EXTRA

Sahara occidentale, 1933

I due bambini si rincorrevano sudati sollevando la sabbia del deserto con i loro piedi scalzi.

Erano due fratelli, allegri, felici.

Arrivarono in cima a una duna e il più piccolo, di appena quattro anni, che correva veloce per non farsi acchiappare, si rotolò giù facendo diverse capriole finché con l'ultimo capitombolo, piombò sul terreno soffice ridendo a più non posso.

Il più grande dei fratelli aveva otto anni, ma invece di rotolarsi anche lui sulla sabbia, si fermò un attimo ad ammirare il cielo che rifulgeva di stelle.

Quella sera tutti gli Dei si fermarono a guardarlo.

All'improvviso un vagito ruppe il silenzio.

Abbandonando il suo fratellino che ancora rideva con la sabbia appiccicata addosso, corse fino al villaggio attirato da quel pianto, come il richiamo del dolce canto di una sirena.

Col fiato corto s'intrufolò di soppiatto e si nascose finché potette avvicinarsi alla donna che aveva da poco partorito.

Non vedeva l'ora di ammirare il volto della creatura appena venuta al mondo.

Mylène giaceva seduta sul letto con in braccio un fagottino.

Appena lo vide, gli sorrise.

- Rachid, vuoi vederla? È una bambina... - gli disse, così lui si accostò al giaciglio.

Quando la guardò rimase estasiato: era perfetta e bellissima!

- Vuoi prenderla in braccio?

Lui annuì e un po' intimorito la prese cercando di non farle del male.

- Ha i capelli rossi – constatò. – È così piccola... sembra una rosa del deserto... - esclamò notando il colore della sua pelle rosata e le sue labbra rosse che formavano delle piccole smorfiette.

Al suono di quella voce la bimba cercò di aprire gli occhi gonfi e qualcosa di simile a un sorriso increspò la sua piccola bocca come un bocciolo di rosa appena schiuso.

Mylène sorrise davanti alla dolcezza delle parole di Rachid e una lacrima le solcò una guancia.

- Posso darle un dono? – chiese Rachid mentre la poggiava delicatamente sul grembo di Mylène.

Senza aspettare il consenso, si tolse dal collo una collana con appesa una croce d'argento e l'appoggiò sul petto della bambina all'altezza del cuore. Era l'unico oggetto prezioso che aveva.

- Questa la proteggerà dai folletti maligni...

Quando si sentirà smarrita, le mostrerà i quattro angoli del mondo.

Quando si sentirà sola, le farà trovare l'amore.

Quando penserà di averlo perso, le mostrerà la strada per riportarla da lui.

E gli Dei sorrisero suggellando il loro oracolo d'amore unendo per sempre i loro destini.

Quella piccola croce, simbolo di unione tra cielo e terra, li avrebbe un giorno ricongiunti.




Nota:

Le croci tuareg non sono solo degli ornamenti, ma hanno un profondo significato simbolico e magico. La loro origine è antichissima ed erano diffuse già da prima dell'invasione dell'islam e ancora oggi sono tramandate di generazione in generazione come insegna reale dei nobili imoûhar.



***

Come promesso ecco il capitolo extra... come avete reagito a questo flashback che nasconde un'importante rivelazione?

Io già vi immagino... mentre clicco sul tasto Pubblica, mi sembra di lanciare una bomba... 😂😂😂

Cosa ne pensate?

Non so quando aggiornerò. Nell'attesa vi ringrazio ancora per essere arrivati fin qui con la lettura e spero nel frattempo non vi dimentichiate di questa storia a cui tengo moltissimo.

A presto!

D.J.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top