7. Hero or Not?

-23 𝚜𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝚘𝚛𝚎 23:50
-𝚂𝚎𝚛𝚛𝚊

Singhiozzi.

Tutti si voltarono ancora leggermente sconvolti per la scena alla quale avevano appena assistito, Yukine più di tutti.

Yuri Inoue: L'ultimate Stereotype era seduta dietro al recinto di terra dove ci sarebbe dovuto stare il fiore. Aveva il viso sporco di sangue, gli occhi pieni di lacrime, il corpo minuto della giovane regina era poggiato a pancia in giù sopra il suo grembo, e accanto a lei c'erano una pala e un' accetta di quelle che solitamente si usavano per tagliare gli alberi tutta sporca di sangue.

Shi era seduto di fronte a lei con in volto un' espressione che non gli avevano mai visto: odio mischiato ad estremo fastidio. Sulla testa era poggiata la corona prima appartenente a Joo.

Continuava a borbottare una certa frase da più di venti minuti

<Cattiva Onee-Chan. Cattiva Onee-Chan. Cattiva Onee-Chan>

Gli occhi del giovane giardiniere erano dilatati dall'orrore e dal disgusto, mentre il maggiordomo arricciava il naso sentendo l'odore acre del vomito a causa della cena appena rigettata da Rei e Keiko.

<No... Non può essere possibile...>

Ora non era solo il visto di Yuri a essere rigato di lacrime, ma anche quello del fiorista che cadendo in ginocchio fissava la scena con occhi vacui. Nessuno si mostrò sorpreso, sapevano bene che il ragazzo considerava Joo la sua compagna di giochi preferita e che allo stesso tempo lui era l'unico con la quale Joo fosse meno autoritaria del solito.

<Yukine voleva solo giocare a nascondino un altro po'>

Daichi gli diede qualche pacca sulla spalla mentre Yuto cercava di allontanare i presenti dalla scena del delitto dovendo arrivare ad usare le mani per trascinare via Shi dal cadavere.

Una volta finito Yuto li mandò verso le loro stanze annunciando che il pigiama era stato annullato, ma una volta arrivati all'uscita la trovarono sbarrata dalla scienziata e il sicario che li guardarono con sufficienza prima di spostarsi di lato per permettere a Jinko di passare.

La donna li guardava euforica con gli occhi traboccanti di disperazione

<Sono così fiera di voi ragazzi, non credevo sarebbe davvero successo! Oramai è quasi mezzanotte. Come al solito domani alle diciotto in punto ci sarà il trial upupupu!>

Poi alzò lo sguardo e i suoi occhi incontrarono quelle di Yukine e il suo sorriso si allargò

<upupupu ragazzo! I tuoi occhi fremono di rabbia e tristezza! Upupupu basterebbe così poco per convertire il tutto in disperazione!>

Fece per avvicinarsi ma il puffo speranzomane le bloccò il passo

<Né io né mio fratello cadremo mai nel tuo tranello. E' inutile>

Tutti si aspettarono che Jinko facesse qualcosa, ma lei si limitò solamente a ridere

<E' vero, me lo hai detto anche l'ultima volta. Tu e tuo fratello eravate ingestibili!>

E sotto lo sguardo confuso si Daichi, Jinko lasciò la stanza. 

Tutti corsero verso la sala giaca in religioso silenzio dove informarono quelli che prima se ne erano andati di ciò che era successo.

Yukine di soppiatto si avvicinò a Shi chiedendogli della morte di Joo.

Insomma, Joo era la sua compagna di giochi, e si era promesso che presto o tardi sarebbe diventata la compagna di giochi di tutti.

Il ragazzino sbuffò stizzito 

<Onee-Chan cattiva! E solo perché lei non è cresciuta con noi. Onee-Chan cattiva. Diceva di volere bene anche a loro>.

L'angelo della morte corse verso il detective continuando a borbottare, persino Kachi si dimostrò più triste del dovuto, cosa che sorprese la giovane Emi che intanto si stava dirigendo in stanza con lui. La produttrice di caramelle aveva espresso il suo terrore nello tornare in stanza da sola, e il DJ si era offerto di riaccompagnarla.

Lui sospirò

<Era fastidiosa certo... ma nessuno si merita di morire, e poi... non era che l'odiassi per davvero, ma andiamo: la faccia che faceva quando si arrabbiava era fantastica non trovi?>

Emi ridacchiò annuendo 

<Grazie mille Kachi-kun!>

e datogli un bacio sulla guancia se ne tornò in stanza

-24 𝚜𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝚘𝚛𝚎 09:45
-𝚂𝚊𝚕𝚊 𝚍𝚊 𝙿𝚛𝚊𝚗𝚣𝚘

Cadaveri.

Ecco cosa sembravano tutti quel giorno:  dei cadaveri privi di vita che si muovevano solo per abitudine.

