DESIRE
Personaggi:
Scarlet Rose Rosesblood.
Una ragazza dalla doppia vita. Antiquaria di giorno. Cacciatrice di mannari di notte.
Tristan Cavendish.
Vampiro. Gestisce un' agenzia di spionaggio
Drake
Maestro di Scarlet. Suo superiore.
Cacciatore di mannari
Teyne Rosesblood
Fratello di Scarlet, si presume morto in un incidente
-DESIRE-
Tristan pov's
Sono da poco passate le 20.00 di sera il ragazzo si sta preparando per presenziare ad un asta di libri antichi a numero chiuso che si svolgerà a Villa D' Angelo dove sarà presente il sig. Brymlei una persona su cui sta indagando per conto di una grossa società di investimenti che vorrebbe chiudere un grosso affare non completamente "chiaro".
Alta priorità gli hanno detto, alta, come la posta in gioco e i 25 mila euro di compenso già versati anticipatamente sul suo conto societario per svolgere il lavoro.
Informazioni vogliono e quelle avranno.
Tristan si sente un po' affamato, nulla di ingestibile al momento, se avrà l' urgenza saprà come nutrirsi. Un dettaglio di poco importanza, almeno per ora.
Per l'occasione sceglie uno dei suoi abiti preferiti, completo bordeaux scuro, camicia rosso scarlatto, il sotto giacca e la cravatta barocca nera a completare il tutto, una mise che gli dona un'aria aristocratica, indubbiamente un'immagine perfetta da gentiluomo bello e dannato che rispecchia appieno la sua anima oscura.
Bordeaux il colore del sangue. La sua linfa.
Nero il colore delle tenebre. La sua natura.
<<È ora di entrare in azione>>
Scarlet pov's
L' acqua tiepida le scorre sul corpo regalandole un senso di benessere amplificato dal bagnoschiuma al muschio bianco, un connubio perfetto, una carezza leggera a risvegliare le membra stanche dalle ore di allenamento presso la Sede dell'Ordine dei Cacciatori. Per fortuna hanno alloggi funzionali e confortevoli che le permettono di stare anche lì senza tornare continuamente a casa qualora dovesse avere urgenze.
Uno squillo di telefono, un messaggio.
L' agenda elettronica l'avvisa dell' impegno imminente, l' asta di libri antichi presso Villa D' Angelo.
<< Cavolo>>, esordisce nel leggere portandosi una mano alla fronte; quasi si stava dimenticando dell'invito alla partecipazione essendo commerciante di tali articoli, di solito faceva degli affari di un certo spessore a tali eventi, chissà se sarà presente anche il professor Torolli... uno sguardo furtivo all'orologio, è al limite dell' orario, non ha tempo di passare da casa per vestirsi, per fortuna lascia sempre qualche abito lì alla Sede per le emergenze, apre l'armadio pregando di avere l'abito adatto per l' occasione.
Tristan pov's
L' auto nera sportiva dai finestrini oscurati, giunge silenziosa e anonima sul viale ciottolato tra le piante del parco d'ingresso alla Villa.
Ad accoglierlo quattro ragazzi in divisa nera e bianca a fare da smistatoti per il traffico del momento.
Accosta, si avvicina uno dei parcheggiatori:
<< Benvenuto, si ricordi di prendere l' invito. >>
Gli si rivolse il biondo gentile, Tristan annuisce con un mezzo sorriso mentre scende e consegna le chiavi.
<< Potrebbe Parcheggiarmi l'auto nel posto più lontano della seconda fila?>>
Chiede indicando con la mano il parcheggio tra quelli liberi, il più vicino possibile al viale d'uscita, si sa mai. Se serve una fuga rapida deve avere un certo vantaggio.
Una richiesta strana per il giovane ma è lì per lavorare, come non assecondare il capriccio di un ospite?
<< Certo. Come desidera.>>
Uno sguardo sbieco ed ombroso che si scioglie in sorriso, allungando poi una mancia per il favore.
