✿A little more time - Uzui Tengen x Reader✿

I tuoi capelli sono bellissimi. Potrebbe non sembrare, ma questo è il tuo primo tratto che mi ha colpita.

Sono così chiari che mi ricordano l'inverno, mi fanno riassaporare la nostalgia di un'infanzia perduta e dimenticata nel tempo, i fiocchi di neve che ricoprono la valle isolata.

In realtà, i tuoi capelli mi ricordano anche il filo affilato di un ago. Se ti esternassi tutti questi miei pensieri mi definiresti matta, e in effetti credo di esserlo. Più del dovuto.

Ma i tuoi occhi, rossi come i rubini più brillanti, mi hanno lasciata sbigottita. Ho provato un sentimento più complesso della semplice meraviglia. E no, non è stato nemmeno amore a prima vista.

Era una strana nostalgia.

Per quanto le tue iridi scarlatte potessero essere apprezzate da coloro che ti stavano intorno, a spiccare era in particolar modo il tuo carattere irruento. Sempre con la parola pronta e con i modi di fare tipici di un elefante, hai migliorato le mie giornate anche se potresti non esserne totalmente consapevole.

Mi facevi ridere, così tanto da farmi venire il singhiozzo o senza smettere di lacrimare per la troppa euforia. Le tue mogli sono molto fortunate ad averti accanto.

E non nego che anch'io vorrei essere come loro. Esserti accanto più di quanto i miei doveri possano permetterlo.

Non è gelosia, la mia. È una semplice e irritante constatazione, ma capisco che dalla vita non si può pretendere ogni cosa. Dopotutto il mio destino è stato sottoscritto molti anni fa, senza il mio volere, quindi perché proprio ora avrei dovuto mandare tutto in malora e diventare egoista?

Ci ho pensato, ma la ragione ha avuto il sopravvento. Non potevo fare questo né a me né alla memoria della mia adorata zia. E il termine arrendermi non rientrava esattamente nel mio vocabolario.

Non voglio essere una tua semplice conoscenza. Una banale confidente sempre pronta ad offrirti il suo aiuto. Voglio restare al tuo fianco e avere l'opportunità di conoscerti meglio.

Non lo fai apposta, lo so, ma non credi che questa situazione dovrebbe finire? Che sia giunto il momento di rimboccarsi le maniche e di dimostrare che sei più di quanto vali? Di meritare a pieno titolo il rango di Pilastro?

Allora vedi di non morire. Non ora che non abbiamo passato molto tempo a conoscerci.

Anche in questo caso, non credo riusciresti mai a decifrare il mio tacito messaggio. Sperare è l'unica cosa che mi è permesso fare.

Piango perché vorrei essere con te. Rido amaramente della mia persona poiché condannata sin dal principio ad un destino becero. Mi arrabbio perché so che devo lottare con le mie forze ma il mio lato più fifone deve essere tenuto a bada in qualche modo strambo. E continuo a correre, contro il futuro e contro quegli ostacoli che potrebbero impedirmi di raggiungerti in tempo.


-Perchè non possiamo semplicemente condurre una vita qualunque, Tengen?-



































(T/N) odiava la sua vita.

Non avendo mai avuto molte liberta di scelta, sopraffatta da una società crudele e da una famiglia egoista che pensava al proprio bene economico, alla fine si era trasformata alla stregua di un guscio senz'anima.

Provava ancora sentimenti, a prova contraria, ma la fiducia nelle persone era stata posta così tante volte - e distrutta altrettante volte - che all'ennesimo tentativo si era sgretolata. Non ci aveva più provato.

Era stata sfortunata a vivere in un ambiente del genere, in quel quartiere puzzolente dove o spiccavi per quanto eri bello o potevi arrangiarti e raggiungere il dimenticatoio.

Non era così bella da aspirare a diventare un'apprezzata geisha, ma il suo fascino riusciva comunque ad attirare molto seguito attorno a sé. Ed era quello il dettaglio che più l'irritava di quella vita priva di significato.

Voleva cacciare via quella gente opportunista e invadente ma se lo avesse fatto, sarebbe stata lei a pagarne le conseguenze e pertanto non poteva permettersi alcun tipo di errore.
Ed ecco un'altra sua grande sfortuna: era la primogenita di una delle tre famiglie più importanti del Quartiere a Luci Rosse, che si facevano riconoscere rispetto alle altre per la grande somma di denaro che possedevano e per la loro esagerata superbia.

