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Vi chiedo solo un piccolo favore: leggereste lo spazio autrice a fine capitolo? Riguarda gli aggiornamenti. Spero vi piaccia il capitolo!

Marc

L'aria della notte è fresca sul mio viso, mentre osservo il mare.
Il cielo è scuro, e intravedo delle nuvole cariche di pioggia all'orizzonte.
L'unica fonte di illuminazione è la luna, alta sopra di me. La sua luce si riflette sul mare, e l'acqua bagna i miei piedi nudi.
-E' stupendo.- dice Jenna, affianco a me.
Sorrido mentre la guardo. È felice, lo capisco dal modo in cui guarda il mare davanti a sé. E' sempre così quando andiamo al mare la sera.
Manhattan è alle nostre spalle, ma quasi non sento il caos della città.
Lentamente, intreccio le mie dita fra le sue.
Sorride, e scommetterei qualsiasi cosa che, se ci fosse più luce, vedrei con chiarezza che è arrossita.
La stringo un po' di più, e mi domando se, un giorno, mi abituerò a questa sensazione. Mi sento invincibile quando sono con lei. E' quasi come se fossi più forte, come se a Jenna appartenesse l'altra metà di me stesso.
Eppure, se solo lo volesse, potrebbe spezzarmi in due.
-Sei arrossita.- le dico, anche se non posso vederla. So che è così.
Jenna si volta verso di me, ed io sorrido.
-A volte detesto questo tuo conoscermi così bene.- risponde.
Mi chino su di lei e le bacio la guancia.
I suoi occhi si chiudono, e mi getta le braccia al collo.
Penso sia in questo momento che capisco che la amo.
Non è una cotta passeggera. Non è una relazione temporanea.
Ne sono sicuro, perché mentre lei mi abbraccia sento migliaia di emozioni alternarsi nel petto, così tante che quasi non riesco a capire cosa mi stia succedendo.
Le bacio la fronte quando interrompe l'abbraccio, e mentre la guardo ancora mi è quasi impossibile non ripensare al nostro primo bacio, in un vicolo fuori da un locale a New Orleans.
Anche quella notte c'era la luna che ci illuminava, ed i suoi occhi erano brillanti, come ora.
Le sposto una ciocca di capelli dal viso, mentre lentamente le sfioro le labbra con le mie.
Catturo il suo respiro, e Jenna risponde al bacio.

Mi tiro su di scatto, e mi prendo la testa fra le mani.
Impreco mentalmente, e con il fiato corto mi alzo dal letto.
Era un sogno. Solo un dannatissimo sogno.
Sembrava così reale. Le labbra formicolano ancora, e io stesso fatico a tornare alla realtà.
Poi capisco cosa mi ha svegliato. Il cellulare sta squillando.
Mentre lo prendo dal comodino noto che sono solo le 3,48 del mattino, e se Frederick mi sta chiamando così presto significa che è successo qualcosa di grave.
-Pronto?- rispondo, ed in sottofondo sento Juliet piangere.
-Ciao Marc. Stavi dormendo?- mi domanda. Alzo gli occhi al cielo.
-Fred, sono le quattro meno dieci. Certo che stavo dormendo.
-Scusa, ma Juliet piange da mezz'ora e né io né Camila riusciamo a calmarla. Comunque, volevo sapere come stanno andando le cose con Jenna. È da un po' che non ci sentiamo.
Sospiro:- Sara è tornata a New York una settimana fa, e mi ha lasciato da solo a gestirla. Sembra brutto detto così, ma è la verità. Jenna si sta rivelando più testarda di quanto ricordassi.
-Avete fatto pace?- mi chiede, ed intuisco la sua muta richiesta. Se io e Jenna non andassimo d'accordo sarebbe impossibile aiutarla a superare il trauma.
-Sì, siamo amici.- gli rispondo.- Ma è comunque dannatamente convinta di essere pericolosa. La scorsa settimana una collega le ha chiesto di uscire, e Jenna ha rifiutato. Le avrebbe fatto bene conoscere gente, farsi nuovi amici, ma lei...
-Sei l'unico cui consente di stare vicino. Magari la prossima volta che qualcuno le chiede di uscire, puoi accompagnarla. Solo per le prime volte, finché non avrà imparato di nuovo a relazionarsi col mondo.
Aggrotto le sopracciglia, riflettendo.
-È una buona idea, Frederick.- affermo, e lui mormora qualcosa riguardo quanto sia geniale.
Sorrido, e due minuti più tardi ci salutiamo ed attacchiamo.
Lo ringrazio mentalmente per avermi chiamato, e distratto da quello strano sogno.

