I promessi sposi di Demoni di EFP! (Cose random rigorosamente etc. #3)
Quel ramo del lago di Garda...
No, aspetta, non era Garda... Lecco? Oddio... Beh, insomma, siamo sulla riva di un lago in un giorno imprecisato e qui inizia la nostra storia.
Don Passante stava tornando a casa, piuttosto felice, dato che quel giorno gli erano caduti in testa solo 984325348534543 oggetti, ottimo miglioramento.
Quand'ecco che vide, in lontananza, due individui assai inquietanti. Intuì anche che di certo dovessero essere della razza dei bravi, e che uno dei due dovesse avere un genitore proveniente dal Pakistan, quella nazione che avrebbero fondato tra qualche secolo.
Sul momento pensò di scappare, ma non era un velocista, per cui andò loro incontro.
- Signor curato... - disse il primo.
-Che accade? - domandò quest'ultimo fermandosi.
Il mezzo pakistano si fece avanti.
- Lei ha intenzione di maritare domani Evgenij Tramaglino e Sonja Mondella? -
Il curato scosse le spalle.
- Oddio, io cerco di tirare avanti, faccio il mio lavoro e...-
Il mezzo pakistano, tale Zayn Cattivo, membro del casato dei Cattivi (di cui facevano parte anche il suo padrone e il cugino di questi, Justino el Biebero), lo zittì con un cenno.
- Orbene, ecco la volontà del nostro capo: questo matrimonio nun s'ha da fare! Né ora, né mai! -
Don Passante fece per obiettare, ma uno dei bravi gli tirò un calcio nello stomaco, poi l'altro gli spaccò una pietra in testa. Non soddisfatti, lo presero a calci per un'ora, poi lo gettarono nel lago e se ne andarono ridendo.
Riemerso un po' dolorante, Don Passante comprese che avrebbe dovuto obbedire, altrimenti non si sarebbero limitati a un semplice avvertimento.
Tornato a casa malconcio, non trovò la sua badante, dato che non aveva i soldi per permettersela, ma la Cavalletta, sua unica amica.
L'insetto gli saltellò attorno, raggiante nel vederlo, ma presto si accorse della sua tristezza, dato che, nonostante fosse un insetto, era molto più intelligente di tutti i parenti delle Hope messi assieme.
Avvilito, il Passante si sedette e raccontò il tutto, sapendo anche di non dover dire niente a nessuno.
Il giorno dopo, Evgenij Tramaglino andò a trovarlo.
- Buongiorno, signor curato! -
Evgenij si tolse il cappello, in segno di educazione, scoprendo i capelli ricci.
- Allora, a che ora lo facciamo il matrimonio? -
Il Passante cercò di guadagnare tempo.
- Ehm, non sarebbe meglio prima stabilire il giorno? -
Evgenij rimase confuso e perplesso.
- Che dice, non si ricorda che è oggi? -
- Ehm, oggi? Ci sono molte difficultas latinorum problemus! -
- Don Passante, lei non sa nulla di latino, mentre io l'ho studiato: sta cercando di nascondermi qualcosa? -
Evgenij si guardò attorno e notò che la Cavalletta stava in disparte.
- La sua amica è in disparte e avvilita... E lei... E' pieno di lividi! Questo significa che dei bravi del clan dei Cattivi l'hanno picchiata... Per non far celebrare il matrimonio! -
- No... No! Io... -
Evgenij ignorò le obiezioni e gli puntò contro la luce di una candela.
- Chi è stato?! Don Harry Styles Cattivo?! -
- S... Sì! - gemette il Passante prima di svenire.
Infuriato, Evgenij uscì e andò dalla sua fidanzata Sonja, che si stava preparando per il matrimonio.
Quando arrivò alla casa, le damigelle Christa, Ymir, Sasha e Hange gli andarono incontro.
- Lo sposo! Lo sposo! - trillò la prima - Ti piace la mia coroncina di fiori? Eh? Eh? -
- Che palle... - sbuffò la seconda.
