✿Identical Defects - Shinobu x Reader✿
Mai avrei creduto di incontrare una persona simile.
Poteva esistere tanta bellezza? Beh, a questa domanda in passato non ero mai riuscito a dare una risposta sensata. E questa risposta a volte cambiava.
Il mio non è stato un amore a prima vista, possiamo dire che è stata semplice ammirazione. La guardavo e rimanevo incantata. La guardavo e il sorriso compariva a comando sul mio volto. La guardavo e mi sentivo felice.
Era stupenda, sembrava una dea. E per me lo è.
Perché in ogni occasione riesce ad essere impeccabile. Non si fa mai mettere i piedi in testa, osa ma non troppo, e le sue iridi violacee mi trasmettono una calma immane. Lo ammetto, all'inizio credo di essere stata persino gelosa di lei.
Era bravissima, eccelleva in qualsiasi cosa. A partire dal combattimento al cucinare piatti prelibati, dal prendersi cura dei feriti all'insegnare ciò che sapeva a noi allieve.
La invidiavo, volevo parlarci di più. In quei momenti ero davvero una contraddizione vivente. Ce l'avevo con me stessa.
Volevo andare in qualche missione con lei, scoprire piccoli dettagli della sua vita nascosti. L'ennesimo desiderio egoistico che giungeva a galla.
Non volevo essere semplicemente la sua adorata allieva. Bramavo nel diventare, un giorno, una persona importante all'interno della sua vita. Non che non lo fossi - Shinobu adorava me e Kanao - ma non riuscivo ad accontentarmi.
C'era qualcosa di sbagliato.
Sarei stata felice? I miei desideri egoistici avrebbero avuto la meglio? Non potevo saperlo.
E per questo mi disperavo, fingendo che andasse tutto bene.
-A quanto pare non sei la sola a fingere di essere serena, Shinobu.-
-(T/N), questa volta cerca di fare colazione in orario.-
La voce di Aoi era l'ultima cosa che avrebbe voluto sentire.
Era stata in preda ad un sogno stupendo, dove i personaggi di un libro che aveva finito di leggere la sera prima erano stati suoi amici. Si era divertita con loro nel sogno, moltissimo, perlomeno fino a quando un ragazzo della sua stessa età non era comparso all'improvviso e si era trasformato in un terribile demone umanoide a tre teste.
A quel ricordo, la (c/c) rabbrividì.
-Adesso mi alzo, non rompere!- esclamò senza troppe cerimonie, l'umore già a terra. Tirò via le coperte e prese con certa lentezza la sua divisa da Ammazzademoni. Divisa che sarebbe anche entrata nelle sue grazie, se solo non ci fosse stata quella gonnellina fin troppo corta a rovinare tutto.
Non era una grande ammiratrice delle gonne, e preferiva di gran lunga le tute, peccato però che già le altre avevano rifiutato di indossarne una e lei, come una completa stupida, aveva provato profonda compassione per quel vecchietto che aveva speso ore nel realizzare quelle divise. Pertanto alla fine aveva deciso di prenderla.
Se ne pentiva? Si. Le avrebbe dato fuoco? Prima o poi.
Ma per il momento, avrebbe dovuto stringere i denti e continuare ad indossarla con orgoglio. D'altronde ne esistevano di peggiori, e quella di Kanroji Mitsuri ne era un esempio lampante.
Come faceva a combattere con quella scollatura, per (T/N) era un vero mistero.
Dovevano essere le otto del mattino, perché i corridoi erano già abbastanza affollati. Si potevano udire voci familiari e voci nuove, alcune estasiate e altre un po' meno. Un ragazzo addirittura urlò e rise quasi nello stesso istante.
"Chiunque stia facendo questo baccano di prima mattina, avrà la mia vendetta."
-Invece di perdere tempo, dovrebbero darsi un contegno e iniziare ad allenarsi. Sono proprio dei...-
-Deficienti?-
Aoi la guardò torva.
-Dei fannulloni.-
-Ah. Vabbè, è lo stesso. Ci avevo quasi azzeccato.-
-Non dire sciocchezze! Dovresti imparare ad essere più educata, invece. E smettila di comportarti come un'idiota.-
(T/N) indossò il suo haori, lasciando i capelli sciolti e indossando il fermaglio che la distingueva: di colore (c/p) e a forma di farfalla. Le palpebre erano pesanti, il desiderio di tornare sotto le coperte e riaddormentarsi ignorando chiunque era grande, ma ancora non poteva permettersi di cedere.