<< Grazie Mervin>>
Esordisce citando il nome che il ragazzo porta affisso sul cartellino identificativo, lasciando il Mervin in questione decisamente destabilizzato sia per i cinquanta euro di mancia sia dal fatto che l'ospite si sia preso la briga di chiamarlo per nome.
Poco dopo entra con passo elegante nello sfarzo dorato della Villa sistemandosi i polsini della giacca e lisciando la cravatta.
Di certo non passa inosservato e certe occhiate che le donne tutte ingioiellate e sfavillanti gli lanciano sono piuttosto eloquenti, altro che partecipanti all'asta, sono lì per accompagnare ricchi compratori ed alcune di loro sono chiaramente interessate ad altro.
Elargisce sorrisi di circostanza senza posare gli occhi su nessuna in particolare, scrutando l' ambiente in cerca del suo obiettivo; il signor Brymlei.
Scarlet pov's
La sua macchina sportiva dall'assetto ribassato attraversa il cancello d'ingresso con troppa velocità, per poi rallentare nel percorrere il ciottolato e giungere all'entrata.
Un sospiro mentre l'orologio segna le 20.54.
Quattro minuti. Meglio del previsto.
Raggiunge la scalinata d'ingresso dove un parcheggiatore moro le ricorda l'invito e chiede le chiavi.
<< Ben arrivata miss. Le ricordo l'invito>>
Esordisce il ragazzo sorridendole a modo.
Scarlet inclina la testa, lo osserva fissando i suoi occhi acquamarina dalla forma allungata da gatta, in quelli chiari del ragazzo per tutto il breve tragitto. Scende dalla vettura consegna le chiavi, poi si avvicina al giovane accostandosi al fianco.
<< È gentile da parte sua, ma purtroppo credo di essere un po' in ritardo per prenotare un tavolo tra i primi...>>
Voce suadente e seducente con la consapevolezza di aver identificato la persona giusta a cui chiedere un piccolo favore. Il giovane gonfia il petto mostrandosi fiero:
<< Per quello non è un problema, chieda di James all'accoglienza, lui risolverà ogni suo problema... basta mostrargli gratitudine..>>
Dice quasi sussurrando terminando la frase con un inchino.
<< Grazie...lo farò, mi ricorderò di lei...>>
Detto ciò saluta il giovane regalandogli un sorriso degno di attenzione lasciandolo piuttosto spiazzato.
Scarlet intanto con eleganza e una certa sicurezza di chi sa di essere nel posto giusto al momento giusto, varca l'ingresso dirigendosi all'accoglienza per poi chiedere di James. Subito un uomo alto sulla quarantina le si fa incontro con gentil garbo.
Tristan pov's
L' asta sta per iniziare , davanti a lui vi sono due tavoli liberi. In prima fila invece sul lato opposto ma ben visibile, il tavolo del suo "lavoro", dove con abile maestria poco dopo il suo arrivo, ha affisso due microfoni ad ampio raggio calibrati sulla voce del signor Brymlei. In auto un piccolo registratore, registrerà tutto ciò che egli dirà e concorderà con il suo socio in affari che presenzierà con lui alla serata.
Bene ora può rilassarsi un poco ordinando un drink per placare momentaneamente una leggera arsura che lo coglie alla gola.
Passa lo sguardo sulla sala guardando intorno se, oltre a lui, vi siano agenti in borghese. Con certezza matematica ne ha individuati almeno cinque ben piazzati nella sua stessa fila individuabili per la posizione assunta e per lo sguardo attento e forse anche ben riforniti di armi vista la quantità di alte cariche dirigenziali presenti. Quando torna a guardare i tavoli davanti a se nota con piacere che, uno dei due non è più libero e, con sguardo curioso si ritrova piacevolmente a fissare due gambe elegantemente accavallate avvolte in sandali alti che fuoriescono da un lungo spacco in pizzo cremisi; una fiamma ardente nella penombra: capelli corti, sciolti forse castani, profilo dolce, fisico minuto e atletico, abito aderente dalla linea sobria e semplice rispetto alle dame presenti; poco trucco, smalto rosso, un velo di rossetto perlato a dare lucidità e volume. Eyeliner nero.
