3. A Painful Division
Prima ci terrei a far sapere che se ho scelto questa vittima non l'ho fatto per cattiveria o perché il suo admin mi stesse antipatico, ma qualcuno doveva pur morire, e spero vivamente che non ve la prendiate.
Mi è stato difficile, soprattutto perché ho amato i vostri oc dal primo all'ultimo.
Ho amato la distrazione di Emi
La sfortuna di Hideko
La pazzia di Rei
La disponibilità di Akemi
Il caratteraccio di Kishiro
La vanità di Kachi
L'educazione di Hitoshi
L'amore fraterno di Ami
Le stranezze di Yuki
L'arroganza di Joo
L'esagerata allegria di Akinori
Gli sbalzi peggiori di una ragazza col ciclo di Keiko
La severità di Kimiko
L'intelligenza di Chisato
L'Ossessione per Hitoshi di Maiko
La calma di Michiko
E la speranza di Yukine e Daichi
Grazie a tutti per aver partecipato!
-16 𝚜𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝚘𝚛𝚎 02:38
-𝙲𝚊𝚖𝚎𝚛𝚊 6️⃣
Hitoshi era contento, quella notte nonostante tutto era riuscito a dormire più tranquillamente del solito nonostante gli scorsi avvenimenti.
Si strinse al calduccio nelle sue coperte finché non sentì un urlo agghiacciante rompere il silenzio della notte facendolo cadere da letto.
A quell'urlo se ne susseguirono molti altri sempre più forti e spaventosi, in grado di far subentrare la paura tra le ossa.
Il maggiordomo si mise a correre seguito da altre persone, e quello che vide lo traumatizzò a vita.
Il corpo di Akemi Nishimura giaceva a terra con il corpo diviso a metà e il sangue insieme alle budella che fuoriuscivano dai due pezzi di corpo impregnando il pavimento dei corridoi.
Gli occhi erano spalancati e le pupille dilatate dalla paura, mentre la bocca anch'essa tagliata a metà era spalancata, sicuramente a causa delle urla che aveva lanciato prima di morire.
Shi era accanto a lei col volto ricoperto di sangue mentre giochinava coi suoi capelli
<E' stata una morte veramente carina, l'assassino è persino stato gentile mentre la uccideva>
Kimiko gli lanciò uno sguardo di fuoco
<Dubito che un assassino possa essere gentile con la propria vittima. Spiegati meglio>
<Le ha sussurrato delle parole dolci mentre moriva, dicendole che non si sarebbe dovuta preoccupare e che sarebbe finito tutto in fretta. Peccato che l'arma che ha usato si sia rotta>
Daichi si avvicinò al corpo coprendosi il volto con la manica del maglione
<Sembra quasi abbiano usato un coltello da burro>
Chisato si coprì la bocca con le mani iniziando a piangere
<No, no ditemi che è un sogno! E' solo un sogno>
Gridò la psicologa prima di svenire salvata in tempo dal cadere in terra da Keiko che guardava il cadavere con le labbra serrate.
Hitoshi non mosse un muscolo continuando a guardare il cadavere sconvolto, era come se si fosse pietrificato, e né le urla di Yuri né Maiko che sconvolta si aggrappava al suo braccio riuscirono a smuoverlo.
<VI AVEVO DETTO DI FARE FINTA CHE IL KILLING GAME NON ESISTESSE BRUTTI IMBECILLI!>
Disse un Kachi disperato cercando di non guardar il cadavere
Rei invece saltellava tutto contento intorno al corpo
<Pace all'anima sua! Ah, ma chi era? Tanto insignificante, è quasi divertente fiu fiu>
Tutti si voltarono a guardarlo sconvolti da questa sua mancanza di tatto mentre Daichi continuava ad interrogare Shi il quale cercava in tutti i modi di scappare dalle domande dell'erbicida che però non sembrava volerlo lasciare in pace.
<Neeeeeeee! Ti ho detto che non ti dirò chi è l'assassino! Basta interrogarmi!>
Keiko lo guardò male
<Se tu non vuoi collaborare lo farò io. Mi basterà parlare con lei e sarà tutto risolto>
Disse sedendosi a terra con le gambe incrociate.
