2.You Can't Escape From Despair

-15 𝚜𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝚘𝚛𝚎 04:35 
-𝙲𝚊𝚖𝚎𝚛𝚊 6️⃣

Quello di Hitoshi non si poteva affatto definire un sonno tranquillo, anzi era tutto il contrario, incubi e immagini raccapriccianti continuavano a tormentarlo, e il russare del giullare unito ai versi strani che faceva Shi nel sonno non lo aiutavano affatto.

Tutti i ragazzi persino Joo e Kishiro a partire dal primo giorno si erano messi in gioco per cercare di scappare da quella struttura dove erano rinchiusi ma senza successo, e se non fosse riuscito a dormire come si doveva di certo non avrebbe dato il meglio e fuggire si sarebbe rivelato ancora più difficile.

Prese un respiro profondo e chiuse gli occhi stingendo il cuscino con tutta la forza possibile come se quello avesse mai potuto aiutarlo.

Guarda mamma un Samurai! Un giorno... anche io diventerò come loro. Guarda Rio! Ora ti faccio vedere una delle mie mosse segrete! 

Mamma... perché papà non risponde?
Mamma perché piangi? 
Mamma? MAMMA?

<Ehy! Perché ci spii?>
La figura che poco prima si nascondeva dietro alla staccionata sobbalzò una volta scoperta uscendo dal suo nascondiglio<E' che... mi piace vederti esercitare e mi chiedevo se anche io potessi esercitarmi con voi>

<Ma se li sfilettassi con la katana?><Uhm... non credo sia il caso ecco...> 

<Oh mer...>
<Linguaggio>
<Ihhhh che scatole! Sbaglio o sono io a comandare la missione! Uff non capisco perché diamine mio padre mi  abbia mandato qua. Lo sa anche lui che sono una frana in queste cose!>

<Okay perfetto, ora chiamo tuo padre e gli dico quello che abb...>Si sentì il rumore di un oggetto di metallo che colpiva qualcosa<Cos...>
Non fece neanche in tempo a finire la frase che qualcosa lo colpì facendolo svenire

<Uhhh bene bene guarda chi abbiamo qui.
Marin, iniettagli il siero>
<NO! NO! LASCIATEMI! LASCIATEMI HO DET... ARGHHHH!>

Hitoshi si alzò di scatto rischiando di colpire la testa con la parte superiore del letto a castello che condivideva con Shi asciugandosi velocemente il sudore con la manica del pigiama guardando l'orologio a forma di orso che stava sul comodino.

Le cinque e tre quarti del mattino.

Sbuffò scocciato prima di alzarsi e decidere di dirigersi verso la cucina per bere un bicchiere di acqua o magari farsi anche una tisana per riuscire a dormire meglio.

Era stanco e le occhiaie sotto i suoi occhi lo dimostravano.

Una volta arrivato in cucina sentì dei rumori al suo interno di stoviglie che sbattevano fra loro.

Si affacciò e vide Keiko che versava dell'acqua calda dentro una tazza bianca canticchiando sottovoce finchè non si accorse di Hitoshi sobbalzando spaventata e facendo cadere a terra la teiera che si frantumò in mille pezzi

<Oh porco... arghhh e che cavolo! Certo che anche tu che ti metti a spiare la gente di soppiatto... cosa sei uno stalker?>

Hitoshi sbuffò massaggiandosi il collo senza dare importanza al tono delle medianista. Ormai si era abituato ai suoi sbalzi di umore repentini

<Uhm sì ha ragione scusi... Anche lei fa fatica a dormire?>

Scosse la testa mordendosi il labbro

<Continuo a sentire le voci dei defunti che mi chiamano... ugh quanto lo odio>

Lui annuì immaginandosi che magari essere tormentati dalle voci dei defunti nel mezzo della notte non era il massimo e che anche lui sicuramente si sarebbe scocciato. Fece per andare a prendere un bicchiere mentre Keiko raccoglieva i cocci di ceramica quando notò un particolare