Pochi gioielli, solo un discreto paio di orecchini punto luce con due rubini.
L' attenzione con cui la guarda non è solo per un piacevole interesse, quanto anche per "deformazione professionale".
Lo sguardo della donna è rivolto al palco mentre ordina un drink, un Bloody Mary a giudicare dal labiale.
- Interessante. -
Quel profilo gli ricorda qualcuno, ma dovrebbe vederla meglio in viso per poter capire.
Le luci si abbassano, il palco illumina il curatore della serata e l'asta ha inizio.
Scarlet pov's
James ha fatto il suo dovere, le ha procurato un tavolo messo decisamente bene, a margine ma davanti, solitario e poco disturbato dalle luci e dalle casse dell' altoparlante Pioneer.
Seduta compostamente a gambe accavallate, osserva la sala cercando tra i presenti volti conosciuti ed eventuali compratori ed affaristi di Antiquariato proprio come lei. Ne individua due non troppo distanti dal suo tavolo, in posizione centrale illuminati parzialmente dalle luci del palco; i fratelli Greenwood e il sig. Copperpoth, due pezzi grossi.
I fratelli si accorgono di Lei e alzano un calice in cenno di saluto alla quale risponde con una leggera flessione del capo ed un sorriso. Mentre Copperpoth burbero com'è si limita ad un cenno del capo. Cenno che Scarlet contraccambia, sono rivali in fatto di caccia al pezzo migliore, ma tra di loro vi è fortunatamente rispetto reciproco. Dopo i saluti dovuti, arriva il suo drink, un Bloody Mary mentre l'asta ha inizio.
Si sente stranamente osservata, è come se qualcuno la stesse fissando con tanta insistenza, si volta verso destra, nella direzione in cui sente percepire lo sguardo e nel voltarsi, nella penombra dell'angolo di sala dove si trova, scorge il volto di un uomo in completo bordeaux scuro. I due si guardano si scambiano un'occhiata rubata e poi entrambe sfuggono dall'altro.
Scarlet ricorda quel viso, Tango of Roses.pensa, ricordando il ballo con quell'uomo qualche settimana prima.
Intanto l' asta procede.
Titoli, autori, cifre da capogiro spese per aggiudicarsi un volume antico o una semplice pergamena; quando solo tre o quattro cose nominate, sono degne di essere comprate, ed infatti gli esperti come del resto lei, non fanno offerte. Sono spettatori di una serata alla quale sono stati invitati e basta.
...Due ore dopo...
Scarlet pov's
Pausa.
Finalmente le prime due interminabili ore sono terminate.
Le luci si accendono e la maggior parte dei presenti si alza per dirigersi verso il buffet dove gli affaristi si soffermano come ad ogni asta, a discutere degli affari chiusi e di quanto hanno guadagnato in seguito ai loro acquisti, tutti discorsi che a Scarlet sembrano vuoti ed inutili, tutte pecore appartenenti allo stesso gregge, gregge di cui Scarlet non vuole far parte.
Dentro la Villa le luci e lo sfarzo sembrano soffocarla, ha caldo e quasi le manca l' aria. Decide di alzarsi, lasciare la borsa che di certo non verrà rubata, ed uscire su una delle terrazze adiacenti alla sala a prendere una boccata d' aria.
Varcata la grande porta finestra dai vetri decorati, davanti ai suoi occhi ecco stagliarsi i meravigliosi giardini con alte siepi ed un labirinto nel centro. Sotto la balconata a livello del terreno, un'imponente fontana con al centro una sirena dalla cui bocca sgorga acqua.
Respira a pieni polmoni la frizzante aria di primavera, fuori non fa freddo, e maggio è un mese perfetto per godersi la fioritura delle rose di quel meraviglioso giardino.
Tristan pov's
Il suo obiettivo il Sig. Brymlei si è alzato ed ora si sta dirigendo al buffet accompagnato dal suo braccio destro Criton.
