Capitolo 2

Stanotte ho fatto uno stranissimo sogno.
Ero in un bosco, ed era notte fonda.
Non avevo paura.
Per tutto il sogno ho camminato lungo questo bosco buio, senza avere una meta precisa.
Verso le 3:00 mi sono svegliato, per via di un messaggio da parte di Evangeline.
"David, ho sentito puzza di bruciato, mi sono alzata a controllare, ma nulla, sono tornata a letto, e degli oggetti mi si sono scaraventati addosso. Ho paura, ti prego aiutami."
Non riuscivo a capire, così le ho detto di star tranquilla e che domani, a scuola, ne avremo parlato.

Abbiamo deciso di ritardare la scuola, e ci siamo fermati ad un bar, per parlare con calma.
Josh ha detto di aver sentito rumori, più simili a lamenti, per tutta la notte.
Jassie, terrorizzata, ha raccontato di essere stata toccata. All'inizio pensava fosse il suo gatto, ma, stranamente, non è andato a dormire con lei, e, da quando era tornata, gli è stato lontano, quasi spaventato.
Evangeline ha raccontato la sua esperienza degli oggetti, ed io il sogno.
Tutti abbiamo ricevuto l'immagine della stella da parte di sconosciuto.
Iniziano a farmi domande, e ad agitarsi.
Io, confuso, sia da loro che parlavano contemporaneamente, sia per i rumori in torno a me, sia per gli spiriti, che cercano di mettersi in contatto, mi alzo e corro in bagno, tendendo le mani alle orecchie, per alleviare quel terribile chiasso.
Josh entra dopo pochi minuti, poggiandomi una mano sulla schiena, dicendomi "ehy amico, va tutto bene." Quelle parole mi tranquillizzano, mi sciacquo il viso e alzo lo sguardo nel grande specchio del bagno.
Sia io che Josh urliamo e indietreggiamo per quello che vediamo.
Compare allo specchio un uomo; spesso vedo spiriti in questo stato, ma sono dannati, che non cercano nessun contatto.
Ma quello.
Aveva un'espressione quasi compiaciuta nel vederci terrorizzati.
Un'espressione malvagia, sembrava che mi conoscesse da sempre.
Noi siamo corsi via, e, le ragazze, vedendoci terrorizzati, ci hanno chiesto cosa fosse successo.
Ma noi rispondiamo "niente, andiamo a scuola."
Non mi è mai capitato nulla di simile, ho paura che sia qualcosa di potente, qualcosa che da solo non riuscirò a risolvere.

Eravamo in classe, Evangeline era ai penultimi posti, la osservavo, poiché mi sembrava agitata; si guardava in torno, confusa.
Io, Josh e Jessie ci siamo guardati, ed abbiamo pensato tutti la stessa cosa.
Jessie, seduta vicino ad Evangeline le ha chiesto sottovoce "tutto bene?".
Lei ha urlato terrorizzata ed è scappata via dalla classe.
Il professore ha cercato di seguirla, e abbiamo accorso anche io e gli altri.
Io riesco a raggiungerla, è accovacciata sotto le scale anti incendio, piagnucolando.
Mi avvicino piano a lei, poi le dico "va tutto bene."
Lei mi guarda, in lacrime, e mi dice "aiutami".
Poi si alza, e si contorce in modo scioccante;
Io indietreggio, e chiamo il professore, che accorre e chiama i soccorsi.
La caricano in ambulanza, su una barella, legata, e dei paramedici le ignettano qualsiasi tipo di tranquillante.
I suoi genitori vengono informati.
Tutti noi stiamo a guardare Evangeline che, sfinita, viene portata in ospedale, per qualcosa che, sono certo, di aver provocato io.
Mi sento in colpa.

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