- Patateeee! Dov'è il rinfresco?! Quando arriva la torta?! - domandò la terza.
- Ci saranno anche un sacco di giganti, vero?! Li hai invitati?! - chiese Hange sbattendolo come un panno a primavera.
Dopo tre ore Evgenij riuscì a districarsi da quella trappola ed entrò nella casa, dove trovò la sua splendida Sonja, che si stava preparando con l'aiuto della madre, una donna molto estroversa e affascinante, da tutti soprannominata il Cavalier Scalogno.
- Evgenij, tesoro, non dovresti vedermi prima del matrimonio! - arrossì lei.
- Oh, mia amata! Terribili notizie! -
In breve spiegò il tutto, lasciando allibite le donne.
- C'è una soluzione! - spiegò la cavaliera. - Andrò e farò il mazzo a tutti! -
- No! - obiettò Evgenij. - Non si deve rispondere con la violenza! Dobbiamo trovare il modo di risolvere la faccenda! Ci sono delle leggi che regolano queste cose! -
- Potremmo andare dal commissario Winchester, detto l'Azzeccagarbugli! - propose Sonja, che non aveva mai condiviso i metodi militaristi della madre.
- Wow, lo chiamano così perché risolve tutti i garbugli? - chiese entusiasta Evgenij.
- No, perché complica sempre tutto. - spiegò la madre.
Seppur preoccupato, il ragazzo prese quattro pacchi di ciambelle e andò dal commissario, sperando di risolvere il tutto con civili vie legali.
Una volta entrato nella stanza, trovò il commissario comodamente seduto sulla sedia e con le gambe sul tavolo.
- Svelto, guagliò, qual è il problema? -
Evgenij, preoccupato da quell'atteggiamento, si fece coraggio. D'altronde, era pur sempre pagato per far rispettare le regole, no?
- Ehm, ecco, signor commissario... Vorrei sapere se c'è una pena se si minaccia un curato! -
- Ah, ho capito, ho capito! Tu hai minacciato un curato e temi guai, vero? Beh, maronne er crimine, ci sono un sacco di leggi in tuo sfavore! Ma non temere, sono totalmente inapplicabili! -
- In... Inapplicabili? - sbiancò lui - Ma la legge dice che... -
Il commissario scoppiò a ridere e gli dette una pacca sulle spalle.
- Guagliò, lo sanno tutti, la legge è valida solo quando le parti sono pari, quando una è più forte le leggi a suo favore sono valide mentre le altre no! Che figata, eh? E' come non averle, ma ci guadagnamo un casino noi uomini di legge! - E così dicendo rise ancora.
- Guardi che l'ha intesa tutta al rovescio: qui io sono la parte debole... -
Un secondo dopo Evgenij volò fuori dalla finestra, schiantandosi contro Don Passante che stava passando di lì per caso.
- Beh, ci ho provato... - pensò Evgenij mentre si rialzava indolenzito.
Arrivato a casa, parlò con l'amata e la futura suocera.
- Uccidiamoli tutti! - propose Scalogno balzando sul tavolo con la spada in mano.
- No, chiediamo a Don matthues93, lui ci aiuterà! - obiettò Evgenij.
In quel momento la porta fu sfondata dal suddetto prete.
- PRAISE THE SUUUUUUUUUUUUUN! - gridò.
Don mattheus93 era infatti membro della confraternita del Sole, alla quale si era iscritto da quando Solaire, suo vecchio amico, era morto per salvarlo dall'aggressione di un drago.
- Siamo in buone mani - disse Sonja.
Poco dopo, mattheu93 (dopo aver pestato i bravi di guardia grazie al suo scudo del sole e ai suoi dardi incantati) era al cospetto di Don Harry Styles Cattivo (d'ora in avanti abbreviato in Harry).
- Loda il sole! - lo salutò mattheus93.
Harry, chiamato anche Sguardo d'Acciaio, lo fulminò con gli occhi di smeraldo, ma matthues93 fece in tempo ad alzare lo scudo.
