"Broken glasses" (I morti lasciamoli riposare in pace, grazie.)


fanwriter91 stava guardando degli hentai sul computer, quando improvvisamente notò che fra le vignette stava passando una microscopica macchina da corsa. Il recensore si stropicciò gli occhi, pensando di aver lavorato troppo, e chiuse la pagina, ma la macchina sfrecciò pure sulle colline dello sfondo del desktop, facendosi sempre più vicina fino ad occupare tutto lo schermo. Si trattava di Turbo, ma non era da solo: seduto con lui c'è un altro personaggio pixelloso, un omino dai capelli castani, gli occhi azzurri e un vistoso doppiomento.

FearTear, aka Crybaby, aka Midea, aka FearTearCrybabyMidea, accarezzandosi il mento, disse:

-Accidenti, pensavo che la grafica minimalista riuscisse a farmelo sparire... Vabbe', grazie del passaggio.-

-A buon rendere! TURBO-TASTIC! - rispose il personaggio prima di sparire nella parte destra dello schermo.

I tre recensori si sedettero davanti allo schermo e salutarono il nuovo arrivato.

FearTear sorrise.

-Ho scelto di presentarmi con questo aspetto perché, proprio come Batman, voglio spaventare i miei nemici diventando ciò che mi fa più paura.-

-La pixel-art? - chiese fanwriter91.

-No: i videogiochi, e come venivano rappresentati nei cartoni animati degli anni novanta. In quasi ogni serie che guardavo, che fosse DuckTales, L'Uomo Ragno e I Suoi Fantastici Amici, Ecco Pippo, Darkwing Duck, oppure telefilm come Hai Paura Del Buio?, puntuale come la morte c'era sempre l'episodio in cui gli eroi venivano intrappolati in un videogioco e rischiavano di morire se non ne uscivano in tempo. Ovviamente io non ho mai creduto che si potesse entrare davvero in un videogioco, in compenso ho finito con l'avere il terrore dei pixel esageratamente grandi e dei suoni elettronici. Pensate che una volta a casa di una compagna di classe ho visto un Atari 2600 in azione e mi sono cagato sotto.-

-Addirittura? Ma dai, non ti sembra di esagerare? - domandò fanwriter91.

Indignato, FearTear fece un fischio e chiamò Turbo, che ricomparve alla sinistra dello schermo.

-Devo già riaccompagnarti a casa? - domandò.

-No, non ancora. Piuttosto, Turbo, puoi far vedere ai gentili signori la tua faccia da guerra? -





-Grazie, Turbo.- fece FearTear mentre gli altri recensioni si fiondavano a nascondersi dietro al divano.

-Quando vuoi! TURBO-TASTIC! - salutò questi.

-Quanto vorrei che fosse ancora lui il cattivo in Ralph Spaccatutto 2... - sospirò il recensore. -Vabbe', passiamo alle cose serie!-

***

Salve a tutti, oggi è FearTear che vi parla.

Un anno fa, il 20 Luglio 2017, il mondo della musica -e non- è stato colpito dal suicidio, avvenuto tramite impiccagione, di Chester Bennington, frontman dei Linkin Park.

A causa di un'infanzia e adolescenza segnate da abusi sessuali, bullismo, alcool e droga, Chester ha combattuto per tutta la vita una battaglia contro la depressione, mai completamente vinta nonostante il sostegno dei suoi amici, dei figli e della sua ultima moglie, Talinda Ann Bentley.

Sono solo speculazioni, ma è quasi certo che il fattore scatenante che abbia portato la depressione di Chester al punto di non ritorno sia stato il suicidio (avvenuto il 18 Maggio 2017) di un altro cantante, il rocker Chris Cornell, a cui era profondamente legato.

Colleghi e fan sono rimasti ugualmente sconvolti dalla scomparsa di Chester. Mike Shinoda, seconda voce dei Linkin Park, ha dichiarato di non essere stato in grado di uscire di casa per parecchi giorni; il suo primo album solista, "Post Traumatic", è stato scritto apposta come un modo per elaborare il lutto.

Anche la sezione dedicata ai Linkin Park su EFP non è più stata la stessa, ovviamente. Le poche fanfiction pubblicate dopo quella data sono per lo più lettere aperte a Chester e one-shot introspettive sui pensieri di Mike Shinoda. Ci sono anche alcune cosiddette "ficcine" normali, ma con protagonisti gli altri membri della band, quindi nulla per cui gridare allo scandalo.

E poi c'è broken glasses, ad opera di una certa CynziaD79.

Mi è bastato leggere l'introduzione e le note per capire che qualcosa non andava.