Yuri era accoccolata su Akinori che le massaggiava i capelli in attesa del suo interrogatorio.

Al momento Daichi stava interrogando tutti i ragazzi ancora in vita per scoprire l'assassino, e quella volta era più determinato della scorsa visto che chiunque fosse l'assassino oltre ad aver ucciso Joo aveva persino fatto soffrire il fratello.

E nella famiglia Kohashi c'era un detto:  Quando Yukine è giù di morale, o è colpa di Daichi oppure uno stronzo ce lo ha fatto soffrire.

Daichi non sapeva chi fosse lo stronzo in questione ma di certo si sarebbe vendicato.

Hitoshi lo capiva o meglio... sentiva di capirlo. 
Per qualche strano motivo quell'amore fraterno non gli era del tutto sconosciuto, e voleva a tutti i costi aiutare il puffo speranzomane, ma di certo se quello continuava ad urlargli contro la cosa diventava difficile. Soprattutto se oltre alle urla ci si aggiungevano pure le sedie volanti.

I gemelli a inizio killing game si erano messi d'accordo per svolgere gli interrogatori con la tecnica del poliziotto buono e poliziotto cattivo.
Ma ora che il poliziotto buono era a riposo la cosa si faceva difficile.

<Rispondi Sonoha! Dove ti trovavi ieri all'ora dell'omicidio?>

<Ti ho det...>

Hitoshi schivò un' altra sedia

<...detto che ero in sala giochi. Ero insieme a te santo spolverino!>

Ora che la sua vita era in pericolo, Hitoshi aveva deciso di lasciare stare le formalità almeno per un po'.

<Perché mai dovrei crederti?!>

<Ma ti ho appena detto perc... OUCH!>

Il maggiordomo cadde rovinosamente a terra inciampando sui suoi stessi piedi 

Daichi si avvicinò a lui con  fare minaccioso

<E che cacchio, hai finito di muoverti?
Così non riesco ad interrogarti>

Fu allora che qualcosa si smosse in Hitoshi.

Potevano picchiarlo.

Potevano prenderlo in giro.

Potevano ucciderlo.

Shi poteva rubargli parti del corpo.

Potevano dargli del maniaco sessuale

Potevano anche sporcare

MA CHE NON SI PERMETTESSERO DI USARE TERMINI SCURRILI DAVANTI A LUI

Proprio per questo si rialzò mollando un pugno nello stomaco all'erbicida, proprio mentre Keiko e Michiko entravano nella stanza fermandosi perplesse davanti alla scena.

La medianista catapultò verso i due

<Si può sapere cos'è successo?>

Hitoshi scosse la mano distrattamente

<Niente di importante signorina Yanaka, solo lezioni di portamento>

Lei scosse la testa guardando Daichi con disappunto 

<Si può sapere a cosa servono questi interrogatori? Tanto lo sai già che l'assassina è Yuri no?>

Lui annuì con una smorfia sul viso

<Allora non sono l'unico a sospettare di lei...>

Si fermò un attimo tossendo 

<E' solo che qualcosa non mi convince, non sembra affatto una tipa da commettere omicidi>

Michiko annuì

<Concordo con te, ma è anche vero che lei è l'unica senza alibi, e che lei e Joo avevano litigato.
In più lei stessa ha affermato di essere andata verso la serra.
Ho parlato con lei mentre tu interrogavi Hitoshi, dice di avere trovato Joo e di essersi messa a parlare con lei, poi per il resto si rifiuta di dire altro>

Affermò la ragazza con disappunto mostrando le note prese sul suo diario.

Daichi annuì pensieroso

<E' emerso altro?>

Lei scosse la testa anche se poi ci ripensò

<Allora, almeno le persone che ho interrogato io hanno tutte un alibi ferreo tranne... Maiko e Ami.
La prima afferma di essere tornata in stanza credendo che fosse tutto finito, e così dice anche Ami. Il fatto è che quando ho chiesto loro se avessero incontrato qualcuno entrambe mi hanno risposto di no nonostante siano nella stessa stanza>

Keiko annuì 

<Per Ami non saprei, ma Maiko non mi ha mai ispirato molta fiducia.
Quest'ultima infatti si è innervosita molto quando glielo abbiamo fatto notare>

<E la signorina Yoshida cosa ha detto?>

Chiese Hitoshi

<Afferma di essere tornata in stanza. Potrebbe essere che una delle due abbia mentito e che l'altra abbia infatti detto la verità, oppure entrambe nascondono qualcosa>

Hitoshi scosse la testa 

<La signorina Yamashita non mi sembra una così cattiva persona sospettare di lei, e se anche fosse non avrebbe avuto moventi per farlo. E neanche la signora Yoshida se è per questo>

Il puffo annuì

<Sospetterei anche di Kachi ma lui era in stanza con noi quando è avvenuto l'omicidio>

Hitoshi intervenì

<C'ero anche io se è per questo>

Lui lo ignorò

<Ma se Yuri è davvero l'assassina allora perché non è scappata? E cosa significano le parole di Shi?>

Keiko fece una faccia strana

<Vero... tutto questo non ha senso, di solito Shi è felice quando avviene un omicidio>

Hitoshi annuì

<Forse sarebbe meglio rivolgersi a al signorino Ishida>

Michiko inarcò il sopracciglio

<Quel pagliaccio?>

<Beh... dopotutto qua dentro è quello che lo conosce meglio di tutti no?
Con tutto il tempo che passano assieme>

Keiko fece di nuovo quella faccia strana ma non disse più nulla.