Tristan si alza a sua volta, passa in parte al Sig. Brymlei e, senza che questo se ne accorga, fingendo di urtarlo, gli infila nella tasca della giacca una piccola cimice a forma di bottone, dovesse trovarlo potrebbe benissimo pensare sia un bottone di cortesia abbinato alla giacca, di certo nulla di compromettente. Bene. Anche le guardie del corpo sembrano non essersi rese conto.
Subito dopo si guarda attorno declinando due inviti di avvenenti signorine, poi scorge in lontananza, la ragazza che gli stava di fronte. Eccola la scorge in tutto il suo pizzo cremisi di spalle mentre esce sul balcone, è sola, non è accompagnata.
Gli passa intanto accanto un cameriere, Tristan prende dal vassoio due flûte di champagne e si dirige fuori su quello stesso balcone.
Scarlet pov's
La ragazza avverte la presenza di qualcuno alle sue spalle, fa finta di niente non si volta subito, si limita ad un sorriso celato. Ha scorto la sua figura nello specchio d' acqua della grande fontana poco sotto e a quanto pare anche lui attraverso quella stessa fontana, ha visto la leggera flessione del suo lieve sorriso.
Tristan pov's
Eccola è lei ed è proprio li da sola di spalle davanti a lui. Un piacevole imprevisto.
Prima di avanzare con gentil garbo fissa per un istante la linea della schiena nuda che si vede dalla scollatura sul dietro, una curva dolce che accompagna il suo sguardo lungo la sua figura scendendo nel proibito. Si avvicina piano, i due bicchieri in due mani distinte, cerca di sorprenderla alle spalle, ma lo specchio d' acqua della fontana sottostante è traditore rivelando la sua presenza. Una presenza notata visto il lieve sorriso riflesso che da lei traspare.
<< Credo di non essermi sbagliato...>>
Esordisce in tono calmo e caldo.
Scarlet pov's
Il volto di lui riflesso rivela la sua intenzione, in mano stringe due flûte.
Scarlet si volta piano, cauta, sorpresa non dalla sua figura quanto dal suo gesto gentile.
<< Due calici, curioso...ma lei è solo qui davanti a me>>
Il volto luminoso di Scarlet cerca gli occhi di lui, occhi chiari, verdi ma screziati di sfumature scure, occhi profondi, cordiali, sorretti da una chioma castana chiara dall'effetto spettinato.
<< È una buona osservatrice signorina, visto che non ha parlato con nessuno durante tutte le due ore dell'asta, mi chiedevo se un brindisi in compagnia avrebbe sciolto il suo silenzio.>>
Conclude con un sorriso accattivante porgendole il calice.
<< Sa essere un buon osservatore anche lei allora>>
Ribatte accettando la bevanda con un sorriso indietreggiando appena da lui, trovandosi con la schiena contro la fredda balaustra. Come se il suo corpo avesse capito prima di lei cosa si sarebbe scatenato in futuro tra i due.
<< Grazie per la cortesia. Un comportamento da vero cavaliere>>
<< Ne vale la pena se questo cavaliere si prodiga per una dama come lei anche se a vederla ora in viso... credo di averla già incontrata ...ma non ci siamo mai realmente presentati>>
Le rammenta l' uomo, mentre Scarlet annuisce. Ricorda quella sera, ricorda quel ballo appassionato e sensuale fino al midollo, danzato a ritmo del Tango of Roses.
Tristan pov's
Il viso di lei gli ricorda nei tratti gentili e dolci, l'unica persona che in tutta la sua centenaria esistenza abbia mai realmente amato oltre a sua figlia; sua moglie, benché vi siano barriere lunghe secoli a dividere le loro figure. La sua famiglia è morta, è stata brutalmente assassinata da colei che ha fatto di lui ciò che è: un vampiro; ma lui lo ha scoperto troppo tardi, quando la voglia di vendetta aveva ormai consumato il suo lato umano...ed ora a distanza di secoli, ha qui davanti a lui questo volto, simile ma diverso, tranne che nello sguardo, a quello di colei che fu sua moglie.
