♤19
Yunhee
In macchina con Yunho, mi stava accompagnando a casa dei genitori di Wooyoung, dove quel giorno si sarebbe tenuta la festa di compleanno di suo fratello. Le cose da più o meno un mese erano tornate alla normalità, io andavo a lavoro e avevo tutto l'aiuto possibile da parte dei miei amici e dal mio capo; anzi, ad un certo punto avevo iniziato anche a ricevere aiuto da San, Seonghwa e Yeosang, che erano gli amici di Wooyoung.
Mi davano una mano nelle cose più semplici, ad esempio mi accompagnavano ovunque con la macchina, cosicchè mi sforzassi il meno possibile, nonostante ancora fossi nelle piene capacità di fare tutto: probabilmente, essendo questa la prima gravidanza che vivevano cosí tanto vicini alla donna incinta, non erano preparati, e quindj facevano quel che potevano.
Quando Yunho mi avvertí di essere arrivati, immediatamente girai la testa verso il finestrino, ritrovandomi davanti l'immensa villa della famiglia Jung. Deglutii per un attimo, aspettandomi benissimo una casa del genere, ma sentendomi comunque a disagio, nonostante più volte Wooyoung aveva cercato di tranquillizzarmi e dirmi che tutto sarebbe andato bene.
«Grazie per avermi accompagnata.»ringraziai poi il mio migliore amico, sorridendogli ed iniziando a slacciarmi la cinta del sedile passeggero.
«Fammi sapere se devo venire a riprenderti, stasera, mh? E sii prudente.»mi disse per almeno l'ennesima volta quel giorno e io alzai gli occhi al cielo e annuii. Sembravano essere ogni giorno più apprensivi e preoccupati per me, spesso mi trattavano come se fossi un qualcosa di cristallo, con la possibilità perenne di cadere e rompermi, quando in realtà stavo bene e non ero ancora arrivata ad avere una pancia che mi impedisse di fare le cose normalmente.
«A dopo.»lo salutai infine, uscendo dalla macchina e sbattendomi dietro lo sportello, per poi prendere un grosso respiro e iniziare ad incamminarmi verso la porta di casa. Quel giorno indossavo un vestito semplice ed una giacca a coprirmi le spalle, la pancia era più che evidente e ovviamente, anche se avessi voluto, sarebbe stata ormai impossibile da nascondere.
Non appena fui davanti al portone ci pensai più e più volte: potevo ancora scappare via, andarmene e tornarmene a casa per evitare un ambiente che probabilmente mi avrebbe stressata per tutto il giorno. Eppure non feci nulla di tutto ciò, perché bussai alla porta e attesi con pazienza che qualcuno mi venisse ad aprire, cosa che accadde soltanto qualche attimo dopo e, fortunatamente quel qualcuno si trattava proprio di Wooyoung.
«Hey.»lo salutai io sorridendogli, e lui fece lo stesso, per poi spostarsi dall'uscio per farmi entrare. Da quando ero tornata a lavoro sembrava che tra me e lui non c'era più alcun tipo di problema, anche se ancora dovevamo arrivare ad una vera e propria conclusione per quanto riguardava il tipo di rapporto che volevamo avere alla nascita del bambino.
«Come stai?»mi chiese poi lui, mettendosi dietro di me e togliendomi la giacca di dosso con cautela, utilizzando sempre quella delicatezza che ormai da settimane aveva preso abitudine ad usare quando era intorno a me.
«Bene, grazie.»gli risposi sinceramente, osservando come appese il giacchetto ad un porta abiti, per poi mettersi davanti a me e prendermi una mano, un gesto alla quale mi stavo ormai abituando, anche perchè era l'unico tipo di contatto fisico che avevamo io e lui.
«Prima che ti introduca agli altri, voglio sapere se vuoi tirarti indietro e se ti vada ancora bene il nostro accordo.»già, l'accordo. Quando avevo accettato l'invito, sapevo che avremmo dovuto chiarire di alcuni dettagli riguardo la sua famiglia, e per questo motivo eravamo arrivati alla conclusione che avremmo finto di stare insieme per quel giorno, cosa che non avrebbe creato problemi a lungo termine: qualsiasi coppia può lasciarsi durante la gravidanza, dopotutto.