-24 𝚜𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝚘𝚛𝚎 11:30
-𝚂𝚝𝚊𝚗𝚣𝚊

Rei guardò i ragazzi i ragazzi scettico

<Quindi voi vorreste parlare con me... perché vi sto simpatico?>

I quattro annuirono non del tutto convinti così come non lo era il detective

<Sapete, questa è la cavolata più grande che abbia mai sentito.
Sputate il rospo mezze cartucce>

Keiko sospirò

<Volevamo sapere se potevi parlarci un po' di Shi>

Il ragazzo assottigliò lo sguardo mentre il tono di voce da gioviale diventava leggermente più rauco

<Non... non starete mica sospettando di lui?>

Hitoshi scosse la testa in modo frenetico

<No, stia tranquillo signor Ishida. 
Vorremmo solamente capire che significato hanno le parole che continua a mormorare da ieri sera>

<Me lo sono chiesto anche io... ma non ne ha voluto parlare anzi, appena ha visto che ho iniziato a fargli domande più specifiche se ne è andato via con una scusa dicendo che aveva sentito una fitta alla schiena.
Blaterava di Hotel e di incendi pure>

Il detective aveva l'aria stremata, e all'interno della sua stanza c'erano fogli volanti più altri buttati nel cestino.

Daichi annuì

<Mhhhhh sai per caso dirci qualcosa riguardo Maiko e Ami?>

Rei lo guardò confuso

<Chi?>

<Ami Yoshida e Maiko Yamashita... le nostre compagne>

Lui sbuffò

<Non posso mica ricordarmi i nomi di tutti, con tutto il lavoro che ho da fare poi...>

E detto questo sbatté la porta in faccia ai ragazzi.

-24 𝚜𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝚘𝚛𝚎 15:35
-𝚂𝚊𝚕𝚊 𝙼𝚞𝚜𝚎𝚘

Yuri guardava distrattamente la foto di una ragazza bionda con delle mollette a forma di note musicali fra i capelli e gli occhi viola che sorrideva.
Sotto la foto vi era la scritta Kaede Akamatsu.

Sentì qualcuno poggiarle un mano sulla spalla facendola sobbalzare, ma quando vide che era solo il sarto si rilassò.


<Cosa stavi ahahahahaha guardando?>

Yuri gliela indicò

<Da quello che c'è scritto nella didascalia ha ucciso un ragazzo pensando fosse il master mind. L'ha ucciso per proteggere i suoi amici, non è una bella cosa?>

Akinori la guardò stranito 

<Beh... sì ma ahahahaha... perché lo chiedi?>

Yuri scoppiò a ridere istericamente 

<Niente di importante era solo la mia opinione ed ero curiosa di sentire anche la tua>

Il sarto fece una faccia preoccupata nonostante le risate che gli uscivano dalla bocca

<Yuri... lo sai che ahahahaha incolperano te... ahahahaha... al processo>

La risa di Yuri si trasformò in pianto

<Forse ahahahaha dovresti dire la verità>

Lei scosse la testa

<Mi dispiace Aki, ma ho promesso a me stessa che non avrei detto niente io non voglio che...>

Si tappò la bocca con le mani e corse via dalla stanza lasciando Akinori perplesso chiedendosi cosa le stava nascondendo quella ragazza.

Temeva che il killer fosse veramente lei, ma non la credeva capace di un gesto simile.

Purtroppo però ormai non sapeva più a cosa credere.

-24 𝚜𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝚘𝚛𝚎 17:55
-𝙱𝚒𝚋𝚕𝚒𝚘𝚝𝚎𝚌𝚊 

Keiko rilesse i suoi appunti per la milionesima volta insieme ad Hitoshi


I due non riuscivano a venire a capo di niente, e Yuri continuava ad essere la sospettata numero uno.

D'un tratto, i loro MonoPhone precedentemente poggiati su uno dei tavoli posti lì per chi voleva leggere senza essere disturbato iniziarono a squillare.

La suoneria assomigliava molto al trillo di quei telefoni che si usavano un tempo, ma per qualche strana ragione a loro ignota risultava anche più inquietante.

