✿First meeting - Rengoku Kyoujuro x Reader✿

Il nostro può essere considerato un incontro dettato dal destino?

Crediamo spesso che la nostra vita sia in balia del destino e di esserne vittime designate. Tutto è predestinato, troppo eloquenti le tracce che il destino ci ha indicato; ne vediamo segni dovunque. Ma siamo noi che li vogliamo vedere o le cose stanno realmente così?

Perché se così non fosse, allora non riuscirei a spiegarmi le incredibili coincidenze che hanno comportato al giorno del nostro primissimo incontro.

Certo, essere capaci di cogliere i colpi favorevoli che la fortuna ci mette dinanzi, è anche quella una capacità, perché non si può negare certamente - e qualcuno qui avrebbe da ridire - che un pizzico di fortuna è pur sempre presente nella vita, e in effetti non guasta mai.

Sei un ragazzo molto strano, ma davvero strano. Credo di non aver mai incontrato una persona così interessante e gentile come te.

Sei unico nel tuo genere, insomma.


-Ed io mi sento davvero fortunata ad aver potuto avere l'onore di conoscerti, Kyoujro.-
























(T/N) guardava fuori dalla vetrina della caffetteria, il sole del primo mattino splendeva sulle piante e sui fiori piantati nel davanzale, le sue dita trovarono la tazza di caffè calda sul suo tavolo, portò la tazza alle labbra e sorseggiò il caffè, bruciandole un po’ la punta della lingua e appannandole gli occhiali rotondi da lettura.
Non era male rimanere seduti e comodi in un bar, godersi l’aria condizionata mentre si era avvolti in una comoda giacca; molto meglio di ascoltare il rumore incessante di sottofondo di tasti premuti e imprecazioni lanciate ogni volta che aveva il tempo libero per giocare con i videogiochi.

L’atmosfera della caffetteria era migliore di quella del suo appartamento. Il chiacchiericcio della gente, i rintocchi occasionali del campanello, la musica di sottofondo del negozio, l’odore delle bevande calde e il rumore delle stoviglie.

Ma a volte, le persone parlano in modo irritante e ad alta voce anche quando nessuno fiata.

-No, va bene!-

-Non sono arrabbiato.-

-Va bene!-

(T/N) guardò alla sua sinistra, le sopracciglia aggrottate mentre cercava la fonte della voce, che sembrava ovviamente sconvolta.

Pochi tavoli più in là, vide il proprietario della voce, con i capelli biondi legati in una mezza coda di cavallo, le punte dei capelli sopra la testa erano tinte di rosso, insieme alle punte delle ciocche ai lati del viso. Abbassò il telefono dall’orecchio al tavolo e si mise le mani in faccia, trattenendo a stento un sospiro. (T/N) lo guardò attentamente; il tizio sembrava così stressato che si sentiva male solo a guardarlo.

Le dita della (c/c) tracciavano la forma della sua tazza, pensando nel frattempo se avrebbe dovuto parlare con il ragazzo o semplicemente dargli un po’ di tempo per calmarsi. Se l’ipotesi di (T/N) era corretta, pareva che qualcuno gli avesse dato buca. Non riusciva a vedere la sua faccia da quel punto, ma provarci non avrebbe fatto male, anche… si, era spiacevole stare da soli, quindi perché non avrebbe dovuto aiutare il ragazzo a sentirsi meglio?

Qualche parola di conforto dovrebbe bastare.” rifletté per qualche istante, alzandosi dalla sedia.

(T/N) si avvicinò a lui con le mani in tasca, e si chinò leggermente, volendo mantenere la voce bassa ma comunque udibile dalla persona con cui stava per parlare.

