♤17

Yunhee

Quel giorno, per la prima volta dopo tanto tempo, mi trovavo dalla mia ginecologa. Alla fine, come promesso a me stessa, mi ero decisa ed avevo segnato la visita a dopo che avrei detto a Wooyoung della gravidanza, e fortunatamente quando avevo detto alla mia dottoressa di essere incinta aveva subito trovato un posto per darmi un appuntamento.

Come avevo anche potuto immaginare, Wooyoung non era venuto con me. Ma, in compenso, quel giorno tutti i miei amici avevano preso il giorno libero da ogni loro impegno, e tutti e quattro mi stavano accompagnando, cosicchè potessi stare più serena.

«Non fa nulla se non volete venire, anche perchè non credo che potrete entrare...»iniziai a dire mentre entravamo nell'edificio dove avrei dovuto fare la visita quel giorno, mentre Jongho, Mingi, Yunho ed Hongjoong erano dietro e accanto a me, che mi seguivano tutti cercando di farmi tranquillizzare il più possibile.

«Yunhee, è una cosa importante per te come lo è anche per noi.»disse Mingi per l'ennesima volta quel giorno, dato che era da quando ci eravamo svegliati che li avevo informati della mia visita e loro subito si erano proposti per accompagnarmi, anche se non ne avevo bisogno.

«Infatti, penso proprio che quando partorirai dovremmo subire i pianti di nostro nipote tutti i giorni, no?»continuò Jongho ed io ridacchiai. Dopo tutto quello che stavo vivendo, anche considerando la delicata situazione che stavo avendo con Wooyoung, ancora non avevo pensato a trasferirmi, per non creare disagio all'interno della causa, anche perchè sapevo per certo che i primi mesi sarebbero stati piuttosto difficili. Certo, essere una madre single con quattro migliori amici maschi e un padre accanto con cui non avevo una relazione mi spaventava, ma non potevo di certo creare problemi agli altri.

«Esatto, quindi dobbiamo essere coinvolti al cento per cento fin dall'inizio.»concluse Hongjoong, avvicinandosi e abbracciandomi per le spalle e tirandomi a lui, per poi lasciarmi un piccolo bacio tra i capelli che mi fece sorridere.

«Non saprei davvero cosa fare senza di voi.»risposi io infatti, mentre poi spingevo la porta dell'edificio per entrare all'interno. Subito notai due donne dietro un bancone mentre scrivevano sulle loro tastiere dei computer e capii immediatamente che fossero le segretarie.

«Salve, sono Kim Yunhee ho un appuntamento con la mia dottoressa per una visita ginecologica.»dissi immediatamente quando mi fui avvicinata ad una di loro. Quest'ultima alzò gli occhi su di me e velocemente mi sorrise, per poi controllare qualcosa sullo schermo del computer e annuire. Poi si alzò e fece il giro del bancone, venendo dalla mia parte e indicando un corridoio.

«Certo, mi può seguire...e se possibile accompagnata soltanto da un'altra persona, lo studio non è molto grande.»mi disse, facendo riferimento ai quattro uomini dietro di me, e io ovviamente mi ero aspettata una cosa del genere, e proprio per questo non volevo venissero con me.

«Oh ma andiamo!»sbuffò Jongho e io dovetti trattenere una risata: lui era stato il primo a gettare i libri all'aria piuttosto che perdersi la prima visita di suo nipote.

«Oh, certo, capiamo perfettamente.»rispose al contrario Hongjoong, per poi guardare gli altri tre in attesa che uno di loro dicesse qualcosa, che si proponesse o si tirasse indietro.

«Beh, chi vuole venire?»domandai allora io, sapendo che non c'era tempo da perdere e che quella segretaria stava aspettando solo me, per poi anche io guardare ognuno uno alla volta, in attesa.

«Vengo io.»smorzò il silenzio il mio migliore amico, che si fece avanti e venne vicino a me. Io gli sorrisi, mormorandogli un "grazie" con le labbra: dopotutto, lui era stato il primo a scoprire della mia gravidanza, e adesso anche il primo a sapere qualcosa in più su di essa insieme a me.

«A dopo ragazzi.»li salutai allora, nello stesso momento in cui sentii la mano di Yunho prendere la mia, e lo guardai mentre lui mi rivolgeva un piccolo sorriso per tranquillizzarmi.

