✿Yellow Heartache - Tanjiro x Zenitsu✿
Essere felici non era difficile: anche se la vita è dura, bastano poche persone a farti tornare il sorriso sulle labbra.
Zenitsu non aveva mai avuto la possibilità di avere una famiglia che lo amasse, degli amici che lo rispettassero o una ragazza da amare. La sua ingenuità ed esagerata bontà lo avevano portato ad essere protagonista di varie delusioni, usato dagli altri come un semplice idiota privo di personalità.
E lui soffriva - eccome se soffriva!
Poteva avvertire il suo stesso battito cardiaco e rifugiarsi in una tristezza malcelata, in una solitudine immeritata.
Che cosa aveva fatto di male? Perché tutti si limitavano a schernirlo e a stargli alla larga?
Il suo cuore faceva male, le lacrime minacciavano di rigargli il volto, ma lui continuava a farsi coraggio, sebbene più di una volta sembrava cedere allo sconforto.
Era un piagnucolone, lo ammetteva, eppure non poteva fare a meno di chiedersi se sarebbe mai cambiato, prima o poi.
Kumajima Jigoro in passato lo aveva ammonito in più di un'occasione, e con sguardo paterno e severo, lo aveva incoraggiato a migliorarsi sia come persona che come Ammazzademoni, senza smettere di preservare quella gentilezza smisurata che tanto lo caratterizzava.
"Un giorno troverai qualcuno che riconoscerà il tuo valore."
Non aveva abbandonato del tutto le speranze, ma il vecchio sembrava essere troppo ottimista per i suoi stessi gusti. Come poteva anche solo insinuare che lui, Agatsuma Zenitsu, avrebbe ben presto raggiunto la felicità con qualcuno al suo fianco?
Avrebbe mai trovato una persona talmente speciale da ignorare i suoi difetti tanto da farlo sentire apprezzato?
La risposta era più negativa che altro, eppure l'immaginario rimprovero del vecchio lo fece desistere da quell'insistente pessimismo.
-Ah, troverò mai il vero amore? La mia anima gemella?- guardò la luna, l'unica assieme al maestro che non lo derideva. Era calma, splendente, sola.
A quanto pare, avevano qualcosa in comune.
La differenza più evidente era che perlomeno la luna brillava in tutto il suo splendore e nella maggior parte dei casi era circondata da una miriade di stelle, adesso sostituite da un ammasso di nuvole grigie che rovinavano l'atmosfera.
-Ci mancava soltanto la pioggia.-
Prima di riprendere il cammino, il suo sguardo rimase incatenato ad osservare la limpida acqua del fiume accanto e sbatté le palpebre, attonito. Una piccola goccia di rugiada cadde silenziosamente sulla superficie d'acqua, creando una specie di corona, spruzzando piccole goccioline dal suo bordo prima di scendere nuovamente sulla superficie.
-Chissà come sta quel ragazzo... il suono che emanava era così triste...-
Quasi gli venne un groppo alla gola al ricordarlo.
-Chi lo avrebbe mai detto che ci saremmo rivisti, eh Tanjiro?-
-Sei un'idiota! Un completo idiota!-
La pazienza era arrivata al limite, e quel cinghiale era riuscito ancora una volta a rompere quel delicato filo che la teneva salda.
-Quegli onigiri erano per Tanjiro, e cosa hai fatto? Li hai divorati dal primo all'ultimo!-
-E allora?- Inosuke, con indosso un comodo yukata e con affianco l'inseparabile testa di cinghiale, lo scrutava con totale indifferente: -È stato Gonpachiro a dirmi di mangiarne quanti volevo.-
-E anche se fosse? Hai idea di quanto sia sfinito Tanjiro ultimamente?- Zenitsu stringeva con forza un pugno, il viso leggermente rosso per la rabbia: -E pronuncia correttamente il suo nome, dannazione! Si chiama Tanjiro, non "Gonpachiro"!-
Inosuke era stupido e talvolta anche troppo invasivo, ma Zenitsu non riusciva comunque a capire come potesse arrivare ad essere così tanto egoista. Era vero che con Tanjiro si comportava con più gentilezza - per quanto quel cinghiale potesse essere generoso - tuttavia, era dell'opinione che Tanjiro gli concedeva troppe libertà, e che Tanjiro stesso non curava il suo benessere.
