♤12
Wooyoung
«Wooyoung andiamo a prendere qualcosa da mangiare alla mensa?»la voce di Seonghwa che entrò dalla porta del mio ufficio interruppe il mio lavoro quel giorno. Guardai un attimo l'orario sul computer che stavo tenendo aperto, leggendo per l'ennesima volta la lettera che mi era stata mandata tempo addietro con una minaccia bella e buona contro di me e contro la mia segretaria, e poi lo chiusi, iniziando al alzarmi.
«Andiamo.»borbottai, dirigendomi verso la porta e una volta fuori vidi che c'erano anche San e Yeosang fuori. Con la coda dell'occhio buttai un'occhiata anche alla scrivania accanto al mio ufficio, per vedere se Yunhee fosse lí in modo tale da poter cogliere l'occasione per parlarle ancora della situazione che si era venuta a creare.
Non sapevo cosa fosse successo tra di noi, ma di punto in bianco non voleva avere più nulla a che fare con me. Aveva iniziato ad entrare nel mio ufficio solo quando era strettamente necessario o quando era forzata a causa delle mie chiamate, ma niente di più, e rimaneva tra le quattro mura approssimativamente non più di cinque minuti, che in passato era il tempo necessario ad entrambi per saltarci addosso.
«Quando chiude questo posto?»domandò San facendomi tornare alla realtà. Il fatto era che ogni momento libero della giornata lo spendevo a pensare a lei e anche quando spesso ero coi miei amici mi ritrovavo ad isolarmi per immaginare quale fosse il problema tra noi due che ci aveva separati cosí all'improvviso.
«Vuoi dire quando avrai le ferie?»gli chiesi io di rimando, sapendo perfettamente cosa volesse intendere. A breve infatti sarebbe giunto Natale e, giustamente, tutti i miei dipendenti volevano sapere quali giorni avrebbero avuto liberi e quali meno, cosí da potersi organizzare con le proprie famiglie. Io avevo già preparato tutto e il documento con i rispettivi giorni feriali sarebbe stato visibile ai miei dipendenti da questo lunedí.
«Senti, è facile parlare per te, tu fai come ti pare.»continuò il mio migliore amico con anche una vena ironica nel tono di voce, questo perchè era ovvio che stesse sottintendendo il fatto che io fossi capi dell'azienda.
«E voi no?»controbattei allora io, questa volta insinuando il fatto che loro fossero i miei migliori amici e che a prescindere da qualsiasi cosa avrebbero fatto di sbagliato sul posto di lavoro, io non avrei mai potuto licenziarli: era anche grazie a loro che io sentivo di non essere solo ed inadatto a quel compito, non avrei mai potuto metterli in mezzo alla strada.
San comunque non disse altro e semplicemente continuò a camminare verso la mensa, mentre Yeosang e Seonghwa ci seguivano dietro di noi. Una volta arrivati, notai subito che molti miei dipendenti erano seduti a dei tavoli a mangiare e parlare tra di loro, mentre altri stavano al bancone a prendere la loro porzione di cibo.
«Non mi piacciono i broccoli.»commentò Yeosang quando anche noi quattro fummo in fila insieme a tutti gli altri, e io notai che quel giorno c'erano una pasta in bianco, del pollo e dei broccoli come pasto. Non era nulla di che, ma anche io storsi il muso nel vedere quella roba.
«Wooyoung perchè non affittate una nuova cucina che prepari pasti migliori?»mi chiese Seonghwa e io alzai subito gli occhi al cielo. Ogni qualvolta c'era qualcosa che non andava uno dei tre mi chiedeva di averla ed io ogni volta dovevo perdere tempo a bisticciare con loro per fargli capire sempre la stessa cosa: quelle erano regole che aveva deciso mio padre e non io.
«Cos'ha questa che non va?»domandai io anche se sapevo bene quanto schifo facesse il cibo della mensa, ero addirittura arrivato al punto di vergognarmi spesso quando avevo visto le facce dei miei dipendenti quando mangiavano quella roba. Mi dispiaceva non poterci fare nulla, ma purtroppo era cosí e non erano decisioni che purtroppo spettavano a me.
«Perchè cavolo devo essere costretto a mangiare questi dannati broccoli? A me nemmeno piacciono i broccoli!»mi rispose Yeosang mettendo poi su un broncio. Seonghwa gli cinse le spalle con un braccio e lo spinse a mettersi in fila, e io e San li seguimmo tranquillamente, mentre continuavamo a guardarci attorno.
