GIORNATA DI RIPOSO
Una giornata di riposo è sicuramente una novità negli ultimi tempi, se ci aggiungiamo una giornata insieme a Fabio è quasi un miracolo. Non so come sia stato possibile incastrare la mia sessione d'esame e il mio lavoro con le sue gare e i suoi pochi giorni di riposo, ma finalmente dopo mesi riusciamo a trascorrere un po' di tempo insieme.
Mi era mancato vederlo gironzolare scalzo per casa con la faccia assonnata dopo un riposino pomeridiano più lungo del previsto; mi era mancato il suo profumo impregnato nelle lenzuola e nei cuscini; mi era mancato il suo sorriso da bambino innocente quando gli scompiglio il ciuffo biondo, ora addirittura platino.
A volte mi sembra di vivere una realtà parallela, faccio fatica a pensare che il campione che vedo in tv guidare una moto a 300km/h ogni domenica sia lo stesso ragazzo che entra nel mio salotto come se fosse a casa sua, in pantaloncini e senza maglietta.
<<Che fai qui da sola?>> mi chiede con il suo accento particolare, talmente marcato che quando l'ho conosciuto pensavo fosse spagnolo, piuttosto che francese.
Mi abbraccia da dietro, piegato in avanti per raggiungere la mia fronte e baciarla mentre sono stesa sul divano.
<<Niente, leggo un po'>> scrollo leggermente le spalle e sorrido a quella dolce manifestazione d'affetto.
Alzo lo sguardo per incrociare i suoi occhi castani, che trovo già fissi su di me. Deglutisco, fingendo indifferenza, anche se il mio unico pensiero è la sua bocca. Molto vicina alla mia. Troppo vicina alla mia. Scanso immediatamente l'immagine di noi due insieme non appena lui si scosta da me e si corica sull'altro divano alle mie spalle.
<<Ti disturbo se accendo la tv?>> mi chiede dopo qualche secondo.
Scuoto la testa, invitandolo a rompere il silenzio calato nella stanza. Mi bastano pochi secondi per capire che programma sta andando in onda e, data la stupidità e mediocrità del quale, sbuffo spazientita ed appoggio il libro sulle mie gambe con un rumore sordo.
<<Puoi girare sta cagata?>> mi volto nella sua direzione e mi pento immediatamente del tono che ho usato, notando lo sguardo mortificato dipinto sul viso di Fabio.
<<Scusa, non so nemmeno cosa sia>> risponde in fretta lui cambiando canale il più velocemente possibile.
<<Scusa>> dico subito dopo. <<Non volevo aggredirti>> mi scuso con Fabio, che mi sorride di rimando.
<<Cosa stai leggendo?>> mi domanda appoggiando tutto il suo peso sul braccio tatuato.
<<Il trono di spade>> rispondo mentre provo a trovare il segno, ormai perso.
<<È davvero così bello?>> continua lui mentre si sistema meglio il cuscino sotto la testa.
<<Troppo bello>> sospiro e giro la pagina, ancora intenta a cercare l'ultima frase che mi ricordo di aver letto.
<<Più bello di me?>> chiede Fabio a bruciapelo, talmente all'improvviso da farmi sbarrare gli occhi e quasi sobbalzare.
Ringrazio il cielo che il divano sia posizionato in modo che lui veda solo le mie spalle e la mia nuca perché le mie guance stanno andando a fuoco. Mando a quel paese la mia lettura e chiudo il libro, tornando a sedermi sul divano e girando il viso per guardarlo.
<<Cosa?>> aggrotto le sopracciglia, fingendo di non aver capito.
<<Ti ho chiesto se è più bello il libro noioso che stai leggendo o sono meglio io>> Fabio ripete lentamente gesticolando con le mani e in questo momento vedo venire a galla le sue radici italiane per la prima volta.