<Non vorrei essere indiscreto ma... c'era qualcun altro prima del mio arrivo?>

Chiese indicando le due tazze posate sul tavolo che prima non aveva notato. Keiko annuì

<Sì, prima c'era anche la psicologa. Ci siamo messe a parlare visto che a quanto pare avere problemi di sonno va di moda>

<E... l'altra?>

<Uhh quella è mia. Grazie per essere rimasta Keiko-Chan. Stare da soli di notte è piuttosto spaventoso a volte. Lo sapete che una volta ho piazzato una bomba dentro una casa stregata durante un party di Halloween. Non vi immaginate quanto è stato difficile azionare il detonatore al buio...>

Hitoshi rimase a bocca aperta davanti ad uno Yuto con asciugamano fra i capelli e accappatoio rosa  con le paperelle che copriva giusto quel che c'era da coprire mentre Keiko si voltava con aria scocciata 

<L'ho fatto solo perchè dovevo bere anche io la mia tisana. Tsk>

Yuto guardò Hitoshi

<Uffi mi tratta sempre male! Diglielo anche tu che sono una brava persona! Eh Hitoshi-kun! Diglielo diglielo!>

Il povero maggiordomo si alzò leggermente incerto rischiando di cadere a terra

<Mi scusi ma non è compito mio dirlo. Vi prego di perdonarmi per avervi arrecato disturbo, in futuro starò più attento arrivederci>

E detto questo si diresse a passo spedito verso la sua stanza buttandosi velocemente sotto le coperte.

Nella furia di andarsene però non aveva notato la figura che era rimasta nascosta tutto quel tempo

<Ahi Ahi Keiko-Chan... se non fosse stato per lo zio Yuto saresti finita in un bel guaio>

Keiko fulminò con lo sguardo la persona che aveva parlato stringendo le labbra

<Mi ha colto alla sprovvista non è colpa mia>

<Sei ancora molto immatura, mi chiedo se la mamma abbia fatto bene ad affidarti questo compito>

Sbuffò indignata sbattendo un piede a terra

<Certo che ha fatto bene e glielo dimostrerò! Tu a proposito, si può sapere cosa ci fai qui? Se si accorgono che non sei nella tua stanza cosa credi che diranno>

<Non se ne accorgeranno, io al contrario di qualcun altro coff coff Keiko Yanaka coff coff so quello che faccio>

E detto questo si diresse verso l'uscita con dietro una Keiko rossa di rabbia mentre Yuto sorrideva in modo non del tutto normale

<Ullallà, questo Killing Game si rivelerà più interessante del previsto>

-15 𝚜𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝚘𝚛𝚎 13:00
-𝚂𝚊𝚕𝚊 𝚍𝚊 𝚙𝚛𝚊𝚗𝚣𝚘

<Emi mi passeresti il sa... Emi? Emi ci sei?>

Il povero Kachi stava gesticolando come un pazzo nel tentativo di farsi passare il sala dalla ragazza coi capelli azzurri che non lo degnava di uno sguardo troppo distratta a toccarsi il naso con la lingua

<Te lo passo io Kachi-Kun>

Disse la giovane Yuri stavolta in versione Deredere interrompendo una attimo la conversazione con la Yandere che di tanto in tanto lanciava occhiate al povero Hitoshi che non se ne accorgeva troppo distratto a parlare con Michiko e Keiko delle scoperte fatte negli ultimi giorni.

<Ne ne Shi va tutto bene?>

Chiese il detective osservando l'angelo della morte guardarsi intorno nervoso

<Uhm... sì sì tutto bene, solo che... SENTO ODORE DI MORTE NELL'ARIA!>

Disse Euforico facendo zittire tutti i presenti che smisero di mangiare per osservarlo inquieti. Solo Emi pareva non essersi accorta di nulla insieme a Yukine che stava abbracciando un vasetto di fiori.

Conoscevano L'ultimate di Shi, e sapere che sentiva odore di morte nell'aria non li aiutava affatto.
Anzi, Yuri cadde spaventata dalla sedia, Kimiko lo guardò male, Yuki smise di giocare coi suoi fazzoletti e Ami si ingozzò con la bistecca aiutata da un Hideko che le batteva pacche sulle spalle.