Gli occhi di lui incrociano quelli di lei, un brindisi silenzioso, un'intesa di sguardi; una vita trascorsa ad allineare orizzonti sempre dannatamente uguali e poi arriva Lei, un tramonto, di quelli mai visti, uno sguardo fragile, radioso che gli fa perdere per un attimo l'orientamento. La sete che sembra sedata, ora risale prepotente la gola, gola che si concede un' apparente tregua bevendo di colpo lo champagne.
Scarlet pov's
L' uomo che ha davanti la fissa, la scruta, occhi disarmanti che sembrano leggere dentro. Lo champagne scende nella gola mentre le sue labbra rosse sfiorano il bordo del bicchiere lasciando una leggera traccia. Sente caldo, come se quegli occhi stessero cercando di ardere la sua anima, anima forte chiusa nel suo involucro di ghiaccio già minata da diversi accadimenti , ghiaccio che sembra rispondere a quegli occhi indagatori, lasciando intatto il suo segreto.
Si morde leggermente la parte interna del labbro:
<< Vedo che quel Tango le è rimasto impresso>> , esordisce con un sorriso per poi continuare allungando una mano:
<< Sono Scarlet Rose Rosesblood, uso però solo il primo nome, piacere di fare la sua conoscenza signor...>>
La mano di lei viene accolta dall'uomo che con un baciamano elegante, palesa il suo nome:
<< Tristan Cavendish, il piacere è tutto mio>>
Tristan pov's
Il profumo di lei inebria i sensi dell'uomo risvegliando il predatore sopito nel suo sonno. Il contatto delle sue labbra con la mano calda stuzzica i suoi canini che si agitano, vorrebbero essere liberi di dare sfogo al loro istinto; ma invece no; Tristan sa mantenere il controllo. Nella sua esistenza centenaria ha imparato a controllarsi, a dominare le sue pulsioni facendo prevalere la ragione, almeno fino a quando l'istinto avesse avuto la forza di abbattere le barriere del suo rigore e rivelare la sua vera natura dannata.
Gli occhi di lui cercano quelli della donna incatenandosi ai suoi. Occhi chiari e limpidi in cui vi puoi leggere dentro tutto un mondo, un mondo però non privo delle sue zone d' ombra.
Da dentro il salone si sente provenire una musica, non è un tango, ma un valzer. Senza distogliere l'attenzione dalla donna i loro corpi si sfiorano e chiede avvicinandosi pericolosamente per posare il suo bicchiere sulla balaustra alle sue spalle, sussurrandogli sensuale all' orecchio:
<< Sappiamo entrambe che è stato un Tango a farci incontrare...ebbene se le proponessi di danzare un valzer? Accetterebbe lo stesso?>>
Un chiaro invito, una richiesta.
Si scosta appena mentre il vampiro che cela freme per uscire; non è propriamente fame è più un desiderio di averla per se.
Tristan allunga una mano...
<< Le va di ballare? O preferisce rientrare?>>
Scarlet pov's
Le movenze, i modi gentili, tutto di lui la attrae, non lo conosce eppure la incuriosisce.
È dritto in piedi. Tiene la testa alta e le spalle aperte. Si avvicina sfiorandola.
Allunga una mano, una mano che Scarlet accetta firmando inconsapevolmente la sua condanna.
<< Non serve una pista da ballo per danzare.>>
Risponde mentre i loro corpi vicinissimi si mettono in posizione.
La presa di lui è salda e decisa, è sicuro di se, dei suoi passi, una mano scivola sulla schiena mentre l'altra la trattiene, la imprigiona dandogli l'illusione di essere libera
Scarlet si sente onda nella tempesta, segue la musica, esegue sinuosa i passi nonostante l' abito che indossa non sia ideale per ballare un valzer. Il profumo di lui è deciso, impetuoso, proprio come lui, come il suo modo di guidare la dama. I loro visi sono vicini, troppo per due che si conoscono appena eppure non si sottrae a quel contatto non richiesto, ma accolto.
Le battute finali del valzer stanno incalzando come trascinate da un vortice di vento senza direzione.
Il passo finale.