Stettero tutti col fiato sospeso ad aspettare la risposta per capire chi fra di loro avesse avuto il coraggio di compiere quell'azione inumana mentre la medianista svolgeva il suo lavoro.
Poi Keiko aprì gli occhi cogliendo tutti di sorpresa
Michiko la guardò
<Chi è stato Keiko?>
La medianista si voltò a guardarla. Non era uno sguardo normale; le pupille dilatate le labbra serrate, il corpo scosso da fremiti mentre calde lacrime le scendevano dalle guance
<Non lo so... io... non riesco più a comunicare coi morti...>
Silenzio.
Nessuno osò fiatare.
Poi qualcuno ruppe il silenzio.
<Waaaaaaaa che bellezza! Il primo cadavere! Kenji-kun guarda lo hanno diviso a metà!>
Yuto travestito da Sherlock Holmes era seguito da Un Kenji vestito da Watson, e dalla sua faccia si capiva che Yuto lo aveva costretto
<Yuto Holmes al vostro servizio ragazzi! Ecco a voi il primo caso: Akemi Nishimura! Diamine quella gattina era così pucciosa come si faceva a non volerle bene? Bene! Avete quindici ore e ventidue minuti di tempo visto che il class trial si terrà alle sei precise di oggi pomeriggio. Ora, se non vi dispiace io e Kenji andiamo a far diventare la Warlock Canon.>
E detto questo sparì seguito da un biondo rosso in viso ed estremamente arrabbiato.
Akinori ridacchiò
<Oh ahaah diamine! Credo ahaha che sarà meglio riposarci prima di investigare ahahhaahaha altrimenti non riusciremo a risolvere niente>
Ami annuì
<Il sarto ha ragione, siamo tutti stanchi e sconvolti, se ci mettessimo ad investigare non arriveremmo a nessuna conclusione>
Tutti si ritrovarono d'accordo e ognuno tornò nella propria stanza ancora sconvolto e traumatizzato.
-16 𝚜𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝚘𝚛𝚎 08:00
-𝚂𝚌𝚎𝚗𝚊 𝚍𝚎𝚕 𝚍𝚎𝚕𝚒𝚝𝚝𝚘
Intorno al cadavere erano state messe delle strisce rosse e bianche e un cartello con scritto "Pulire più tardi" che fece storcere il naso a molti di loro.
Kishiro calciò via il cartello e spezzò le strisce con le mani facendo avvicinare Keiko e Hitoshi al cadavere insieme a Michiko che però non voleva avvicinarsi
<Mi spiegate che cacchio ci sto a fare qui anche io? La gattina non era la mia amichetta del cuore!>
Keiko scosse la testa sbuffando mentre Michiko che li aveva accompagnati si portava via il musicista scocciata dal suo menefreghismo verso la vittima.
Hitoshi trattenne un conato di vomito e facendosi coraggio spostò lentamente le due metà una lontano dall'altra.
<Io... controllo la parte destra e tu la sinistra... va bene?>
<Come vuole lei signorina Yanaka>
Disse il maggiordomo ubbidendo agli ordini mentre iniziava ad esaminare la metà sinistra del corpo di Akemi.
Pareva che avessero usato una specie di coltello da burro o perlomeno qualcosa di non molto affilato e che allo stesso tempo lo avessero lentamente.
In certi punti il taglio pareva essere interrotto per poi ricominciare di nuovo, magari a causa dell'esitazione dell'assassino nell'ucciderla.
<Ehy Hitoshi! Guarda qui>
Il ragazzo spostò lo sguardo verso Keiko che gli indicò il collo -o meglio la metà di esso- sul quale c'era una specie di scritta fatta male e frettolosamente, la parola era quella manna.