Doveva rimanere concentrata e preparata, una giornata pesante e monotona che la attendeva. Se avesse chiuso anche un occhio, non se lo sarebbe perdonata. Aveva promesso a Shinobu che sarebbe stata più partecipativa durante gli allenamenti, e lei aveva colto il messaggio.
Si sarebbe impegnata, d'altronde non sarebbe potuto essere poi così difficile rimanere concentrata e liberarsi da ogni possibile distrazione.
Avrebbe voluto fare amicizia con i nuovi arrivati, perdersi in chiacchiere con chiunque, invece ciò che l'aspettava quella volta era l'ennesima scontata ramanzina.
Se lo sentiva.
(T/N) era stanca di sentirsi rimproverare da Aoi, ma ultimamente anche Shinobu le stava dando del filo da torcere. Era diventata più esigente nei suoi confronti e la giovane Ammazzademoni non ne poteva più di tutte quelle pretese.
Senza contare che era da una settimana che non rivolgeva la parola al Pilastro degli Insetti, e il solo possibile rischio di incrociarla per caso la terrorizzava.
Farla arrabbiare era un'impresa e lei ci era riuscita.
Forse lei e Tomioka non erano poi così tanto diversi. Avevano raggiunto il record di "le più fastidiose seccature in cui Shinobu si sia mai imbattuta."
Non che lo avesse davvero detto qualcuno, ma che qualsiasi essere vivente presente nella Tenuta la pensasse in quel modo era scontato per (T/N).
-Non hai ancora rifatto il letto. Devi assolutamente...-!-
-Puoi stare zitta per una buona volta? Adesso lo metto apposto.- la interruppe bruscamente, incurante dell'effetto che il suo tono avrebbe avuto sulla compare.
Si sentiva inadeguata, sbagliata. Veniva sempre rimproverata e mai un lieto complimento le veniva rivolto. Come poteva non arrabbiarsi? Come poteva tacere e pretendere di migliorare se nessuno riconosceva il suo attuale valore?
-Come preferisci.- sentì il rumore di passi che si allontanano frettolosamente. Aoi aveva lasciato la stanza ma si sentiva comunque osservata.
Quando alzò lo sguardo, intravide Kanao squadrarla in silenzio. Sembrava accusarla con gli occhi, rimproverarla di aver esagerato, ma non le importava.
Shinobu, Aoi, Kanao. Perché non si facevano gli affari loro? Perché dovevano tormentarla fino a tal punto?
Cosa aveva fatto di male per meritarsi quel profondo complesso d'inferiorità?
Non era colpa di Aoi, di nessuno. Era colpa sua se non riusciva a darsi un contegno, a maturare come avrebbe dovuto. Voleva raggiungerla, chiederle scusa, ma semplicemente le gambe non le stavano dando la forza necessaria per andare da lei.
Kanao continuava a fissarla e (T/N) temette di impazzire.
-Cos'era tutto quel trambusto?-
A quanto pare il destino era parecchio beffardo.
Shinobu Kocho entrò nella stanza con surreale eleganza, l'espressione di chi fingesse di non sapere nulla quando in realtà aveva già compreso cos'era accaduto.
Le sue iridi violacee si possono in immediato sulla figura di (T/N), le labbra ancora strette in un sorriso di circostanza.
"Vuole che sia io a parlare. A prendere l'iniziativa."
Voleva sprofondare in una grande voragine e non tornare più in superficie.
-Non volevo ferirla.- sussurrò qualche istante più tardi, gli occhi fissi altrove: -Ero nervosa e stupidamente me la sono presa con lei. Questo è quanto.-
-(T/N)-chan, il tuo comportamento non va bene. Negli ultimi tempi i tuoi scatti d'ira sono aumentati.-
Sussultò. Il sorriso di Shinobu era scomparso.
-Per qualsiasi cosa sai benissimo che puoi confidarti con noi. Perché non ti liberi di questo fardello?-
-...si, vedrò di eliminare questo mio difetto al più presto.-
-I difetti non possono essere eliminati. Te ne ho già parlato in più di un occasione.-
E aveva ragione. In fin dei conti, stava soltanto cercando di arrampicarsi sopra a degli specchi invisibili.