Si allenava più del dovuto, spariva e tornava senza avvisare, e persino Nezuko era preoccupata per il fratello; anche in quel momento, imbronciata e con le sopracciglia aggrottate, osservava con insistenza lo shoji da cui Tanjiro era sparito sette ore prima.
"Non solo sta facendo preoccupare il sottoscritto, è riuscito anche a fare rattristare la povera Nezuko! Come si permette?" digrignò i denti, più nervoso di prima.
-Se ti manca così tanto, perché non vai a cercarlo?- Inosuke aveva ripreso a mangiare e stavolta la sua concentrazione era caduta su una calda ed invitante tempura.
Zenitsu si ritrovò a pregare silenziosamente qualche divinità per vedere Inosuke strozzarsi con la tempura, che tra l'altro riconobbe come sua. Ma era troppo impensierito e non aveva la minima voglia di litigare con Inosuke.
-È quello che sto per fare.- rispose serio e con tono esasperato, indossando l'haori in tutta fretta: -Tu vedi di comportarti bene e di badare a Nezuko.-
-Ah?! Per chi mi hai preso? Per un rammollito?!-
-Stammi bene, Nezuko-chan.- Zenitsu lo ignorò completamente, concedendo un caloroso sorriso alla graziosa demone: -Quando sarò di ritorno con quell'idiota di tuo fratello, ne approfitterò per raccogliere un mazzo di fiori! A te piacciono molto, non è vero?-
Nezuko annuì più di una volta, e Zenitsu riuscì ad avvertire profonda gratitudine da parte sua. Il suo sorriso si allargò a dismisura.
"Nezuko cara è così carina! Da umana deve aver avuto moltissimi pretendenti, e la sua bellezza aumenta a vista d'occhio!"
Riconosceva che era bella, un fiore sbocciato in tutta la sua meraviglia, ma non riusciva più a vederla con gli stessi occhi di quando la intravide per la prima volta.
Voleva proteggerla, dimostrarle quanto tenesse a lei, ma il suo comportamento si era mutato ben presto a quello di un fratello apprensivo che non vuole nient'altro se non il bene della sua sorellina.
"È strano." ammise nella sua testa, uscendo dalla Casa di Glicine poco dopo aver avvisato i proprietari che con tanta premura li avevano ospitati: "Perché i miei sentimenti sono cambiati così all'improvviso?"
Alzò lo sguardo. Era davvero una bella giornata.
La luna sorgeva in alto nel cielo, e tra un paio d'ore sarebbe stata sostituita dal sole che avrebbe rallegrato la giornata.
Se non fosse stato per i demoni e per la sparizione di Tanjiro, si sarebbe messo volentieri ad ammirarla.
-Dannato Tanjiro, dannati demoni... possibile che non possa avere un attimo di tranquillità!?- oltrepassò un ruscello di fretta e furia, lanciando un'occhiata nervosa al paesaggio che lo circondava.
Diversamente da quella notte, le stelle accompagnavano la luna e conferivano un'atmosfera più serena e rassicurante all'oscura natura. Zenitsu stentava a credere che fosse una coincidenza quella di aver incontrato nuovamente Tanjiro sul suo cammino, quel malinconico ragazzo che tanto gli aveva fatto piangere il cuore: se da una parte provava rancore nei suoi confronti per avergli impedito il matrimonio con quella graziosa fanciulla di allora, dall'altra era grato di aver conosciuto un ragazzo così altruista e benevolo. Probabilmente il più buono presente sulla faccia della terra.
Tanjiro riusciva ad andare d'accordo con qualsiasi essere vivente respirasse, soprattutto con gente inetta come il biondo, che si stava abbandonando per la millesima volta a quelle riflessioni.
Perché si considerava si, un inetto, incapace di rendere fiere le persone che gli stanno attorno e di soddisfare le loro aspettative: non aveva talenti, tantomeno pregi banali, e ogni volta che lo faceva notare, Tanjiro s'innervosiva e non gli rivolgeva più parola per ore.
Ed in effetti, era quello che era accaduto la sera precedente. Tanjiro non gli aveva parlato per un giorno intero e ora che era svanito nel nulla, Zenitsu sprofondava ancor di più in un vortice di colpevolezza e rimpianto.