Nessuno in quel quartiere si salvava, ma quelle famiglie erano il peggio del peggio e (T/N) avrebbe tanto voluto fare le valigie di fretta e furia e scappare il più lontano possibile. Ma era imprigionata in una gabbia invisibile di cui la serratura era impossibile da scassare o da aprire con una chiave.

Se ci pensava, la situazione era ben più irritante e complicata: nel suo caso non esisteva una chiave che potesse infonderle speranza e farla scappare da quel baratro di profonda solitudine.

-Ehi.-

Voleva picchiare qualcuno. Anche picchiare sé stessa sarebbe andato bene, ma quasi andò a sbattere contro qualcuno per quanto aveva il capo rivolto per terra, un'espressione provata e da condannata a morte ad incorniciarle il volto giovanile.

-Non accetto clienti.- fu tutto ciò che disse prima di tornare ad allontanarsi, ma lo sconosciuto sembrava parecchio inopportuno, perché la prese alla sprovvista fermandola una seconda volta, ponendosi davanti a lei.

-Vorrei avere un'informazione a riguardo se possibile.- il ragazzo era serio mentre parlava ed aveva una bella voce, dovette riconoscerlo. (T/N) alzò lo sguardo.

-Sui miei clienti?-

-Più o meno. Ho saputo che di recente avete avuto il piacere di conoscere Warabihime in persona.-

-Uh? E lei come fa a saperlo? Anche se fosse, non credo che siano affari che la riguardano, signore. Mi dispiace ma adesso devo andare.-

(T/N) non andò molto lontano. Venne trattenuta per un polso, e la presa non era molto delicata. Ora che lo osservava meglio, quel tizio dai capelli dannatamente chiari pareva irrequieto.

-Ti consiglio di stare lontana da quella donna, se ci tieni alla tua candida pelle. Non credo che un bel faccino come il tuo voglia andare incontro a morte certa.-

Non sapeva che cosa dire.

Non riusciva a capire come dovesse interpretare le parole di quell'uomo: nonostante la serietà che emanava, stava flirtando con lei? Oppure la stava minacciando?

Forse entrambe le cose?

"No, sono io che mi faccio troppe domande insensate. Devo piantarla."

-Perchè dovrei star rischiando di morire? Non sono una fuorilegge, a meno che non sia una sonnambula che compie nefandezze inconsapevolmente ma ne dubito. Probabilmente ha bevuto troppo ed è ubriaco, dovrebbe andare a sciaquarsi il viso con un po' d'acqua e...- non concluse la frase.

Venne trascinata nei pressi di una stradina secondaria, nascosta tra qualche edificio vecchiotto che conduceva ad un vicolo appartato e illuminato dalle stelle presenti in alto nell'immenso cielo notturno. (T/N) voleva urlare e scappare, perché quel tizio poteva rivelarsi come un assassino o robe simili, ma la sua parte più razionale invece le consigliava di dar retta a quell'uomo e di non fare di testa sua.

Da quel poco che aveva capito, Wabahime era pericolosa. Ed in effetti la geisha non si era comportata educatamente nei suoi confronti, ma...

-Quella donna è un demone.-

-Come hai detto?- Uzui Tengen la osservava interdetto, qualche secondo a comprendere l'importanza delle parole dette dall'altra. Non capiva se stesse facendo sul serio o se avesse deciso di provare ad ingannarlo e fargli abbassare la guardia.

-Quella donna è un demone, non farmelo ripetere una seconda o una terza volta. È crudele e impaziente, non mi ha fatto una buona impressione. Ovviamente il mio è un modo di dire, i demoni non potrebbero mai esistere, però sentivo in cuor mio che dovevo fornirti questa piccola informazione.-

Il vociferare della gente passa in secondo piano, un silenzio di tomba era crollato in quel veicolo mediocre e privo di pericoli.

"Almeno una cosa positiva in questo mare di mistero e tristezza, perfetto."

-Se è questo quello che intendevi, sei sulla strada giusta. È perfida ed estremamente egoista, se sparisse farebbe un piacere a tutti quanti. In particolar modo alla sottoscritta.-

-Ti ha fatto qualcosa?-

-Oh, si. Più di un semplice qualcosa.- (T/N) sorrise sarcasticamente, con puro disprezzo: -Vorrei tanto fargliela pagare cara, ma le mie condizioni attuali non me lo impongono.-

Uzui Tengen sorrise a sua volta, più per circostanza che per altro. Non era dell'umore adatto per lasciarsi sfuggire ad una risata, ma quella ragazza era piuttosto interessante e doveva avere le informazioni a cui tanto ambiva.