-Hey.-

Il biondo buttò letteralmente la testa all’indietro e si mise composto sulla sedia, le spalle tese per un attimo prima di abbassarsi espirando: -Ciao, come posso aiutarti?-

Il ragazzo sorrise e (T/N) inspirò profondamente perché dava l’impressione che la sua fosse una recita un po’ troppo forzata: -No, come posso aiutarti?- rispose lei, sedendosi nell’altra sedia e osservando l’espressione confusa del ragazzo, le folte sopracciglia inarcate sopra i suoi grandi occhi dorati, le sue labbra curvate in un sorriso che sembrava più naturale che forzato, sebbene (T/N) fosse in grado ancora di sentire l’aroma pressante di una persona che è piuttosto di cattivo umore.

-Non vorrei disturbarti, ma avevo visto quanto eri vicino al crollo.- commentò, inclinando la testa e inarcando un sopracciglio, aspettando che il biondo elaborasse l’informazione.

-Stavo parlando troppo forte? Scusa.- rispose il biondo, passandosi una mano dietro la testa.

-Non ti preoccupare.- (T/N) appoggiò i gomiti sul tavolo: -Allora, qual è la situazione?- chiese, e il biondo guardò la sua tazza di caffè, le sue mani tornarono al tavolo, agitando le dita.

-Avevo in programma di incontrare un mio amico oggi, ma si è sentito poco bene.- sollevò un dito per grattarsi un lato della guancia, poi appoggiò la mano sulla superficie liscia del tavolo.

-Mi dispiace… per il tuo amico, voglio dire.- il ragazzo guardò il suo viso, sorpreso. (T/N) gli offrì un sorriso e continuò: -Sembri molto simpatico, il tuo amico si sarebbe sicuramente divertito.-

-Oh, uh, grazie.- replicò con una scusa piuttosto imbarazzata il ragazzo che avvicinò la sua tazza di caffè verso di sé prima di portarla alle labbra per sorseggiare la bevanda. Gli occhi di (T/N) erano rimasti fissi sul suo viso, cercando di individuare dettagli come le sue ciglia, le sue guance arrossate e il maglione dai colori caldi che indossa.

-Sono (T/N), come ti chiami?- chiese (T/N) dolcemente, e il biondo ricambiò l’espressione con un sorriso luminoso.

-Rengoku Kyoujuro, piacere di conoscerti, (T/N).- tese una mano per una stretta di mano, e (T/N) sembrò fare lo stesso, ma invece di una stretta di mano, chiuse la sua mano su quella di Kyoujurou per abbassarla sulla superficie del tavolo.

-Rilassati, non è un incontro di lavoro.- Kyoujuro si blocca per un momento e annuisce, (T/N) si allontanò un poco e sollevò i suoi occhiali rotondi.

-Beh, se non ti dispiace, Kyoujuro…- (T/N) fece una pausa per un secondo, studiando l’espressione di Kyoujuro, nel caso volesse essere lasciato solo, prese un respiro profondo e continuò: -Mi faresti il piacere di passare la giornata con te?- chiese, mantenendosi il più composta possibile, il rischio di un rifiuto era abbastanza grande ma ci aveva comunque provato.

-Davvero? Va tutto bene? Non ti sto dando nessun problema?- Kyoujuro sembrava felice, il che fece sentire (T/N) sollevata.

-Certo che no, sono io che ti sto invitando.- si spostò sulla sedia, il petto che ribolliva di vertigini e sollievo.

-Grazie!- esclamò Kyoujuro, poi il suo sguardo cadde di nuovo sulla tazza di caffè che aveva in mano: -Non volevo davvero rimanere da solo oggi.-

Qualcosa nel petto di (T/N) fa male, Kyoujuro potrebbe apparire un po’ allegro e rumoroso in modo intimidatorio, ma mentre tentava di attenuare le sue emozioni metteva in evidenza la sua vera natura; la sua era un’aura piuttosto gentile, ma anche solitaria.

Ma (T/N) era contenta di poter essere lì per qualcuno. Stare da soli era abbastanza deprimente, e quella sensazione le era fin troppo familiare.

-Allora, siamo entrambi fortunati.- disse lei, incontrando gli occhi di Kyoujuro, che sembravano molto più vivaci rispetto a pochi istanti prima: -Godiamoci la giornata. Ci stai, Kyoujrou?-

Il campanello suonò mentre la porta si chiudeva, una fresca brezza mattutina li accolse mentre uscivano insieme dal locale.