<Cosa vorrà dire?>
Chiese Keiko guardando attentamente la scritta
Hitoshi scosse il capo sconfortato
<Mi spiace signorina Yanaka ma non mi viene in mente niente, la scritta è anche molto imprecisa e quella potrebbe non essere la parola giusta. Prima consiglierei di capire anche quale sia l'arma del delitto>
<Qualcosa di non affilato sicuramente, il taglio è troppo impreciso>
Vennero raggiunti da Maiko e Ami che corsero verso di loro
<Non abbiamo trovato niente sporco di sangue o che mancasse, tutti i coltelli sono al loro posto>
disse Ami
Maiko si strinse a Hitoshi
<Dici... dici che ce la faremo Hitoshi-Kun? Ho tanta paura io>
Hitoshi le cinse la vita con un braccio
<Stia tranquilla signorina Yamashita. Tutto si risolverà per il meglio, non deve preoccuparsi>
E ignorando il rossore delle guance di Maiko che nel frattempo era rimasta ferma e immobile in preda allo stupore lui e Keiko andarono ad informare gli altri.
Neanche loro avevano scoperto molto, e questo portò tutti allo sconforto visto che non volevano condannare un innocente e morire tutti.
Yuki scosse il capo contrariato
<Ma non è ovvio? E' stata lei l'assassina! Chi altri sennò!?>
Tutti si voltarono verso la figura indicata dal giullare che al momento si stava limando le unghie con fare noncurante smettendo però una volta accortasi si essere osservata
<Io? Eh no cari vi state tutti sbagliando! Io non c'entro affatto. E voi stupidi plebei credete seriamente che sprecherei il mio tempo per una simile nullità>
Chisato si alzò in piedi rossa in viso
<Esatto tu! Ieri l'hai trattata malissimo, e non sei neanche triste che sia morta! Sei un mostro!>
<Un mostro io? La tua regina?>
<NON SEI LA MIA REGINA>
<PREGO? RIPETI SE HAI IL CORAGGIO!>
<NON SEI LA MIA REG...>
<FATE SILENZIO ENTRAMBE RECLUTE!>
Il tono di Kimiko non ammetteva repliche, soprattutto i suoi occhi che parevano freddi come il ghiaccio e duri come la pietra. Nemmeno Joo ebbe il coraggio di rispondere a tono quella volta limitandosi a sbuffare sdegnata.
<La signorina Kimiko ha perfettamente ragione. Litigare non ci servirà a niente. Abbiamo meno di dieci ore per scovare il colpevole. A mio parere sarebbe meglio sbrigarci!>
Daichi annuì
<Esatto, Giulietta trionferà sempre e comunque>
<Giulietta è la tua ragazza?>
Chiese Yuri curiosa
<No è la speranza>
Disse Yukine mentre tutti guardavano straniti i gemelli che parevano non accorgersene.
<Quindi ora cosa facciamo?>
Chiese lo stereotipo
<proseguite le investigazioni ovvio>
Disse Jinko apparendo all'improvviso dietro di loro sorridendo
<Vi rimangono meno di dieci ore mocciosi. Fossi in voi mi muoverei, altrimenti al Class Trial morirete tutti>
<Kenji! Eccoti finalmente dove eri finito?>
Chiese Jinko curiosa
<Stavo facendo una cosa>
<Tanto per essere precisi quella cosa ero io>
Disse Yuto sbucando dal corridoio coi capelli scompigliati mentre si sistemava la camicia nei pantaloni sorridendo cordiale
Nella sala calò un silenzio imbarazzante interrotto da Daichi che prontamente tappò le orecchie a Yukine trascinandolo fuori dalla sala da pranzo seguito da tutti gli altri mentre Yuto li salutava sventolando una mano e Kenji imprecava in tutti modi possibili ed immaginabili contro il ragazzo di capelli rosa.