Avrebbe potuto migliorarsi ma non ne aveva semplicemente la voglia. Avrebbe potuto fare un respiro prima di permettere al suo istinto di prendere il sopravvento, ma neanche ci provava.
Non aveva costanza. Ed era quello uno dei motivi per cui era inutile, non era in grado di essere una Ammazzademoni competente.
C'era Kanao che aveva quasi raggiunto la perfezione, il posto di Pilastro sarebbe potuto essere suo, c'era Aoi che esercitava una certa importanza nel prendersi cura degli Ammazzademoni tornati malconci dalla battaglia.
E c'era lei, Shinobu, bella e letale, impeccabile in qualsiasi cosa. Non era naturale che un talento simile potesse avere vita propria eppure eccola lì, dinanzi a lei, il tipico sguardo da sorellona apprensiva che rimprovera la più piccola per la sua troppa inclinazione a causare danni.
(T/N) cercò di tenere lo sguardo fisso a terra, i sensi di colpa che riaffioravano irrimediabilmente. Con la coda dell'occhio però riuscì ad intravedere Shinobu inginocchiarsi a pochi centimetri da dove era seduta.
"Di male in peggio."
-(T/N), puoi parlarmene.- aggiunse il Pilastro con un tono più confidenziale. Successivamente, la (c/c) la vide fare un cenno con la mano a Kanao e quest'ultima, restando in completo silenzio, lasciò la stanza.
-Adesso che siamo solo noi due dovrebbe andare meglio.- Shinobu le prese delicatamente le mani: -Come quando eri più piccola, ricordi?-
Eccome se ricordava.
Anche da bambina non aveva avuto un carattere socievole; preferiva di gran lunga stare in disparte dalle altre ragazze della Tenuta, ammirare piccole farfalle svolazzanti e leggere qualche libro. Le giornate erano così uguali che aveva rischiato una decina di volte di saltare pranzo e cena ed ecco che, a quel punto, ci fu l'intervento perfetto di Shinobu.
Sebbene poco più grande di lei, l'altra le era stata di grande aiuto. L'aveva spronata - obbligata - a mangiare, accusandola persino di starsi comportando quasi come Kanao. Il problema era che se Kanao aveva evidenti problemi di socializzazione e di compiere azioni di propria volontà, (T/N) invece esigeva il bisogno di annullare spesso contatti umani e di immergersi nella natura, la mente talvolta assente.
Shinobu le era stata affianco nel bene e nel male, quando ne voleva la presenza e quando cercava di starle alla larga, e non si arrendeva. Aveva un carattere forte, peggiore del suo. E questo per lei doveva essere un forte vantaggio.
-Già... peccato che io non sono più una bambina.-
-È questo il problema. Non lo sei, ma ti comporti come tale.-
-Non serve farmi la predica, non quando ho ammesso di essere nel torto!- sbottò (T/N) di punto in bianco, la mano stretta in un pugno: -E poi, perché sei qui? Mi pare che in queste settimane fossi molto impegnata a combattere altrove.-
-Oh, in effetti è così. Essere un Pilastro è impegnativo, mi porta via un sacco di tempo prezioso.- ammise Shinobu, la voce pericolosamente pacata: -Vorrei dedicarmi alle mie passioni con maggior frequenza, stare con le mie adorate allieve e cucinare con loro. A differenza mia, tu hai queste opportunità eppure non ne sai cogliere l'importanza.-
(T/N) non disse qualcosa, tantomeno per sbaglio. Sapeva che Shinobu era nel giusto e un magone insopportabile le aveva stretto lo stomaco.
Cosa avrebbe dovuto fare?
-Rimedia e vai a chiedere scusa.- le disse Shinobu, quasi a leggerle il pensiero: -Non avrai problemi, credimi. Aoi saprà ascoltarti e ti perdonerà.-
-...va bene, mi preparo e vado.-
-Litigare è normale.- le accarezzò una guancia e (T/N) sentì inspiegabilmente le sue guance ardere: -Cercate però di non esagerare la prossima volta. Litigare per cose futili non è carino.-
"È abbastanza ipocrita da parte sua, considerando che fino a quattro anni fa era conosciuta per essere incline agli attacchi di rabbia."
Si tenne quella replica per sé. Se Shinobu l'avesse sentita, la sua morte sarebbe stata di gran lunga anticipata.