-Siamo sulla stessa barca, lo sapevo. Anche a me quell'abominevole creatura mi ha messo i bastoni tra le ruote. Mi ha portato via delle persone a me molto care, per questo sono giunto sino a qui. Per indagare e mozzarle la testa.-

-Ci vuoi andare giù pesante, eh?-

-Lei dà fastidio a me, io rovino la giornata a lei. È semplicemente equo.-

La rabbia e la tristezza provate erano state assopite con una felicità così sorprendente da meravigliare la stessa (c/c). Analizzandolo con più attenzione, in effetti il giovane uomo davanti a lei era vestito in maniera particolare e indossava un'uniforme che non le era del tutto estranea.

Ma tralasciando quel particolare dettaglio, (T/N) non riusciva a credere di essere riuscita a nutrire tantissima simpatia nei confronti di una persona appena conosciuta. La divertiva molto e forse provava anche gli stessi sentimenti di odio rivolti a Warabihime.

"Vuol dire che la sfortuna non avrà ancora per molto lunga durata. È perfetto."

-Equo e giusto.- concordò con un piccolo sorriso: -Se lo desideri, posso accompagnarti da lei in qualsiasi ora tu voglia. È particolarmente presente quando la notte cala, come un predatore che non vede l'ora di divertirsi per dare la caccia alle sue prede. Tra poco avremo la nostra occasione di vendicarci.-

-Ci siamo appena conosciuti e già andiamo nella stessa lunghezza d'onda. È incredibilmente meraviglioso.- Uzui le mise un braccio attorno alla vita con fare troppo amichevole: -Ah, credo che diventeremo ottimi amici.-

-Amici? Anche se non ci siamo ancora presentati?-

-Soprattutto per questo. A volte le presentazioni sono così noiose che possono essere in grado di rovinare qualsiasi cosa. Ma tu non sei una ragazza noiosa, lo vedo, quindi potremmo fare come suggerisci, volendo.-

-Oh beh, grazie mille. Comunque il mio nome è (T/N) se ti interessa.-

-Uzui Tengen, il prode guerriero che accompagnerà questa dolce fanciulla durante la sua impresa!-

-Non sono una dolce fanciulla, te lo posso assicurare.-

-È un avvertimento?-

-E chi può dirlo. Puoi interpretarlo come tale.-

(T/N) aveva appena fatto la conoscenza del ragazzo più eccentrico che avesse mai visto in tutta la sua vita. Non sapeva come approcciarsi con lui, perché ogni tentativo sfumava in lungo silenzio e non perché non ci stesse provando seriamente - lo aveva già ammesso a sé stessa, Tengen le era già molto simpatico - ma perché non era abituata a tutta quella confidenza.

Uzui Tengen sarebbe stato in grado di parlare con un muro senza troppi problemi, e se era così caotico da sobrio non voleva immaginare cosa avrebbe fatto se avesse bevuto qualche bicchiere in più.

La divertiva e la turbava contemporaneamente.

Si comportavano come se avessero fatto amicizia anni prima, le risate di Tengen erano forti e contagiose. Tuttavia, quelle risate nascondevano un qualcosa di assai profondo, che (T/N) era stata in grado in pochissimo tempo di comprendere.

Era preoccupato e triste. A volte il suo sguardo si perdeva nei pressi di stradine buie e le vene del suo collo si facevano molto evidenti per qualche istante.

"È insolito, ma non dovrei stupirmi. Tanto non ha la faccia di comune cittadino."

Suppose fosse un nobile, un samurai sotto mentite spoglie. Non poteva dirlo con certezza, ma i suoi scarlatti trasmettevano una consapevolezza che un ragazzo come lui solitamente non avrebbe mai avuto.
Celava più di un segreto e faceva lo scemo per distrarsi, non era difficile da capire e (T/N) lo imitava senza volerlo.

Anche lei non si era ancora decisa a sputare il rospo. Soprattutto quando passarono quattro ore precise, la sua lingua rimase ferma immobile e la sua bocca era sigillata.

Parlare di (T/A) le faceva male.

Come stava? Che cosa le stava facendo quella sporca, orrida, bastarda demone mentre lei se ne stava pateticamente a meditare?