"È troppo buono..."
Un ruggito in lontananza gli fece accapponare la pelle. Il vento che poco prima gli solleticava leggermente la pelle era come sparito e Zenitsu poteva dire con facilità il rumore di passi che si facevano vicini. Passi minacciosi, subdoli, che non potevano di certo appartenere a Tanjiro.
Rimase fermo immobile per il terrore, il cuore che voleva uscire dal petto e correre via al suo posto. Con gli occhi sgranati, Zenitsu non riusciva a vedere altro se non una fitta oscurità, ed in quel momento rimpianse di non avere il coraggio di Tanjiro e Inosuke - o forse era più consono dire la loro imprudenza - per affrontare il nemico.
Il problema però era che quello non era un demone.
Inizialmente non capiva di che cosa si potesse trattare, ma gli bastò notare la sua altezza per avvertire una certa vertigine sopraffarlo.
Anzi, Zenitsu non sapeva se era peggio o meglio. Sapeva solo che doveva correre via e in fretta, perché più lo guardava, e più quell'orso alto si e no due metri lo esaminava come se fosse stato un succulento spuntino.
"CHE COSA CI FA UN MOSTRO DEL GENERE QUI?! DA QUANDO GLI ORSI SONO COSÌ GRANDI?!"
Addirittura, la vista della bava che gli colava il muso scuro e i denti affiliati e bianchi furono sufficienti a fare sì che il tempo smettesse di scorrere.
Zenitsu fece un passo indietro, la mascella serrata che gli impediva di gridare aiuto se non mentalmente. Le iridi dorate sgranate che non lasciavano per nessun motivo quello dell'abominevole orso davanti a lui, che a quanto pare stava diventando più minaccioso del previsto.
L'ultima cosa che riuscì a sentire prima che le tenebre lo inghiottissero, fu il suono dolceamaro di una goccia cadere lì da qualche parte.
"Sta per piovere."
E un tuono dirompente ruppe l'apparente tarda quiete notturna.
-Zenitsu?-
La morte era realmente così bella? Così bella da riuscire a togliergli il fiato e rendere il suo udito più sensibile del dovuto?
Era consapevole di aver perso i sensi - lo percepiva, non riusciva ancora a muoversi però - ma non sapeva cosa pensare.
Questa voce la conosco. Ma dove l'ho già sentita?
Aggrottò le sopracciglia, cercando di ricordare qualcosa. Gli si parò davanti, nella sua mente, un volto sfocato e degli orecchini hanafuda.
La voce continuava a chiamarlo con ancora più preoccupazione, e lui avrebbe tanto voluto svegliarsi, eppure in quel momento sembrava non importargli più di tanto. Voleva rilassarsi, imprimere quel bel volto nei suoi ricordi e sprofondare ulteriormente in un sonno colmo di bei sogni.
-Zenitsu!-
"Ah, che fastidio. Perché non mi lasciano dormire in pace?"
Senza rendersi conto mosse la bocca in una piccola smorfia e, contro ogni previsione, sentì due braccia scuoterlo. Adesso che l'udito gli era tornato del tutto, poteva avvertire l'ansia e la tristezza provenire dalla persona che provava a fargli riprendere i sensi. Aveva il suono di una madre amorevole, dei ciliegi in fioritura, delle risate innocenti dei bambini che vivevano sereni la loro giovinezza.
Era meravigliosa. Quella persona era davvero meravigliosa.
"Ho come la sensazione di conoscerlo. Ma chi-?!"
-Zenitsu!!-
Aprì gli occhi. Era stato un movimento meccanico, istintivo, ed il suono che proveniva dall'altro gli faceva male.
Tanjiro piangeva sollevato, gli occhi lievemente arrossati per il pianto. Che fosse stata quella la ragione del suo risveglio? Udire Tanjiro piangere faceva male, ma quella volta il dolore era insopportabile.
Zenitsu non amava vedere gli altri soffrire, non voleva soprattutto che qualcuno di così tanto bello e prezioso potesse preoccuparsi per uno come lui. Ciononostante, Tanjiro era lì, inginocchiato accanto al suo corpo sdraiato, a ringraziare silenziosamente gli dèi di aver vegliato sul compagno.