-Ti chiedo scusa.-
-Mh?-
-Ti ho disturbata e mi sono comportata da egoista, è evidente. Per questo mi scuso.-
-Ma no, smettila di scusarti.- Shinobu continuava a sorridere e (T/N) non riuscì a distaccare gli occhi da quelle labbra piegate verso l'alto che le procuravano ammirazione e inquietudine assieme.
-Essere un Ammazzademoni richiede molte energie, è normale essere nervosi.- Shinobu le diede un bacio sulla fronte, come faceva anni addietro per tranquillizzarla, e (T/N) stavolta si limitò a sbattere le palpebre.
-Sarà meglio andare. Dobbiamo preparare la colazione.-
-Si.-
Anche quando Shinobu la anticipò e si diresse per prima in cucina, (T/N) provò quella sensazione alquanto bizzarra. Fare pace con Aoi le aveva cambiato l'umore in positivo ed era tornata a sorridere, ma si era sentita come bloccata.
Nel susseguirsi della giornata aveva parlato molto con Zenitsu, il fifone biondino alla ricerca di una buona moglie che l'aveva presa in grande simpatia. Si conoscevano da a malapena due mesi, ma la ragazza poteva tranquillamente definirlo colui che più si avvicinava al termine di "migliore amico."
-Probabilmente non hai mangiato tanto in questi giorni, (T/N)-chan! Oppure hai dormito troppo poco.-
-Con l'ultima supposizione sono abbastanza d'accordo, ma... è difficile da spiegare. Quello che provo è parecchio strano.-
-Eppure non sembri malata. Potrebbe essere il cambiamento di temperatura! Fa caldo e forse rischi solo un calo di pressione.-
-Solo? Un calo di pressione sarebbe fastidioso.- (T/N) rise divertita, osservando nel frattempo l'amico intento a preparare una ghirlanda di fiori: -E poi, non dovresti allenarti con gli altri?-
-Ma eri così afflitta, non potevo lasciare una povera fanciulla in balia dei propri inspiegabili sentimenti!- Zenitsu rispose con un'innocenza tale da farle perdere la voglia di prenderlo un po' in giro: -E guarda questi fiori! Non potevo non approfittarne. Nezuko-chan li adora!-
"Nezuko è la demone che quel Tomioka ha risparmiato. Per fortuna non le è accaduto niente di spiacevole." osservò Zenitsu in silenzio: "È così allegro..."
Le venne un colpo di genio.
Non seppe esattamente il motivo per cui avesse pensato a lui tra tutti, ma quasi certamente doveva essere l'unico in grado di trovare una risposta alle sue preoccupazioni.
Non poteva convivere con quel magone al petto.
-Sai, Zenitsu? Credo che andrò a fare quattro chiacchiere con il Pilastro dell'Acqua.-
Tomioka Giyu non era mai stato un tipo socievole.
(T/N) aveva più volte avuto l'occasione di incontrarlo dal vivo, ma instaura una conversazione decente con lui era pressoché impossibile.
Non era cattiveria, la sua, semplicemente la presenza del Pilastro le creava un certo disagio. Era serio e terribilmente inumano nei suoi comportamenti - come poteva un essere umano non sorridere mai? - tanto che molte altre persone eccentriche che aveva incontrato durante la sua vita parevano normali paragonate a lui.
Shinobu interagiva spesso con lui, forse ad incitarlo ad essere più socievole, ed era quello il motivo per cui era lì, accanto a quel ruscello cristallino. Il ragazzo dai capelli corvini osservava l'acqua con indifferente calma, ma la (c/c) sapeva che doveva aver percepito la sua presenza da almeno due minuti.
Prese un gran respiro e fece qualche passo in avanti.
-Emh... scusa il disturbo, potrei parlarti un momento?-
Non era molto brava a dare del lei alle persone, quelle formalità non le piacevano affatto, pertanto sperò che il suo atteggiamento non lo disturbasse. Non tanto, perlomeno.
Il silenzio fu più che sufficiente per farla avanzare ulteriormente.
-Sono una delle allieve di Kocho Shinobu, il Pilastro degli Insetti, ma credo che questo tu lo sappia già. Sei il solo che potrebbe aiutarmi. Quindi ti prego...- (T/N) fece un inchino piuttosto improvvisato, così velocemente che temette di cadere per terra come una scema: -...hai idea di quanti fidanzati abbia avuto?-
-Come prego?-
Giyu era un vero pezzo di ghiaccio, e la sua voce non era così diversa da un cubetto di ghiaccio sciolto. Era quasi impercettibile, fredda.