"Mike e Chester dopo la morte di Chris Cornell scoprono di provare più di una semplice amicizia l'uno per l'altro, e il loro rapporto diventa sempre più intenso. Ma Chester deve fare anche i conti con il suo passato per tornare ad essere un uomo nuovo. Riuscirà Mike a portare via le sue ombre? Cosa succede quando le ferite non guariscono? L'amore è davvero la cura Per ogni dolore?

Mike stravolge ogni suo principio per dedicarsi alla sola persona che abbia amato davvero, perché sente che rischia di perderlo. Ma la vita a volte porta su strade che mai vorresti percorrere...

Scritta dopo la morte di Chester, la storia si concentra su gli ultimi 3 mesi della sua vita ...i più intensi.

Genere: Erotico, Sentimentale, Slice of Life

Tipo di Coppia: Slash

Note: Lemon, Lime, What If?

Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Threesome"


Faccio le dovute precisazioni.

Io non ho alcun pregiudizio nei confronti degli omosessuali, per cui vi prego non vedere in questa recensione intenti omofobici perché non ce ne sono.

E non ho nulla contro chi scrive fanfiction a sfondo yaoi (a patto che le fanfiction in questione siano scritte bene e non cadano nel pessimo stereotipo secondo cui gli omosessuali sono vogliosi di fare sesso ventiquattr'ore al giorno).

Il punto è un altro.

È il fatto che l'autrice abbia usato un avvenimento triste realmente accaduto -stravolgendolo con inesattezze storiche, come vedremo fra poco- come pretesto per poterci scrivere sopra una puerile storia d'amore tra due cantanti -uno dei quali, Chester, è morto da poco meno di un anno, e l'altro, Mike, ne ha sofferto per parecchi giorni- a farmi sentire in diritto di essere indignato.

Usare queste persone, reali, come bambolotti da far sbaciucchiare in una banalissima fanfiction, a pochi mesi dalla tragedia che li ha colpiti (ma anche fra venti, trenta o cent'anni), calandoli oltretutto in un altro contesto tragico come l'immediato lutto per la morte del loro amico Chris Cornell... oggettivamente, direi che è una bella mancanza di rispetto.

Ma vediamo più nel dettaglio.

La storia si compone di due capitoli (entrambi stranamente pubblicati lo stesso giorno), nei quali la vicenda è narrata dal punto di vista di Mike Shinoda.


"18/05/2017 - h. 01.45 am, Los Angeles - Shinoda's home"


Angolo del pignolo: nelle date, in America, il mese va scritto prima del giorno (ovvero 05/18/2017).

E comunque, perché prendersi la briga di scrivere le "coordinate" della vicenda all'inglese se poi la storia è in italiano?



"Una telefonata mi avvertì nel cuore della notte. Di solito tenevo sempre il telefono acceso, e questa volta a sorprendermi fu una voce femminile.

Era Vicky, la moglie di Chris Cornell, ed era stranamente in lacrime.

Mi disse che avevano trovato suo marito Chris, voce dei

Soundgarden e degli Audioslave, morto nel bagno della sua suite a

Detroit, dopo il live del ventennale.

Si era impiccato appendendosi alla porta."



Prima di tutto, il falso storico: Mike Shinoda, insieme al resto della band, ha saputo della morte di Chris solo in giornata, e non quindici minuti dopo l'ora della conferma del decesso.

In secondo luogo, quali che fossero i rapporti fra Cornell e sua moglie, dubito che una donna scopertasi vedova da poco abbia avuto forza e lucidità sufficienti per informare SUBITO e DI PERSONA gli amici del defunto, specialmente a quell'ora di notte.

Ancora, anche se non era legato a Chris Cornell come lo era Chester, Mike Shinoda non lo avrebbe mai descritto in maniera così distaccata e nozionistica ("suo marito Chris, voce dei

Soundgarden e degli Audioslave, morto nel bagno della sua suite a Detroit, dopo il live del ventennale").

Infine, ma questo è un errore proprio venale: come avrebbe fatto Mike a capire che Vicky era "stranamente in lacrime" se ci stava parlando al telefono? Piuttosto poteva dire "aveva stranamente la voce rotta dal pianto".

Ma la telefonata di Vicky mica finisce qui.


"Disse che dovevo andare urgentemente da Chester, perché lei glielo aveva già comunicato, e lui, che era a casa da solo, aveva riattaccato il telefono dopo aver risposto solamente ''Ok...'', reazione che mi preoccupava davvero."


Qui non solo Vicky ha la forza di fare telefonate nonostante abbia scoperto da un quarto d'ora di essere vedova, ma ha pure il tempo di preoccuparsi dei problemi psicologici di qualcun altro! Non è concepibile!

Vediamo quindi cosa fa Mike.