- Come osi infastidirmi?! Io ho diritto a sposare Sonja Mondella in nome della scommessa che ho fatto con Justino el Biebero! -
- Una scommessa?! Ma è abominio! -
- Non me ne frega niente! E ora muori! -
Una botola si aprì, mattheus93 ci cadde dentro e morì.
Tuttavia, essendo lui un non-morto di Dark Souls, cinque minuti dopo era di nuovo davanti ad Harry, che, seccato, lo fece volare via con una molla che si attivò proprio mentre lui ci era sopra.
Intanto, a casa di Scalogna, Evgenij aveva invitato il suo amico L, che aveva sfruttato l'occasione per scroccare dolci.
Il detective era seduto nella sua tipica posizione e stava mangiando una fetta di torta alla fragola.
- Dunque, per potervela cavare, basta dire "signor curato, questo/a è mio/a moglie/marito" davanti al Passante e il matrimonio sarà valido. Basta che ci siano due testimoni ed il curato stesso ed il matrimonio è praticamente fatto.-
Matsuda, seduto vicino a lui, si asciugò la fronte, tutta sudata per lo sforzo mentale.
- Io non ho ancora capito! Ma qui davvero siamo fratelli? -
L sospirò.
- Purtroppo sì, ma ti porto dietro perché con te al mio fianco sembro ancora più intelligente. Tipo Gaston con Le Tont. -
Matsuda prese il tutto per un complimento e tornò a mangiare la torta.
La porta in quel momento venne nuovamente sfondata.
- Oh, andiamo! Due volte di fila?! - si lamentò la madre.
- Io posso. - spiegò il nuovo venuto.
- CAPITANO LEVI! - esclamarono tutti.
Un attimo dopo, si udirono le urla delle ragazze arrapate e Hange cercò di saltargli addosso, ma Levi la evitò abbassandosi.
- Allora, che volete? - chiese.
Scalogna si alzò.
- Devi andare da matthues93 e dirci com'è andata. In cambio ti darò il suo detersivo preferito! -
- Chi prova Sole non lo lascia più! - cantarono in coro Christa, Sasha e una Ymir che avrebbe preferito impiccarsi.
Levi assentì, prese il detersivo e uscì camminando lentamente, non per pigrizia ma perché rallentato da una Hange che gli si era incollata alla gamba col super attack.
La sera, Evgenij, Sonja, L e Matsuda si piazzarono attorno alla casa del Passante.
- Fate come da piano! - sentenziò L.
Il detective e il suo zerbino si misero davanti alla porta e bussarono.
- Sì? - chiese il Passante aprendo timidamente.
L sorrise.
- Salve, noi siamo... -
- Spacchiamo tutto! -
Matsuda buttò giù la porta con un calcio, immobilizzò il Passante e urlò:
- Ora! -
Evgenij e Sonja entrarono sfondando le vetrate, ma non avevano fatto i conti con la Cavalletta, che balzò addosso a Matsuda, facendolo cadere sul tavolo, che venne ribaltato e fece volare per aria una meravigliosa torta.
L , alla sola idea che una simile meraviglia andasse perduta, si gettò per salvarla, ma ormai il Passante era libero, così sfondò la vetrata con una craniata e scappò urlando.
- Mannaggia a te, Matsuda! - si lamentò Evgenij mentre lo zerbino lottava disperatamente contro la Cavalletta.
Intanto gli One Direction cattivi, ricevuto ordine dal loro padrone, erano arrivati a casa di Sonja, sperando di rapirla. La porta venne sfondata, ma non trovarono nessuno!
- Dannazione, dove saranno finiti?! - esclamò il comandante Zayn.
- Qualcuno non avrà fatto mica la spia?- si chiese un altro.
In quel momento apparve Levi sull'uscio.
- Ma voi che state facendo? - domandò con espressione indecifrabile.
Appena lo videro, gli OD cattivi pensarono subito di attaccarlo, ma il ragazzo, oltre ad essere dannatamente forte, aveva con sé le lame, quindi li fece a pezzi in un attimo.