-Dove?- chiese (T/N), una mano sul suo fianco mentre l’altra era nella sua tasca. Kyoujuro era un bel ragazzo, era inutile negarlo, e molte ragazze al suo posto l’avrebbero invidiata, col crescente desiderio di poter essere lei. Ma quello era il suo carattere, non poteva farci niente: dar vita a nuove amicizie era facile come bere un bicchiere d’acqua, soprattutto se aveva la possibilità di incontrare persone interessanti. Una parte di lei avrebbe voluto stringergli la mano, ma si trattenne dal farlo.

-Potremmo fare una passeggiata! Il mio piano originale era di andare in libreria e al centro commerciale, ma vorrei che fossi tu a decidere.- affermò con un grande sorriso, così solare e sincero che (T/N) temette di rimanere accecata.

Kyoujuro era la reincarnazione stessa del sole, non vi erano altre spiegazioni.

-Va bene, andiamo.- (T/N) sorrise e fece scivolare una mano intorno alla spalla di Kyoujurou con fare amichevole, come se fossero in realtà amici di lunga data. Cominciarono a percorrere la strada, i negozi erano già aperti mentre si accendevano le luci che mettevano in risalto i negozi di abiti e le vetrine dei gioielli. Le foglie cadevano dagli alberi sul marciapiede su cui stavano passeggiando, l’ennesima macchina passò accanto al marciapiede, mandando un soffio d’aria che faceva le foglie frusciano ai piedi dei passanti.

Condivisero una breve conversazione sulla loro vita quotidiana, Kyoujuro era all’università, mentre (T/N) era all’ultimo anno delle superiori e durante il suo tempo libero amava giocare ai videogiochi e leggere manga.

-Fai benissimo a rilassarti durante il tempo libero!- esclamò Kyoujuro, girando la testa per guardare il viso di (T/N): -Non ho molto tempo per i videogiochi, ma sarebbe un piacere vederti giocare!- (T/N) cercò di nascondere il suo imbarazzo, così come il leggere rossore sulle guance.

-Il piacere sarebbe anche mio.-

Arrivarono davanti ad un immenso edificio colorato, dalla quale provenivano luci e risate di molti adolescenti che si divertivano. La sala giochi era un mondo a cui non vi era mai addentrata - aveva sempre preferito giocare tra le rilassanti e solitarie mura di camera sua - ma quella nuova prospettiva la incuriosiva parecchio.

-Vieni spesso qui?- quasi mormorò, le sue mani che ondeggiano naturalmente al suo fianco. Kyoujuro ci pensò un attimo prima di rispondere: -Non spesso. È grazie alla mia carissima amica Mitsuri se ho conosciuto questo posto! È molto bello, sai? Ho conosciuto molte persone simpatiche e gentili grazie a questa sala giochi! E tu invece? Ci eri già stata in passato?-

-No. Purtroppo molti dei miei amici non sono interessati ai videogiochi. Preferisco di gran lunga stare a casa, giocare con le mie console senza pensieri e non pensare al terribile anno scolastico che dovrò affrontare.- confessò, rammentando mestamente l’immenso studio che avrebbe dovuto affrontare a distanza di pochi mesi. D’altronde, gli esami erano ormai alle porte. Non mancava poi così tanto.

-Allora cerca di goderti questa giornata e divertirti il più possibile! Te lo meriti!-

-Grazie.- gli angoli delle sue labbra si incurvarono verso l’alto, guadagnandosi un altro sorriso dal biondo.

Prendono la scala mobile al secondo piano, dirigendosi verso la sala principale senza scambiare parola.

Quella nuova amicizia si prospettava molto interessante. E per questo (T/N) si sentiva tanto onorata: si conoscevano da pochissimo, e Kyoujuro era stato in grado di riattivare il suo interesse per il mondo circostante.






