Rei invece guardava tutti curioso con una teiera in testa 

Hitoshi sorrise pacatamente 

<Sono certo che andrà tutto bene signori e che non dobbiamo preoccuparci. Anche se quello che il signorino Jun'ichiro abbia detto fosse vero -e con questo non intendo assolutamente mettere in dubbio le sue parole- può darsi che la situazione si sistemi>

Daichi sbuffò

<Se riesci a prevedere la morte di una persona, si può sapere perché non fai niente per impedirlo?>

<Come perché? Non posso privare una persona di una cosa così bella insomma! Se toccasse a me penso mi arrabbierei se qualcuno me lo impedisse!>

Nessuno disse nulla, si erano abituati ormai tutti alla stramba filosofia del ragazzino.

Daichi si alzò in piedi battendo entrambe le mai sul tavolo

<Visto quello che ci dice Shi credo dovremmo sbrigarci a cercare una via d'uscita se non vogliamo che qualcuno ci resti secco per davvero. Dividiamoci in due squadre. Con me i ragazzi .
Andremo a visitare la parte a Est dell'edificio o almeno del piano terra mentre le ragazze con Kimiko andranno a controllare la parte ad ovest. Ieri siamo rimasti svegli più del dovuto per organizzare una strategia per sconfiggere il Team Despair>

Kimiko annuì balzando in piedi e facendo il saluto militare

<Tutte le ragazze con me prego. Non abbiamo temp...>

<Tutto questo è troppo faticoso per una regina, è compito di voi plebei difendermi>

<Io mi rifiuto di lavorare con dei perdenti come voi>

<Io sono troppo bello per affaticarmi in questo modo>

<Io devo finire la mia scorta di caramelle e farmi trovare pronto per l'ora del tè>

<Noi giullari non abbiamo tempo per queste cose>

<Yukine vuole andare a gioc... arghhh>

Daichi prese il fratello per la collottola e lo trascinò verso il luogo dove avrebbero dovuto cercare delle vie d'uscita

<Neeee oniichan! Voglio andare a piantare fiori> 

Daichi scosse la testa deciso

<Eh no caro tu vieni con me!>

Hitoshi seguì l'erbicida  verso la parte dove si trovavano la palestra e l'aula dove si trovavano l'altro giorno.

<Bene. Io e Yukine andremo a ispezionare la palestra insieme ad Akinori, Shi e Hitoshi vadano nell'aula dove ci siamo svegliati la prima volta>

I quattro ragazzi che al contrario degli altri che avevano mollato ed arano andati a farsi i fatti loro fecero come richiesto da Daichi nonostante alcune proteste da parte del fiorista che continuava a riempire di pugni la spalla del gemello.

Alla fin fine, Shi non era poi tanto una cattiva compagnia, nonostante i suoi strani e inquietanti discorsi che facevano dubitare a Hitoshi della sua stabilità mentale.

La classe era rimasta uguale a come l'avevano lasciata e non pareva ci fosse niente di strano.

Sulla lavagna c'era ancora la scritta di Jinko più qualche disegnino osceno aggiunto dal detective e il giullare  e qualche insulto da parte di Kishiro.

Sospirò iniziando a cancellare mentre Shi continuava a cercare qualcosa di utile per poi sedersi su uno dei banchi sbuffando a gran voce 

<Arghhhh non c'è niente di niente! Non capisco perché Daichi costringe anche noi ad investigare nonostante io abbia ripetuto più volte che questo è un gioco fantastico! In più se usciamo oggi non riuscirò ad assistere al primo omicidio. Se solo in questa scuola ci fosse anche un cimit... AHIA!>

Il banco sul quale prima si era seduto l'angelo della morte si era rotto trascinando a terra con sè anche Shi che cadde all'indietro sbattendo la testa sul pavimento. Hitoshi non ci pensò un attimo prima di correre da lui

<Signorino Jun'ichiro si sente bene? Vuole che chiami qualcuno?>

Scosse la testa rimettendosi in piedi con fare dolorante

<No grazie sto bene>

Hitoshi si grattò il capo perplesso, la prima volta che si era ritrovato in quella classe i banchi erano tutti al loro posto. Perché invece adesso se ne era rotto uno nonostante nessuno avesse usato la classe negli ultimi giorni se non per le ispezioni?