La chiusura perfetta.
Un movimento rapido, il busto inclinato, il corpo di lui chino su di lei mentre lo spacco del vestito di Scarlet si arriccia sulla coscia rivelando più del dovuto.
Tristan pov's
Il ballo finisce, la musica per un momento tace, entrambe si ridestano dal tormento di quel valzer. Il passo finale ha minato decisamente il suo autocontrollo con troppa facilità. Questa donna lo attrae in modo inspiegabile come mai gli era accaduto nella sua lunga esistenza, il suo profumo lo inebria, i sensi si sensibilizzano mentre il calore del suo sangue umano pulsa in quel cuore vibrante, cuore che il vampiro figlio di sangue, vorrebbe avere per se.
Il desiderio di lei nel percepire quel battito si trasforma in fame, la sete torna prepotente a reclamare la sua vittima. La ragione viene affondata dall'istinto primordiale.
Dopo essersi obbligatoriamente imposto di slegarsi da quel contatto, Tristan con un seducente sorriso cercando di apparire il più naturale possibile si rivolge alla donna:
<< Un valzer degno di nota....nulla di diverso da ciò che mi aspettavo da lei.>>
Si porta una mano alla gola avvertendo quel bisogno di lei e del suo sangue, fingendo di sistemarsi il colletto della camicia; potrebbe prendere la sua linfa qui ed ora, ma rivelerebbe troppo di sé davanti a spettatori curiosi e non vuole esporsi, deve trovare un rimedio per non soccombere alla sua sete.
Uno sguardo interno al salone, il suo obiettivo è ancora intento a conversare, tutto sarà registrato e li avrà terminato il suo lavoro.
Ha del tempo.
Scarlet pov's
Le mani dell'uomo incredibilmente fredde sul suo corpo accaldato lasciano un brivido.
Lo vede scostarsi e sistemarsi il colletto, un gesto che di solito denota disagio. Lo sguardo di lui si volge verso la sala, Scarlet si sporge verso di lui osservando a sua volta.
<< Aspetta qualcuno? La sto trattenendo più del dovuto?>>
Chiede lei facendosi carico del disagio dell' uomo, per quel che ne sa potrebbe essere venuto comunque in compagnia. Con queste parole riesce a catturare la sua attenzione.
Tristan pov's
La domanda lo spiazza.
È li per lavoro certo, ma mai avrebbe pensato di inciampare nuovamente in quegli occhi. Occhi da cui non vuole ritrarsi, ma non sono quegli occhi il suo nemico.
Il vampiro che è in lui la reclama.
La sua voce si fa più baritonale e calda.
<< Nulla di particolare rilevanza >>
Esordisce cercando di far tacere l'istinto senza riuscirci totalmente. Ha un obiettivo e sa che lo porterà a termine.
<< Mi chiedevo visto che manca poco meno di mezz'ora alla seconda parte dell'asta, se le andrebbe di fare quattro passi tra i viali di questo roseto, giusto per...ammazzare l' attesa.>>
Con un gesto della mano indica le scale, porge quindi l' altra alla donna, come per accogliere la sua.
Scarlet pov's
Un sorriso gentile, un cenno d'assenso del capo per poi allungare la sua mano. Accetta l'invito, dieci minuti in compagnia dell'uomo è un tempo accettabile, nessuna pretesa, un invito garbato, anche se in lei un qualcosa si sta agitando.
-In silenzio scendono le scale verso il giardino, due figure ammantate di rosso, fiamme ardenti nel buio della sera, che camminano a fianco come se fossero un principe ed una principessa...una cosa li accomuna senza saperlo, entrambe principi delle ombre che si muovono dentro il fuoco dei giorni con passo sicuro, vi è alchimia tra di loro, un inesistente legame che si porta strascichi di un passato che forse li ha visti uniti...forse. Nessuno lo saprà mai, nemmeno loro.