***

Questa mattina Jenna ha un servizio fotografico in una delle spiagge più belle di tutta Los Angeles.
Quando arrivo intravedo in lontananza una sposa, abbracciata a suo marito. Il vento le scosta il velo, ed lo strascico del vestito è pieno zeppo di sabbia.
Jenna è concentrata mentre scatta foto a raffica, poi distoglie lo sguardo dall'obiettivo per dare altre indicazioni ai novelli sposi.
Non mi avvicino troppo per non disturbarla.
L'orologio indica che sono le 11,39. Tra una ventina di minuti finirà il suo turno di lavoro, e dopo voglio portarla in posto speciale.
Mentre aspetto cerco di non pensare allo strano sogno di questa notte. È meglio così, per entrambi. Non posso permettermi di innamorarmi di nuovo di lei.
Jenna muove un braccio, dando nuove indicazioni ai due sposi, poi scatta nuovamente una fotografia.
Aspetto pazientemente che finisca, mentre il forte vento mi scompiglia i capelli e le onde si infrangono violentemente sulla battigia.
All'improvviso lei si volta, e quando mi vede stringe la mano ai due sposi e si congeda.
Tiene la macchinetta fotografica professionale stretta al petto, e nonostante i capelli siano stretti in una coda di cavallo alcuni ciuffi le coprono il viso.
-Cosa ci fai qua?- mi chiede una volta vicini.
-Mi sembrava carino venirti a prendere al lavoro. E poi voglio portarti in un posto, e penso proprio che ti tornerà utile la macchina fotografica.- le rispondo, e lei sorride, alzando gli occhi al cielo.
-Devo andare al ricevimento del matrimonio, e continuare a scattare.- ribatte.
-E non è inclusa una pausa pranzo? Sai come sono fatti i matrimoni, prima che inizi il ricevimento passeranno due ore. Farai benissimo in tempo a tornare.
Distoglie lo sguardo dal mio, pensierosa.
Ci siamo ripromessi di restare amici, ma a volte sembra ancora scostante. Come se avesse paura che possa ferirla di nuovo.
Ancora non vuole vedere Frederick o Camila, ma almeno sono riuscito a farla parlare al telefono con i suoi genitori.
-Va bene, ma entro le 15,00 devo essere al ricevimento.- acconsente finalmente.
Le sorrido, poi mi porto una mano sul cuore:- Promesso.