<Oh Nou! Si è rotto banco? Tranqui lo sistemo io tesorini miei>

Se la notte scorsa vedere Yuto indossare un accappatoio rosa lo aveva sconvolto, ora ne era veramente rimasto traumatizzato.

Il terzo MisterMind indossava un vestito da cameriera rosa, corto e attillato, in mano teneva uno spolverino e il volto era stato truccato con rossetto, mascara, ombretto e ciglia finte.

Persino Shi ne era rimasto scioccato.

Yuto sorrise loro in modo cordiale avvicinandosi al banco saltellando

<Grazie mille tesorini per avermelo fatto notare! Chiamerò sicuramente qualcuno per sistemare questo brutto pasticcio. Uff devo assolutamente lamentarmi di questo col personale non tanto efficiente come c'era scritto sul volantino>

Hitoshi si grattò la nuca imbarazzato

<Ehm... signor Ikusaba...>

<Chiamami pure Yuto tesorino>

<Ecco sì... si sente bene?>

<Mai stato meglio tesorino! Ora però vi devo lasciare. Ho un appuntamento con una persona speciale speciale>

-15 𝚜𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝚘𝚛𝚎 16:00
-𝚂𝚊𝚕𝚊 𝚁𝚒𝚞𝚗𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚍𝚎𝚕 𝚃𝚎𝚊𝚖 𝙳𝚎𝚜𝚙𝚊𝚒𝚛

La persona speciale speciale alla quale Yuto si riferiva non era il suo fidanzato Kenji che al momento si trovava ai piani superiori con Jinko e Marin a discutere sul da farsi per il proseguimento del gioco, bensì quella che in quel momento si guardava intorno con fare curioso mordicchiando il bastoncino di un lecca lecca.

<Tesorino... se non sapessi tutto quello che hai fatto potrei anche credere a tutte le tue pagliacciate>

Yuto sorrise mesto andando verso la scrivania e prendendo un panno bianco da uno dei cassetti ripulendosi il trucco

<Perché non ti accomodi? Ormai è l'ora del tè, qualche preferenza?>

La voce che prima era esageratamente allegra e melensa ora era più roca e grave e anche leggermente acida.

<Un tè giallo per favore, con cinque anzi no sette cucchiaini di zucchero, abbondanti però!>

Yuto annuì e andò sedersi in uno dei divanetti viola posti in mezzo alla sala con in mano un vassoio

<Sai, con addosso quel completino sei più ridicolo del solito>

<Tu invece mi sembri un pagliaccio. Ma visto il tuo Ultimate credo sia naturale, ancora non capisco come la gente faccia a credere che tu sia un detective>

Ridacchiò sorseggiando il suo tè giallo super zuccherato

<Chi lo sa! Si dice io abbia un certo fascino non trovi anche tu?>

Chiese mettendosi in posa. Yuto ridacchiò anche lui sistemandosi il vestito rosa 

<Sai, quando ho ricevuto la tua proposta ero notevolmente colpito. Non credevo che uno di voi avrebbe potuto cedere così in fretta>

Sorrise

<Che vuoi che ti dica, è una situazione interessante. Modestamente, sono interessante anch'io!>

-15 𝚜𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝚘𝚛𝚎 16:45
-𝙿𝚊𝚕𝚎𝚜𝚝𝚛𝚊

<Qualc...qualcuno mi aiuti...> 

La povera Emi Watanabe si trovava in una posizione a dir poco sgradevole: il piede sinistro era legato da una corda ad una delle pertiche, l'altro era incastonato al muro legato da una catena costringendo la ragazza a fare una spaccata.

La mano destra le era stata legata alla schiena e l'altra toccava il piede incastrato.