Lentamente il maggiordomo si avvicinò lentamente ad uno dei due cellulari in modo cauto come se quello potesse esplodere da un momento all'altro.

Sullo schermo c'era la scritta Jinko Enoshima e le opzioni per riattaccare e rispondere.

Hitoshi decise che era meglio rispondere, e quando lo fece una voce metallica simile a quella di un bambino rispose

<Upupupu! E' ora del trial! Gli studenti che verranno trovati fuori dall'aula dopo la chiusura della classe verranno... AUTOMATICAMENTE ELIMINATI DAL SOTTOSCRITTO!
Monokuma vi porge i suoi cordiali saluti upupupu!>

👑 Joo Mochizuki 👑

I due si guardarono negli occhi per qualche secondo prima di schizzare fuori alla velocità della luce correndo verso la classe utilizzata per i Class Trial.

Durante la corsa si unirono anche Kimiko e Chisato anch'esse in ritardo per il processo che si sarebbe tenuto di lì a poco.

I quattro arrivarono appena in tempo, un secondo esatto prima che le porte si chiudessero lasciandoli fuori.

<Per un pelo...>

Disse Chisato ancora leggermente sconvolta portandosi una mano al petto nel tentativo di calmare il respiro dopo la super corsa appena fatta.

Marin  sbuffò infastidita guardandoli con disappunto

<Ehy! Siete in ritardo di cinque minuti! Spero abbiate una buona giustificazione!>

Hitoshi chinò il capo in segno di scuse

<Signorina Mifune le chiedo umilmente perdono. Non era nostra intenzione fare tardi, solamente non ci siamo accorti dell'ora>

Lei gli diede uno scappellotto e poi porse loro foglietti e penne stilografiche

<La procedura la sapete già quindi non c'è bisogno che ve la spieg...>

<Mifune-Sensei? Dov'è Yuto senpai?>

Emi alzò la mano guardandosi intorno pensierosa alla ricerca di quella che ormai per lei altri non era che una figura fraterna.

La scienziata strinse i denti

<Non sono affari suoi! Se Yuto-San è presente o no questo non deve interessarle! Avete tempo tre ore per risolvere il caso!>

Non se lo fecero ripetere due volte e ognuno corse al proprio posto vedendo che era sparito un banco dove ora ci stava la foto di Joo con la solita orrida X sopra.

Yukine seduto sul suo banco fremeva di rabbia e guardava male tutti i presenti.

Michiko prese la parola per prima

<Allora, i sospettati di questo trial sono Yuri, Ami e Maiko, anche se siamo leggermente insicuri sulla seconda.
Per adesso provvederemo ad interrogare Yuri visto che è quella con maggiori probabilità di essere l'assassino>

La ragazza dal canto suo non aveva ancora alzato lo sguardo, e pallida come un cencio teneva le mani incollate ai bordi del banco. Gli occhi erano dilatati dalla paura. Sicuramente la modalità dendere non era il massimo per un trial, quindi decise di tirare fuori il suo lato kuudere.

<Vi ho già ripetuto più di una volta che sono innocente! Non mi sarei mai e dico mai permessa di uccidere nessuno>

<Può anche essere vero ragazza. E' anche vero che però nella stanza tu sei l'unica a non avere un' alibi, e anche l'unica ad avere un movente>

intervenne Kimiko

<Se sei la colpevole ti conviene confessare ora e magari noi saremo clementi con te>

Yuri tremò

<Giuro su ciò che ho di più caro che sono innocente!>

<Allora cosa ci facevi sulla scena del crimine con addosso il corpo di Joo!?>

Kachi intervenne

<Esattamente! Lo hai detto persino tu ieri, che andavi a cercarla! Sei l'unica colpevole!>

Keiko batté un pugni sul banco

<Persino il tuo modo di difenderti è stupido! Dici tanto di essere innocente ma non hai nessunissima prova che lo dimostri>

<Non potreste prima interrogare le altre due sospettate?>

<Cosa c'è sarto? Credi che solo perché adesso ci farai perdere tempo Yuri non verrà condannata?>

Akinori era il più rilassato di tutti, anzi rideva, ma forse per lui era normale 

<Dico solo di provare ehehehe>

Hitoshi alzò le spalle

<Tentar non nuoce>

Si rivolse alle due ragazze

<Dove vi trovavate voi?>

<Ve l'ho già detto! Ero andata nella mia stanza a riposare, sono uscita solo quando ho sentito le urla da parte vostra>

<Mi spiace ma non è vero. Quando sono tornata in stanza non c'era nessuno, e quando sono uscita nemmeno>

Si sentì un gemito provenire da Yuri

<In realtà mentite entrambe>

Tutti si voltarono verso la persona che aveva parlato: Hideko

<Emi quella sera mi aveva chiesto di andare a prenderle un vasetto di caramelle che aveva dimenticato in camera, e approfittano del fatto che Yuto aveva lasciato la porta aperta sono andata, ma ci ho messo un po' a cercarlo perché non lo trovavo.
Alla fine ho visto che era caduto sotto una montagna di vestiti e quindi l'ho preso. Proprio in quel momento però ho sentito le urla e sono uscita. Non c'era nessuna di voi due fuori in corridoio>

Tutti le guardarono.