Levi fece per andarsene, ma non appena vide tutto quello sporco, si sentì in colpa alla sola idea di lasciare il posto così, quindi s'infilò la sua divisa da domestico, che aveva sempre con sé, e iniziò a pulire.
Poco dopo, Evgenij, Sonja, Scalogno, L e Matsuda tornarono un po' delusi, ma almeno all'arrivo tutto era in ordine e Levi stava prendendo il the.
- Vi aspettavo. - salutò il tappo - Com'è andata? -
In quel momento la porta venne sfondata dall'arrivo di matthues93.
- Ancora?! - esclamò Sonja.
- Beh, quella porta era un regalo di Don Passante... - spiegò Evgenij imbarazzato.
matthues93 si rialzò a fatica.
- Anf... Ragazzi, fallimento totale! Non c'è che una sola cosa da fare! Evgenij, tu andrai nel tempio del Sole, mentre Sonja dovrà scappare in convento! -
- NOPE. - risposero i due con perfetta sincronizzazione.
Matsuda si fece avanti.
- Aspettate, ho un piano! -
Cinque secondi dopo Sonja ed Evgenij avevano già fatto le valige, salutato amici e famigliari ed erano già al molo per scappare.
- Mi sento maltrattato... - si lamentò Matsuda chinando il capo avvilito.
La barca fu fatta partire silenziosamente dal remo di matthues93 mentre Evgenij e Sonja guardavano abbracciati il paesaggio.
- Addio monti, addio valli! - pianse la ragazza.
- Addio, libri di filosofia a matematica! - pianse Evgenij prima di tirare su col naso.
Scambiato un bacio con l'amata, le disse:
- Non temere, amor mio, sono certo che, al nostro ritorno, questo posto sarà ancora più bello e potremo sposarci! -
Attraversato il lungo lago, i due amanti scesero.
- Ehi, ma non sarebbe più semplice se ci facessimo sposare da qualche tuo amico? O da te? - domandò Evgenij al reverendo del Sole.
mattheu93 scosse la testa.
- Nein, altrimenti la storia finisce troppo presto! -
Dopo un ultimo saluto, i due innamorati presero strade diverse: Evgenij andò al tempio del Sole, gestito da un unicorno alato con la criniera variopinta, ma lui era contro le discriminazioni, per cui non ci dette peso.
Sonja invece andò nella chiesa di Monza, dove il rispettabile parroco Claude Frollo l'accolse amichevolmente.
- Miserabile donna! Come osi mettere piede in questa chiesa?! - s'indignò.
- Ho una lettera di raccomandazione Don mattheus93... - spiegò lei, seccata dall'atteggiamento.
Frollo fece per ribattere, ma quel giorno aveva tre condanne, cinque torture e l'appuntamento dall'estetista, quindi lasciò perdere e ordinò alla ragazza di pulire.
Non che Sonja fosse entusiasta, era troppo preoccupata per Evgenij.
- Ehi, ti serve una mano? - chiese una voce gentile.
Giratasi, Sonja vide una bellissima ragazza coi capelli scuri.
- Piacere, sono la monaca di Monza, mi chiamo Mikasa! - si presentò la nuova arrivata.
Le due cominciarono a cianciare, facendo le pulizie assieme, finché non ebbero pulito tutta la chiesa da cima a fondo.
- Gran bel lavoro! - disse Sonja sedendosi sfinata.
- Già! - assentì Mikasa - Ma come sei finita qui? -
- Eh, è una lunga storia! -
Dopo la spiegazione, Mikasa rispose:- Ah, ma tu ce l'hai un ragazzo dolce e che capisce i tuoi messaggi! -
- E tu no? Sei così bella e gentile! -
- Eh, io amo tanto un ragazzo che passa sempre di qui, ma lui... -
- UCCIDERÒ TUTTI I GIGANTI! - gridò Eren passando davanti alla chiesa.