La parte peggiore o almeno per lei era che la corda che le legava il piedi sinistro allo stesso tempo avvolgeva anche il suo collo costringendola a non muoversi se non voleva che la corda stringesse il collo più del dovuto strozzandola.

A causa della distrazione però se ne dimenticava spesso rischiando di rimanere uccisa ogni volta mentre la corda si stringeva sempre di più.

Sia Kachi che Hitoshi avevano fatto il possibile per aiutare Emi a liberarsi, ma tutto risultava inutile.

Hideko aveva provato ad aiutare ma Kimiko aveva osservato che forse sarebbe stato meglio che stesse lontana nonostante la profonda amicizia che le legava.

Subito dopo l'ispezione giornaliera le ragazze avevano affiancato i gemelli e Akinori che erano rimasti in palestra a cercare di scappare per aiutarli, visto che ha detta di Kimiko non c'erano via d'uscita dalla loro parte.

Una volta arrivate si erano subito messe a lavoro, e Emi senza volerlo era di nuovo andata a sbattere contro al muro trovando una porta nascosta nella parete.

In preda all'euforia si era subito catapultata ad aprirla, ma appena toccata la serratura, una trappola era scattata bloccando tutti gli arti di Emi mentre la porta era scomparsa, e quando Maiko aveva riprovato a cercarla la porta era sparita.

Hitoshi, Shi, Kachi e gli altri a parte Joo che non aveva mosso un dito per aiutare la ragazza erano subito corsi a vedere come stava attirati dalle urla acute della produttrice di caramelle e della porta sfortuna.

Dietro di loro sentirono qualcuno battere le mani e ridacchiare al tempo stesso con fare divertito.

Si voltarono tutti sorpresi di trovare davanti a loro Marin e Kenji che li fissavano seccati senza averli sentiti entrare.

Dietro di loro stava Jinko con un sorrisino sadico sul volto guardandoli con superiorità e tenendo la stecca del suo ombrello grigio poggiata sulla spalla mentre continuava a battere le mani.

Di Yuto quella volta nemmeno l'ombra.

<Mi è stato riferito che avete provato a scappare più volte>

Hitoshi si fece avanti guardando Jinko con aria di sfida

<Sì. Non sapevamo ci fosse proibito. E' forse un problema signorina Enoshima?>

Jinko scosse la testa saltellando e battendo le mani al tempo stesso

<No no no! Assolutamente no! Io lo dico per voi, scappare è impossibile e l'avete visto anche voi stessi>

Disse indicando Emi con le unghie laccate di nero.

Hitoshi annuì

<Le chiedo gentilmente di liberarla prima che si faccia male>

Jinko scosse il capo fintamente affranta

<Gomen Gomen, ma le trappole le ha create tutte Yuto. Nemmeno io so come funzionano e al momento non so dove si trovi.  Ma almeno vi servirà come monito>

<Monito?>

Jinko sorrise mostrando i denti bianchi come perle e leccandosi le labbra.

Gli occhi rossi si dilatarono leggermente mentre il corpo della donna veniva scosso da lievi tremiti

<Esatto. Monito. Voi non potete scappare, nessuno può! La disperazione non è una cosa futile che va presa alla leggera. La disperazione è vita, e ciò che permette al mondo di andare avanti e di sopravvivere.
Non la si può lasciare all'improvviso... NON SI PUÒ SCAPPARE DALLA DISPERAZIONE, NESSUNO PUÒ!>

E detto quello scoppiò a ridere, rideva perché era contenta e perché voleva che anche gli altri lo fossero.

La sua non era una minaccia, era solo un' affermazione.

Era davvero convinta che la disperazione fosse qualcosa di magnifico, e voleva che anche i suoi bambini e gli altri ragazzi provassero quella stessa emozione per renderli felici come lei lo era stata da bambina.

I ragazzi la guardavano basiti e spaventati, ma i suoi piccoli no.

Loro la guardavano ammirati e grati, volevano renderla fiera e farla felice come lei aveva fatto con loro trattandoli con cura e con amore, dopotutto era la loro mamma.