«Sí, stai tranquillo.»lo rassicurai infine, cercando di fargli capire anche con lo sguardo che andava bene qualsiasi cosa volesse fare. Allora lui annuí e mi mise una mano sulla schiena per dirigermi verso il salotto, dove vidi riunite diverse persone.
Immediatamente capii si trattassero dei genitori di Wooyoung e di suo fratello con la moglie. Non appena si resero conto della mia presenza si incamminarono verso di me, la mamma del moro con un sorriso sul volto.
«Oh, tu devi essere Yunhee!»salutò il fratello maggiore di Wooyoung, e io feci qualche passo avanti porgendo la mia mano per farla stringere a ognuno di loro.
«Buongiorno a tutti e si, sono io.»risposi semplicemente e quando ebbero una migliore vista di me e del mio corpo allora tutti e quattro si bloccarono, e abbassarono lo sguardo sulla mia pancia ormai evidente.
«Oh, ma quella è...»sentii dire alla moglie del fratello, ovvero a sua cognata, che ora aveva indicato il mio corpo e mi aveva guardato negli occhi. In quel momento mi sentii a disagio, al centro dell'attenzione di persone che nemmeno conoscevo. Il ragazzo accanto a me però sembrò accorgersene, perchè immediatamente il suo braccio si avvinghiò attorno alla mia vita e mi avvicinò a lui, cosa che stranamente fece rilassare i miei muscoli.
«Wooyoung? Avevo chiesto di portare una ragazza ma intendevo la tua ragazza.»disse il padre, guardando il figlio di mezzo e sorridendo in maniera tesa, adesso l'atmosfera era completamente caduta a terra e io non sapevo bene come comportarmi ora. Avrei dovuto dire qualcosa? O avrei aspettato che fosse Wooyoung a parlare.
«Infatti.»fortunatamente fu lui a rispondere, anche se probabilmente in questo modo non stava facendo altro che peggiorare la situazione, lasciando dubbi e quesiti sulle facce di tutti. Io abbassai gli occhi al pavimento e misi sul viso un espressione tesa, sperando che qualcuno non capisse che tutto ciò in realtà era finto.
«In che senso? Wooyoung non sto capendo.»provò a dire la mamma, facendo un ulteriore passo avanti e continuando a guardare me, lui e poi la mia pancia, in maniera non spaventata, ma piuttosto confusa e...speranzosa.
«Avete capito benissimo, in realtà.»disse ancora Wooyoung, cercando di essere il più credibile possibile, e io sentii come ora l'aria stesse perdendo la tensione e si stava un atmosfera diversa.
«Cioè stai per...»iniziò a dire l'uomo di casa ma fu subito dopo interrotto dal figlio maggiore che adesso aveva afferrato un braccio di Wooyoung e lo aveva tirato leggermente a sè.
«Diventerai padre?»chiese quest'ultimo e a questo punto il moro semplicemente annuí, prima che ci fu un esplosione di grida di gioia all'interno della stanza. Sapevo che Wooyoung non era in ottimi rapporti con la sua famiglia, ma vedere come tutti erano felici per un successo di un membro, mi fece pensare a come io non avrei mai potuto avere tutto ciò. Non parlavo con i miei genitori da quando me ne ero andata, quindi da più di quattro anni, e di certo non avrei iniziato adesso a parlargli di nuovo.
«Oh mio Dio, e quando pensavi di dircelo?!»sbottò la mamma di Wooyoung, dopo averlo stretto in un abbraccio spacca ossa e aver continuato a tenerlo stretto a lei, proprio come farebbe qualsiasi madre con suo figlio.
«Ho colto apposta quest'occasione per dirvelo.»rispose lui e poi anche gli altri iniziarono ad abbracciarlo. Io intanto rimasi per un attimo da sola, osservando la scena davanti a me con un enorme sorriso che nemmeno mi ero accorta di avere fino a quel momento.
«Congratulazioni!»capii che la cognata si stesse riferendo a me quando avvertii le sue braccia attorno a me, e io subito mi sporsi per ricambiare la stretta. Non mi capitava spesso di venire abbracciata, ma in quel momento mi sentii...bene, tranquilla con me stessa.
«Oh Dio, se avessi saputo! Avrei sicuramente comprato qualcosa e...»iniziò a dire poi la donna di casa, avvicinandosi a me e iniziando a farfugliare di quello che avrebbe fatto se solo l'avesse saputo, io ridacchiai e scossi la testa.