Le loro mani si lasciano e i loro passi si perdono sul lastricato che serpeggia lungo il giardino, un lastricato che fa costeggiare loro rose e piante nel pieno della loro fioritura, un lastricato che continua verso il labirinto di siepi e che loro seguono mentre sono assorti in una conversazione tutta loro, una conversazione che parla di rose, di musica e di antiquariato. A quanto pare anche lui anche se non lavora nel campo, ha una passione per il collezionismo. Soprattutto quadri.-
Tristan pov's
L' averla accanto è per lui una tortura. Un desiderio feroce lo sta disturbando mentre la gola continua a ricordargli la sete, la sua sete di lei.
Non può nascondersi ancora a lungo, la sola presenza di questa donna a tratti misteriosa lo intriga, lo inganna, lo incasina e solo lui sa quanto odia essere incasinato, non avere una mente lucida per agire. E non è stato lo champagne a renderlo così, ma il profumo di lei ed il suo inconsapevole richiamo.
Il bocciolo di rosa più bello e più cremisi di quel giardino, una rosa scarlatta, come il suo nome; una rosa senza petali che con quel Tango of Roses l'ha scombussolato più di quel che gli serviva.
Scarlet pov's
I fiori attorno osservano movenze e ascoltano parole, giochi di sguardi velati di ombre, ognuno con i suoi misteri, ognuno con i suoi sospiri, desideri nel cuore che non possono essere esposti alla luce, nemmeno se questa luce appartiene alla luna.
Vorrebbe esporsi con quest' uomo, curiosare nella sua mente, solo lei sa quanto odia non avere il controllo della situazione.
Avanza nella sera, timide luci a margine delle aiuole e nelle siepi a far compagnia alle stelle per rischiarare i suoi passi.
Il labirinto di siepi li accoglie e li avvolge cingendoli in un immaginario abbraccio, schermando le loro figure troppo distanti dalla balconata, troppo vicine al gruppo di siepi interne che convergono verso il centro del giardino per essere notati. Profumo di fresco e di muschio aleggia attorno.
Scarlet cammina, alla sua sinistra ha lui, alla sua destra una siepe, sono intenti a parlare di libri e di quadri quando senza rendersene conto il pizzo nell'orlo del vestito si impiglia in una radice troppo esposta, si sente tirare, sta per sbilanciarsi ma due forti braccia l' accolgono evitandole forse di cadere.
Scarlet si trova quindi tra le braccia dell'uomo con un leggero imbarazzo. Imbarazzo che la rende vulnerabile:
<< Tutto bene?>>
Chiede lui gentile senza farsi troppi problemi di circostanza. Scarlet alza il viso incrociando il suo sguardo mentre un chiaro rossore si palesa, un cambio di temperatura percepibile.
<< Scusami io...non...>>
Si sente in dovere di dire qualcosa, di togliersi da quella situazione piuttosto spiazzante, ma al contempo il tocco freddo delle sue mani la trattiene:
<< Tu non...>>, le fa verso con un sospiro abbozzando un sorriso mentre con delicatezza la spinge contro la siepe trattenendola nel suo abbraccio, abbraccio che la porta a scontrarsi con il suo petto.
Scarlet si scosta cercando di sciogliere la presa senza riuscirci, o mai realmente provarci, osserva il suo viso trovandosi appena sotto la linea dei suoi occhi, occhi che sembrano cambiare colore nel bagliore di una luce alle sue spalle, si sente strana. Attratta, come una falena è attratta dalla luce.
<< Perché...>>, biascica senza quasi rendersene conto. Ricordi di un amore passato bussano prepotenti, ricordi che forse non le appartengono realmente.
Una richiesta. Un interrogativo.
Perché...
Tristan pov's
Un sorriso sbieco mentre una sua mano scioglie l'abbraccio senza pudore raggiungendo il mento della ragazza per poi sollevarlo. La guarda cercando un consenso di cui non ha realmente bisogno, le sue labbra si chinano su quelle di lei, ma la volontà della donna sembra opporsi.
<< Cosa stiamo facendo?>>.Domanda a fior di labbra Scarlet, mai sbaglio fu più grande.