"Prima di ogni cosa, chiamai Talinda, moglie di Chester, allarmato, per sapere se lo avesse sentito. Lei era via, con i figli, a casa dei suoi genitori in Arizona.

Mi disse che ero il solo che poteva andare da Chester in quel momento, e dovevo farlo subito perché non rispondeva più al telefono.

Svegliai quindi mia moglie Anna, raccontandole quello che era successo. Lei era molto amica di Vicky e Chris e rimase di sasso. Svegliammo i bambini e li portammo pure noi dai nonni, poi la accompagnai subito in aereoporto, continuando a fare il numero di Chez ma invano.

Il suo telefono suonava a vuoto.

''Ti prego non fare cazzate anche tu''...pensai tra me e me.

" So quanto tieni a Chester, ti prego, cerca di farlo ragionare..." disse Anna.

" Ho due guai ora, non uno...arrivare da Chester quanto prima, e sperare che sia ancora vivo...." dissi.

'' Fai buon viaggio.. Ci vediamo domattina a casa di Chris... ". Le diedi un bacio sulla guancia. Lei annuì preoccupata. "




Ricapitolando: Talinda, moglie di Chester, si trova in Arizona e non può tornare a casa dal marito per vedere come sta; Mike allora sveglia tutta la sua famiglia, porta i figli a casa dei nonni e la moglie Anna all'aeroporto così che lei possa raggiungere Vicky Cornell a Detroit; infine corre a casa di Chester.

Ci si chiede come mai Talinda non abbia chiamato la polizia locale.




"Era tutto buio o quasi. Entrai in tutte le stanze. Ribaltai anche una sedia mentre camminavo, per il nervoso.

Lui era in camera da letto con una lieve luce accesa, in boxer e maglietta, seduto sul letto tutto rannicchiato ....e si muoveva avanti e indietro, come in trance.

Conoscevo bene quella sua reazione da bambino spaventato, solo che non gli succedeva più da quando si era disintossicato. Il che poteva significare solo due cose: o aveva avuto una crisi e a breve avrebbe spaccato tutto, o si era fatto.

"Chris...Chris...non è vero...non è vero..." diceva, con voce sommessa."


Nessuno sa come avesse veramente reagito Chester alla notizia della morte di Chris Cornell. Però, considerata la sua lotta continua alla depressione, un comportamento come quello descritto dall'autrice non è completamente implausibile.



"Mi avvicinai a lui, e gli appoggiai una mano sulla spalla.

" Chazy...." lo chiamai piano. Sapevo che chiamandolo così lo avrei agganciato.

Lui tremava tantissimo, ma la mia vista lo calmò subito.

Si sciolse dalla stretta alle sue gambe, e si appoggiò con la testa sulla mia spalla.

"Mike....Chris è ...". Disse.

" Ssssh....lo so... È tutto a posto... Ora non sei più solo...non aver paura..."."



Segue una scena in cui Mike cerca di tranquillizzare Chester con la sua presenza, con parole di conforto, con del contatto fisico anche molto stretto, finché non riesce a farlo addormentare.

Una scena molto fluff, diciamo.

Sarò sincero: fino a qui, la fic è abbastanza innocua. Errori storici a parte, non ci vedo nulla di male nel voler immaginare uno degli ultimi momenti della vita di Chester in cui ha ricevuto conforto.

Poi però arrivo a leggere questo pezzo...



"Tornai a guardarlo. Respirava piano, assorto dal suo sonno.

Mi si accese qualcosa dentro ad averlo accanto a me così. Ero sorpreso. Nonostante il dispiacere per Chris, il mio sguardo notò che lui si era eccitato. Il mio occhio si sentì colpevole per essere caduto dove non doveva, ma la sua vicinanza fisica mi aveva portato inevitabilmente a vederlo. La cosa mi fece scaldare molto.

"E' dunque questo l'effetto che ti faccio...?" dissi sottovoce.

La sua mano mi sfiorò il fianco sotto alla camicia. Mi cercava.

"Mike....''.

" Sono qui...".

" Ti amo...".

Sorrisi. Non era la prima volta che me lo diceva, ma se mentre in passato lo avrei preso come un 'ti voglio bene'....questa volta no. Gli era uscito spontaneo e a fior di labbra, come un sussurro, e con una mezza lacrima sui suoi occhi.

Che stupido ero stato a non capirlo prima. Sentii qualcosa che mi stava crescendo dentro, in modo sempre più forte, a stargli accanto. Un senso di protezione e desiderio. Ero confuso.

"Anch'io", risposi. " Da sempre... ".

Non sapevo se lo avrebbe tenuto in mente, ma una cosa era certa...lo aveva percepito, e aveva accennato un mezzo sorriso. Quello che con me, solo con me, gli veniva anche nei momenti più cupi. Mi resi conto che no, non ero mai stato così completo come allora, dentro a quel sorriso."