- Ecco, ha questa fissa. Ho provato anche a dirgli che li ha già uccisi tutti, che non ci sono, che fare sesso è il modo migliore per ucciderli, ma niente! Ho provato perfino a dirgli che volevo mostrargli il mio cespuglio di rose, e lui è andato in giardino a frugare tra i cespugli, chiedendomi se avrebbe potuto aiutarlo in battaglia! E' un caso disperato... -
- Beh, ci potrebbe essere qualche soluzione! -
Le due cominciarono a confabulare, ma non sapevano che l'Innominato (un lampo attraversa il cielo e subito dopo si sente un tuono) aveva appena ricevuto la visita di Harry!
- Buahahaha! Io, l'Innominato (un lampo attraversa il cielo e subito dopo si sente un tuono) fanwriter91, sono l'essere più temibile di sempre! -
Tirata una corda, fece suonare una campana.
- Vieni a me, Nibbio! -
Poco dopo qualcuno bussò alla porta e un occhietto adorabile comparve sull'apertura.
- Ehm, scusate, potrei entrare? - domandò una voce dolcissima.
- Sei il mio sicario, maledizione! Entra! -
La porta si aprì lentamente ed entrò una piccola pony gialla e rosa, con alucce e lo sguardo chino.
- Ehm, mi dispiace, non sono ancora... Abituata... Cosa posso fare? -
- Devi andare in missione! - tuonò lui dal suo trono.
Spaventata dai tuoni, Fluttershy si nascose tremante sotto a un tavolo.
- Ripetimi perché ti chiamiamo il Nibbio... - si lamentò fanwriter91.
- Oh, perché io domo anche i Nibbi, però è un soprannome, se posso permettermi, un po' aggressivo, non potrei farmi chiamare il fringuello, il coniglietto, oppure... -
fanwriter91 sospirò.
- Sarà una lungaaaaa missione... -
Dopo tre ore la puledra aveva capito il piano: doveva andare da Eren, consegnargli la lettera e rapire Sonja, anche se l'idea la terrorizzava.
Poche ore dopo, al monastero, Eren entrò urlando.
- MIKASA!!! - gridò con voce talmente forte da rompere metà delle vetrate.
- Questo non piacerà a Frollo... - pensò Sonja mentre raccoglieva i cocci.
- Mikasa! Presto, andiamo subito in uno di quei vico vicolosi che spuntano dal nulla! -
La ragazza non se lo fece ripetere e si fiondò fuori mentre Sonja la guardava soddisfatta.
Purtroppo, in quel momento, davanti all'edificio arrivò il Nibbio!
- Ehm, mi scusi... - chiese. - E' lei la signorina Sonja? -
Davanti a quegli occhioni adorabili, la donna si sciolse.
- Ehm, vedi, il mio padrone mi ha detto che dovrei, come dire, rapirti, e se non è un disturbo venire con me, insomma... -
- Ma come sei pucciosa! Andiamo subito! - gioì Sonja stritolando Fluttershy in un abbraccio.
Nel frattempo, Eren e Mikasa erano alla fine del vico vicoloso.
- Mikasa! - ordinò lui - Dobbiamo scopare! Qui e ora! -
A quelle parole, Mikasa si sentì come se stesse toccando il cielo con un dito.
- Oh, Eren! Eren... Eren!? Perché stai spazzando il pavimento? -
Lui le lanciò una scopa.
- Mi hanno detto che dobbiamo scopare insieme se voglio uccidere tutti i giganti! Era scritto nella lettera che mi ha consegnato il magico pegaso parlante color giallo e rosa! -
Un secondo dopo Mikasa lo aveva già riempito di botte ed era uscita lanciando così tante bestemmie da far crollare la chiesa, che andò giù proprio due secondi dopo che Frollo era rientrato.
Finalmente libera, Mikasa si tolse gli abiti monacali e scappò felice, tanto sapeva che Sonja se la sarebbe cavata in qualche modo!