«Quanto la fai lunga.»borbottò quest'ultimo riferendosi al biondo che adesso si stava lamentando col suo ragazzo del fatto che non volesse i broccoli e che nessuno nel 2022 mangia più i broccoli. Ridacchiai nel sentirli cosí e tutti e quattro aspettammo il nostro turno con pazienza.
Io fui l'ultimo tra noi e quando la donna dietro al bancone mi vide mi sorrise e drizzò la schiena, per poi sistemarsi la cuffietta che aveva sul capo come a volermi far vedere che c'era igiene e che lei sapeva svolgere iil suo compito benissimo: ovviamente ignara del fatto che anche se avessi voluto, non avrei mai potuto licenziarla perchè non era un mio compito farlo.
«Quella non è Yunhee?»Seonghwa mi distrasse dall'osservare come la donna stava lavorando, io girai immediatamente la testa di scatto verso la direzione che il più grande stava indicando e notai perfettamente la ragazza seduta ad un tavolo con i suoi due amici al fianco, mentre rideva probabilmente a causa di una battuta che aveva appena sentito dagli altri due.
«E quelli sono i suoi amichetti.»aggiunse San ovviamente riferendosi a quelli che ben presto capii si trattassero di Yunho e Mingi. Da quel che sapevo io lei e Yunho non erano più in buoni rapporti, dalla sera in discoteca in cui li avevo visti baciarsi in realtà, poi non avevo mai visto il rosa girarle attorno, ma soltanto Mingi, quindi avevo dedotto che qualcosa c'era tra di loro che non andava.
«Ma lei e Yunho non avevano litigato?»domandò retoricamente infatti Yeosang e io spontaneamente strinsi gli occhi ed annuii. Perchè adesso che lei non mi parlava più era tornata da lui? Cosa c'era che non quadrava? Che avessero litigato proprio per colpa mia, magari perchè lui era geloso?
Lei e Yunho stavano insieme e la sera in cui lei lo ha scansato è stato perchè avevamo iniziato a fare cose? Quindi si era sentita in colpa, ma ha continuato a stare con me. Per tutto quel tempo aveva tradito Yunho con me? Perchè diavolo lo aveva fatto?
«Voi andate a prendere il tavolo, io torno subito.»dissi allora io, non riuscendo nemmeno a finire di prendere il vassoio che mi voltai e mi indirizzai immediatamente verso quel tavolo. Non sapevo quale istinto mi spinse a farlo ma in quel momento per me quella era l'unica cosa che contava davvero.
Lei era di spalle, quindi non poteva vedermi, ma notai immediatamente gli occhi di Mingi puntarsi sulla mia figura quando fui abbastanza vicino, mentre quelli dell'altro rimasero su di lei, cosa che mi fece avvertire una strana sensazione alla bocca dello stomaco che non riuscivo a spiegarmi. Poco dopo giunsi accanto al loro tavolo e anche gli altri due finalmente mi guardarono, e avvertii la sorpresa nello sguardo della ragazza.
«Ciao ragazzi. Yunhee, posso parlarti in privato?»andai subito dritto al punto e guardai soltanto lei mentre parlavo, che ora sembrava stesse combattendo tra sè e sè, come se stesse cercando di decidere cosa fare in quel momento.
Alla fine però annuí soltanto, per poi rivolgere un sorriso agli altri due e un "torno subito", per poi alzarsi e seguirmi per i corridoi. Ovviamente non volevo che qualcuno ci vedesse, soprattutto perchè probabilmente avremmo discusso e di certo quello non era il posto adatto per farci vedere mentre litigavamo. Arrivati in un angolo in cui non sembrava esserci nessuno allora le presi il polso e la spinsi davanti a me, quindi contro una parete, e io rimasi a distanza da lei incrociando le braccia al petto.
«C'è qualcosa che non va?»le domandai di punto in bianco, volendo capire il prima possibile quale il suo problema fosse, o altrimenti avrei finito per impazzire davvero.
«In che senso?»chiese lei di rimando, spostandosi una ciocca di capelli bianchi dal viso per guardarmi negli occhi e dopo tanto tempo riuscii finalmente a vedere un emozione al loro interno, anche se non era qualcosa che mi avrebbe reso felice sicuramente.