Jinko smise di ridere asciugandosi le lacrime

<Avete ventiquattr'ore di tempo per commettere un omicidio, o qualcuno ne pagherà le conseguenze e credetemi sarà tutt'altro che piacevole.

-15 𝚜𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝚘𝚛𝚎 20:00
-𝚂𝚊𝚕𝚊 𝚍𝚊 𝚙𝚛𝚊𝚗𝚣𝚘

<BAKA!>

Joo  tirò un calcio alla povera Akemi che si rialzò da terra dolorante massaggiandosi la costola colpita

<NYAH! CHE HO FATTO DI MALE?>

La regina la guardò sprezzante 

<Credevo di averti detto che volevo tre grammi di cioccolato nel mio latte caldo, eppure bevendolo mi sono accorta che ne hai messi tre virgola due... VUOI FORSE FARMI MORIRE DI DIABETE RAZZA DI GATTO IDIOTA?>

Prima che la povera Akemi potesse rispondere Rei si alzò in piedi e rubò il bicchiere dalle mani della regina bevendolo tutto d'un sorso e leccandosi le labbra a bevuta finita

<Mhhh... quanto adoro il cioccolato>

Rei era riapparso uscendo da uno degli armadi della palestra facendo venire un infarto a metà dei ragazzi che non si spiegavano come avesse fatto, mentre Emi era con Yuto che le stava curando le ferite insieme alla dottoressa Mifune.

Dopo vane ricerche aveva deciso di lasciar perdere e andare a cenare, tutti con l'ansia angosciante per via della minaccia di Jinko che aveva reso inquieti i loro animi.

Akemi intanto si era rialzata mentre Chisato la coccolava un poco guardando male Joo che intanto finiva di mangiare il suo arrosto.

<Neeee Jojojo... la finisci quella bistecca?>

A quel soprannome la ragazza alzò lo sguardo con un tic all'occhio voltandosi verso Yukine

<Come prego? COME OSI TU STUPIDO PLEBEO OSARE CHIAMARE COSI' LA TUA REG...>

Keiko la interruppe

<Basta così! Non sei la regina di nessuno e tanto meno la mia. Se hai dei problemi puoi anche andartene!>

Joo si alzò in piedi calciando la sedia e andando verso la sua stanza 

<ME LA PAGHERETE TUTTI! E DICO TUTTI!>

Hitoshi sospirò rivolgendosi a Keiko

<Non so quanto questa scelta sia stata saggia signorina Yanaka>

Keiko scosse le spalle

<Tsk... a chi vuoi che importi>

E detto questi se ne andò anche lei.

-16 𝚜𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝚘𝚛𝚎 02:38
-𝙲𝚊𝚖𝚎𝚛𝚊 6️⃣ 

Hitoshi era contento, quella notte nonostante tutto era riuscito a dormire più tranquillamente del solito nonostante gli scorsi avvenimenti.

Si strinse al calduccio nelle sue coperte finché non sentì un urlo agghiacciante rompere il silenzio della notte facendolo cadere da letto.

A quell'urlo se ne susseguirono molti altri sempre più forti e spaventosi, in grado di far subentrare la paura tra le ossa.

Il maggiordomo si mise a correre seguito da altre persone, e quello che vide lo traumatizzò a vita.


FINITO ANCHE QUESTA VOLTA!
COSA NE PENSATE?
SPERO VI SIA PIACIU... Wella bella gente! E' qui Yuto-Senpai che vi parla! Prossimo capitolo O.M.I.C.I.D.I.O! Aspettavo con ansia questo momen... oh ciao Kenji com... AHIAAAAAA SI PUÒ SAPERE COSA HO FATTO ORA?

Ehm... okay...

Volevo chiedervi, vi andrebbe se in futuro facessi dei capitoli riguardanti la vita dei ragazzi quando stavano in orfanotrofio?

O sarebbe troppo noioso?

E ditemi se volete che faccia anche dei capitoli della Yuto x Kenji.

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