I suoi occhi si illuminarono non appena vide la miriade di aggeggi presenti in quel luogo, così come la massa di adolescenti che si divertivano come matti. Le pareva di essere in un altro mondo, uno sconosciuto e che mai aveva potuto conoscere, ma era meraviglioso, le piaceva, e il suo desiderio era quello di rimanerci il più tempo possibile.

(T/N) osservò in particolare un gioco che aveva tanto amato e odiato da piccolina: afferrare i peluche non era mai stata un’impresa facile ma chissà, magari quello era il suo giorno fortunato.

Se fosse stata all’interno di uno dei videogiochi che tanto amava, avrebbe già vinto.

-Allora, quale tra questi peluche è di tuo gradimento?-

-Mh… non credi che dovremmo prendere quel Teletubby inquietante?- Kyoujuro indicò un Teletubby giallo, il personaggio di un cartone per bambini piccoli che andava in onda quando erano ancora piccoli.

-Provare pietà per un oggetto inanimato per la sua bruttezza? Insolito, ma non strano. Ci sto.- i primi tentativi non andarono a buon segno. Quell'aggeggio era difficile da gestire, e ogni volta che pensava di aver in pugno il peluche, ecco che esso sfuggiva dalla presa meccanica.

-Ancora una volta.- (T/N) gettò l’ultima delle sue monete, ripetendo ciò che aveva fatto nel round precedente, questa volta passò un po’ più di tempo a posizionare l’artiglio: -Quel maledetto non mi sfuggirà.-

(T/N) toccò il pulsante, questa volta riuscendo ad avere il risultato sperato. Non appena quella sorta di artiglio meccanico prese il peluche a forma di Teletubby, non contenne un gridolino di gioia. Ci avevano messo un bel po’, ma ne era valsa la pena.

-Questo sarà un ricordo che collegherò a te.- Kyoujuro sollevò il peluche, le sue dita infilate nella parte posteriore della sua testa, spingendolo in avanti.

-Non sono così brutta.- (T/N) sbuffò una risata, Kyoujurou sbatté la testa del peluche contro il braccio della (c/c).

-Non è così male, penso che sia carino!- (T/N) incrociò le braccia, il sorriso ancora stampato in faccia.

-Ma se l’hai definito inquietante qualche secondo fa!-

-EÈ vero, ma è successo prima che questo nostro nuovo amico uscisse da quella macchina, ed è proprio come te, in un certo senso.-  Kyoujuro continuò a studiare il peluche.

-Questo sarebbe il modo di conquistare una ragazza? Mi sento decisamente bullizzata adesso!- (T/N) si portò drammaticamente una mano al petto, ricevendo un’altra botta al braccio da Kyoujurou attraverso il peluche.

-Va bene, lo confesso sono davvero felice che tu mi abbia parlato.- ammise Kyoujurou, i suoi occhi saettarono sul viso di (T/N) e poi di nuovo sul peluche che aveva in mano.

-Comunque, ho ancora qualche moneta. La usiamo sulla macchina da ballo?- Kyoujurou giocò con gli arti del peluche, imitando i movimenti di danza.

-Certo, ma non l’ho mai provata prima.- (T/N) lo seguì e si diresse verso un altro angolo della sala giochi, dove c’era la macchina da ballo.

-Neanch’io, ma proviamoci insieme, ho sempre voluto farlo!- Kyoujuro si fa strada sulla piattaforma, premendo il pulsante in modo sperimentale, il colore del marchingegno brillava da sotto i suoi piedi: -Ero sempre troppo nervoso per giocare a questo. Ma…- dopo aver inserito le monete, si alzò di nuovo e le sorrise: -Mi sono sentito a mio agio con te.-

(T/N) ridacchiò e si avvicinò, sbattendo la spalla contro quella di Kyoujuro: -Sei sicuro che io sia terribile con questo?-

-No, intendevo-!-

-Perché hai dannatamente ragione. Su, proviamo questo coso.- lo interruppe, facendo ridere il biondo di cuore.

-Prendiamone uno facile.- propose Kyoujuro, cercando di controllare la lista delle canzoni con il pulsante sotto i suoi piedi.