Entrambe avevano mentito.

Rei sospirò sconsolato massaggiandosi le tempie

<Maiko è innocente, posso confermare>

la Yandere si voltò di scatto verso di lui

<Visto che Shi non c'era ho pensato fosse accaduto qualcosa, quindi mentre Yuto parlava ne ho approfittato per andare a cercarlo ma invece che andare verso la serra sono sceso giù al piano di sotto credendo fosse andato in camera. Lì ho incontrato Yuki che ha confermato il mio alibi>

Il giullare annuì in segno di assenso 

<Lui stava andando verso la mensa, e siccome avevo scordato di chiedere a Kachi di ridarmi le chiavi della stanza ero chiuso fuori, quindi Yuki ha detto che potevo stare nella sua, che guarda caso è anche quella di Hitoshi>

Maiko impallidì stringendo i bordi della gonna con quanta più forza aveva 

<Prima di svoltare l'angolo infatti, l'ho vista uscire dalla stanza tenendo in mano alcune mutande di Hitoshi-kun. Se Shi era già andato significava che l'omicidio era già avvenuto.
Per tanto Maiko si trovava al piano di sotto in quel momento.>

Tutto allora per Hitoshi ebbe un senso.

Ecco perché non trovava più le sue mutande con le paperelle.

Scosse la testa imponendosi di non distrarsi sollevato però dal fatto che Maiko fosse innocente

<Grazie mille signorino Ishida, come al solito il suo intervento è stato molto utile>

<E ce credo! Se non ci fossi io sareste già morti razza di imbecilli. Ovviamente non tu Sh...>

<STATE TUTTI ZITTI!>

L'urlo di Yukine fece sobbalzare tutti i presenti

<E' colpa mia... E' COLPA MIA? DOVEVO CONSOLARLA, MA LEI MI AVEVA DETTO DI LASCIARLA IN PACE E IO... IO... YUKINE VOLEVA SOLAMENTE GIOCARE CON LEI. ERA SIMPATICA PIÙ O MENO... ED ERA KAWAII ANCHE QUANDO LO PICCHIAVA>

Il ragazzo continuava a passarsi la mano fra i capelli rosa con fare continuo

<Anzi no è colpa tua... se tu non l'avessi battuta al karaoke lei sarebbe ancora fra di noi>

Disse lui con gli occhi grondanti di lacrime guardando Yuri con odio puro

<E' vero... sei tu la colpevole certo... è anche colpa mia... ma... ma... ma... io... certo sì è così. Sei un'assassina. C'era il SUO corpo sopra di te... perché non sopra di Yukine, doveva starci lui a farle compagnia...>

Yuri guardava Yukine tremando impercettibilmente, le labbra non ne volevano sapere di stare ferme e le lacrime le avevano completamente bagnato il viso

<Yukine-kun... mi dispiace, hai ragione è colpa mia ma... NON HO MAI VOLUTO ACCADESSE!>

Akinori smise di sorridere

<Eh..?>

Anche Rei sobbalzò sentendo quelle parole

<Signorina Inoue...>

Yukine scoppiò a ridere

<COLPATUACOLPATUACOLPATUACOLPATUA>

Keiko strinse i pugni

<Quindi ammetti di averla uccisa?>

Yuri scosse la testa

<No>

<Come prego?>

Daichi la guardò perplesso e diffidente al tempo stesso 

<E' colpa mia de Joo è morta, ma non l'ho uccisa io>

Kimiko scosse la testa 

<La disperazione la sta facendo straparlare>

<NO! SE INCOLPERETE ME MORIRETE, VE LO VOLETE FICCARE IN TESTA?>

Daichi le puntò un dito contro

<Allora spiegaci cosa ci facevi là!>

Yuri rovesciò il banco in un impeto di rabbia

<Ero lì perché ho assistito all'omicidio>

Shi borbottò di nuovo

<Onee-chan cattiva>

Kimiko rise acidamente

<Mi dispiace ragazzina, ma questa frivola scusa non ti servirà a nulla, se davvero così fosse l'avresti già detto>

Anche Yuri rise.

Non era una risata normale.

Aveva abbandonato la modalità dendere, e anche quella kuudere.

Ora toccava alla Hinodere.