«Ti aspettiamo in macchina.»sentii dire Mingi mentre ci allontanavamo da loro tre e la donna ci guidava per delle stanze. Io presi a respirare profondamente, non sapendo cosa aspettarmi da quello che avrei scoperto quel giorno con quella visita, e non sapendo nemmeno poi come avrei dovuto comportarmi. La verità era che volevo Wooyoung al mio fianco, nonostante la nostra ultima discussione.

Io piacevo a lui, e lui piaceva a me. Lui voleva stare con me e io non volevo stare con lui. Nessuno dei due voleva essere genitore, ma l'avremmo fatto lo stesso. I problemi erano troppi e nessuno dei due sapeva come affrontarli.

«Da questa parte.»ci indicò la segretaria, dopo aver aperto una porta, e io ricordai che proprio quella porta era quella della mia ginecologa. Allora entrai immediatamente dentro la piccola stanza, seguita dal mio amico dai capelli rosa dietro di me, e immediatamente fui accolta dalla mia dottoressa che si alzò e mi venne incontro.

«Yunhee! Non mi aspettavo proprio di vederti! E non per un motivo del genere.»mi disse, stringendomi in un abbraccio. Ero sempre stata abbastanza legata a quella donna fin dalle primissime visite che avevo fatto, e questo mi creava meno disagio di quanto pensassi di poter provare.

«Beh, nemmeno io in realtà me lo aspettavo.»le risposi, facendole capire sin dall'inizio che nulla di ciò fosse qualcosa di programmato. Immediatamente dopo lasciai andare la mano di Yunho, e lui rimase fermo sull'uscio mentre la dottoressa ci chiudeva la porta per avere la privacy.

«Iniziamo subito?»domandò poi retoricamente e io ovviamente annuii, recandomi in uno stanzino accanto all'ufficio vero e proprio, diviso con una porta scorrevole, e dove sapevo si sarebbe svolta la visita a tutti gli effetti.

«Spogliati e mettiti sdraiata sul lettino, cosí diamo subito un'occhiata, ovviamente alzati anche la maglia o toglila direttamente, mentre il padre...»iniziò a spiegare ma immediatamente Yunho la interruppe.

«Oh no, no. Non sono il padre.»disse infatti e subito lei si girò a guardarmi, con fare confuso: le avevo sempre detto che non ero tipa da sesso occasionale, perciò era strano che con la mia prima gravidanza non mi sarei presentata con il padre di mio figlio.

«È il mio migliore amico.»le spiegai brevemente e lei allora aprí la bocca e poi la richiuse velocemente, mormorando un "ahh" per farmi capire di aver capito, e poi venne dentro lo stanzino dietro di me, chiudendo quasi del tutto la porta cosicchè quello che avremmo detto riguardo la visita sarebbe stato udibile anche da Yunho, ma lui non avrebbe visto nulla.

«Quindi, se posso chiedertelo, il padre dov'è?»mi domandò però lei in un sussurro, come se non volesse farsi sentire, e io sapevo che questa domanda mi sarebbe arrivata da parte sua.

«È una storia lunga ma al momento non siamo nei migliori dei rapporti. Lui è comunque propenso ad aiutarmi in tutto e per tutto.»dissi, per farle capire che comunque io e lui eravamo d'accordo su qualsiasi cosa, e che quindi non ci sarebbero stati problemi per la gravidanza in sè.

«Oh, va bene allora. Iniziamo subito con una ecografia, mh?»rispose, iniziando a prendere i primi attrezzi e a preparare il tutto, io annuii in fretta e mi alzai la maglietta che stavo indossando in quel momento, così da darle accesso al mio ventre che ora era più gonfio del mese scorso. Mi ero pesata e avevo visto di esser ingrassata, inoltre la mia vita era più piena del solito e spesso avvertivo anche la sensazione delle mestruazioni.

«Da quanto pensi di essere incinta?»mi domandò poi, spalmandomi la pancia di quel gel freddo che mi fece venire brividi su tutta la pelle ma che ovviamente era necessario.

«Ho fatto il test l'undici dicembre e mi diceva che ero incinta già da più di tre settimane, quindi non so, circa due mesi?»spiegai e lei annuí per poi iniziare a passare l'attrezzo collegato al computer sul mio basso ventre. In alcuni punti premeva con più forza rispetto ad altri, e i suoi occhi erano completamente concentrati sullo schermo.

In quel momento iniziai ad aver paura: e se il bambino avesse avuto dei problemi? E se avessi dovuto abortire per qualche ragione? E se stesse male? E se lo avessi perso? Non potevo perderlo, non ora che avevo iniziato ad affezionarmi a lui.