-Certo.- (T/N) scansionò la selezione delle canzoni, registrando a malapena le canzoni che in precedenza erano state selezionate. Quando Kyoujuro si fermò alla canzone di sua scelta, si guardarono brevemente l’uno nella direzione dell’altra, con un cenno del capo, e fu in quel momento che Kyoujuro premette il pulsante per far partire la musica.

L’inizio della canzone era facile da seguire, il ritmo della musica li rendeva energici mentre seguivano le frecce che apparivano sullo schermo. Quando alla fine la canzone si avvicina alla sua conclusione, però, le note diventano più rapide, nel momento in cui (T/N) inciampò, entrambi persero il ritmo quando iniziano a ridere, mentre la ragazza in un ultimo tentativo afferrò la ringhiera dietro di sé continuando a riottenere i punti che in quel frangente aveva perso.

-Puoi scegliere tu questa volta.- Kyoujuro mise la mano sulle ginocchia, ansimando; c’era ancora un pizzico di risata nella sua voce, che lo fece sembrare adorabile per (T/N) che annuì semplicemente, ma non si trovava in uno stato molto migliore di Kyoujuro: -S-sì, dammi solo un momento…-

Quando furono pronti per iniziare il secondo round, (T/N) scelse una canzone che aveva sentito, il che avrebbe potuto renderlo un po’ più facile per lui. Proprio mentre premeva il pulsante, prima che le prime note colpissero, Kyoujuro gli afferrò la mano, e istintivamente stringe la presa sulla mano dell’altra, anche quando il cuore gli balzò in gola e la sua mente si svuotò nel momento in cui la loro pelle entrò in contatto, perse alcune note, il che aveva fatto ridere Kyoujuro anche quando a malapena riusciva a tenere il passo.

Quello che sembrava essere un “per sempre”, o in un lampo, la canzone stava già finendo e (T/N) aveva raggiunto l’ultima delle note, il suo petto si alzava e si abbassava mentre ansimava per prendere aria. Quando le loro mani si separarono, si voltò verso Kyoujuro, che sembrava altrettanto esausto, il viso arrossato da alcune gocce di sudore che gli colavano lungo il lato del viso.

-È stato grandioso! Estenuante, però!- Kyoujuro si asciugò la fronte con il dorso della mano, le maniche del maglione erano ancora arrotolate e (T/N) aveva appena notato quanto fosse soffocante e calda la sua giacca.

-Sì, è stato divertente.- (T/N) si guardò intorno e tirò la sua giacca con impazienza: -Questo posto è davvero pieno, dovremmo andarcene da qui.- si passò una mano tra i capelli, un pessimo tentativo di togliersi il sudore dai capelli.

Vero, andiamo.- Kyoujuro scese dalla macchina e aspettò che (T/N) si facesse strada, uscirono dalla sala giochi, tirando un sospiro di sollievo mentre l’aria fresca del condizionatore li colpiva.

Si sedettero su una panchina per una breve pausa, le gambe doloranti per aver camminato per la sala giochi, soprattutto dopo l’ultima partita a cui avevano giocato. Le cinghie della busta di plastica dove avevano infilato il libro e il peluche che (T/N) gli aveva procurato gli erano rimaste al polso, se ne era quasi dimenticato mentre erano nella sala giochi. La (c/c) si tolse la giacca e la piegò in modo disordinato prima di prendere gli occhiali rotondi, si pizzicò il ponte del naso dove si trovavano gli occhiali, quando aprì gli occhi, catturò lo sguardo curioso di Kyoujuro su di lui. Affrontò Kyoujuro e gli rivolse un sorriso; non sembrava così diversa senza gli occhiali, ma li indossava solo per apparire migliore e non rischiare di diventare più ciecata del dovuto.

-Bene?- Kyoujuro distolse lo sguardo e abbassò lo sguardo sulle sue mani che aveva in grembo: -Stai bene, con gli occhiali o no.-

(T/N) ridacchiò e infilò gli occhiali in tasca, le guance leggermente rosee: -Sono lusingata che la pensi così.-

-Hai fame?- (T/N) accarezzò la sua maglietta grigia, volendo asciugarsi il sudore sui palmi.