Le metteva quasi i brividi, ma non per la paura. Le faceva molta, troppa, pena.
Non doveva aver avuto un'infanzia molto felice se era diventato una sorta di depresso Ammazzademoni ambulante.
-La domanda è stata molto improvvisa, lo ammetto, ma questa risposta è di vitale importanza. È una questione di vita o di morte!-
In verità, non sapeva neanche lei perché si era cacciata nell'ennesimo pasticcio. Voleva ottenere una risposta - anche più di una - e solo in quel caso si sarebbe messa l'anima in pace.
-È un'esagerazione troppo grande.-
'Eh?"
-Con Kocho parlo spesso.- si fermò di colpo, come se volesse scegliere con cura le parole da utilizzare: -Non mi ha mai parlato di esperienze passate. L'argomento non è stato mai di suo interesse.-
(T/N) non seppe se sentirsi rasserenata o raggelata da tale rivelazione.
Come poteva una dea reincarnata come Shinobu non aver avuto un ragazzo al suo fianco? Aveva una bellezza ineguagliabile e un carisma spontaneo, particolare, ed era alquanto impossibile che qualcuno del genere opposto non si fosse preso la premura di farle la corte.
"Tra corteggiatore e fidanzato c'è molta differenza, ma il discorso rimane più o meno quello." tornò a fissare Giyu: "Che Shinobu non si fidi di lui? Non credo mi stia mentendo, non avrebbe motivo per farlo. Ma magari Kanao..."
-(T/N), Tomioka-san. Strano posto per incontrarvi, non trovate?-
La (c/c) chiamata in causa perse del colorito dalle guance, le labbra socchiuse in un'espressione incerta, tra il sorpreso e il terrorizzato.
Non doveva sentirsi tanto agitata, non ce n'era bisogno, eppure Shinobu li ammirava con estremo interesse e senza il solito falso sorrisino ad incorniciarle il volto.
Era arrabbiata? Era seria? Quelle furono due delle tante impressioni che (T/N) tenne in grande considerazione, ma non la convinsero. Perché avrebbe dovuto avere motivo per cui essere irritata e priva di filtri, in fondo?
Erano rare le occasioni in cui si mostrava così seria - poche ore prima, durante il suo breve rimprovero, era parsa quasi serena - e altrettanto rare quelle dove si separava dal suo studio a pomeriggio inoltrato.
Tra le quattro e le cinque del pomeriggio Shinobu si isolava dal mondo e tentava di portare a termine esperimenti a lei sconosciuti, ma quel giorno evidentemente il suo programma giornaliero era stato notificato. E anche abbastanza male.
Chi è che avrebbe rinunciato ad ore di sodo lavoro per pensare ad una come lei? Una ragazza dalle forti tendenze impulsive?
-Shinobu, noi...-
-Allontanati da lei, per favore.- era un ordine? Una minaccia celata?
(T/N) non poteva dirlo con certezza. Tomioka si girò verso di lei nella maniera più impassibile dell'intero universo e fece qualche passo indietro.
-Ho parlato con lei per un paio di minuti. Aveva fatto una domanda e ho risposto.- fu tutto ciò che ebbe da dire Giyu, che si sporse in avanti per squadrare Shinobu di punto in bianco.
(T/N) non riusciva a credere a ciò che stava vedendo.
Nessuno di loro doveva essere reale. Che si fosse addormentata senza accorgersene?
No, non stava sognando.
Era davvero insieme a loro, le labbra strette e un non tanto strano senso di angoscia a opprimerle il petto. Shinobu arrabbiata faceva paura, ma il problema era proprio quello; perché era arrabbiata?
Aveva fatto qualcosa di sbagliato?
A (T/N) non credeva possibile che qualcuno potesse rimanere impassibile dinanzi all'ira di Shinobu, eppure Giyu lo stava facendo. Sfidava l'inevitabile con una leggerezza da far paura.
"Forse ha subito già in passato le angherie dettate dall'ira di Shinobu."
Il pensiero la fece comunque rabbrividire.