-Tanjiro...- il biondo lo fissò per qualche istante, i muscoli delle braccia e delle gambe ancora deboli. Quanto aveva dormito?
-Razza di idiota!!!- il suo urlo risuonò in tutta la natura circostante, per la seconda volta di fila. Sebbene la situazione attuale, Zenitsu fremeva di rabbia e sconforto.
-Dove diamine sei stato?! Hai idea di quanto eravamo preoccupati per te?!-
"Hai idea di quanti infarti ho rischiato di avere a causa tua?!"
-Sei imperdonabile. Davvero imperdonabile! E come se non bastasse, adesso appari accanto a me così, all'improvviso, rischiando di farmi prendere un altro infarto! Eh no, fammi finire!- vide Tanjiro chiudere appena la bocca: -Non appena mi sarò ripreso, te la farò pagare anche per il bene di Nezuko-chan!-
In tutta risposta, mentre cercava di riprendere fiato, si sentì profondamente oltraggiato nel sentire la risata divertita e serena di Tanjiro che si librava nell'aria. La rabbia era svanita di colpo.
-Sono felice che tu stia bene, Zenitsu. Mi hai fatto preoccupare.- sorrise malinconico: -Quando ti ho sentito urlare, sono corso qui e ti ho trovato accasciato a terra, incosciente.-
"Oh no. Non di nuovo." il suono proveniente da Tanjiro stava tornando ad essere triste e amareggiato: "Il mio povero cuore non può sopportare un peso simile."
Inosuke che metteva alla prova i suoi nervi. Tanjiro che spariva senza lasciare traccia. Vagare nel buio alla sua ricerca. Essere attaccato da un orso.
Quella giornata era decisamente una delle peggiori di tutta la sua vita.
Un orso.
Zenitsu sussultò.
-Dove cavolo è finito quel mostro ignobile?!- volse lo sguardo da destra a sinistra, e solo dopo una manciata di secondi si rese conto di quello che stava vedendo. La carcassa di un orso gigantesco giaceva a pochi metri da loro.
-COSA SIGNIFICA?!- si alzò in piedi di scatto, tanto che rischiò di dare una capocciata a Tanjiro - l'altro aveva una fronte così dura che se sarebbe successo, probabilmente Zenitsu sarebbe morto. Perlomeno lui stesso ne era convinto: -Sei stato tu, Tanjiro?! Mi hai salvato, non è così? Hai provato a rimediare al tuo errore, non è vero?-
-Zenitsu, in realtà...-
-Va bene, devo ammettere che forse ho esagerato con le parole. Non credere però di passarla liscia! Sei il mio salvatore e questo è un dato di fatto, ma rimani pur sempre un grandissimo idiota!-
-Non sono stato io.-
-Non essere umile. Cosa c'è, stai cercando di calmarmi utilizzando qualche sorta di stratagemma? Psicologia inversa o robe simili?-
-Zenitsu.- Tanjiro lo ignorò: -L'hai ucciso tu.-
"Eh?"
-Stavo per tornare indietro quando ti ho sentito urlare. Ho corso il più veloce che ho potuto. Qualche secondo prima di averti raggiunto ti ho visto sfoderare la spada e ucciderlo, poi sei crollato a terra e non ti sei più mosso.- il racconto di Tanjiro era assurdo - insomma, non poteva di certo essere stato lui a porre fine alla vita di quell'abominio!- ma non riusciva a rivelare presenza di menzogne. Inoltre, Tanjiro era un pessimo bugiardo, pertanto era vero che se gli avesse mentito, lo avrebbe capito seduta stante.
Zenitsu si autoconvinse di star impazzendo.
"Si, questa conversazione non può essere normale. Devo star ancora sognando." annuì più volte e Tanjiro al vederlo ricominciò a preoccuparsi: "Spero soltanto che l'orso nella realtà non mi abbia divorato per davvero."
-Stai bene?- Tanjiro ricevette un piccolo si come risposta.
Zenitsu si sentiva confuso, agitato. Perché negli ultimi mesi la sua vita aveva preso una piega così sbagliata? Perché non smetteva di cacciarsi nei guai? Perché quando tentava di rendersi utile finiva col peggiorare la situazione?