-Sì.- la risposta di Kyoujuro fu breve, ma seguì la ragazza mentre si alzava dalla panchina.

-Allora, andiamo a mangiare un boccone.- (T/N) si mise la giacca sulla spalla: -Takoyaki?- propone incerta, per poi trovare Kyoujuro in piedi accanto a lei, raggiante.

-Sicuro!-

La bancarella era a pochi metri di distanza; avevano comprato un pacchetto di takoyaki, poi Kyoujuro aveva portato (T/N) in un’altra bancarella fuori da una food court, che vendeva patate dolci. Trovarono un’altra panchina e si divisero il takoyaki, mettendo da parte le patate dolci appena sfornate poiché il sacchetto che le conteneva era ancora caldo.

(T/N) offrì l’ultimo bastoncino di takoyaki a Kyoujuro, ma lui si limitò a scuotere la testa.

-Possiamo dividerlo.- suggerì (T/N), prima che Kyoujurou potesse dire qualcosa, mangiò uno dei takoyaki e passò il bastone a Kyoujuro.

-Grazie!- esclamò Kyoujuro dopo aver ingoiato il cibo e aver rivolto un caloroso sorriso alla sua nuova e carissima amica.

-Puoi averne un altro!- si offrì Kyoujurou, ma (T/N) rifiutò.

-Va tutto bene, puoi averlo.- (T/N) prese il sacchetto di patate dolci che si trovava vicino alla sua coscia, sacchetto ancora caldo e che le riscaldava le ginocchia.

-Grazie!- la ringraziò Kyoujuro, di nuovo, perché era davvero gentile. Smisuratamente gentile.

Mentre Kyoujurou finiva la sua parte di takoyaki, (T/N) gli passò una patata dolce.

-Grazie, ancora!- Kyoujuro soffiò prima di mordere.

-Prego- rispose di rimando la (c/c) e iniziò a mangiare la sua parte.

Kyoujuro diceva “grazie” molte, innumerevoli volte  Da quella mattina, Kyoujurou non si era mostrato altro che gentile, dolce ed educato.

Che tipo di persona avrebbe potuto mai dare buca a qualcuno di così perfetto?

Era contenta di averlo potuto conoscere. E questo non sarebbe successo, se il suo amico non si fosse sentito male, quindi in un certo senso doveva ringraziare questo sconosciuto, ma una parte di sé gli serbava rancore per averlo fatto star male.

Certo, quel tizio avrà avuto anche la febbre o qualsiasi altra cosa, ma avvisare all'ultimo momento era da infami.

Sarebbe stato triste se (T/N) non avesse saputo che qualcuno di meraviglioso come Kyoujuro esisteva sulla terra con lui. Era come un angelo caduto appositamente per rendere le persone, rischiando però di perdere nel frattempo sé stesso, nel dedicarsi troppo al prossimo.

Era da ammirare, ma contemporaneamente era un concetto che la spaventava. Perché (T/N) ancora non si capacitava di come potesse esistere una persona talmente altruista. Era surreale, ma era proprio lì, davanti a lei. Pertanto tale termine non poteva essere considerato idoneo.

-Quando ero ancora al liceo, cucinavo patate dolci per mio fratello minore, dovevamo contare sempre solo l'uno sull’altro. Come adesso, del resto.- l’attenzione di (T/N) si spostò sulla voce di Kyoujuro, aspettò che il biondo continuasse: -Vive con me in questo momento, da quando nostro padre mi ha affidato la custodia.-

-Sembra difficile…- (T/N) aspettò che Kyoujuro continuasse.