***

Mentre guido verso le montagne, Jenna guarda fuori dal finestrino.
Stiamo attraversando uno dei numerosi boschi che affollano le montagne sopra Los Angeles. Ci siamo fermati prima a mangiare qualcosa all'Ocean Side, poi siamo ripartiti subito.
Tiene la macchinetta fotografica poggiata sulle gambe. In radio stanno passando "What makes you beautiful" degli One Direction, e ogni tanto canticchia.
Qualche anno fa andava matta per quella canzone, anche se non lo avrebbe mai ammesso. Alzo il volume, e lei si volta a guardarmi. Sorride, e le brillano gli occhi. È stupenda.
Alzo ancora di più la musica, fino a quando nell'abitacolo non si sente altro che la voce di Harry Styles che quasi sussurra le ultime parole alla fine della canzone.
Poi ricomincia il ritornello, e Jenna inizia a cantare, abbassando il finestrino e lasciando che il vento le scuota i capelli. Muove la mani a ritmo, e sorrido perché sono contento di vederla così felice e spensierata. È uno dei tanti poteri della musica.
Quando gli One Direction smettono di cantare, Jenna abbassa il volume, e mi guarda.
Ha le guance rosse ed i capelli spettinati, però sorride ancora.
-Grazie.- dice solo.
-Non c'è di che.- le rispondo, lasciandole poi un buffetto sul naso.
Scoppia a ridere, e mentre la voce di Katy Perry esce dalle casse, fermo l'auto in uno spiazzo al lato della strada.
Jenna mi lancia un'occhiata sospettosa prima di scendere dall'auto, e quasi scoppio a ridere.
La seguo fuori dalla macchina, e senza dire niente mi incammino in mezzo agli alberi.
-Marc?- dice ad un certo punto.- Sei sicuro di sapere dove stiamo andando?
Mi volto a guardarla, le sorrido rassicurante:- E' tutto a posto, piccola Jenna. Stiamo andando nella direzione giusta.
Le poggio una mano sulla schiena, e la guido avanti ancora per qualche passo, fino ad arrivare ad una palizzata bianca. Il belvedere.
Credo di riuscire quasi a sentire l'attimo esatto in cui le viene a mancare il respiro quando realizza la bellezza di quello che ha davanti.
Los Angeles si erge magnificamente davanti a noi.
-Wow.- dice solo, qualche minuto dopo. –E' fantastico.
-Già. La cosa bella di questo posto è che, nonostante la vista sia spettacolare, è poco conosciuto.
-Vieni qua quando hai bisogno di pensare?- mi chiede, e contemporaneamente si porta la fotocamera al viso.
-A volte. Altre vengo semplicemente a dipingere, o a leggere un libro.
-Si sentono solo gli uccelli.- dice, poi scatta un paio di fotografie. –E' l'essenza stessa della pace.
Annuisco.
Jenna si siede a terra, incurante del pavimento di foglie secche.
-Ultimamente parliamo solo di me. Raccontami qualcosa di te.
Tiro fuori dallo zaino che ho portato con me una coperta
Mi siedo di fronte a lei, e la guardo, all'improvviso a disagio. Le indico in posto accanto a me, così si alza e mi raggiunge, sdraiandosi accanto a me.
-Cosa vuoi sapere, esattamente?- le chiedo.
Sta guardando il cielo coperto dalla chioma degli alberi. Le foglie sono così fitte che il sole filtra a malapena.
-Ascolti ancora i Maroon 5?
Annuisco:- Mi piacciono ancora, ma non così tanto come alcuni anni fa. Ho anche meno tempo di ascoltare la musica. E te sei ancora in fissa con Harry Potter?
Scoppia a ridere, e quando chiude gli occhi sento il cuore accelerare. È così bella.
-L'amore per Harry Potter è una di quelle cose non cambieranno mai.
Alzo gli occhi al cielo, poi mi sdraio anche io.
Abbiamo a disposizione ancora un'ora, poi dovrò riportarla in città. È ora di affrontare una questione importante.
-Madison ti ha più chiesto di uscire insieme?- le chiedo.
Percepisco il suo corpo irrigidirsi, prima di rispondermi.
-Ieri. Ma ho dovuto rifiutare nuovamente, perché oggi avevo il servizio fotografico al matrimonio. Se ne era dimenticata.
-Beh... ti faccio una proposta. Domani chiedi a Madison di uscire per andare a ballare da qualche parte. Dille di invitare alcuni suoi amici.
-Marc, abbiamo affrontato questo argomento un centinaio di volte...
-Lo so, ma questa volta ti sto qualcosa di diverso. Ti accompagnerò anche io, così non ti sentirai spaesata.
Non risponde, ma comincia a giocherellare con il braccialetto che porto al polso.
Rabbrividisco quando noto questo dettaglio. Lo faceva anche quando stavamo insieme. Diceva che la rassicurava.
Vedere quanto Jenna sia rimasta, in fondo, sempre se stessa mi fa venire una fitta di nostalgia.
Le guardo il viso. Si sta mordendo le labbra, come fa sempre quando è particolarmente nervosa. È assorta nei suoi pensieri, così tanto che sono pronto a scommettere che se mi avvicinassi per baciarla, non se ne accorgerebbe.
Vorrei davvero metterla alla prova, ma ora non è quello di cui ha bisogno. Se ci baciassimo crollerebbe quel poco di fiducia che siamo riusciti a creare.
L'amore complica sempre le cose.
Ma è veramente amore quello che provo per lei, in questo istante? O è solo il ricordo di ciò che provavo che sta influenzando i miei pensieri?
-Mi accompagneresti davvero insieme a Madison?- mi domanda, all'improvviso.
Sbatto un secondo le palpebre, riemergendo dai miei pensieri.
-Certo.- le rispondo.
Ha smesso di giocare con il mio braccialetto, ora mi sta guardando dritto negli occhi.
-Anche se dovessimo essere solo io e lei? Non ti sentiresti in imbarazzo?
-Probabilmente sì, ma non mi interessa. L'importante è che tu ti senta a tuo agio.
Mi sorride, e capisco di averla convinta.
-Ad una condizione.- dice, giusto per mantenere un minimo la sua facciata da dura.-Stasera quando ho finito con il ricevimento facciamo una maratona di film. Ne ho estremamente bisogno.
Sorrido:- Ci sto. Preparo i pop-corn, ti va?
-Aspetta, non ho finito di porre le mie condizioni. Faremo una maratona di film d'amore. E sì, i pop-corn sarebbero perfetti.
Sorride sorniona quando capisce di avermi messo in trappola.
Odio i film d'amore, e lei lo sa. Ma non si aspetta che, pur di renderla di nuovo felice, sia disposto a fare qualsiasi cosa.
-Andata. Con cosa vuoi cominciare?
-Direi che "Scrivimi ancora" possa andare bene. Poi passeremo a "Le pagine della nostra vita" ed infine...
-Ho un'idea perfetta per l'ultimo film.- la interrompo.- Ma è una sorpresa.
Sgrana gli stupendi occhi marroni:- Marc Juves. Te non sei in grado di farmi una sorpresa. Scoprirò cosa hai in mente.
-Credimi, piccola Jenna, non riuscirai a scoprirlo. È una promessa.

Spazio autrice

Spero il capitolo vi sia piaciuto!
Volevo solo informarvi che ho deciso di fissare un giorno preciso per gli aggiornamenti: LUNEDÌ alle ore 19,00.
Purtroppo sono costretta a fare così, a causa dei numerosi impegni scolastici ed extrascolastici.
SCUSATEMI 😢

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