20||preparativi
Il grande giorno era arrivato. Marshall sarebbe arrivato per mezzogiorno. Tutti di stavano organizzando: chi sapeva cucinare si era messo ai fornelli per preparare un qualcosa di commestibile, chi voleva restare passivo stava solo lì a guardare, chi come Amber e i suoi amici volevano amare sula palco si stavano leggermente cagando in mano.
Quando Amber si sveglió non trovó il solito ragazzo moro al suo fianco, ma un biglietto: "perdonami se non sono lì con te principessa, ma la preparazione psicologica di un evento deve essere individuale, entrambi saremmo un intralcio per noi stessi. Ci vediamo in aula magna. Ti amo."
Amber sorride involontariamente. C'era scritto un "ti amo". Quindi loro due si amavano. Una lacrima di gioia fece capolino dal suo occhio destro, per poi percorrere tutti i suoi tratti dolci e levigati. Arrivata al mento non esitó a cadere e a posarsi al lato dei suoi piedi scalzi. Quindi abbassó lo sguardo e subito il suo primo pensiero fu, per la prima volta da anni, il pensiero di una qualsiasi adolescente prima di un grande evento:
"Che diavolo mi metto"
In quel preciso istante sentì un leggero bussare alla porta, non poteva essere che Marzia. Ginette e Gabriele quasi la sfondavano la porta a forza di bussare... E Lorenzo non bussava affatto.
Aprì la porta e fu travolta da un abbraccio con tanto di saltelli della ragazza castana, che intanto associava il tutto a dei gridolini.
-Oh mio Dio Ambeeeer! Viene Eminen! Eminem! Aaaaah- e la scrutò -come ti vesti per l'incontro della vita?-
Amber si guardó da cima a fondo e sospiró -Emh, non lo so... In realtà aspettavo te per decidere assieme- e sorrise ampiamente. Marzia ricambió con il suo sorriso sbilenco e si mise a cercare nell'armadio di Amber un qualcosa di gradevole.
Amber si rigirava fra le mani quel foglietto ed intanto guardava come gli occhi di Marzia, di un castano chiaro e tranquillo, si muovevano velocemente abbinando quegli sguardi alle dita affusolate, creando degli abbinamenti molto facilmente.
-Ma Estelle?- chiese poi la bionda risvegliandosi.
-È in camera a dormire beatamente, le ho detto di venire qua una volta vestita-
E Marzia si giró mettendo le mani sui fianchi -quella bambina è di un'intelligenza... Ma che hai là?- ed indicó il foglietto in mano ad Amber.
Ma perché non lo aveva ancora posato?
La bionda glielo mostró e Marzia spalancó occhi e bocca, ritornando nell'armadio -tu ci hai dormito assieme?!- Amber ridacchió.
-Non è la prima volta, Marzia-
-Ma...- con un vago gesto delle mani fece intendere di chiedere se l'avessero fatto. Amber scosse la testa più volte.
-No, no, tranquilla-
Intanto la castana tirava fuori dall'armadio numerosi capi d'abbigliamento, buttandoli sul letto.
-È dolce?- chiese ad Amber. Questo provocó un piccolo sorriso sulle sue labbra ed annuì.
-Si. Lui è... Dolcissimo.-
-Ou! Non mi ti mettere a sognare ad occhi aperti! Qua ci vuole concentrazione!- questo scatenó una risatina da entrambe.
Marzia era vestita con un vestito marroncino aderente al busto e lungo alle gambe, con uno spacco che arrivava un po su il ginocchio di potevano vedere entrambe le lunghe gambe slanciate. Ai piedi delle semplici all star bianche, tanto era alta.
Anche con dei trampoli ai piedi, secondo Amber, sarebbe stata più alta Marzia.
-Vediamo di scegliere un qualcosa di adatto a te- proclamó Marzia fissando il letto ormai pieno di abiti.
Dopo innumerevoli tentativi andati a vuoto, fra gonne rosa e top troppo piccoli ecco finalmente la mise adatta secondo le ragazze, che Amber indossó subito: una canottiera bianca le faceva risaltare i fianchi pronunciati, insieme ad una giacca in pelle (Marzia lo aveva chiamato "chiodo") con delle grandi cinghie come zip, lasciata aperta.
Come pantalone un jeans attillati nero le risaltava lo spazio fa le cosce e ai piedi degli stivali prestati da Marzia con delle piccole borchie argentate.
Si fece truccare da Marzia in modo molto dark a suo parere. L'occhio era circondato da una macchia nera fra ombretto e matita nera e il mascara le allungava le ciglia.
L'occhio blu risaltava parecchio sotto tutto quel trucco e le donava un effetto molto strafottente. Inoltre i lunghi capelli biondi finirono legati da due trecce ai lati della testa, regalandole un po di movimento.
Camminare su quei tacchi era un'impresa per pochi. Probabilmente Marzia si era abituata, ma Amber no.
Presero Estelle dalla camera di Marzia che quasi non riconobbe Amber, ma che le fece comunque un complimento. Quella bimba era fin troppo calma e pacata per la sua età.
In breve raggiunsero l'aula magna, dove c'era una miriade di ragazzi che sollevavano tavoli, mettevano tovaglie per il rinfresco, chiacchieravano, parlavano. Era un'ambiente bellissimo, tutti erano in visibilio per l'arrivo del cantante. Alcuni gruppi di ragazze avevano addirittura fatto degli striscioni "Eminem we <3 you" oppure la scritta "Eminem" in vari caratteri.
Amber d'altro canto cercava con lo sguardo un paio di occhi, che non trovava. Dov'era?
Cominció a torturarsi le mani in quella terribile attesa.
-Ei!- Ginette andó incontro a Marzia, Estelle (in braccio alla castana) e Amber. Ovviamente dietro la riccia c'era un Gabriele con un ampio sorriso.
-Ciao Gine, pronta per l'incontro?- chiese cordialmente Marzia.
-Assolutamente si!- e la riccia fece un paio di saltelli abbracciando il braccio del ragazzo accanto a lei, il quale le scoccó un bacio sulla guancia.
-Ma- azzardó la bionda -voi due state insieme?- Gine e Gab guardarono in basso per poi guardarsi e sorridere.
-Oggi facciamo due settimane- farfuglió Gab facendo saltellare Ginette.
-Il settimanaversariooo- si unì Marzia facendo ridere Estelle.
Amber non riusciva ad essere contenta per loro, anche se avrebbe dovuto.
In loro vedeva sicurezza, la sicurezza che a nessuno dei due sarebbe successo nulla, nessuno dei due sarebbe andato via. In Lorenzo lei vedeva un grande, grandissimo, enorme amore ricambiato, ma non vedeva sicurezza.
Lorenzo era instabile, e questo a lei andava benissimo, solo che questa sua instabilitá c'era anche nei confronti dei suoi psicologi, gente, fortunatamente, a posto. Forse anche loro avranno notato dei miglioramenti in lui.
Probabilmente saranno contenti e ora staranno discutendo sul quando farlo uscire. Che poi, anche i vasi di quelle due ragazze morte a lei non quadrava. Amber sapeva che Lorenzo potesse essere pericoloso, ma non tanto da uccidere una persona.
Che poi è quello che stava per fare con Billy. Esatto. La polizia aveva identificato il ragazzo dagli occhi verdi, uno degli attentatori che Amber aveva quasi ucciso, come Billy Lart; il ragazzino che Elise aveva umiliato da piccola.
Improvvisamente le porte si aprirono, rivelando delle ombre e una voce sentita prima solo attraverso un computer.
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