Mentre camminavano ancora imbarazzati per ciò che avevano sentito Rei si fermò di colpo con un faccia strana poggiandosi al muro. Tutti lo guardarono sconcertati
<Signor Ishida va tutto bene?>
Rei scosse la testa
<E' da un po' che ho questo dubbio e non riesco a togliermelo dalla testa, e gli eventi di oggi mi hanno fatto incuriosire più del dovuto>
Keiko lo guardò preoccupata
<Quali dubbi?>
Rei alzò lo sguardo per guardarla meglio in faccia, era pallido e tremava
<Nella coppia di Yuto e Kenji... tra di loro... a letto... chi sta sopra e chi sta sotto?>
Kachi lo guardò
<Rei non puoi essere davvero così stupido! E' ovvio che quello che sta sotto è Yuto!>
-16 𝚜𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝚘𝚛𝚎 17:00
-𝚂𝚊𝚕𝚊 𝚒𝚗𝚝𝚎𝚛𝚛𝚘𝚐𝚊𝚝𝚘𝚛𝚒 𝚘 𝚖𝚎𝚐𝚕𝚒𝚘 𝚌𝚊𝚖𝚎𝚛𝚊 5️⃣
<Rispondi! Dove ti trovavi ieri durante l'ora dell'omicidio?!>
Emi sobbalzò sotto il tono repertorio di Daichi
<Ti ho detto che ero distratta! Non lo ricordo ora!>
<O magari hai ucciso tu Akemi e non vuoi dircelo!>
Emi non rispose
<Ehy ragazzina! Sto parlando con te!>
Kachi diede una gomitata ad Emi
<Pssssssss credo stiano parlando con te>
<Oh io? Scusate mi ero distratta. Stavamo dicendo?>
Daichi la guardò con una faccia come a chiederle "ma sei seria?" mentre lei dondolava le gambe avanti e indietro
<Allora Yukine...>
<Io sono Daichi>
<Ecco infatti Yukine, ieri dopo la cena sono andata dormire, però ora che ci penso mi ricordo che ho sbagliato letto e sono andata in quello di Chisato, che non so verso che ora mi ha svegliata per dirmi che avevo sbagliato letto>
Daichi guardò Chisato
<è vero?>
Chisato annuì
<Cosa ci facevi fuori a quell'ora?>
<Io... non riuscivo a dormire, quindi sono andata un attimo fuori a prendere una boccata d'aria, e... ho incontrato Akemi mentre ero fuori>
Rei intervenne
<Quindi sei tu la colpevole! Caso risolto!>
Chisato sobbalzò offesa
<Come puoi dire una cosa del genere! Soprattutto tu. Ti ricordo che mi sono persino fermata a parlare con te, e c'eri anche tu quando l'ho incontrata>
Tutti si voltarono verso il detective che aveva un candelabro in testa
<Ahhhhhh già scusami, tendo a dimenticarmi delle persone insignificanti. Comunque sì, ero uscito anche io perché avevo finito le scorte di cioccolato e zollette di zucchero>
Chisato annuì
<Esatto! Ho incontrato sia lui che Akemi vicino alla cucina, mi ricordo che Akemi mi aveva detto che una persona le aveva chiesto un favore ma non mi ha voluto dire chi perché la persona che glielo aveva chiesto voleva rimanere anonima. Poi sono tornata in stanza e ho lasciato Rei e Akemi da soli>
Hitoshi si voltò a guardare Rei
<Signor Ishida se ciò che la signorina Chisato dice è vero allora questo la rende uno dei sospettati, anche perché non ci ha detto di essere stato fuori>
Un'ombra oscura passò per il volto di Rei, ma fu solo un attimo prima che gli ritornasse in volto la sua solita espressione gioviale
<Io sono innocente ma se volete condannatemi! Può anche essere che Chisato non sia mai tornata in camera e che una volta che me ne ero andato abbia approfittato per uccidere Akemi>
Prima che la psicologa potesse ribattere La Dottoressa Mifune entrò in stanza con la sua solita aria arcigna
<Oi ragazzini. Sono le sei è ora di andare>
SPERO CHE ANCHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO E SE E' COSI' LASCIATE UN BISCOTTO PER YUTO.
PROSSIMO CAPITOLO CLASS TRIAL SIGNORI.
SE AVETE DELLE TEORIE SCRIVETEMELE NEI COMMENTI, COSI' MAGARI LE METTERÒ NEL PROSSIMO CAPITOLO.
ADDIO BABES.
Deceduto:
Akemi Nishimura Ultimate Cat Maid
16 anni
Nata il 23 aprile 2003
Assassino: sconosciuto
-TheCatsAreCute-
P.S
Mi scuso pera foto da schifo
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