«Cavolo, Yunhee, se devo essere completamente onesta, credo che i tuoi calcoli siano completamente sbagliati.»disse ad un certo punto e io, anche se in una posizione scomoda, alzai la testa di scatto e la vidi guardare con diverse espressioni il monitor, ma la sorpresa sul suo viso era quella che sovrastava le altre.

«Che intende dire?»domandò Yunho dall'altra parte della stanza, e io anche fui curiosissima di sapere cosa volesse dire con quelle parole.

«Intendo dire che non è un embrione, ma è un vero e proprio feto perfettamente formato...ed è grosso! Dalla tua pancia non sembra ma è davvero grosso!»immediatamente mi impanicai: da quanto tempo ero incinta allora?

«Quanto grosso?»domandai poi con voce tremante, avendo paura della risposta. Come avevo fatto a non accorgermene prima? Ero stata cosí tanto presa dal mio rapporto con Wooyoung che tutto il resto era passato in secondo piano? Quell'uomo aveva cosí tanto potere su di me?

«Tesoro mio questo feto è lungo circa otto centimetri se non di più, questo significa che sei già nel secondo trimestre e che quindi hai passato i tre mesi.»rispose e io immediatamente sgranai gli occhi: come diavolo era possibile?

«Che cosa?!»sbottò il mio migliore amico e riuscii a sentire il suo tono sbalordito. Da tre mesi, questo significava che ero rimasta incinta ad ottobre? Come diavolo poteva essere possibile? Avevo avuto le mestruazioni ad ottobre, me le ricordavo!

Me le ricordavo perchè, al contrario del solito, erano state di meno e di un colore diverso, più chiaro del solito. Come cazzo avevo potuto non rendermene conto da sola?

«Ad occhio e croce, considerando anche quello che mi hai detto del test e da questa ecografia...sembra esser stato concepito intorno ai primi di ottobre.»mi rispose ed io iniziai a farmi i calcoli. Ricordavo che i primi di ottobre io e Wooyoung non avevamo scopato quasi mai, piuttosto ci eravamo dedicati ad altre cose che avevano dato piacere ad entrambi, ma non al rapporto completo in sè e per sè, questo almeno fino a quando non avevo avuto il ciclo: dopo quei giorni allora avevamo ripreso a fare sesso tranquillamente. E allora quando diavolo era successo?

«Tra la metà e la fine di ottobre ho avuto le mestruazioni, ma erano...di meno del solito, e sono durate pochi giorni.»confessai ad un certo punto guardandola e lei voltò per un attimo la testa verso di me, sorridendomi.

«Tesoro, quelle sono state perdite da impianto, non mestruazioni. Tu eri già incinta quando le hai avute.»quindi doveva essere per forza nelle prime due settimane di ottobre. Ma quando io e Wooyoung avevamo avuto un rapporto completo in quei giorni?

Comunque, la ginecologa subito dopo smise di passare il macchinario sulla mia pancia e lo allontanò da me, poi mi pulí dai residui di gel sulla mia pelle e infine diede un'ultima occhiata al computer.

«Nei prossimi giorni forse inizierai a sentire i primi movimenti, ma non spaventarti. Ora puoi rivestirti perchè abbiamo finito.»mi informò ed io annuii, alzandomi mentre lei iniziava a mandare le foto che aveva appena fatto tramite l'ecografia alla stampante, cosicchè potessi portarmele a casa.

Una volta che fui di nuovo pronta uscii dal piccolo stanzino e dietro di me c'era anche la dottoressa, ma io immediatamente andai verso il mio migliore amico, il quale in quel momento mi abbracciò velocemente, prima di darmi un bacio sulla testa.

«Sei stata bravissima.»mormorò e io lo strinsi ancora di più a me, anche se lui faceva sempre attenzione ad abbracciarmi, adesso soprattutto che sapeva che dentro di me c'era una vita a tutti gli effetti, faceva ancor più con cautela, per paura di farmi del male.

«Allora, il feto sta bene, pesa forse quaranta grammi ed è lungo più otto centimetri. Ti posso dire che siamo sicuramente nel secondo trimestre e che probabilmente sei nella quindicesima settimana di gestazione.»spiegò velocemente e io rimasi stupita da ciò. Erano quindici settimane che ero incinta? E allora questo significava che...

«Quí ho le tue ecografie stampate ma ovviamente te le manderò anche in formato digitale per email, va bene? Non so, nel caso tu voglia farle vedere anche a qualcun'altro.»concluse infine passandomi i fogli che aveva appena stampato e io riuscii a vedere le foto, cosa che mi distolse dai miei pensieri per capire quando ciò fosse successo: le foto erano quasi totalmente in nero e color ocra, ma riuscivo definitivamente a vedere il contorno della figura del feto, al che sorrisi involontariamente.

