24||secrets
"Avere gli occhi vitrei è un sintomo di chi ne ha abbastanza del mondo circostante, di chi vuol farla finita per il troppo dolore"
"Baby, I'm preying on you tonight
Hunt you down eat you alive
Just like animals
Animals
Like animals"
La voce di Adam rimbombava nelle orecchie di Amber da qualche minuto. Lorenzo non si era più fatto vedere da quando Marshall era venuto.
Estelle si era un po intristita, ma Marzia sapeva sempre come trattarla è come farla sorridere.
Ormai per Amber era diventata una sorta di droga. Quei capelli, quegli occhi, quelle labbra. Quel ragazzo. Era diventato parte di lei. Meno riusciva a sognare senza pensare a lui, e in quei giorni, sognare equivaleva a fare innumerevoli incubi.
I suoi occhi marroni erano pozze senza fondo, il suo corpo si confondeva con l'oscurità, lei veniva inghiottita dalle sue paure.
Si passó le mani sul viso struccato, quando udì dei discorsi fuori dalla sua porta attraverso le cuffie. Le ripose disattivando l'audio al telefono e uscì dalla porta, chiudendola dietro di se.
Di fronte a lei c'era Marzia, Estelle era dietro di lei e chiuse la porta sotto ordine della mora. Davanti a lei c'era un uomo in divisa.
-Le ripeto di non essere io Amber Hamilton. Io mi chiamo Marzia Bianchi!-
-Impossibile, ho avuto l'ordine di prelevare la signorina a questa porta- fece lui imperterrito.
Amber tossì attirando la loro attenzione.
-Sono io Amber Hamilton.- fece lei lentamente -in che senso dovrei essere "prelevata"?-
Il signore si avvicinó a lei e una puzza di fumo invase le narici della ragazza.
-Suo padre ha firmato i documenti si scagione dal riformatorio, lei se ne va stasera stessa-
Questa frase la spiazzó. No. Lei non poteva. Non poteva e basta. Lorenzo. Gli doveva essere per forza successo qualcosa. Perché la volevano portare via?
-M-ma..- provó lei.
-Ragazzina tu sei strana- fece lui, incrociando le braccia -un ragazzo normale avrebbe fatto i salti di gioia solo a pensarci e adesso sarebbe già fuori- Amber lo ignoró.
-Quanto tempo ho?- taglió corto.
-Fino alle 20.00-
Amber buttó un'occhio sul l'orologio da polso del carabiniere e segnava le 16.30. Merda.
-Bene. Saró là. Mi lasci del tempo per salutare i miei amici- lui annuì e se ne andó a passi lenti, facendo ondeggiare il cappello sopra la sua testa.
Appena ebbe svoltato l'angolo Amber aprì la porta della stanza di Marzia, attirando l'attenzione di Estelle.
-Estelle?- lei le arrivó incontro.
-Si zia Amber?-
-Amore- si inginocchió lei -io e zia Marzia dobbiamo andare a trovare zio Lorenzo. Se non dovessimo ritornare entro le 19.45 tu chiama questo numero- e le segnó il numero di Ginette. -chiamerai zia Gine. Dille che siamo nei guai e che ci deve aiutare, lei saprà cosa fare.- sorrise lei, abbracciandola.
-M-a...- provó lei.
-Non è nulla, te lo giuro, ma ora io e zia Marzia dobbiamo andare.- e le rivolse un'ultima sorriso prima di prendere Marzia per un polso ed iniziare a correre dall'altra parte rispetto al poliziotto.
-Dove stiamo andando?- chiese Marzia, ansimante per le corse.
Stavano attraversando le uscite antincendio, e si stavano insinuando in dei sotterfugi che nessuno conosceva. L'aria stantia riempiva i loro polmoni e le due ragazze tentavano di non tossire.
-Marzia- si fermó Amber, con gli occhi velati. -Ti ricordi che Lorenzo i primi giorni aveva sempre dei lividi o delle ferite?- la castana annuì quasi subito.
-Lui continuava a parlare di un generale che assistiva alle sue sedute terapeutiche, ma ogni volta che ne parlava- fece una pausa -ne sembrava quasi spaventato...-
Ripresero a correre e raggiunsero l'atrio per poi infilarsi in un condotto si aereazione a misura d'uomo.
-Ho paura. Non voglio andarmene senza di lui. Non si è nemmeno sicuri che abbia commesso gli omicidi! La polizia mente sul suo conto... Lui è uno splendido ragazzo...-
Le sue ragazze sbagliarono strada un paio di volte, finché Marzia non vide uno studio, che indicó.
-Perfetto- sentenzió Amber cercando di sfondare la grata che separava loro dallo studio dei tre psicologi.
Appena molló un calcio sentirono la porta aprirsi e lei ritiró subito la gamba, intimando alla castana di non fiatare e di rimanere nell'oscurità.