<Non posso darti torto... purtroppo per te però, quella sciocca aveva una motivazione valida per non dire niente... infatti l'assassino ha ucciso Joo per proteggerla>

Si godette per un attimo le facce sconvolte degli altri prima di continuare

<Eravate tutti così impegnati a piangere per la morta di quella stron*a nonostante in realtà meritasse di morire in quel modo. Quella brutta pu**ana sempre a credersi migliore degli altri>

Vide Yukine tremare e ridacchiò

<L'avevo raggiunta nel tentativo di parlare civilmente ma quell'idiota... è subito passata alle mani nel tentativo di uccidermi... COME SI POTUTA PERMETTERE?!>

Urlò calciando la sedia. 

Si scostò i capelli dalla fronte e proseguì, delle occhiaie erano improvvisamente apparse sotto i suoi occhi 

<Sarei morta se non fosse stato per lei. A quanto pare ci aveva seguite e proprio quando stavo per morire l'ha uccisa, ed il tutto per salvarmi ahahaha razza di stupida! Voleva forse giocare a fare l'eroe? Perché mentre io mi sorbivo le accuse di tutti, lei era qui tranquilla credendo di aver appena commesso una buona azione... Se davvero così fosse stato, allora avrebbe dovuto cercare di non far ricadere le accuse su di me.>

Si leccò le labbra ancora salate a causa delle lacrime versate in precedenza 

<O mi sbaglio... Ami-chan?>

Anche Ami sorrise freddamente

<Sbagli cara... io non ho fatto proprio nulla>

<Ah sì? Allora dimmi dove ti trovavi quando Joo è morta>

La sicurezza della consulente vacillò leggermente

<Io ormai non ho più niente da dire... se mai mi dovessero accusare sarebbero fatti loro>

Hitoshi le guardò

<Signorina Yoshida, la prego ci dica dove si trovava>

Akinori scoppiò a ridere fragorosamente 

<Visto! L'avevo detto io che era innocente>

<Questo è ancora da vedere>

Disse Keiko seccata dal cambiamento della situazione.

Dover rifare tutto da capo la scocciava, soprattutto perché avevano solo venticinque minuti

<Sappiamo già tutti che Yuri è la colpevole. Non vedo a cosa vi potrebbe servire avere il mio alibi>

<Ci interessa eccome Ami. Rispondi subito>

Il tono di Kimiko non ammetteva repliche.

Shi borbottò di nuovo stavolta più forte

<Onee-chan cattiva>

Ami sospirò ma comunque non disse nulla

<Onee-chan cattiva>

Un rivolo di sudore le scivolò lungo la tempia 

<Onee-chan cattiva>

Il respiro si fece pesante

<Cosa volevi dimostrare eh? Volevi per caso andartene per salvarti la pelliccia e lasciare qua noi nella merda più totale? Beh mia cara mi spiace ma non andrà così! Mantenere la propria umanità gnegnegne! Discorsi del cavolo!>

<Non era programmato>

Nell'aula calò il silenzio 

<Ma tu eri sempre così carina con noi...>

Alzò lo sguardo con fare soddisfatto

<Ebbene sì. Io ho ucciso Joo ma non me ne pento. Non se l'ho uccisa per salvare la vita di una persona che se lo meritava. Ho agito di impulso lo ammetto, ma in preda alla foga non avevo calcolato questa parte. Mi dispiace Yuri, e scusa anche a te Shi>

L'angelo le fece la linguaccia ma sorrise appena.

Rei scosse la testa

<Quindi per questo è arrabbiato?>

Lei annuì ridendo divertita

<Ancora non gli va giù che io abbia impedito a Joo di ucciderla, crede che gli abbia fatto un torto>

Gli carezzò la testa con fare affettuoso

<Mi mancherai piccolino e... mi mancherete anche voi>

 Tutti a parte i gemelli, Kimiko e Michiko andarono ad abbracciarla, persino Yuri che era tornata nella sua modalità Dendere ora la stava abbracciando chiedendole scusa per aver confessato.

La porta si aprì mostrando i Master Mind vestiti elegantemente come al loro solito durante quelle occasioni. Yuto li guardò sorridendo 

<Ragazzi... è ora di votare>

Come ci si aspettò c'erano sedici voti per Ami, più uno contro Yuri che lei stessa si era data a causa dei sensi di colpa.

Come prevedeva la tradizione Kenji e Marin si misero ai lati della lavagna e la girarono rivelando la scritta "CONGRATULAZIONI!COLPEVOLE INDOVINATO! TEMPO DELLA PUNIZIONE"

Ami si avvicinò a Jinko abbracciandola sotto gli occhi sconvolti di tutti mentre le sussurrava delle parole all'orecchio che ne nessuno ebbe l'occasione di sentire.

Love Kills

Ami Yoshida

Ami si trovava dentro ad una cucina, una cucina gigantesca ma davvero in tutti i sensi.

I tavoli, le sedi, il frigo e tutto il resto,di certo doveva superare i venti metri.