<<Beh, innanzitutto non è per niente un libro noioso>> comincio io, posticipando il più possibile di entrare nel vivo della domanda. <<Dovresti leggerlo anche tu>> mi appoggio sul bracciolo e mi rigiro il libro tra le mani, visibilmente a disagio.
<<Beh allora vieni qui e fallo leggere anche a me>> si scosta un po' per lasciarmi spazio e mi invita a raggiungerlo sul divano più grande.
<<Mica puoi leggere questo>> lo prendo in giro sedendomi accanto a lui. Fabio aggrotta le sopracciglia e mi prende il libro dalle mani, quasi strappando la copertina.
<<Attento!>> esclamo dandogli una gomitata sul fianco nudo e fulminandolo con lo sguardo.
<<Ahia>> si lamenta lui ricambiando il mio gesto amichevole. <<E chissà perché non potrei leggerlo scusa>> riprende con tono sostenuto. <<Mica sono analfabeta>> fa il labbruccio sfogliando le prime pagine.
<<Non è per quello, scemo>> rido io accoccolandomi accanto a lui, facendo finta di non essere molto più felice di prima dopo aver cambiato posizione. <<Devi leggertene altri sette prima di questo, dopo altri cinque e pensa che lo scrittore non li ha ancora finiti>> trattengo una risata serrando le labbra. <<Chissà se finirà mai questa storia>> sospiro e fisso il vuoto mentre incrocio le gambe distese una sopra l'altra.
<<Stai scherzando spero>> Fabio chiude immediatamente il libro e sposta lo sguardo su di me, a metà tra lo sconvolto e l'inorridito.
<<No>> alzo lo sguardo per incrociare i suoi occhi, non voglio perdermi la sua espressione in questo momento.
<<Beh, mi dispiace per il trono di spade ma non ho tempo di leggere>> sbuffa e appoggia il libro sopra lo schienale contro il muro.
<<Cazzate>> mormoro incrociando le braccia al petto e scuotendo la testa. Anche se non vedo completamente il viso di Fabio, riesco a percepire il suo sguardo interrogativo sopra di me.
<<Non so se te ne sei accorta>> comincia lui, tirando su il busto leggermente, in modo da essere un po' più in alto di me. <<Ma il mio lavoro è abbastanza impegnativo>> continua mentre piega una gamba.
Anche se non vorrei, i miei occhi decidono di posarsi sui suoi quadricipiti. Ancora una volta riesco a non farmi beccare mentre gli fisso la gamba grazie alle nostre posizioni e cerco di concentrarmi sulla nostra conversazione.
<<Sono cazzate>> non so con quale coraggio mi appoggio sulla mano sinistra e mi giro con il busto verso di lui. <<Tu non leggi perché non ti interessa farlo>> inizio a spiegare le mie motivazioni sotto il suo sguardo corrucciato e le sue braccia incrociate. <<E non c'è niente di male in questo>> lo rassicuro con un sorriso.
Fabio arriccia le labbra cercando di processare le mie parole, intento a decidere come prendere quello che gli ho appena detto.
<<Non guardarmi così, ti prego>> le mie parole risultano quasi una supplica appena escono dalle mie labbra mentre piego la testa di lato.
Spero con tutto il cuore che Fabio non abbia interpretato male il mio discorso e non si sia arrabbiato con me.
<<Sto cercando di capire se mi hai appena dato dell'ignorante o no>> dà finalmente voce ai suoi pensieri e mi fa tirare un lungo sospiro di sollievo, seguito subito dopo da una risata.
<<Leggere non vuol dire essere intelligenti e non leggere non significa essere ignoranti>> mi stupisco da sola della frase che sembra appena uscita da un libro di aforismi e catturo l'attenzione di Fabio scompigliandogli il ciuffo platino ribelle. <<Tu hai altri hobby ed è giusto così>> lo tranquillizzo passando le mie dita tra i suoi capelli.
<<Faccio tante cose belle nel mio tempo libero>> ammicca inchiodando gli occhi nei miei, facendomi saltare un battito.