In effetti Sonja non se la stava passando male, la carrozza era comoda, ma Fluttershy continuava a piangere perché si vergognava di aver ingannato Eren e Mikasa.
Una volta arrivati al grande e oscuro castello del dark lord fanwriter91, Sonja fu portata nelle segrete e messa in una cella, mentre Fluttershy tornò a fare rapporto.
- Allora, mio Nibbio, com'è andata la missione... -
Senza lasciare all'Innominato (un lampo attraversa il cielo e subito dopo si sente un tuono) il tempo di rispondere, Fluttershy gli balzò in braccio e pianse.
- BUAAAAH! HO MENTITO! SONO UN MOSTRO! UNA CRIMINALE! BUAAAAH! -
fanwriter91 non sapeva più che fare, e vederla piangere lo commosse, quando d'improvviso arrivò un soldato.
- Mio signore, il cardinale di Milano Twilight Sparkle è qui per redimerla! -
- Oh, no... -
Il portone venne sfondato da un laser sparato da un magico unicorno alato color prugna.
- Ora anche tu conoscerai la magia dell'amicizia! - parlò con voce tonante.
Tra i due avvenne l'incontro, e la pony gli scaricò addosso una serie di pipponi sull'amicizia, e, pur di farla stare zitta, l'Innominato (un lampo attraversa il cielo e subito dopo si sente un tuono) decise di convertirsi, anche perché l'alternativa era finire sfracassato di botte.
Intanto, il buon Evgenij era arrivato a Milano.
- Che casino che c'è in questa ci... - cominciò, ma tre figure lo superarono in corsa.
- Muovetevi, imbecilli! - ordinò Annie correndo come una forsennata e stringendo delle bottiglie di vodka.
Dietro di lei, arrancavano Reiner e Bertholdt, portando entrambi due grosse botti.
- Ehi, vi è caduta una bottiglia! - chiamò Evgenij, ma i tre non lo sentirono, così il ragazzo scosse le spalle e cominciò a bere per conto proprio.
Al tempio del Sole non ci sarebbero stati problemi, doveva solo alzarsi alle cinque di mattina e urlare "Loda il sole!" come un pazzo alla finestra, niente di che.
Mentre proseguiva, la sua attenzione fu colpita da una folla che si era radunata attorno a un palazzo.
- Cosa vogliamo?! - urlò Hannes, in piedi sopra a una panca.
- Più alcol! - risposero tutti.
Alla finestra si affacciò una puledra azzurra e alata.
- Cari milanesi, capisco la vostra astinenza, ma sono certa che... Ah, canaglia! -
Hannes, con ancora il braccio puntato, rise.
- Beccati questo sasso, stupido pony! -
In risposta arrivò un fulmine che lo mise K.O.
- Ma cosa succede? - domandò Evgenij punzecchiando l'uomo con un bastone - La violenza non risolve i problemi! -
- Ohi... Ma come, non lo sai? Qui a Milano sono in corso dei tumulti. Il vicario, tale Applejack, ha aumentato a dismisura il prezzo del sidro, e con esso anche degli altri alcolici! -
Dinnanzi a tanta crudeltà, Evgenij impallidì e dimenticò la diplomazia.
- Morte al vicariooo! - urlò agitando una torcia e un forcone.
Il vicario si affacciò alla finestra.
- Non è colpa mia! I raccolti di mele, patate e quant'altro sono stati scadenti e... -
Non poté finire la frase, poiché Rainbow Dash l'afferrò da dietro e la trascinò via, forse per salvarla dal forcone che Evgenij aveva appena lanciato, forse per altro.
In quel momento arrivò una carrozza, sulla quale era portata l'aristocratica Rarity, che, fermatasi davanti al castello, annunciò:
- Fermatevi tutti! Sono qui per far arrestare il vicario! Si es culpable... -
Evgenij, pratico di lingue straniere, obiettò:
- Ehi, non vorrai mica farla fuggire, eh?! -
Rarity lo guardò male.