...improvvisamente mi ricordo delle note nell'introduzione, e non mi sento più tanto tranquillo.

La mattina dopo Mike e Chester si risvegliano come si erano addormentati, abbracciati stretti stretti sul letto matrimoniale.

Chester non ricorda molto di ciò che è successo durante la notte.




""Mike... Che ci fai qui?".

Io asciugai le sue lacrime con un fazzolettino dalla scatola di kleenex sul comodino di Talinda.

" Dimmi...perché sei qui? Cosa ho combinato stavolta? ". Mi domandò allarmato.

" Beh...vediamo: mi ha mandato Talinda, preoccupata perché non rispondevi al telefono. Devo andare avanti?".

" La mia testa ...non le rispondevo?...Oddio. Allora è vero... La telefonata di Vicky un momento prima....".

" Puoi picchiarmi perché sono entrato qui senza avvisare... Ma tu hai lasciato l'ingresso aperto ...e io non potevo lasciarti solo".

Chester sospirò.

"Picchiarti? Oh mio Dio...ma cosa dici? Non lo farei mai.. ".

" Chez ascolta...noi dovremmo ...andare a casa di Chris ....per il riconoscimento...e per Vicky...".

" Oh no. Allora è vero che Chris è stato male....che riconoscimento? Di che parli? ".

" Chez, Chris è morto ..."."




Altra inesattezza storica: il corpo di Chris non è stato riportato subito a casa sua (che si trova a South Beach, in Florida), ma è rimasto a Detroit, Michigan, per gli accertamenti.

Inoltre, la fic non solo contraddice fatti reali, ma si contraddice da sola!

All'inizio viene detto esplicitamente che Chris Cornell è morto per impiccagione, per cui non c'è bisogno di fare alcun riconoscimento del corpo (sempre che l'autrice non intendesse qualcos'altro con "riconoscimento").

Tantomeno non c'è bisogno che a farlo siano due persone che in quel momento si trovano quasi dalla parte opposta degli Stati Uniti!




Chester realizza completamente la morte di Chris e, naturalmente, piange. Però, rassicurato da un "andrà tutto bene" di Mike, si calma.


"" Così ti voglio Chez.... Quando sei forte e combatti...non devi soffrire... Le tue lacrime mi uccidono... ".

" Lo so...scusami...".

Chester mi diede un bacio sulla fronte.

Arrossii.

"Io intanto farò il caffè e ...risolveremo anche questa cosa... va bene?..". Risposi, sviando la mia timidezza e il suo sguardo, che in quel momento mi aveva serrato alla sua anima.

Lui annuì e andò in bagno canticchiando a bassa voce. Si era reso conto che non lo avrei lasciato solo, e questa cosa la apprezzava davvero tantissimo."



Ma anche no! È impossibile calmarsi in fretta dopo aver appreso la notizia della morte di una persona cara!

Specialmente se qualcuno ci dice, egoisticamente, che "le nostre lacrime lo uccidono"!

Primo, mai contesto fu più errato per usare il verbo "uccidere" come una metafora...

Secondo, quando una persona piange bisogna lasciarla fare finché non si sente meglio (le lacrime, i singhiozzi, le grida servono anche per questo). È anche un suo diritto!

Tornando alla fic. Mike e Chester fanno colazione, però a parte bere il caffè non hanno la forza né di mangiare né di parlare. Magari sono stato affrettato nel giudicare male, magari la tristezza si sta per manifestare a scoppio ritardato...



"Quando andai a posare le tazze e le sciacquai, lui mi si avvicinò e mi abbracciò per la vita.

Aveva un asciugamano attorno alla vita, solo quello. Era fresco di doccia e profumava di dopobarba. Fui travolto da un calore insolito nel vederlo così, per cui gli presi i fianchi e lo tirai verso di me."



...maddeche. Questi stanno pensando alla tensione sessuale, altro che lutto.

Si abbracciano, arrossiscono, si stringono di più, si chiedono a vicenda se si sentono bene, si accarezzano, e poi...



"Eravamo l'uno a pochi millimetri dall'altro.

" Mike...ti sei eccitato?...'' disse, guardando i miei pantaloni. ''...non è che forse devi dirmi qualcosa?" ...mi avvicinò a sè mentre ero appoggiato al lavandino della cucina e non potevo muovermi, anzi non volevo di certo muovermi.

"O vuoi lasciare che indovini io...?". Continuò sommesso a sussurrare nel mio orecchio.

Si strusciò con la gamba tra le mie, come faceva con l'asta del microfono a volte, e questa cosa mi mandò fuori di testa, per cui mi abbandonai sulla sua spalla come stregato.