<<Oh sì, tutte le cose fighe che fanno i piloti, vero?>> gli faccio il verso alzando gli occhi al cielo ma vengo tradita dal mio sorriso che manda all'aria la mia volontà di rimanere seria. <<Sesso, droga e rock and roll>> lo prendo in giro continuando a ridere, ma improvvisamente Fabio si fa serio.
<<Lo sai che sono uno da hip hop e trap>> allunga una mano e sposta il mio ciuffo da sopra l'occhio sinistro, gesto che mi fa smettere di ridere immediatamente. <<Sulla droga non mi esprimo neanche perché sono un atleta professionista>> prova a darsi delle arie e si raddrizza con il busto mettendosi completamente seduto.
<<Il sesso invece...>> commento io per pensare ad altro oltre al suo corpo mezzo nudo a pochi centimetri da me.
<<Il sesso cosa?>> mi fa eco lui con una smorfia stampata sul viso e il pollice ad accarezzarmi la guancia.
Riesco a sentire la pelle dura del suo polpastrello contro quella liscia del mio zigomo e non riesco – né tantomeno posso – nascondere l'imbarazzo che provo in questa situazione assurda.
<<Dai, è risaputo che i piloti scopano come ricci in giro per il mondo>> deglutisco sonoramente mordicchiandomi il labbro inferiore. <<Non provare a convincermi del contrario perché non ci credo>> recupero una parvenza di normalità e lo guardo senza arrossire.
Fabio sorride, quasi imbarazzato, e si gratta la nuca con la mano libera. L'altra rimane saldamente ad accarezzarmi una guancia.
<<Sì, in generale è così>> ammette Fabio e dopo una brevissima pausa di riflessione continua a parlare. <<Lo facevo anch'io.>>
Ci metto qualche secondo di troppo per afferrare le sue parole e quando riesco a farlo sento il cuore rimbalzarmi in gola.
"Non pensarci, non illuderti, non voleva dire quello che credi" penso tra me e me.
<<Facevi?>> ripeto con un filo di voce mettendomi a gambe incrociate di fronte a Fabio per non perdermi nemmeno una sfumatura sul suo viso.
<<Beh...>> inizia lui passandosi nervosamente una mano tra i capelli. <<Sono più di tre mesi che non scopo come un riccio in giro per il mondo>> dice tutto d'un fiato abbassando lo sguardo.
Rimango scioccata a questa rivelazione. Mi sembra assurdo che un bel tipo molto ambito come Fabio Quartararo sia rimasto a secco per tre mesi interi con l'orda di fan impazzite che si ritrova.
"Non pensarci, non illuderti, non voleva dire quello che credi" ripete la vocina dentro la mia testa.
<<Fabio...>> inizio, ma non riesco a finire.
Con un movimento tanto veloce quanto inaspettato, Fabio appoggia una mano contro la mia guancia e guida il mio viso verso il suo. Non faccio neanche in tempo a chiudere gli occhi che le nostre bocche si incontrano, le sue labbra si schiudono sulle mie e, per la prima volta dopo tanto tempo, sento le famose farfalle nello stomaco. Ci metto un paio di secondi a realizzare cosa sta succedendo e rispondo al suo bacio muovendo lentamente le labbra contro le sue. Mi stacco subito dopo, appoggiandogli una mano sulla spalla per allontanarlo. Riapre gli occhi e ci guardiamo a pochi centimetri di distanza l'una dall'altro. Non riesco a interpretare il suo sguardo, a metà tra l'imbarazzato e – spero di no – il pentito.
<<Fabio...>> sussurro leccandomi leggermente le labbra, sentendo ancora il suo sapore.
<<Io non... non volevo... n-non...>> farfuglia e, anche se non lo ammetterà mai, non posso evitare di notare il rossore sulle sue guance.
<<Non doveva andare così>> lo interrompo, attirando la sua attenzione.
Fabio mi guarda incuriosito con un sopracciglio alzato e capisco dal suo sguardo che mi sta chiedendo di spiegarmi.