Quel respiro che si infrange sulle labbra di lui carezzandole come brezza, il sentire il sussulto nel battito del suo cuore accelerato per la vicinanza; il desiderio persistente di averla fosse per un solo secondo anche se lei sembra trattenersi; tutto ciò basta a risvegliare il predatore che è in lui.
<< Non posso rinunciare a te >>
La voce si trasforma, si fa suadente sta per fare ciò che si era imposto di non fare. Si scosta forzatamente, lui sa di averla colpita percepisce il suo tormento, ma capisce che cercando di ricacciare la sete, non fa altro che alimentarla. Non riuscirà a controllarla questa volta. Lo sa.
Inchioda i suoi occhi in quelli di lei, ricorre al suo potere di Charme per forzare la sua volontà senza fatica, sa che così otterrà ciò che vuole. Il vampiro la vuole, brama il suo sangue mentre l'uomo vorrebbe solo le sue labbra.
L'uomo adesso approfittando della sua presa su di lei indotta dal suo potere di ammaliazione, le ruba un bacio dapprima dolce, poi selvaggio, lingue si rincorrono frementi in preda al desiderio umano, scende poi sul suo collo libero da ogni barriera, lascia scorrere le sue mani su quel corpo minuto ma tenace che vorrebbe solo fare suo prima di bere da Lei ma non lo fa, lascia solo un bacio di ghiaccio bollente al suo passaggio, un desiderio insoddisfatto mentre ora è il Vampiro che si risveglia cambiando prospettiva e fisionomia.
I canini pungono la carne, rubano la linfa dolciastra che ha il sapore del più raro nettare, anche se in quel sangue percepisce una sfumatura antica e aristocratica. Beve avidamente potrebbe ucciderla lo sa, ma non vuole questo, il suo lato umano ancora vorrebbe tenerla in vita.
Cerca di calibrare forza e liquido sottratto mentre stretta inerme tra le sue braccia, Scarlet sembra solo una bambola rotta, priva di volontà e anima, quell'anima infuocata che ha percepito al suo bacio e che, ha contribuito a far affiorare il suo lato Vampiro. Si stacca con fatica da lei, i canini si ritraggono apparentemente sazi, passa la lingua sui due piccoli fori all'altezza del collo, in modo da chiudere tracce del suo passaggio con il suo stesso veleno, poi ricorrendo al suo reset mnemonico, cancella il ricordo di quei baci audaci rubati, lasciando solo una sensazione di un qualcosa che non si è concluso come avrebbe potuto essere. La sdraia su una panchina sedendole accanto. il vampiro ora tace, ma sa che se resterà troppo vicino a lei, il sangue ribollirà nelle sue vene chiedendo altro ossigeno, Lei. Prima che si riprenda, ci vorrà un buon quarto d'ora vista la quantità di sangue sottratto, una quantità al limite.
Scarlet pov's
Sente freddo sulla schiena, il tatuaggio con il simbolo della sua famiglia che porta impresso sul polso in corrispondenza della cicatrice brucia appena , ed è questo a farla ridestare. Apre gli occhi piano e braccia forti la sorreggono in aiuto, lo sguardo di lui la osserva sorpreso.
<< Cosa è successo?>>, si porta una mano alla testa, un leggero capogiro. Un cerchio.
<< Sei svenuta, ma ti sei ripresa anche velocemente, fortuna che c'ero io a sorreggerti>>, risponde lui gentile mantenendo un certo tono curioso sistemandosi la giacca.
<< Davvero? io non ricordo...>> e a queste parole, il ricordo di ciò che non può e non riesce a ricordare di quel che è accaduto nel suo passato a suo fratello Teyne torna a tormentarla. << Scusami...non era mia intenzione di finirti addosso>>, risponde sbrigativa con un certo imbarazzo vista la circostanza. Forse la stanchezza le ha davvero giocato un brutto scherzo. Già...forse.
Nel suo mondo di Cacciatrice le cose non sono mai come sembrano, verità celate spingono per uscire in ogni angolo, basta solo avere il coraggio di scoperchiare gli eventi andando oltre il velo di ombra e mistero che da sempre aleggia attorno al loro ordine.
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