Respiravo ansimando.

" Tu mi vuoi...Mike....l'ho percepito tante volte...anzi lo sento tutte le volte che ti sto accanto..." Chez mi baciò sul collo.

"Chez ...mio Dio, si ..." dissi. Impercettibile. Ma lui lo sentì.

"Oh Mike...'' mi continuò a massaggiare tra le gambe con la sua, e ci mise anche la mano. " Il mio dolce e meraviglioso Mikey.... che vuole tutto da me...Ti ho dato la mia voce, il mio cuore...e ora ...quanto sono cattivo eh?...senti come ti faccio scaldare solo con la mia vicinanza... ".

"Chez ....io...mmm ...." io ero ammutolito, accaldato, e non mi ero quasi accorto che mi stava tirando giù i pantaloni e mi palpava anche il sedere. Ci erano partiti i freni inibitori!"




Ve lo dico con la maggiore cortesia possibile: ma andate a cagare!

...mi riferisco ovviamente ai personaggi di questa fic, non a quelli reali...

E in quanto a te, cara autrice. Saresti contenta di sapere che qualcuno ti piangerà per dieci secondi al massimo, per poi dimenticarsi di te alla prima eccitazione?



"Rosso in viso, ancora stordito, andai a farmi una doccia.

Avremmo avuto tempo di parlarne, anche se era stata una cosa così bella che non necessitava di ulteriori parole.

Era il momento di andar via, il suo amico era morto e lui invece si aggrappava a me con una dolcezza che mai aveva avuto negli ultimi anni..

Ne ero egoisticamente felice."




...a quanto pare sì, per l'autrice è una cosa del tutto normale.

E, in effetti, è un comportamento anche abbastanza umano. Non è qualcosa di cui andare fieri, sia chiaro, però può succedere che una piccola parte di noi sia felice di poter stare a strettissimo contatto con una persona che ci piace, anche se si tratta di doverla consolare per una tragedia che l'ha colpita.

Ma tirare in ballo un personaggio realmente esistito, morto da pochi mesi, e costringerlo a fare dello yaoi alla faccia di un suo amico anch'egli morto veramente, proprio no!

Ma poi, non sono sposati con figli, questi due? Neanche un pensiero per le due disgraziate loro consorti?

Alla fine del capitolo, dopo un'ultima sigaretta fumata sul balcone, i due partono per il sopracitato "riconoscimento" del corpo di Chris.

Niente di più falso!

Il 18 Maggio 2017, tutti i componenti dei Linkin Park erano in realtà a Hollywood, per registrare una piccola performance per il talk show "Jimmy Kimmel Live". Avevano da poco saputo della scomparsa di Chris, e per questo iniziarono il mini concerto dedicandogli One More Light, che Chester Bennington eseguì visibilmente commosso.


https://youtu.be/RfuzFRsE4qU


Il secondo capitolo (un testo monoblocco a causa dell'assenza di formattazione) parte però sui giusti binari. Mike e Chester arrivano a casa Cornell (in quale degli Stati Uniti d'America, non ci è dato sapere), dove si riuniscono alle rispettive mogli, Anna e Talinda, e alla famiglia e i figli di Chris.


" Zio Chazy!" uscì il piccolo Chris Jr. dalla camera, e gli saltò al collo. Lui lo prese in braccio un attimo, e poi lo rimise a terra."



Questo pezzo è in qualche modo coerente con la realtà. In virtù della loro amicizia infatti Chris Cornell ha scelto Chester Bennington come padrino per il suo ultimo figlio, Christopher Nicholas. Ci può stare.

Finita la visita di cortesia c'è un piccolo salto temporale durante il quale Chester e Mike tornano a casa il giorno dopo per l'uscita del loro ultimo album. Ed è vero anche questo: l'album "One More Light" è uscito nei negozi americani il 19 Maggio 2017.

Poi, non si capisce bene quando (il testo monoblocco non aiuta a decifrare le tempistiche), mentre le rispettive mogli tornano a casa loro a riprendersi i bambini lasciati dai nonni, Mike e Chester alloggiano in un hotel per scelta. E, grazie al cielo, si mettono a parlare in maniera più approfondita di Chris Cornell e del vuoto lasciato dentro Chester. Meglio tardi che mai.



""Chester...vieni qui. Cosa c'è ora?".

" Non riesco a dormire, Mike... Chris mi manca tanto...sto pensando ai suoi bimbi... ".

" Ok...vieni dai, ti faccio posto.. ".

" Mike io...".

" Forza... ".