-Sì, ma il mio cuore batte rilassato sapendo che lui adesso sta bene e vive con me.- Kyoujuro continua a mangiare, il luccichio negli occhi presente fino a qualche istante prima, svanito nel nulla: -Sto facendo del mio meglio per sostenerci.- si fermò prima di parlare più chiaramente: -E oggi ho avuto la possibilità di rilassarmi, beh, sai cosa è successo.-

-Il tuo amico ti ha abbandonato?- chiese (T/N), la sua borsa piena di cibo ora abbassata in grembo.

-Sì, come ti ho già detto, purtroppo non si è sentito molto bene.- Kyoujuro ridacchiò: -Ma poi sei apparsa te, di punto in bianco!-

-All’inizio non ero così sicuro, mi sentivo così stanco e triste.- Kyoujuro si grattò la nuca: -Eppure mi sentivo davvero felice con te, anche quando pensavo di non meritare di esserlo.- Kyoujuro si strinse nelle spalle, le sue iridi incontrarono quelle dell’altra: -E questo significa molto per me.-

Le dita di (T/N) colpirono delicatamente la mano di Kyoujuro e quando quest’ultimo liberò la sua mano, (T/N) intrecciò le loro dita e diede alla sua mano una leggera stretta.

-Non so da dove cominciare, ma dirò solo quello che mi viene in mente.- lo guardò negli occhi, sperando di far sentire le sue parole: -Sei la persona più bella che abbia mai incontrato. Ti meriti molto di più, e vorrei farti sapere che io ci sarò sempre per te.- Kyoujuro rimase in silenzio, ma conservava ancora un sorriso triste.

-Ogni volta che hai bisogno di qualcuno, voglio che tu sappia che sono qui.- (T/N) lasciò andare le loro mani, solo per allargare le braccia, offrendogli un abbraccio.

-Vieni qui.-

Kyoujuro si avvicinò e lasciò cadere il suo spuntino in grembo, avvolgendo le braccia intorno al torso di (T/N), e sentì la ragazza fare lo stesso.

Kyoujuro sospirò, appoggiandosi al conforto dell’abbraccio. La mano di (T/N) gli accarezzò la schiena, la sua fronte era appoggiata sulla spalla di lei, e si sentiva al sicuro, sentiva che sarebbe andato tutto bene, e si sentiva come se fosse… amato, per una volta. E non si rese conto di quanto fosse stanco finché non era stato avvolto in quell’abbraccio come se fosse importante. Si era sempre preso cura degli altri e avrebbe solo voluto qualcuno che si prendesse cura di lui tanto quanto lui si prendeva cura di tutti.

Era egoista? Anche così, voleva solo sentirsi amato.

La situazione all’interno del nucleo familiare era diventata insostenibile - più volte aveva temuto che, in sua assenza, suo padre avrebbe potuto far del male a Senjuro - e rimpiangeva costantemente i bei tempi in cui sua madre era ancora viva e manteneva la famiglia unita e felice.

E (T/N), seppur per qualche istante, era riuscita a fargli provare quel nostalgico sentimento che credeva di aver rinchiuso in qualche angolo nascosto del suo cuore.

-Grazie.- mormorò Kyoujuro e si separarono.

-Nessun problema- rispose di rimando (T/N), anche quando c’erano così tante esitazioni e parole non dette dietro i suoi occhi.

Quando ebbero finito di mangiare, rimasero seduti per un po’, incerti su cosa fare dopo.

-Vuoi passare da me?- chiese Kyoujuro, suonando un po’ nervoso ma con ancora un grande sorriso sul suo volto: -Potremmo sederci, guardare un film…-

-Sembra adorabile.- rispose l’altra con estrema naturalezza, le loro mani si incontrarono mentre iniziarono a dirigersi verso l’uscita del centro commerciale.

-Ma voglio solo che tu sappia,- iniziò (T/N), e Kyoujuro si voltò verso di lei: -che dovresti sfogarti di più tutte le volte che ti senti triste o amareggiato a causa di tuo padre.-

-Voglio che tu sia felice.- erano rimasti in silenzio fino a quando (T/N) non aveva deciso di continuare il discorso dopo essere scesi dalla scala mobile che li aveva portati al primo piano: -Sembri così perfetto per me e meriti molto di più.-

Kyoujuro esitò. Non era perfetto, aveva sempre paura, paura che il suo vero sé fosse la versione peggiore di sé stesso, paura di non meritare amore e paura che il volto che mostrava a tutti fosse solo una facciata.