Era una voce roca che sghignazzava, in seguito un uomo in divisa con varie medagliette e striscette sul petto si sedette sulla scrivania, guardando davanti a se.
-Quel ragazzo è così malleabile... Mi fa morire quando parla o meglio, quando urla-
Amber sgranó gli occhi.
-Già- si senti una voce più giovane e fragile, insicura.
Amber si affacció rischiano il tutto per tutto. Lei lo credeva familiare. Nonostante tutto vedeva solo il cappello del secondo.
Mentre nel primo potè scrutare due pietre color ambra incastrati in un viso asciutto e sommerso dalle rughe.
Il viso era sbarbato e le sopracciglia folte.
-Signore?- fece il secondo.
-Dimmi, Patterson.-
-Ma non le sembra di esagerare? Insomma è solo un ragazzo... La prima seduta bastava e avanzava... In più non mi sento a mio agio sapendo che il direttore è all'oscuro di tutto questo- fece lui, insicuro, la voce tremante. L'aveva già sentita quella voce inferma.
-Oh, insomma Patterson! La vuoi o non la vuoi la promozione a vice generale?- sbottò lui.
-Quel piccolo bastardo deve solo dimenticare e soffrire, non merita nulla quel pezzente. È debole e pazzo.- questo fece imbestialire Amber, che fu tentata di sfondare le grate per prenderlo a calci nelle gengive.
-Si ma... Una seduta bastava e avanzava per dimenticare l'accaduto con suo fratello...-
-Bha, di Ian non me ne frega più nulla, credo se ne sia dimenticato, ormai- sbuffó ridacchiando -ma io voglio di più-
Il secondo inciampó fra le sue parole.
-C-Come... Di più?-
-Patterson, io voglio cancellare completamente la sua memoria!-
Quelle parole crearono un'ulteriore varco di ansia nel cuore di Amber e lei prese a mordersi il labbro inferiore per non gridare.
-Io voglio trasformarlo in una bambola di pezza, se mi serve la utilizzeró per ammazzare i miei rivali, se non mi serve lo potró lasciare in un angolo e lui non saprà mai che aveva una vita! Comunque sia- fece una pausa -non credo sia rimasto nessuno a volergli bene-
-Bhe... C'è la ragazza...- Amber si pietrificó sul posto nel sentire le parole del secondo.
-Patterson parla ad alta voce, non ti sento!-
-Emh, no, stavo ammirando il legno della splendida scrivania di questo studio... È vintage?- si finse lui interessato.
Perché l'aveva difesa? Chi era?
Ad un tratto il generale ghignó.
-Quei tre brancolano nel buio, credono io assista a delle sedute con una psicologa adatta al caso del pazzo- inizió a ridere in modo gutturale -devi vedere quando veniva scosso dalle scariche elettriche, mi sembrava in preda ad un attacco epilettico!-
...scariche elettriche? Che significava?
Il secondo non si unì alla risata, ma fece un finto sorriso.
-Continuo a pensare che sia troppo pesante per lui...- ragionó lui.
-La pratica dell'elettroshock è inevitabile in casi come questi, Patterson- il generale si alzó dalla scrivania sulla quale si era appoggiato e, seguito dal secondo, si incamminó fuori, continuando a parlare.
Il secondo, lo guardava con poco interesse, ma giuró di aver intravisto una ragazza dagli occhi velati, i gemiti di dolore soffocati da lei stessa, consolata da un'altra ragazza china su di lei, entrambi i loro sguardi privi di ogni emozione.
#spaziome
So già che i prossimi capitoli saranno un parto da scrivere, come poi lo è stato un po questo è il precedente.
E ahimè, la storia sta per finire.
Già già. Ma ehi, tutto a ha una fine.
Credo che... Bho tipo altri due o tre capitoli (sicuramente mi prolungherò fino al 30, conoscendomi😐)
E niente, io bho amo chi mi ha mandato i disegni e li metteró come copertina dei prossimi (o precendenti) capitoli.
UHUH io e favij_idol abbiamo in mente un'altra FF che verrà pubblicata sul mio profilo UHUH
E sempre molto UHUH sto pensando ad una storia in stile "fantastico" su Lore. Bho quel ragazzo mi ispira.
E gnente.
Ho litigato con un tipo perché qua in America mangiano i sedani crudi con delle salse piccanti sopra. Io non posso mangiare il piccante e stavo per tossire anche l'anima e poi mi viene incontro sto tipo che mi guarda malissimo.
Ceh della serie: quel sedano è buonissimo, sei tu che hai i gusti dellamerda.
E quello che mi fa ridere è c'è lui capiva l'italiano quindi lo avrei potuto mandare a cagare senza troppi giri di parole, ma vabbè.
Essendo signorina carina carina non ho detto nulla. *sguardo e sorriso da bambola assassina*
CIAO💕
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