Io lo abbracciai. Come succedeva sempre. Chester mi strinse forte a sé. Avevo quasi paura di sfiorarlo. Era talmente fragile in quel momento, che la sua anima era entrata in me.

"Scusami se ti ho trascurato, Mike...in questo ultimo periodo...".

" Tu non devi nemmeno pensarci. Chris se n'è andato. Quello che ti legava a lui era unico. Noi due siamo ancora qui, e le nostre anime sono una cosa sola...sento la tua sofferenza e la comprendo... ".

Io gli accarezzavo le spalle. Senza rendermene conto.

Ah no, scusate, forse dovevo dire "in maniera più approfondita rispetto a prima", perché pure stavolta il lutto per Chris serve solo a dare il La a un'altra scena di lovelove <3!

Lui chiuse un attimo gli occhi e socchiuse le labbra, addolcito dal mio affetto, e io sfiorai le sue labbra con le mie. Chester rimase sorpreso.

" ...ehi...".

" Scusa...".

" No Mike, non scusarti... ".

" Ti amo, Chez...più di ogni altra persona al mondo... Sei il mio sangue.. la mia anima...tutto ciò che ti accade riguarda anche me...sono innamorato fottutamente di ogni tuo respiro.. ".

Lui mi guardò con gli occhi più luminosi che aveva. "

Lo so...Mikey...ti amo allo stesso modo...e non voglio perderti".

Io a quel punto lo baciai con la lingua.

Non mi importava di Anna, né di Talinda."



Ah, eccolo qui il pensiero dedicato alle mogli...

Si può parlare di adulterio? Direi di sì, visto che Mike ha appena ammesso che non gliene importa nulla del fatto che sia lui che Chester hanno mogli e figli!

Non ci sono giri di parole. L'autrice, pur di far accoppiare come ricci due cantanti, fa loro commettere adulterio senza che nemmeno provino un briciolo di rimorso!

Ma non si rende conto che li sta dipingendo come degli egoisti insensibili? Che li sta denigrando, invece di rispettarli come farebbe ogni qualsiasi altra fan?

L'unica preoccupazione di Mike, qui, è quella di scoprirsi improvvisamente omosessuale. E pure questo pensiero viene subito liquidato senza uno straccio di approfondimento.



"Io non sono mai stato gay. Ci scherzavamo spesso sopra.... La ''stazione di preghiera buddhista'', diceva Brad... e tutte quelle battute.... Ora invece non ci capivo più molto.

La sua mano mi sfiorò là in mezzo, attraverso i boxer, e più si eccitava più mi toccava, sempre al di fuori della stoffa, fino a farmi impazzire.

Sentivo il suo calore, la sua bocca sapeva di tabacco e dentifricio alla menta.... La sua dolcezza nello sfiorarmi castamente e poi sempre più con sicurezza.... Mi fece bagnare dentro ...ma non glielo dissi.

Sorridemmo entrambi come due adolescenti."



E perché non vi mettete pure a ridere come Wilma e Betty, già che ci siete?

In fondo, avete solo avuto un rapporto extraconiugale come elaborazione del lutto per la morte di un vostro caro amico, che sarà mai?

...'glie possino.

Finito il sesso, i due restano abbracciati "come due siamesi". Chester sembra essersi calmato, ma poco dopo si ricorda nuovamente di dover piangere per Chris.



"Lo sentii piangere sommessamente, poco dopo.

" Non tornerà...".

" Lo so, Chester... ".

" Ho battezzato suo figlio...è così piccolo...come diavolo farà adesso? Senza suo padre?".

" Ce la faranno, hanno anche te....vedrai... ".

" Le tue mani sono così calde...Sei qui Mike...."."



Giuro che non ho modificato per niente questo pezzo! Si passa da "i figli di Chris ce la faranno ad andare avanti, hanno te" a "oh Mike, le tue mani sono così calde!" senza alcuno stacco!

La voce narrante di Mike Shinoda ci fa sapere che nei giorni successivi Chester è ricaduto a strapiombo in depressione, all'avvicinarsi del funerale di Chris Cornell. Segue scena in cui Mike cerca di confortare Chester per l'ennesima volta, in maniera non romantica stavolta.

Si passa velocemente al funerale, in cui Chester canta per Chris.

E anche questo è vero. Chester Bennington si è davvero esibito, il 26 Maggio 2017 a Los Angeles, al secondo funerale di Chris Cornell (un primo funerale privato si era svolto tre giorni prima, nello stesso posto) eseguendo il brano Hallelujah.

https://youtu.be/ibwdXWqfm-g

Questa rara fedeltà agli avvenimenti reali viene purtroppo rovinata dai pensieri inopportuni di Mike, che prima se ne esce con frasi di una banalità sconcertante:

Non credevo che gli avesse fatto così male. Che ci tenesse in un modo così speciale.