Non capiva come tutto quello potesse c'entrare con la sua esecuzione, ma purtroppo per lei la spiegazione arrivò velocemente quando un Monokuma vestito da donna e uno da uomo d'affari entrarono nella stanza a passo pesante, e se il tavolo era alto una ventina di metri loro erano almeno una quarantina.

La Monokuma donna batté una mano sul tavolo guardando con astio il Monokuma uomo che in tutta risposta si mise a sbraitare contro di lei urlando in maniera così veloce da far indietreggiare sia lei che il robot.

D'un tratto la donna iniziò a prendere oggetti dalla cucina come teiere o pentole e a lanciarle contro il marito rischiando però di uccidere anche Ami visto che erano dieci volte più grandi del normale.

Magari se fosse riuscita a riappacificarli avrebbero smesso di litigare, dopo tutto risolvere i problemi delle coppie era il suo lavoro, era il suo talento.

C'era solo un piccolissimo problema dovuto al fatto che nessuno dei due la sentiva tanto forti erano le loro urla e il rumore da impedire alla sua voce di arrivare a loro.

Capendo che ormai la sua era una causa persa decise di correre verso l'uscita sperando di potersi salvare cercando di schivare gli oggetti che ora si era messo a lanciare anche l'uomo e gli enormi pezzi di plastica e porcellana di ciò che era stato lanciato in precedenza.

Si sentì un urlo.

L'uomo aveva appena tirato un coltello dritto alla gola della moglie che nonostante fosse un robot iniziò lo stesso a perdere sangue iniziando a dimenarsi come una pazza cercando di togliersi l'utensile da lì.

Purtroppo non riuscì mai a farlo visto una volta smesso di dimenarsi tutti capirono che era morta, Ami compresa, che nonostante la scena raccapricciante non aveva mai smesso di correre verso l'uscita mossa da un sentimento che erano anni che non sentiva più: la speranza.

Il cadavere della donna Monokuma cadde all'indietro a peso morto con gli occhi metallici rivolti verso il vuoto e le braccia aperte.

La ragazza aumentò il passo mentre le lacrime le rigavano il volto, non voleva morire, voleva restare con loro ancora un po'. Allo stesso tempo però non si pentiva affatto di aver protetto Yuri nonostante lei molto probabilmente non avrebbe mai scoperto il perchè  ma non era importante, ciò che contava era averla salvata anche se invano.

E con questo ultimo pensiero Ami Yoshida morì schiacciata dal peso della donna.

Già, la speranza non esisteva, e se anche così non fosse stato, sotto la disperazione non poteva proprio nulla.

Homicide

-23 settembre ore 23:20
-

Serra

<Joo? Joo-chan sei qua?>

Yuri cercò a tentoni l'interruttore per accendere le luci della serra, sapeva che la regina si era rifugiata lì visto che una volta le aveva sentito dire che da quando ci andava con quel plebeo di Yukine la serra le pareva un luogo molto più bello dove andare anche a rilassarsi.

Si sentiva estremamente in colpa, non aveva mai voluto ferire i suoi sentimenti, o almeno non intenzionalmente. Sapeva che anche se la regina non era uno zuccherino era lo stesso una ragazzina di quattordici anni con le sue paure e le sue insicurezze.

Sentì un rumore dietro di lei e si voltò di scatto rischiando l'infarto.

Sospirò rincuorata una volta visto che era solamente Joo con le mani dietro la schiena e gli occhi grondanti di lacrime.

Il labbro inferiore le tremava e gli occhi erano dilatati pieni di un sentimento sconosciuto allo stereotipo. Le labbra anche se tremanti erano allargate in un sorriso a trentadue denti piuttosto inquietante.

<Tu... mi ha battuta...>

Lei indietreggiò 

<Joo-chan...>

<Ti ho sentito prima lo sai?>

<Che intendi?>

<Lì a piangere e a fare la santarellina perché non c'erano le finestre... credi di essere l'unica?>

<Io non p...>

<RISPONDI!>

<Tu invece calmati! Lo so che anche tu hai paura ma insieme ce la faremo>

Joo scoppiò a ridere ancora più forte annaspando in cerca d'aria e sbavando leggermente a causa delle risate troppo forti anche per lei.

Il suo corpo si muoveva in modo strano come se ormai la regina non ne avesse più nessun controllo, e forse era così, ormai era diventata una marionetta al servizio della disperazione.

<Insieme? Ahahaha tu sei pazza... no non sei pazza, sei una lurida plebea e per questo non capisci che io non ho bisogno di te... l'unica cosa che ora mi serve è uscire da qui senza voi stupide palle al piede>

E detto questo mostrò la pala che teneva nascosta dietro la schiena.

Si sentì un risolino eccitato sicuramente da parte di Shi che nessuno vide mai dove era nascosto.