«Grazie mille dottoressa.»ringraziò Yunho prendendomi di nuovo per mano e dando un'occhiata alle foto, e io feci lo stesso, iniziando poi ad uscire dal suo ufficio.

«Dalla mia segretaria prendi un altro appuntamento per il prossimo mese, va bene?»si raccomandò ed io annuii e poi la salutai, uscendo da lí e tornando all'atrio. Durante l'intera camminata Yunho non disse niente e io semplicemente continuai ad essere imbambolata, volendo assolutamente capire il giorno in cui tutto era andato a puttane sia per me che per Wooyoung.

Comunque non appena fui nell'atrio parlai con la segretaria di prima, pagai e presi un nuovo appuntamento per il mese che sarebbe venuto, infine io e Yunho uscimmo e ci dirigemmo verso la macchina di Hongjoong, parcheggiata un po' in lontananza. Fortunatamente non ci volle molto e in un attimo io mi stavo mettendo seduta nei posti anteriori, accanto a Mingi.

«Allora? Come è andata?»mi chiese intanto il più grande dal posto davanti, mentre anche Yunho si metteva al mio fianco, chiudendosi poi la portiera alle spalle.

«Bene, il feto sta bene e sono incinta di quindici settimane a quanto pare.»risposi semplicemente e immediatamente Jongho si voltò verso di me di scatto, con gli occhi spalancati e la bocca aperta a forma di "O".

«Quindici settimane? Ma non sono più di tre mesi?»domandò Mingi invece accanto a me, ricordando che avevo detto di essere probabilmente incinta da due mesi. In quel momento io annuii soltanto, riprendendo però a pensare a quando era potuto succedere, e allora afferrai il mio telefono.

Avevo un applicazione in cui segnavo le mie mestruazioni, i miei sintomi, e anche i tipi di rapporti sessuali che avevo: perciò sarebbe stato più facile trovare il giorno, visto che probabilmente era segnato.

«Già, a quanto pare abbiamo sbagliato i calcoli.»commentò Yunho mentre io scorrevo nel calendario, arrivando subito ad ottobre, a prima delle mie mestruazioni. E allora capii.

«Il nove ottobre.»mormorai, ricordandomi perfettamente di quale sera si trattasse: adesso che ci pensavo, ero stata proprio stupida a non pensarci prima.

«Che intendi?»chiese il più piccolo confuso, mentre Hongjoong accendeva la macchina per portarci a casa, io però ero troppo concentrata nel ricordare gli eventi di quella sera.

«È il nove ottobre che sono rimasta incinta.»spiegai, spegnendo poi il telefono e portandomi le mani sul viso. Non sapevo perchè, ma adesso che ci pensavo ogni pezzo quadrava come mai era successo prima, e ciò mi mandò ancor di più in agitazione.

«Oh mio Dio, la sera in discoteca?»disse Mingi, ricordandosi quella notte. Infatti, era proprio quella sera. La sera in cui per la prima volta Wooyoung mi aveva portata a casa sua e l'avevamo fatto per la prima ed ultima volta in un letto. La sera in cui lui aveva cercato di controllare la data di scadenza del preservativo ma io ero stata troppo frettolosa e lo avevo distratto.

«La sera in cui tu e Yunho vi siete baciati?»disse Jongho da davanti e immediatamente Yunho gli tirò uno scappellotto, al quale il rosso rispose soltanto con un sonoro "ouch!".

Io ormai però ero nel mio mondo. Sembrava troppo strano per essere vero, il fatto che quella fosse stata l'unica volta diversa tra di noi, in cui entrambi ci eravamo lasciati andare più facilmente e in cui a nessuno dei due era importato più di tanto della divisione che c'era tra di noi. E a causa di quella noncuranza, era finita cosí.

«Dite che dovrei dire a Wooyoung della visita?»domandai io di punto in bianco, perchè quel pensiero mi stava stressando da quella stessa mattina. Nonostante tutto, stavamo parlando di suo figlio, e magari fargli sapere qualcosa sarebbe stato meglio di rimanere in silenzio, no?

«Fai quello che ti senti, Yunhee, nessuno ti costringe a fare nulla.»mi rispose Hongjoong mentre continuava a guidare e lanciandomi una breve occhiata tramite lo specchietto retrovisore della macchina, allora io sorrisi e presi coraggio.

Piano piano dai

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