Ma che davero? Ma chi l'avrebbe detto!

Poi con un altro falso storico, giusto per compensare:


"E mi dispiaceva che lo avesse seppellito."


Chris Cornell non è stato seppellito, bensì cremato al termine del primo funerale. Nel secondo funerale poi le sue ceneri sono state internate in una sezione apposita del cimitero. Rispetto a seppellire qualcuno, non è proprio la stessa cosa.

Infine, assistiamo (per modo di dire) al flashback di un dialogo avvenuto fra Mike Shinoda e Chris Cornell qualche tempo prima.

Chris me lo aveva detto...


"" stagli vicino, io non potrò esserci sempre.... Sei il solo che lui vuole avere vicino. Me lo ha raccontato. La pazienza che hai avuto in questi anni, lo hai sollevato ad ogni caduta...non mollarlo".

"Chris ma perché parli così? Mi fai paura".

" Perché la vita spesso è imprevedibile ".

Ora sapevo il perché."



In altre parole, l'autrice ha riesumato Chris Cornell per farlo diventare un sostenitore della coppia Chester/Mike. Tutto ciò è grottesco.

E giusto per concludere in bellezza il monologo interiore, ecco un'ulteriore conferma del fatto che a questo Mike non importa un fico secco di aver tradito la moglie.



"Nessuna delle nostre due mogli sapeva di ciò che ci eravamo detti, e di come questo evento avesse tirato fuori i miei sentimenti per lui in modo così forte.

Non me ne importava.

Chez mi amava, esattamente come io amavo lui."



Che fulgido esempio di rettitudine!

Quella sera, mentre le mogli sono di nuovo da Vicky Cornell, Chester e Mike si ritrovano nella casa/studio della band (gli altri quattro componenti dei Linkin Park sono convenientemente scomparsi dalla faccia della Terra), con "caffè e dolci, e anche la luce fioca delle candele antifumo alla pesca".


"Io volevo solo che Chester stesse bene, ed ero l'unico che ci sarebbe riuscito a farlo star bene."


Vorrei ricordare che Mike Shinoda è, oltre che cantante, anche paroliere. Una frase del genere non la direbbe nemmeno in sogno!

I due si mettono a loro agio e, dopo essersi detti frasi cliché del tipo "A che pensi?", "E' come chiudere un capitolo di botto.", "Si deve andare avanti"... sotto con le smancerie!

Per prima cosa Chester si siede accanto a Mike, gli appoggia la testa su una spalla e al contempo gli infila una mano sotto la maglietta per sentire il battito del suo cuore. Segue un tenero abbraccio. Chester si stacca e ritrova il sorriso, per poi dire che è meglio mettersi al lavoro e scrivere qualcosa, ma Mike è di tutt'altro avviso.



"" Non ti ho portato qui per lavorare...ma per rilassarti..." gli dissi. "...non ti preoccupare".

" Si ....scusa ho paura di....perdere tempo e.. ".

" Vieni qui..." io gli stavo slacciando i pantaloni.

'' mmm....che fai?".

" Veicolo le nostre energie creative.... ".

" Mike.. Mmm..." lui chiuse gli occhi e si lasciò cadere sulla spalliera del divano. Gli avevo calato i pantaloni sulle ginocchia.

Gli accarezzai il petto e strofinai la mia mano attraverso i boxer.Mi misi in ginocchio su di lui e lui mi guardò incredulo. Ci accarezzammo. Ci ricomponemmo e a quel punto Chaz sospirò."



Meno male che non si scende nei dettagli, ma è magra consolazione.

In compenso, dopo essersi scambiati altre banalità come "Non voglio più perdere un secondo di te", "Non sai quanto sono felice oggi che tu sia qui", "Io ci sarò sempre", pure Chester ammette di preferire il suo amante Mike alla sua vera famiglia.



"" Sto davvero ...bene. Non me ne importa del resto. Ci sono Talinda e i ragazzi, certo, ma credimi, non e' la stessa cosa. Se tu non fossi qui, ora, con me, io probabilmente avrei fatto qualcosa di sbagliato. Invece con te non sbaglio.... mai "."



Stavolta la dico io una frase banale. Il vero Chester Bennington si rivolterebbe nella tomba a leggere questa roba.

I due piccioncini cantano per tutta la notte, ma a un certo punto Chester ha una nuova crisi di panico e inizia a delirare sull'ineluttabilità della morte.


""Andranno via tutti! Moriranno uno dopo l'altro...devo bere qualcosa di forte...".

" Scordatelo....".

" Mike ..." lui si alzò nervosissimo dal divano. "O mi bevo qualcosa o devi fermarmi....dove cazzo erano tutti quando è morto? E dove ero io?".