«Nel senso che come mai hai iniziato ad ignorarmi e sei tornata con Yunho?»buttai tutto fuori, non mi importava più di tanto cosa lei pensasse di me, ero arrivato al punto di essere talmente tanto disperato che mi sarebbe bastato soltanto capire cosa c'era che non andava.
«Scusami?»lei subito andò sulla difensiva, stringendo gli occhi in due fessure e corrucciando le sopracciglia, continuando a guardarmi comunque questa volta con sfida: meglio di niente, dopotutto.
«Mi hai sentito, stavate insieme e lo hai tradito per tutto questo tempo?»diedi completamente voce ai pensieri che avevo avuto poco fa e lei immediatamente spalancò gli occhi, e non capii se perchè ci avessi azzeccato o perchè avevo appena detto una cazzata.
«Innanzitutto questi non sono affari che ti riguardano, e secondo ovvio che no, non tradirei nessuno per te.»a quanto pare fu la seconda e non potei evitare che avvertire un peso sul petto in meno quando capii che tra lei e Yunho non c'era alcun rapporto in quel senso. Ma la sensazione durò poco perchè analizzando le sue parole capii che con l'ultima affermazione stava sottintendendo qualcosa che mi faceva presumere ce l'avesse con me.
«Che vuoi dire? Che ti ho fatto?»domandai infatti subito e potei avvertire come nel mio tono di voce si sentisse un senso di allarme, ma anche in quel momento non me ne importai perchè volevo soltanto capire perchè le cose erano cambiate cosí drasticamente tra me e Yunhee.
«Non mi hai fatto niente, Wooyoung, è per dire che non tradirei qualcuno per una scopata occasionale, tutto qui.»spiegò in breve e dovetti evitare di avvertire quasi una sorta di dolore quando mi chiamò una semplice "scopata occasionale". Di certo anche lei lo era per me, e allora perchè mi stavo sentendo cosí?
«E allora perchè adesso che sei tornata da...lui mi ignori?»provai a chiedere ulteriormente, perchè quello in realtà ancora non riuscivo a spiegarmelo bene.
«Non ti sto ignorando.»disse per almeno la centesima volta nelle ultime settimane, dato che io almeno una volta al giorno glielo chiedevo e lei mi rispondeva sempre in questo stesso identico modo, anche se era chiaro che non fosse davvero cosí.
«Smettila di dire cazzate.»dissi infatti a denti stretti, facendo uscire un mio lato che prima d'ora con lei non era mai venuto fuori prima d'ora. Non dicevo molte parolacce infatti, soltanto quando ero particolarmente arrabbiato o preso da qualcosa, perciò non mi stupii del modo in cui le parole uscirono dalla mia bocca.
Lei ovviamente però non sembrò aver intenzione di rispondermi, come al solito. Per questo motivo feci un passo avanti e sentii subito il suo corpo contro il mio irrigidirsi: dopo tanto tempo la sentivo finalmente vicina a me e non potevo negare che in realtà mi fosse mancata.
«Allora? Me lo dici oppure no?»domandai a quel punto con voce più bassa del previsto, lei immediatamente piazzò le mani sul mio petto e cercò di allontanarmi, ma invano dato che io non mi smossi di nemmeno un centimetro.
«Qualcuno ci vedrà.»mi fece notare ed in realtà aveva ragione: avevo cercato sí un punto più nascosto possibile per parlarle, ma di certo chiunque poteva passare accanto a noi e vederci in quella posizione a dir poco discutibile, ma io non riuscii ad allontanarmi: era come se averla cosí, accanto a me e contatto con me, dopo tanto tempo mi aveva ricordato quanto bene stessi ogni volta che capitava in passato.
«Rispondi alla mia domanda.»affermai io prima che però lei riuscisse a spostarsi dal mio corpo di lato e a passare tra me e la parete, per liberarsi totalmente della mia presa. Subito si allontanò da me e quando la guardai vidi solo una cosa nei suoi occhi: il panico puro.
«Lasciami stare, Wooyoung.»la sentii dire prima che iniziasse a correre via e potei giurare che sentii quasi la sua voce spezzarsi. Che stesse per piangere? Il mio primo pensiero fu seguirla ma da ciò che mi aveva detto capii che ancora non era pronta per parlarne, perciò per quel giorno lasciai perdere, salvando le parole che le avrei detto quando finalmente sarei riuscito a tirarle qualcosa fuori dalla bocca.
E quando lo saprà sarà peggio per tutti
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