-Si, sta dicendo il vero. Sono stata io personalmente a cercarlo per porgli una domanda. È stato il primo che mi è venuto in mente...-
-E non è bizzarro? Perché chiedere consiglio ad una persona così tanto introversa?- Shinobu, quando le fu accanto, le mise una mano sulla spalla, il sorriso tornato sul suo volto come se nulla fosse successo, ma sia lei che (T/N) - e lo stesso povero Tomioka - sapevano che era tutta una farsa.
-Su, andiamocene. Abbiamo molti impegni da gestire. Non ricordi?-
(T/N) non poté fare altro se non seguirla.
Si guardò indietro, la sagoma immobile dell'altro Pilastro che si allontanava man mano che Shinobu la trascinava via, poi tornò a guardare davanti a sé per evitare di inciampare come una povera stupida.
Non aveva il coraggio di intravedere quale fosse adesso l'espressione impressa nel delicato e perfetto volto della sua maestra, poteva solo percepire la tensione di qualche minuto prima attutirsi un poco.
-Ti piace?-
(T/N) si guardò intorno. Era una giornata molto tranquilla.
-Lui ti piace?-
-Cosa?-
Shinobu non era più arrabbiata, ma non si sforzava tantomeno di mostrarle uno dei suoi sorrisi più comuni. La fissava intensamente, come se con lo sguardo volesse perlustrare ogni centimetro del suo animo, ciò che pensava e provava, e questo fece sentire la (c/c) alquanto stranita.
-Tomioka-san? Ma no, non mi piace. Ero andata veramente da lui per chiedergli un consiglio. Parla poco, ma ho sentito dire una volta da Tanjiro che i suoi consigli sono molto preziosi.-
-Tanjiro-kun, mh?-
(T/N) temette per la vita del suo recente amico. Shinobu aveva pronunciato il suo nome con troppa pacatezza e non doveva essere di certo un bel segno.
-Capisco. Dopotutto voleva solo esserti d'aiuto.- arrivarono davanti all'ingresso della Tenuta, le risate di Aoi e delle altre in sottofondo: -Tuttavia, mi farebbe piacere che la prossima volta venissi da me per parlarmene. O mi potrei offendere.- Shinobu rise per qualche istante e, senza aspettare una risposta, scomparve all'interno dell'edificio.
-Ma... era arrabbiata?-
(T/N) non si sentì stupida a chiederselo, perché quella faccenda aveva preso una piega piuttosto insolita. Voleva chiedere un'opinione ed era riuscita ad ottenere in cambio l'ira di Shinobu.
Non doveva essere molto fortunata.
-E poi sono io quella che ha problemi con la gestione della rabbia. È vero che non è cambiata affatto, finge tutto il tempo ma la sé stessa di un tempo è ancora rimasta lì, da qualche parte.-
(T/N) quasi sorrise.
Shinobu era stata totalmente sincera come mai lo era stata dalla morte di Kanae. Aveva messo da parte i finti convenevoli ed era stata egoista sotto un certo punto di vista, incurante di ciò che lei e Tomioka avrebbero pensato.
"Anche la perfezione ha dei difetti, a quanto pare."
Se rivederla in tutto il suo splendore e veridicità avrebbe dovuto significare dare spazio al suo lato masochista ed essere nuovamente - o in parte - vittima della sua inspiegabile ira... beh, ne sarebbe valsa la pena.
-Devo assolutamente raccontare tutto a Zenitsu.-
🌸Angolo Autrice🌸
E rieccomi qui con questa One-Shot dedicata alla nostra Shinobu! Lei è un personaggio che nell'ultimo periodo ho amato particolarmente - forse addirittura è la mia preferita tra i vari pg femminili dell'opera ed è strano, dato che all'inizio non mi faceva impazzire e non capivo perché in molti la adorassero.
Ecco, adesso mi è tutto chiaro.
Ma a parte questo, spero che la One-Shot sia stata di tuo gradimento, Spada_Bianca!
(cercherò di essere più veloce nel realizzare le vostre richieste. Proverò ad essere più attiva!)
Parole usate = 3636
Curiosità = è inutile specificare che la reazione di Shinobu è stata causata da una piega piuttosto fastidiosa *coff coff* gelosia *coff coff*
Volevo far finire la One-Shot in maniera differente ma nah, credo che questa sorta di finale aperto sia azzeccato.
- LadyFraise💜
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