<Ciao ciao Yuri...>

Prima ancora che potesse alzare la pala però, si vide un lampo di luce e poi il rumore di una lama che taglia qualcosa, e quando Yuri alzò lo sguardo non poté reprimere un urlo.

Dallo spavento cadde all'indietro e sopra di lei il corpo senza testa della ragazzina.

Ami davanti a loro teneva ancora in mano l'ascia che aveva usato per commettere l'omicidio guardando Yuri sconvolta

<Stai bene?>

Lei annuì, ma non fece in tempo a scappare che la consulente spalancò gli occhi, come se solo in quel momento si fosse accorta di cosa realmente avesse fatto e di cosa ciò avrebbe comportato scappando lontano da quella serra.

Yuri abbassò lo sguardo prendendo respiri profondi e piangendo amare lacrime carezzando la schiena di Joo con delicatezza senza la forza necessaria per alzarsi e andarsene anche lei.

Deceduto
Ami Yoshida Ultimate Love Consultant
16 anni
Nata il primo novembre 2003
_Melinda_55

-25 settembre ore 02:15
-Cimitero Nascosto

I due cugini, Yuto vestito con una giacca nera ed una cravatta rosa, Jinko vestita con un elegante e raffinato abito nero guardavano il viso di Ami Yoshida, la quale era sdraiata su quella che sembrava una specie di bara... anzi no era una bara.

Se qualcuno non avesse saputo ciò che era accaduto prima di certo non avrebbe mai pensato che quella ragazza era morta, ma solamente addormentata.

Qualcuno le aveva ritoccato il visto ed il corpo cancellando quasi tutte le ferite, e ora la ragazza era stesa sopra un velo bianco con addosso un vestiti di lino del medesimo colore.

I capelli lilla erano stati acconciati alla perfezione e ora le ricadevano morbidi sulle spalle.

Jinko ridacchiò leggermente guardandola portandosi una mano sula bocca

<upupupu Yuto! C'è da dire che questa volta sei stato proprio fregato>

Il cugino la guardò male

<Il mio era un piano perfetto!
Avevo fatto stare tutti fuori dalle stanze con la scusa del pigiama party, avevo organizzato il karaoke per accendere il loro spirito di competizione, mi ero finto addormentato per far sì che entrambe le ragazze una volta dovuta fare la gara decisiva si fossero sentite sotto pressione, ho votato apposta Yuri per far arrabbiare Joo, ho lasciato la porta aperta apposta perché la reginetta potesse uscire e le avevo persino lasciato lì le armi!
Sarebbe stato tutto perfetto se lei non fosse intervenuta!>

Jinko le carezzò il viso

<Beh... dopotutto l'ha fatto per salvare la sua sorellina è un gesto comprensibile...>

<Mhhh... sarà, ma non ha ottenuto niente, quindi poteva anche lasciarla morire. E smettila di fingere, lo so che ci stai male anche tu>

Lei rise 

<Sciocchezze! io sto benissimo>

Yuto sorrise portandosi le mani dietro le spalle e uscendo dalla sala

<Come vuoi tu cuginetta... ma se davvero fosse così non credo staresti piangendo>

Jinko si portò le mani sulle guance sobbalzando sorpresa nel sentirle umide.

Si asciugò velocemente le lacrime e uscì anche lei con ancora in mente le parole che la figlia le aveva sussurrato

<Sayonara Okasan>.


WAAAAAAAAAAAAAA SONO ESAUSTA! 

DI SOLITO NON DICO MAI IL NUMERO DI PAROLE PERCHÉ LO TROVO INUTILE MA CAVOLI 5423 PAROLE!

VOLEVO PUBBLICARE IERI SERA MA MI SONO ADDORMENTATA SUL COMPUTER QUINDI GOMEN!

NON SO VOI MA SONO FIERA DI QUESTO CAPITOLO!

SPERO VIVAMENTE VI PIACCIA PERCHÉ CI HO MESSO TUTTA ME STESSA.

PROSSIMO CAPITOLO SARA' UNO DI QUELLI SPECIALI!

VI VOGLIO BENE E SPERO CHE LA CREATRICE NON ARRABBI CON ME.

Ah un ultima cosa, quando nel privato ho chiesto di scrivermi se il vostro fosse meglio come vittima o assassino l'ho fatta solo per avere un' idea più completa del loro carattere.
Infatti Joo sarebbe dovuta essere un'assassina ma io l'ho messa come vittima, perché il fatto che sia più propensa all'omicidio non vuol dire che io non possa farla uccidere.
Infatti Joo è morta solamente perché aveva tentato di assassinare Yuri, quindi infatti il desiderio di fuggire c'era.
Lo stesso vale per chi mi ha scritto che il suo oc sarebbe stato vittima, non per forza morirà ucciso visto che vi ho chiesto anche le debolezze che posso usare contro di loro.

E DITE A CATTIVONA DI SMETTERLA DI BULLIZZARMI T_T

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