«Signora, stia tranquilla, non c'è alcun bisogno di...»cercai di farla tranquillizzare, ma poi le parole che uscirono fuori dal fratello di Wooyoung mi fecero congelare il sangue.
«Quindi, andrete a convivere, no?»chiese infatti, e io mi immobilizzai, cercando immediatamente gli occhi del mio capo, che subito mi guardarono. Quando avevamo parlato di questo piano non avevamo considerato le domande inopportune che ci sarebbero arrivate, ma ero consapevole del fatto che avremmo dovuto farlo. Inoltre, ancora non avevamo nemmeno deciso in realtà cosa fare, una volta nato il bambino.
«E vi sposerete?»domandò ancora anche il padre, e io sgranai gli occhi, sbiancando completamente dalla testa ai piedi. Abbassai velocemente lo sguardo sulle mani dei quattro familiari e notai con mio dispiacere le fedi, e perciò capii che per questa famiglia il matrimonio era importante, cosa che io nemmeno avevo mai considerato nel corso della mia vita.
«Non abbiamo ancora deciso cosa fare.»fortunatamente Wooyoung ebbe sangue freddo e rispose come se nulla fosse, anche se entrambi sapevamo che probabilmente la domanda sul nostro futuro ci sarebbe stata riproposta col corso della giornata.
«Di quanto sei?»fortunatamente la moglie di suo fratello mi fece pensare ad altro, e io istintivamente mi portai una mano sulla pancia: lo facevo ogni qualvolta che sentivo qualcuno parlarmi direttamente del bambino.
«Ventidue settimane.»le risposi sincera e con un sorriso, e lei spalancò la bocca e abbassò lo sguardo: avevo cercato su internet e avevo trovato che in realtà la mia pancia non fosse troppo grossa, probabilmente per questo non mi ero accorta della gravidanza prima e per questo motivo molte persone credevano che fossi incinta da molto meno tempo.
«Beh, dovreste decidere in fretta, prima che nasca.»commentò poi il marito, e io mi sentii di nuovo messa come in bocca ai leoni. Vidi Wooyoung che parlava di qualcosa con suo padre, mentre la madre se ne era andata probabilmente in cucina, lasciando me da sola insieme alla coppia di sposi che già avevano una figlia.
«Wooyoung!»una nuova voce esplose nel salotto e feci in tempo a voltarmi verso la direzione da cui proveniva che vidi un piccolo corpo correre come una saetta per la casa per poi piombare contro il mio capo.
«Eccolo qui, il festeggiato!»esclamò quest'ultimo, afferrando il bambino, che capii si trattasse di suo fratello, e portandoselo in braccio, abbracciandolo stretto a lui. Io non potei far altro che guardare la scena, e probabilmente sarei tornata a casa col dolore alle guance per quanto quel giorno stessi sorridendo.
Per un attimo non riuscii a trattenermi dal pensare a quando saremmo stati noi ad avere un bambino nostro, a come sicuramente Wooyoung sarebbe stato un buon padre essendo abituato ad avere a che fare con i bambini e avendo avuto almeno una figura paterna presente per lui. Al mio contrario che, invece, non avevo mai avuto una figura materna da guardare come riferimento, e che quindi probabilmente non sarei stata una buona madre.
Il mio cuore si strinse ancora di più quando vidi una seconda figura correre per il salotto, e capii immediatamente si trattasse della figlia di suo fratello, dai capelli scuri e dal vestitino rosa. Quando Wooyoung se ne rese conto allora posò suo fratello a terra e si accovacciò al pavimento, attendendo che la piccola lo raggiungesse.
«È impossibile che tu sia cresciuta in cosí pochi mesi!»esclamò lui, prendendola e portandosela al petto, la bambina ridacchiò come non mai quando lui iniziò a farle il solletico sui fianchi, e poi cercò di scappare, aiutata dalla mamma che la chiamò per iniziare ad andare a mettersi a tavola.
Io continuai a guardarlo, mentre lui con occhi luccicanti guardava la piccola correre via, fino a quando il suo sguardo si rivolse verso di me. Quando i nostri occhi si incontrarono qualcosa dentro di me scattò, e capii che probabilmente non era una cattiva idea quella di intraprendere una relazione con lui.
Sarebbe stato un buon padre per il bambino, si sarebbe preso cura di me, e dopotutto entrambi ci piacevamo. Era gentile, bello e buono, perciò tentare ad avere una relazione non credo sarebbe stato cosí male, no?