<<Non doveva andare così il nostro primo bacio>> dico quasi piagnucolando.
L'espressione di Fabio diventa ancora più confusa, tanto che riesce a strapparmi un lieve sorriso.
<<Ah no?>> mi accarezza una guancia e appoggia la fronte contro la mia.
<<No>> rispondo subito, con il pollice sul suo zigomo e le altre dita sul suo collo. <<Doveva essere dopo una gara, dopo una vittoria>> inizio il mio racconto mordicchiandomi il labbro inferiore e staccando la fronte dalla sua. <<Beh, sempre che riuscirai a vincerla un'altra gara>> lo prendo in giro ammiccando nella sua direzione.
Fabio mi guarda a bocca aperta, si porta una mano sul petto, come se qualcuno gli avesse appena sparato al cuore. Si avventa su di me, facendomi perdere l'equilibrio, e in pochi secondi me lo ritrovo sopra di me.
<<Ma sentila!>> esclama, iniziando a farmi il solletico. <<Io non saprei vincere una gara, eh?>> mi inchioda con il suo sguardo e per qualche attimo perdo il contatto con la realtà.
<<Vedremo>> ridacchio mentre trovo difficoltà a respirare, complici le sue dita sotto la mia maglietta che mi fanno il solletico sulla pancia.
<<Non ti è piaciuto quindi?>> mi domanda, smettendo immediatamente di farmi il solletico e guardandomi dritto negli occhi.
<<Certo che mi è piaciuto>> lo rassicuro prendendogli il viso tra le mani e accarezzandogli poi i capelli.
<<È stato perfetto>> sussurra Fabio sfregando il naso contro il mio e avvicinandosi di nuovo, questa volta più lentamente rispetto a prima. <<L'importante siamo io e te, non me ne frega niente del posto>> le sue parole mi arrivano alle orecchie sempre più lontane, distratta dalle sue labbra che mi lasciano una scia di baci sul collo e sulla mascella. <<E poi...>> lascia in sospeso la frase appena sfiora l'angolo della mia bocca, negandomi il piacere di un altro bacio.
<<E poi?>> lo sollecito a parlare, curiosa della piega che stava prendendo il suo discorso e quasi in trance.
<<È molto più comodo qui rispetto al paddock>> sorride contro la pelle del mio collo, provocandomi una serie di brividi lungo tutta la schiena. <<In mezzo al paddock non si possono fare certe cose>> mi guarda negli occhi e mi bacia il naso, scendendo lentamente verso la mia bocca.
Sorrido a quell'ultima frase e gli getto le braccia attorno al collo, attirandolo verso di me. Ci baciamo di nuovo e questa volta le nostre lingue trovano immediatamente il modo di intrecciarsi per diventare una cosa sola, trasportandomi immediatamente nel mio angolo di paradiso felice.
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Lo so, lo so... Dovevo pubblicare il capitolo di "COMME LE VENT" ma ho sognato Fabio sabato pomeriggio post qualifica e non potevo non scriverlo!
Mi era mancato raccontare i miei sogni, lo ammetto 🥰
Come sapete (ma ci tengo a ricordarlo), i miei sogni sono sempre molto vividi, realistici e complessi. Il vero sogno andava avanti, c'erano altre persone sconosciute e se dove dirla tutta diventava anche un po' creepy. I miei sogni sono ovviamente una base, poi il tutto viene romanzato per essere adattato a una specie di one shot.
Fine sproloquio, fatemi sapere che ne pensate.
Il mio intento ovviamente è quello di farvi svagare un po' e devo ammettere che non avevo mai sognato Fabio Quartararo in modo così intenso e... che dire? Mi è piaciuto molto, spero che torni nei miei sogni molto presto!
Vi lascio il mio Instagram (nowhereissafe_) se volete spulciare qualcosa su f1, motogp, film, serie tv, commenti a gare... Trovate tutto lì!
Un besito, vi voglio bene
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