8.3 Novità
Cam
«Che cosa?», sbraitò Charlie, avvicinandosi pericolosamente a Jay.
Avevo appena finito il turno pomeridiano allo Sweet Claire quando Seth mi aveva chiamato dicendomi di tornare a casa immediatamente. A giudicare dal suo tono era una cosa importante, così avevo infranto qualche limite di velocità ed ero volato a casa, trovando tutti già riuniti in salotto. Charlie era arrivata giusto un minuto prima di me.
«Anna è uscita e, quando è tornata, Allie non c'era più. Ha preso la sua roba e se n'è andata, lasciando là il cellulare», spiegò Jay, cercando di restare calmo.
«Bisogna avvertire la polizia!», esclamò Emily, portandosi una mano alla bocca, sconvolta.
Che stupidaggine, la polizia non ci avrebbe mai aiutati. Allie se n'era andata di sua spontanea volontà ed era maggiorenne, non si trattava certo di un rapimento. Eravamo soli in questa faccenda.
«Non è che sia scomparsa, se n'è soltanto andata», sottolineò Jay, lasciandosi cadere sul divano e prendendosi la testa tra le mani.
«E quindi va bene? Potrebbe succederle di tutto là fuori, è da sola, nessuno la difenderebbe!», continuò Charlie, furibonda.
Jay la zittì con un'occhiata. «Charlie, sai bene come funziona. Inoltre, Allie sa come difendersi.»
Lei arrossì per il rimprovero e, dopo aver scambiato una rapida occhiata con Amanda, abbassò lo sguardo senza più dire una parola.
«Qualcuno può spiegarci cosa sta succedendo?», si intromise Seth, facendo un passo avanti «Noi non sappiamo come funziona.»
Jay alzò gli occhi, sorpreso, come se si fosse accorto solo in quel momento che c'eravamo anche noi.
«Allie è maggiorenne», spiegò in tono rassegnato, dando voce ai miei pensieri «E ha deciso lei di andarsene. Nessuno sarà disposto ad aiutarci.»
«Quindi non faremo nulla?»
«Non c'è nulla che possiamo fare. E poi, non sappiamo neppure dove potrebbe essere andata.»
Nella stanza calò un silenzio pesante, impossibile da sopportare.
«Io... ho bisogno di prendere un po' d'aria», mormorai.
Lucy mi strinse dolcemente il braccio. «Vengo con te.»
Annuii distrattamente e mi chiusi la porta alle spalle, la mente vuota, annebbiata dallo sconcerto.
Perché l'aveva fatto? Era così egoista da fare quello che voleva senza curarsi del male che avrebbe potuto fare agli altri?
«Stai bene?», mi chiese mia sorella in modo apprensivo.
No, non stavo bene, ma cosa potevo farci?
«Stavo meglio, prima di conoscere Allie.» Le parole mi uscirono di bocca prima ancora di pensarle e avrei voluto pentirmi di averle dette, ma non ci riuscivo. Prima di Allie ero più sereno, avevo meno problemi. Lei si era solo intrufolata nella mia vita per poi andarsene senza nemmeno salutare.
Lucy mi fissò con gli occhi spalancati. «Non puoi pensarlo sul serio.»
Mi misi le mani nelle tasche dei jeans e allungai il passo, perché avevo bisogno di fare qualcosa, di muovermi, per scaricare la tensione.
«Sì, invece. Pensaci: prima di conoscerla, di conoscere tutti loro, com'era la nostra vita? Non era perfetta, certo, ma era normale. Avevamo già degli amici che ci stavano accanto. E guardaci ora! Non ho nulla contro Jay e gli altri, ma ovviamente loro difendono Allie, e lei ci sta rovinando, sta rovinando me. Non capisco perché si stia comportando così e ad un certo punto direi che non mi interessa nemmeno. Non c'è giustificazione per questo suo comportamento, non ci sono scuse che reggano. Per colpa sua, tu e Jay litigate in continuazione e lo stesso vale per Seth e Charlotte. Ci sta facendo soffrire tutti, nessuno escluso. Perché? Non si degna nemmeno di darci una spiegazione, di dirci che sta bene, di non preoccuparci. Quindi sì, se non l'avessi conosciuta ora non starei così male.»
Continuai a camminare a testa bassa, fermandomi solo quando mi accorsi che Lucy non mi stava seguendo.
Era ferma, un paio di metri più indietro, i grandi occhi verdi pieni di tristezza, e con un paio di passi mi raggiunse e mi strinse forte in un abbraccio.
«Oh, Cam», sussurrò, prendendomi il viso tra le mani e incollando lo sguardo al mio «Allie non ti ha abbandonato, d'accordo? So che non hai mai superato la faccenda di mamma, che è per questo che non ti sei voluto trasferire in un'altra città. E non guardarmi con quell'espressione sorpresa, non sono stupida, so che speri in un suo ritorno. Ma Allie non è la mamma, okay? Non sai che motivi abbiano spinto entrambe ad andarsene, eppure le biasimi. E io ti capisco perché sono la prima a odiare mamma per essersene andata, ma è sbagliato. Non sappiamo le loro motivazioni. Il punto è che alla mamma non potrai mai chiedere spiegazioni, mentre ad Allie sì: non starà via per sempre, suo fratello e i suoi amici sono qui. Vedrai, questa è solo una situazione temporanea.»
Lucy mi conosceva meglio di chiunque altro. Era vero, non avevo mai accettato l'abbandono di mamma e di sicuro non ero ancora pronto per accettare quello di Allie.
Perché era così brutto non sentirsi all'altezza, non essere abbastanza per convincere una persona a restare. Essere così insignificanti da non causare nemmeno un minuscolo ripensamento.
Ma ero stanco di starmene ad aspettare una giustificazione.
Dovevo andare avanti, cercando di dimenticarla. Cercando di perdonarla, e di perdonare me stesso per averle permesso di influenzarmi così tanto.
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