«Kyungmin, voglio presentarti una persona.»lo sentii dire, chiamando suo fratello e rimettendosi di nuovo in piedi, soltanto per poi mettersi seduto sul divano. Il fratellino si andò a mettere sulle sue gambe e poi lui mi fece un gesto con la mano per farmi capire di avvicinarmi ai due, cosa che feci subito dopo.
«Lei è Yunhee, ed è la mia fidanzata.»mi presentò lui mentre mi sedevo accanto a loro, ignorando le farfalle nello stomaco quando lo sentii chiamarmi in quel modo. Il bambino mi guardò per un attimo confuso, poi però sembrò ricomporsi e si voltò completamente verso di me.
«Ciao.»mi salutò lui allora, studiando con gli occhi ogni parte del mio viso, come a volermi imprimere nel suo cervello, cosa che avevo notato facesse anche Wooyoung di tanto in tanto, quando sembrava essere di buon umore.
«Hey, ciao. Buon compleanno!.»ricambiai allora sorridendogli e cercando di essere amichevole. Volevo avere una buona impressione su di lui, dopotutto probabilmente da quel giorno in poi l'avrei visto più volte.
«Da quando hai una fidanzata?»chiese poi lui, voltandosi completamente stavolta verso il fratello, e storcendo leggermente la testa con fare confuso come se stesse pensando.
«Da adesso, e come puoi vedere è anche in arrivo un nuovo nipote per te.»ribattè Wooyoung, prima di indicare con la mano la mia pancia. Soltanto a quel punto il bambino mi guardò di nuovo, stavolta abbassando lo sguardo sul mio coro e rendendosi conto che il mio vestito aveva una piega strana, quasi rotonda.
«Oh, cacchio!»lo sentii gridare, continuando a fissarmi e io non potei far altro che scoppiare a ridere, seguita a ruota da Wooyoung il quale si fece scappare una delle sue iconiche risate acute.
«Kyungmin!»lo rimproverò in distanza il padre, ma sembrò che al bambino nemmeno arrivò quel rimprovero, perchè era troppo concentrato nel guardarmi. Questa volta non mi sentii in soggezione, perchè sapevo perfettamente che l'unico motivo per cui lo stava facendo era la curiosità.
«Posso...?»disse lui e io non capii inizialmente, ma quando vidi una sua manina allungarsi verso di me allora riuscii a capire: voleva toccarmi la pancia. Prima d'ora nessuno ancora mi aveva mai chiesto un diretto contatto con la mia pancia, e sapere che il primo ad averlo fatto fosse stato un bambino di otto anni mi fece ridacchiare.
«Certo, fai pure.»gli risposi allora, e lui subito si spostò dalle gambe del fratello mettendosi in mezzo a noi per avere un migliore accesso. Subito le sue mani finirono su di me e rimasero ferme, mentre continuava a fissare il punto in cui si poggiavano. Non sapevo cosa si aspettasse di sentire, ma vederlo cosí contento e sapere che io ne fossi la causa mi riscaldava il cuore.
«Oh, wow, non avevo mai toccato una pancia, prima d'ora.»commentò lui, e io gli sorrisi, per poi guardare Wooyoung che, mi resi conto, mi stava già guardando con occhi adoranti. In quel momento, anche se fu breve, mi sentii come se ci fossimo soltanto noi due, che tutto sarebbe andato bene e che nulla si sarebbe potuto intromettere tra noi due.
Ebbi la certezza che lui per me ci sarebbe stato sempre, e che quello che c'era tra noi, che si era creato in una maniera superficiale, ormai si era evoluto ed era forte e reale.
«Adesso tutti a tavola.»la voce della mamma di Wooyoung interruppe quel momento, e io dovetti scuotere la testa per riprendermi da quell'attimo di trance temporanea in cui entrambi eravamo finiti. Anche Wooyoung sembrò essere nella mia stessa situazione, e infatti distolse lo sguardo dal mio per riprendersi.
«Io vicino a Yunhee!»sentii urlare da Kyungmin, il quale era già in piedi e correva verso la sala da pranzo. Sia io che il mio capo ridacchiammo, prima di lanciarci un'ultima occhiata ed alzarci da quel divano.
Si c'è anche Kyungmin😭
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