- Mie guardie! Linciatelo! -
- Giammai! - si oppose Hannes - Non abbandoneremo uno che ha lottato così duramente per il nostro diritto a ubriacarci! -
Mentre scoppiava la rissa ed Evgenij ne approfittava per scappare, venendo mancato per poco da lance, spade, proiettili, raggi magici e molotov/bottiglie di vodka, la spedizione dei lanzichenecchi era arrivata nella sua città natale, con al comando la più terribile nemica mai immaginata: Pinkie Pie!
- Woooow! Che città meravigliosa! - esclamò lei raggiante - Miei soldati! Prendete tutti i dolci, non lasciatene neanche uno! -
Fu un orribile massacro: i soldati assaltarono supermercati e pasticcerie, prelevando ogni singolo dolce o mezzo per farne, scatenando una terribile carestia! In pochi giorni la città di cui non mi ricordo neanche il nome era l'ombra di ciò che era stata! Ed era solo l'inizio della strage!
Intanto, Evgenij era ancora a Milano, dove si erano levate voci sui Muntori, gente che rubava il latte alle mucche, impedendo quindi di preparare squisiti dolci! Purtroppo per lui, lo avevano scambiato per tale perché, non volendo ubriacarsi dopo la brutta esperienza, aveva chiesto un bicchiere di latte al bar. La folla inferocita lo aveva seguito per 943205943543543 km, finché non era riuscito a far perdere le sue tracce.
- Sono... Salvo... - sussurrò crollando mezzo morto.
In quell'attimo si accorse di essere davanti a una casa.
- No, non è possibile! Sei tu, Evgenij? - esclamò una voce.
- Eh? Light? Sei tu? -
Il vecchio compagno di studi lo aiutò.
- E' da un po' che non ci si vede! -
- Ah, caro il mio Light Yagami! Come stai? Hai sempre quella fissa di scrivere in quel modo strano? -
Gli occhi di Light cambiarono colore, mentre si lanciava in una risata maligna.
- Aahah, la risata che facevi sempre quando scrivevi su quel tuo quaderno! Non cambi mai, eh? -
I due entrarono e parlarono del più e del meno.
- Ma davvero questo Harry Styles Cattivo e Justino el Biebero ti hanno causato tutti questi problemi? Mh... Ricordo bene i loro volti, dammi solo un minuto... -
Detto questo Light entrò in camera sua, emise delle grida inquietanti mentre scriveva qualcosa e tornò soddisfatto.
- Ecco fatto, tutto risolto! -
Nei giorni successivi, Harry Styles Cattivo morì investito da una carrozza, mentre Justino ebbe un infarto.
Grazie alla redenzione di fanwriter91, Sonja poté ricongiungersi con Evgenij, senza che avesse fatto alcun assurdo voto nel frattempo, e i due convolarono a giuste nozze con la benedizione di Don matthues93, lei lanciò il bouquet, colpendo in testa il Passante, tutti vissero felici e...
-Evgenij! Evgenij! - disse una voce.
Il recensore alzò il capo e sbadigliò.
-Yahw! Che è successo? - domandò ai due compagni.
- Ti sei addormentato mentre leggevi "I promessi sposi!" - spiegòfanwriter91.
- E parlavi nel sonno. - proseguì mattheus93.
Evgenij guardò perplesso il libro, e i suoi occhi caddero su una parola:
OSCURO.
Quanto avete appena letto è frutto della fantasia di fanwriter91, a lui tutte le lodi.
Con questo speciale vogliamo ringraziare tutte voi lettrici e tutti voi lettori per le stelline e i commenti, pieni di battute spassose e interessanti osservazioni, e celebrare il traguardo di 25000 visualizzazioni che questa raccolta ha già superato!
Inoltre, ne approfittiamo anche per festeggiare la rimozione da EFP di "Suicide", "All is not lost" e "Un Amore e una Vendetta" da parte di suinogiallo.
Tuttavia, esistono ancora fic molte altre fic da stroncare...
A presto,
Evgenij, fanwriter91 e mattheus93
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top