Tancheremì
Tancheremì vedendo la mia faccia rise e disse:
"Sai non ti ho mai visto qui, ma mi piaci"
Io feci un sorrisino debole.
Lei si sedette sull'erba accanto a me, poi tirò fuori una fiaschetta e bevve a grandi sorsi, si asciugò la bocca con la manica e poi fece schioccare lingua. Sorrise di nuovo e si morse il labbro non sapendo cosa dire. Invece si riprese quasi subito investendomi di parole tutto di un fiato:
"Allora ti va di andare alla collina nuova? Ah e comunque bello il ciondolo parallelo."
Io non avevo capito neanche una parola e con la faccia di una che si è appena svegliata dopo mesi risposi:
"Andare dove? Bello il mio cosa?"
"Sai sei davvero divertente, per un attimo ci ho quasi creduto!"
Mi rispose lei ridendo fortissimo e in modo davvero ridicolo, lasciandosi cadere nell'erba a braccia aperte. Iniziò a muovere le braccia su e giù come a fare l'angelo su della neve invisibile. Dovevo avere una faccia davvero confusa, perchè lei si fermò, guardandomi con uno sguardo profondo,come se stesse cercando di capire cosa stessi pensando. Poi disse:
"Tu non sai di cosa io stia parlando,vero?"
Feci segno di sì.
"Com'è che hai chiamato il mio ciondolo?"
"Oh, ciondolo parallelo"
Disse Tancheremì alzandosi a sedere di colpo e guardando desiderosa il mio ciondolo.
"Vorrei tanto averne uno, ho fatto l'esame sai, ma non..."
Dovevo avere di nuovo messo su la stessa faccia interrogativa di prima, perchè disse subito:
"Oh scusa, mi dimentico che non sei del posto. Non sai neanche cosa sia un ciondolo parallelo vero?"
Scossi la testa in segno di no.
"Ok. Partiamo dall'inizio, se no non capisci un cavolo. Allora..."
Disse guardando con aria ispirata qualcosa invisibile sopra di lei, mentre con le dita giocherellava con un filo d'erba.
" Tanto tempo fa delle persone che noi oggi chiamiamo padri sognatori, fuggirono dalla terra per cercare un posto più ospitale. Infatti, i padri sognatori erano diversi dalla gente "normale" e cercavano un posto in cui non venissero criticati. Attraversarono la valle delle lacrime e il bacino dei cattivi, fino a giungere qui, nella valle di Dreamland (o Dreamtopia , chiamala come ti pare) dove fondarono la città,perchè chiunque si sentisse diverso vivesse qui." Qui fece una pausa per buttare il povero filo d'erba ormai ridotto a una pallina verde e prenderne un altro.Io ne approfittai per chiedere:
"Ma il mio ciondolo cosa centra?"
Lei riprese un po' seccata:
"Te lo stavo per dire... quanta fretta.
Comunque stavo dicendo... ( e qua mi lanciò un'occhiataccia fulminante)
Che il problema era uno : e se la gente fosse voluta tornare al mondo normale? Quindi i padri sognatori crearono questi."
Disse sfiorando con adorazione la mia collana.
"E come funzionano? E perchè si deve fare un esame?"
"Oh bhe il funzionamento è semplice, vedi questa parte qua?"
Disse indicando il disegno di casa mia.
"Trasmette esattamente il posto in cui vorresti andare di più, usando questo ciondolo."
"Ma io non voglio andare lì! Odio casa mia!"
Risposi un po' seccata guardando male il mio ciondolo.
"Questo è strano rispose lei"
"Puoi continuare la spiegazione pee favore? Voglio sapere a cosa serve la parte specchiante della collana."
Dissi mettendo su una faccia implorante da gatto con gli stivali.
"Va bene,va bene!"mi rispose ridendo.
"La parte specchiante serve a mantenere sotto controllo dove sei in questo momento. Però non è semplice usare questo ciondolo: infatti devi volere con tutto il tuo cuore di passare da un mondo all'altro, perchè se no, potresti avere due corpi, uno sulla terra, uno qua."
"E si morirebbe?"
"No, non moriresti,ma succederebbe qualcosa di peggio: saresti divisa, strappata da te stessa e condannata ad essere cattiva per tutta la vita!"
Mentre parlava, Tancheremì ravvivava il racconto mimando ogni parola che diceva, tanto che alla fine ci buttammo entrambe a ridere a crepapelle sull'erba. Non sapevo che da quella risata in poi niente sarebbe stato noioso...
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