" Chester stavamo suonando! Non potevi essere in due posti! ".

" E' sempre così, se ne vanno via tutti! Andrai via anche tu! ".

Io mi alzai quando lo vidi dirigersi incazzato verso il mixer.

''E' tutta colpa di queste cose...di questi tour e concerti e tutto...''. (Da notare come in questa frase, e solo in questa, le virgolette siano diverse dal resto della fic.)

" Eh no cazzo, quello no!" dissi.

"Tanto andrai via, lo so! Ti darò un motivo adatto per andartene!". " Allora picchiami! Chester, se ti devi sfogare, allora, menami...ma non prendertela con i miei mixer se non sono abbastanza in grado di farti capire quanto ti amo!" risposi."




Mike riesce a fermare Chester e salvare il mixer, dopodiché i due si siedono al pc e compongono una nuova canzone dal titolo "Light in Darkness".

Canzone che nella realtà non esiste.

Segue un altro monologo di Mike, composto da frasi buttate a caso senza un vero filo conduttore.



"Ma soprattutto avevo salvato ancora lui dal fare cazzate.

Avevamo sviscerato il demone della morte di Chris e della paura di Chez di restare solo. ("Sviscerato", se lo dici tu)

Fu fantastico.

Ma per quanto sarebbe durato ancora questo dolore?

Adesso ero fiducioso per il tour."



E poi una battuta che tanto mi ricorda "Quando tutto questo sarà finito, saremo una vera famiglia", pronunciata da Sirius a Harry nel film de L'Ordine Della Fenice:



"Saremmo stati finalmente insieme, liberi di essere noi stessi, e lui si sarebbe sfogato con la sua musica preferita: la nostra. Questo desideravo per Chester. Che fosse forte abbastanza. Che fosse felice. Lo avrei aiutato."



La mattina dopo, altra scena d'ammmore con contorno di battutine sceme e condimento di cringe ipercalorico.



"Lui era con la testa sulle mie gambe. Mi guardò in modo dolce.

"Non mi farai andare a casa da solo, vero?..." disse. Io feci cenno di negare. "Mike...".

"Dimmi...".

"No , nulla...".

" Sicuro?".

" Perché non ti togli la maglietta...fa caldo...".

" mmm...non so".

" e dai...".

" Ahahah sei sempre il solito...infuocato! ".

" E' che sei così bello nella tua purezza...".

" Ti è uscita la vena poetica? ".

" Veramente l'ho sempre avuta....".

" Anche quando ruttavi nel backstage e urlavi nel microfono nel tour di Meteora? ".

" Ahahah che stronzo che sei....".

" Scherzo...lo so...sei tutto un programma ".

" Non sono uno dei tuoi samples! Adesso vedrai...".

" Mmm...vediamo? ti faccio suonare un beat?" io lo misi a cavalcioni su di me. Chester rimase colpito.

"Mike....wow. ..". Lui mi sollevò la maglia e mi baciò sul petto e in giù. Lo lasciai fare, anche perché mi fece rabbrividire. Ci guardammo e ci mettemmo a ridere, poi lui mi abbracciò stretto.

"Chez....".

" Sei il mio universo, Mike " mi disse.

" E tu il mio satellite ".

" Davvero? ".

Io annuii.

Erano questi momenti a piacermi da morire, e ultimamente noi due eravamo tornati ad essere davvero uniti."





Così finisce "broken glasses", e meno male!

Ricapitolando, i peccati più gravi di questa fic sono principalmente due: la mancanza di rispetto nei confronti di due personaggi defunti da poco, e l'adulterio dichiarato con orgoglio dei protagonisti (anch'essi personaggi reali), che li fa apparire sotto una luce assai negativa.

Riguardo il primo peccato... Intendiamoci, è una fic piccola piccola scritta senza scopo di lucro e passata inosservata, una quisquilia in confronto ai cartoni animati sul Titanic o a quella volta che la WWE lucrò sulla morte di Eddie Guerrero facendo finta che il suo spirito guidasse Rey Mysterio per dargli la forza di vincere il titolo mondiale... però, lucro o meno, non è così che si ricordano le persone scomparse.

https://youtu.be/F_v1SLIt01Q

Con sdegno e nostalgia,

FearTear

***

-E con questo per oggi è tutto. La volta prossima, se ci sarà, mi presenterò in un'altra veste. Nel frattempo meditate, gente! -

FearTear emise un altro fischio, saltò a bordo della macchina di Turbo e i due pixellosi se ne andarono cantando "They see me rollin', they hatin...".



AGGIORNAMENTO DEL 10/03/2019: Broken glasses è stata cancellata!
VITTORIA!

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