Malcom. Malcom, lui è Marc, il fratello di Frederick.
Lui mi tende la mano, ed io la stringo.
Sì, è decisamente un marine.
-Quanto vi fermate?- chiedo.
Noto che Frederick mi sta osservando, ponderando la mia reazione.
Jenna ride:- Beh, a dire il vero ci trasferiamo.
Malcom le mette un braccio, attirandola a sé per poi baciarle una guancia.
Lei arrossisce un po', imbarazzata per quel gesto dolce.
-Ho parlato con il signore che vi ha affittato casa.- si intromette Frederick all'improvviso, forse per stemperare l'atmosfera tesa fra me e Jenna.
-Ha detto che non potrà darvi le chiavi prima di mezzogiorno, quindi che ne dite di andare a prendere un caffè a Santa Monica?
Gli occhi di Jenna si illuminano, entusiasti, e anche Malcom sorride. -Sembrerà strano, ma non sono mai stato a Los Angeles.- aggiunge e Jenna lo guarda:- Dici sul serio? Non me lo avevi mai detto.
-Non mi piace molto viaggiare.
Vorrei sorridere, ma mi trattengo.
Jenna adora viaggiare.
Chissà come ha fatto ad innamorarsi di un tipo così diverso da lei.
Frederick continua a guardarmi, ma lo ignoro.
Piuttosto mi avvio verso l'uscita dell'aeroporto lasciando che gli altri mi seguano.

***

L'Ocean Side è in assoluto uno dei bar migliore di Santa Monica.
È risaputo, e la sua atmosfera accogliente e calda è dovuta alla direzione italiana.
A qualsiasi ora del giorno si possono trovare innumerevoli tipi di dolci e paste, e durante l'ora di pranzo o cena la scelta tra i vari cibi di strada o d'asporto è molto ampia.
Quando Frederick entra per primo, la signora Mara lo saluta strillando da dietro il bancone.
Lui ricambia caloroso, poi si dirige verso un tavolo in fondo al locale.
Si siede sulla panca in legno, poi indica il posto accanto a sé:- Malcom, non abbiamo mai fatto una chiacchierata seria. Siediti vicino a me.
Detto ciò mi guarda, sfidandomi.
Lo fulmino con lo sguardo, prima di prendere obbligatoriamente posto accanto a Jenna.
Le panche non sono troppo grandi, e le nostre gambe si sfiorano.
Mi impongo di non farci caso, ma è praticamente impossibile.
Malcom inizia subito a parlare di football e tra lui e mio fratello è subito intesa.
Jenna sta leggendo il menù, assorta.
Una ciocca di capelli le cade davanti agli occhi, e prontamente la scosta.
Prendo un respiro profondo prima di parlare.
-Dovresti provare le bombe ricoperte di cioccolato.
Sono davvero ottime.
Alza il viso e, per la prima volta da quando ci siamo incontrati in aeroporto mi guarda sul serio.
Forse è consapevole che il suo ragazzo è distratto, ma l'intensità dei suoi occhi mi sta facendo venire la pelle d'oca.
È cambiata, non solo esteriormente. Ogni fibra del suo corpo lo urla.
Si toglie la felpa, accaldata dal clima di Los Angeles.
Sul braccio sinistro spicca il tatuaggio che ci siamo fatti in Australia, in memoria di Bonnie.
La stessa identica scritta che abbiamo anche io e Frederick.
-Ti trovo bene.- dice all'improvviso, poggiando i gomiti sul tavolo.
-Lavoro molto, ma tra un impegno e l'altro trovo sempre il tempo per tenermi in forma.
-Dipingi ancora?- mi domanda.
Annuisco:- Un imprenditore mi ha commissionato il ritratto di sua moglie. Sono due settimane che sto lavorando a quello, e spero di riuscire a finirlo entro la fine di Aprile.
Te, invece?
-Domani mattina ho un incontro con un fotografo del posto. Gli serve un'assistente. So che non sono alle prime armi e che non ho bisogno di fare gavetta, ma il trasferimento di Malcom mi ha colta alla sprovvista, e non sono riuscita a trovare qualcosa di meglio.
-Perché avete lo stesso tatuaggio?- domanda all'improvviso Malcom.
Fissa la sua ragazza, interrogativo.
-È una lunga storia.- risponde Jenna, senza dare ulteriori chiarimenti.
La guardo, stupito. Come può il suo ragazzo non sapere una cosa così importante?
-Non sa di Bonnie.- mi sussurra Jenna, notando che la stavo guardando.
-Perché? È un bel segreto da portare da sola.
Non risponde, e distoglie lo sguardo.
Quando arriva la cameriera ordina un semplice cappuccino, poi si intromette nella conversazione tra Malcom e Frederick.
Per tutto il resto del tempo la osserrvo, chiedendomi quanto sia radicale il suo cambiamento.

***

Appena io e Frederick entriamo nel suo appartamento, che condivide con Camila, mi arriva uno scappellotto sulla fronte.
-Cosa?- ribatto- Dovrei essere io a picchiare te. Perché non mi hai detto che si trattava di Jenna e del suo ragazzo?
Frederick scoppia a ridere:- Non mi avresti mai accompagnato.
E l'incontro di oggi ha dimostrato ciò che volevo sapere. La ami ancora.
Sbuffo:- Sono passati sei anni, Frederick. Lei si è rifatta una vita, e anche io.
-Baggianate. Lei non ama veramente Malcom.
-Non puoi saperlo, Frederick.
-Eccome se lo so. Non è mai stata felice come lo era con te, e lei è stata l'unica a farti fermare in un posto.
Non sono coincidenze, Marc.
Le coincidenze non esistono.
-E allora perché sta con lui, se non lo ama?
-Non lo so. Probabilmente la fa sentire sicura, perché non stravolgerebbe mai i suoi piani, almeno che non ne sia costretto.
È completamente diverso da qualsiasi cosa sia mai piaciuta a Jenna.
È completamente diverso da te.
Stanno insieme da tanto tempo, è vero. Ma prima di fare passi importanti, Jenna aspetta sempre.
Aspetta, e niente mi distoglierà dall'idea che, inconsciamente, stia aspettando te.
E adesso che è qui, a Los Angeles... Non rispondo. Ho bisogno di pensare.

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