Perché era finito con l'innamorarsi di Tanjiro? Di quell'idiota, tra tutti?
Quella consapevolezza lo ammutoliva. Lo sapeva, lo aveva sempre saputo, ma ammetterlo era tutt'altra questione. A differenza di molti altri lui era sveglio, aveva capito che c'era qualcosa che non andava da quando aveva smesso di vedere Nezuko come una possibile futura mogliettina.
-Si si, sto bene! Non cercare di cambiare discorso!-
L'amore era davvero un sentimento strano ed insostenibile. Avrebbe messo da parte i suoi timori per esternare i suoi sentimenti, un giorno? Qualcuno lo avrebbe mai accettato per com'era, un patetico Ammazzademoni con il coraggio di un pollo che sta per finire al macello?
-È meglio se ce ne andiamo da qui. Questa giornata è da dimenticare!-
Percorsero una piccola stradina, il cielo si schiariva e il sole stava per sorgere. Inosuke li avrebbe uccisi e Zenitsu nel pensare a lui sbuffò seccato.
"Avrà mangiato tutte le nostre porzioni di cibo, quel pozzo senza fondo e cervello."
-Un giorno dovrò prendermi una giornata per me e liberarmi dallo stress.-
-Dopo tutto quello che hai fatto per me, per noi tutti te la meriteresti una giornata di riposo, Zenitsu.-
-Anche t-...- smise di camminare.
-Cosa succede?- l'Ammazzademoni dagli orecchini hanafuda interruppe il passo, le iridi scarlatte velate di profonda preoccupazione.
-Sono fiori?- non se n'era accorto. Dalla tasca dell'uniforme di Tanjiro si intravedevano dei petali giallastri e luminosi. Onestamente, colpiti dai primi raggi di sole, quei fiori parevano delle piccole sfere brillanti pronte ad espandere calore ovunque.
-Si, sono fiori. Ieri mi era capitato di vederli di sfuggita, e così ho deciso di tornare per raccoglierli.- ammise Tanjiro imbarazzato e Zenitsu tremò appena.
-Non mi dire che sei sparito nel nulla per andare alla ricerca di semplici fiori!- lo prese per le spalle, con gli occhi sgranati e urlando come un forsennato: -Sei un caso disperato! E ce ne vuole ad essere al livello di quell'idiota di un cinghiale!-
Per i minuti avvenire, per l'intero tragitto, Zenitsu non smise neanche per un istante di urlare contro Tanjiro e mostrare apertamente il suo profondo disappunto.
Tanjiro si scusava - non faceva altro che inchinare il capo e mormorare frasi che l'altro bellamente ignorava - ma non si pentì totalmente della scelta compiuta.
Chi avrebbe spiegato più tardi a Zenitsu che quei fiori erano destinati a lui?
🌸Angolo Autrice🌸
Dovrei smetterla di sparire, ma avevo deciso di prendermi un "po' di tempo" per me stessa dopo il pesante periodo di scuola.
Questa volta farò tutto il possibile per pubblicare una One-Shot ogni settimana, anche se non so se ci sarà un giorno preciso. Vedremo!
Comunque, spero che questa One-Shot sia stata di tuo gradimento, chiuso_lol
Mi sono divertita moltissimo nel scriverla! Soprattutto perché è coinvolto quel cucciolo di Zenitsu (๑♡⌓♡๑)
Parole usate = 2790
Curiosità = per scrivere questa One-Shot, mi sono ispirata abbastanza a due dei capitoli presenti nella prima light novel, dove appunto si faceva riferimento a dei fiori. In questo caso si tratta di una tipologia di fiori precisa: in giapponese, il suo nome "Yamabuki" significa "Giallo-Oro" ed è sinonimo di prosperità e salute. Mi sono immaginata Tanjiro raccogliere questi fiori con lo scopo preciso di ringraziare Zenitsu per quello che ha fatto per lui da quando lo ha conosciuto, a partire dall'aver protetto sua sorella, ecc...
Se Zenitsu ha compreso i suoi sentimenti da appena qualche mese, Tanjiro era consapevole di essersi innamorato di lui qualche giorno dopo il loro primo incontro - Tanjiro riesce ad essere molto perspicace quando vuole XD
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