-So che nessuno è perfetto, ma…- iniziò (T/N) ancora una volta quando uscirono dall’edificio: -…fai moltissimi sforzi per assicurarti che le persone intorno a te siano felici.- quando la porta scorrevole in vetro si aprì, l’aria calda entrò nell’edificio, in un istante, il freddo che avevano sentito fino a qualche secondo prima era stato sostituito dalla temperatura confortevole del mondo.

-E proprio perché sei una persona meravigliosa dovresti pensare di più al tuo benessere, ecco.-

Allo stesso tempo, le parole di (T/N) erano come bolle, delicate e leggere, mentre scoppiavano contro il petto di Kyoujuro. Il suo cuore perse un battito.

-Questo è quello che conta.- (T/N) gli accarezzò entrambe le mani, il colore nei suoi occhi era esaltato dal sole, e il calore che emetteva la mano della giovane avrebbe potuto bruciarlo seduta stante.

Kyoujuro era perduto, non sapeva di aver bisogno di questo, aveva bisogno di qualcuno che gli dicesse che era abbastanza.

Le sue labbra emisero un piccolo sospiro, strinse (T/N) in un altro abbraccio e seppellì il viso nella sua spalla per fermare le lacrime che gli sgorgavano dalle sue bellissime iridi color tramonto.

-Su, su.- la mano di (T/N) gli accarezzava i capelli, premendo teneramente sul suo cuoio capelluto. Kyoujuro non stava piangendo per la tristezza, ma perché ne era grato.

Tirò su col naso e si staccò, ridacchiando leggermente quando (T/N) gli batté le mani sulle spalle e gli infilò le ciocche bionde dietro l’orecchio.

-Riposiamoci un po' a casa mia, ok?- (T/N) sfiorò le sue dita prima di farsi coraggio e stringere delicatamente la mano di Kyoujuro nella sua.

Gli occhi di Kyoujuro scintillavano mentre sorrideva e tornava a casa con (T/N), sapendo che ci sarebbe stata una prossima volta in cui la (c/c) sarebbe rimasta accanto a lui mentre percorrevano la strada, schiacciando le foglie sotto i loro piedi.

Anche quando il mondo era contro di loro, le loro mani intrecciate li avrebbero fatti sentire al sicuro. I loro occhi, che erano fissi l’uno sull’altro, li avrebbero avvolti di protettivo calore, e poco importava quanto fosse cupo il tempo.

L’agitazione nei loro petti, presenti ogni volta che la distanza fra loro diminuiva, li avrebbe resi consci del fatto che, forse, avrebbero potuto dar vita a qualcosa di molto più forte di una semplice amicizia. 

Sarebbe andato tutto bene se avessero deciso di rimanere ancora per molto altro tempo.































                    🌸Angolo Autrice🌸

Ero indecisa se pubblicare oggi o aspettare il 26, ma la pazienza non è mai stata una mia virtù e per questo eccomi qui, a pubblicare alle undici di sera, durante la Vigilia di Natale.


Avrei voluto pubblicare già ieri in realtà, ma non ho avuto il tempo necessario per rivisionare la One-Shot.


Im_Only_Luna spero che questa One-Shot sia di tuo gradimento!


Comunque, questa è l'ultima di quest'anno e mi fa abbastanza strano come cosa, perché mi sto effettivamente rendendo conto di come il tempo stia passando troppo in fretta.


Nel frattempo auguro buone feste a tutti voi! (✿ ♡‿♡)

Parole usate = 4497


Curiosità = L'amico in questione di cui parla Kyoujurou durante la One-Shot, colui che lo ha abbandonato, non è altri che il nostro caro Tomioka Giyu. Stava veramente male e ha avvisato all'ultimo per i sensi di colpa  XD


Alla prossima,

- LadyFraise💜

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