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La lapide di Bonnie spunta dal prato insieme a tante altre.
La prima volta che sono stata a trovarla, circa sette anni fa, sono rimasta immobile per qualche istante a fissare i suoi grandi occhi azzurri.
Ricordo quando le ho fatto quella foto.
Eravamo nel suo giardino, e lei stava ridendo per qualcosa che le avevo detto.
Ero stata in grado di scattare una foto nel momento esatto in cui sorrideva, radiosa.
Il sole le illuminava gli intensi capelli biondi, e le braccia le si allargavano lungo i fianchi.
Stupenda.
Semplicemente stupenda.
Adesso sono qui, in ginocchio davanti a lei.
O sotto di lei, a seconda dei punti di vista.
La luna è oscurata dalle nuvole di pioggia. Credo che da un momento all'altro si scatenerà un temporale coi fiocchi.
Ma non ho tempo da perdere: Lenny mi ha concesso solo dieci minuti.
Prendo un respiro, chiudo gli occhi ed inizio a parlare.
-Non serve che ti spieghi la situazione. So che mi osservi, da qualsiasi posto tu viva ora... e ho bisogno di te.
A dire il vero, non ricordo un solo momento della mia vita in cui io non abbia avuto bisogno di te.
Malcom mi ha chiesto di trasferirmi, e a me piacerebbe così tanto... ma qualcosa mi sta frenando.
Non so cosa sia.
A me stessa racconto che qui ho la mia famiglia, il mio lavoro, e John è sempre disposto a chiamarmi per brevi documentari.
Ma probabilmente queste sono solo giustificazioni che mi fermano, nient'altro che bugie che racconto a me stessa.
La cosa che più mi spaventa è che non ho paura di perdere Malcom, se dovessi decidere di rimanere qui, ma non perché non lo amo. Semplicemente lo amo abbastanza da sapere che la nostra relazione può reggere.
Non dico che non sarà dura, ma possiamo farcela. Sul serio.- sospiro, tenendomi le tempie con gli indici.
-Eppure una parte di me crede che debba partire.
Frederick ha trovato la felicità, e mi manca così tanto ora che vive là.
Camila tra un paio di mesi darà alla luce una bambina stupenda. La chiameranno Juliet.
E poi parliamoci chiaro, Los Angeles è pur sempre Los Angeles.
È una città straordinaria, dove è estate tutto l'anno. Praticamente è dove ho sempre sognato di vivere.
E allora che problemi ho?!
Tiro le ginocchia vicino al petto.
L'erba è umida sotto le mie mani.
-Cosa pensi che dovrei fare?- chiedo infine.
Guardo ancora il suo sorriso.
Quanto mi manca.
Da quando se ne è andata è come se vivessi ogni cosa a metà.
Quando mi capitano cose belle non vorrei fare altro che chiamarla per raccontargliele.
Ma non posso farlo.
E quando mi sembra che ogni cosa vada male, prendo dei vecchi DVD dove ho inciso alcuni vecchi filmati. Li riguardo per ore, solo per ascoltare la sua voce ed il suono della sua risata.
È straziante, ma dopo mi sento meglio.
All'improvviso un fulmine colpisce la punta dell'Empire State Building, e dopo qualche istante un tuono squarcia il silenzio della notte.
Sento nel sangue una scossa elettrica, perché ho la certezza che sia tutta opera di Bonnie.
Mi sta dicendo di partire. Lo so.
La pioggia che inizia a cadere fitta è l'ultimo segno.
Sorrido al cielo, poi mi alzo e inzio a correre tra le lapidi.
***
Quando apro la porta di casa, mi accorgo che la luce è accesa nel salotto.
Malcom è seduto sul divano.
Mi sta aspettando.
-Cosa ci fai in piedi?- domando, togliendomi la giacca zuppa d'acqua.
Alza un sopracciglio:- Sei seria?
Distolgo lo sguardo dal suo, vado in cucina ed inizio a prepararmi una cioccolata calda.
-Avevo bisogno di stare da sola.- dico all'improvviso.
Lo sento alzarsi dal divano, e qualche secondo dopo è davanti a me.
-So che questa cosa ti ha presa alla sprovvista, ma...
-Ho preso una decisione.- lo interrompo. Quando vede il mio sorriso si rilassa visibilmente.
-Verrai con me a Los Angeles?- dice.
Annuisco, lui mi prende per i fianchi e mi bacia.
Ricambio con forza, poi sorrido.
So che è la cosa giusta da fare.
E ora che anche Bonnie è d'accordo con me, non c'è più niente che possa fermarci.
***
-Sei sicura?- domanda mio padre.
Ho invitato la mia famiglia a pranzo da noi questa domenica proprio per parlare dell'imminente trasferimento.
Sara è visibilmente sconvolta, e mia madre ha smesso di mangiare.
Ogni tanto lancia qualche sguardo obliquo a Malcom, ma lui non se ne accorge.
-Sono sicura, papà.- rispondo.
-Nessuno ti obbliga, tesoro.- interviene mia madre.
Le sorrido- So che è la decisione giusta. E Malcom non mi metterebbe mai sottopressione.
È stata una scelta totalmente mia.
È il turno di Sara per parlare:- Quando ci hai invitato pensavo fosse per dirci che vi sareste sposati. Ma a quanto pare dovrò aspettare ancora un po'.
Mi irrigidisco, e non colgo lo sguardo di Malcom.
Lenny ha ragione. La nostra relazione va avanti pianissimo, ma ci è sempre andato bene così.
L'unica cosa che deve correre in amore è il cuore.
Non rispondo a mia sorella, e penso che lei abbia capito perché.
-Lascerai Bonnie.- dice mio padre.
Malcom mi guarda interrogativo, e mio padre alza un sopracciglio.
I suoi occhi mi stanno rimproverando per non aver ancora raccontato cosa è successo alla mia migliore amica al ragazzo che amo.
-Lei è ovunque io vada, papà.
È con me adesso, lo sarà domani, e lo sarà a Los Angeles.
Stavolta non risponde, e anche se non ho la sua approvazione sono contenta.
Partiamo per Los Angeles.
***
Siamo partiti da una mezz'ora per New York.
Malcom sta dormendo, e la musica potente dei The Cab mi tiene compagnia.
Vegas Skies è una delle mie canzoni preferite, e adesso sembra estremamente adatta.
Prima di partire ho avvisato Frederick, chiedendogli di venirci a prendere.
Non mi sembra vero che finalmente vivremo nella stessa città. Mi è mancato tantissimo, ed è la persona che più mi ha aiutata da quando Bonnie se è andata.
Ci siamo aiutati a vicenda, e anche se tutto non è andato come speravamo sono comunque contenta.
Il pensiero di Marc riaffiora, ma cerco di mandarlo via.
Mentirei se dicessi di non averci pensato negli ultimi tempi, e farei lo stesso se dicessi che ogni volta che penso a Frederick non mi venga in mente anche lui.
Sono fratelli, e Marc è stato una parte importante della mia vita, anche se per poco più di un anno.
Non mi preoccupa che potrei rivederlo. Insomma, da quanto dice Frederick è continuamente in viaggio e ogni volta che torna a Los Angeles si ferma per poco più di una settimana.
Mi giro a guardare Malcom.
Sorrido.
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