Doveva salvarla al più presto e non aveva idea di come avrebbe fatto. E che Tengen avesse deciso di accompagnarla era una vera e propria fortuna. Si sapeva difendere ma l'arte del combattimento le era parzialmente estranea.

Se le avessero mollato un calcio sullo stomaco o un pugno in pieno viso, avrebbe raggiunto le stelle a tempo record. In compenso era molto agile e poteva schivare con nonchalance eventuali attacchi nemici.

Il suo improvviso e nuovo alleato al contrario si mostrava assai sicuro delle sue abilità, ma non aveva ancora fatto nulla, aveva solo continuato a dirle di aspettare e che tutto sarebbe andato per il meglio. Peccato che quando lo diceva, sembrava convincere più sé stesso che (T/N).

-È notte fonda, perché non attacchiamo?-

-Perché devo assicurarmi che Tanjiro e i suoi amichetti siano riusciti a fare la loro parte.-

-Quindi sono coinvolte altre persone?- non era poi così tanto sorpresa. Forse facevano parte di qualche organizzazione segreta, oppure facevano parte della polizia e non volevano dare nell'occhio.

"No, se facesse davvero parte della polizia Tengen sarebbe un completo imbecille. Tutto di lui dà nell'occhio."

-Tranquilla, non dovrebbero fare casini. Sono pietosi, ma non senza speranza. Almeno credo.-

-Si dice che l'unione faccia la forza. Non dovrei dare la moralista o robe simili, ma già il fatto che quei ragazzi stiano rischiando la loro vita... è nobile, ecco.-

-Già, nobili come il sottoscritto.-

-Quanta presunzione.- e ridacchiò. (T/N) semplicemente lo adorava.


































-E quanta spericolatezza.- le venne da dire nonostante il momento critico e poco adatto in cui si trovavano. Nel frattempo che sosteneva il corpo privo di sensi della sua cara amica e offriva aiuto ad una ragazza dai lunghi capelli corvini - una delle migliori amiche o sorelle di Tengen, suppose - osserva lo scontro con un certo magone allo stomaco.

Come faceva quel ragazzino dagli orecchini hanafuda ad avere tutto quel fegato? Come facevano lui e Tengen ad essere così dannatamente abili e non perdere il sangue freddo mentre affrontavano quell'orrido demone?

Più lo guardava e più sentiva la nausea prendere il sopravvento. Non ne comprendeva appieno il motivo, ma avvertiva una puzza di sangue insopportabile provenire dalla sua figura. Aveva ucciso delle persone ed era ovvio, ma perché la sua aura era tanto opprimente?

In confronto, la sua sorellina bastarda era una formichina capricciosa.

Non le avrebbe mai perdonato quel che aveva fatto alla sua amica, il labbro inferiore spaccato e qualche graffio sul suo volto. Avrebbe voluto fargliela pagare, ma di lei se ne stavano occupando un biondino e un bizzarro individuo dal viso di cinghiale.

Si alzò, prima posizionando con cura (T/A) e poi voltandosi verso la ragazza che sembrava molto provata e pallida.

-Ehi. Posso affidartela per qualche minuto?-

Prima che potesse ricevere una risposta, scomparì nei pressi di una stradina del quartiere a luci rosse. Riuscì a sentire soltanto la voce di Tengen che urlava -Hinatsuru, dov'è T/N?- ma non si fermò.

Aveva ricevuto aiuto e lei avrebbe ricambiato il favore.

Corse e corse, la pelle bagnata dal gelido sudore derivato dal suo stato colmo d'ansia. Quasi fece un salto indietro quando vide una farmacia nelle vicinanze: non aveva un aspetto meraviglioso, ma doveva darsi una mossa ed entrare prima che Uzui Tengen ci avrebbe rimesso con la sua stessa vita.

Era stato avvelenato, ma (T/N) aveva capito senza alcuna fatica che le parole di Tengen, completamente rivolte alla Sesta Luna Crescente, erano pregne di menzogne. Non era vero che era immune al veleno, aveva mentito e continuato a fare il gradasso nonostante l'estremo dolore.

Era un pazzo. E proprio come tale, il mondo aveva ancora bisogno di lui. Non poteva - e non doveva - finire diversamente.

-Mi scusi...- entrò sbrigativamente all'interno della piccola struttura, numerosi scaffali ricolmi di libri e sostanze varie contenute in contenitori di vetro: -Avete qualche antidoto? Un mio amico è stato avvelenato ed è dannatamente urgente!-

La vecchia signora che la osservava da dietro il bancone era rimasta sorpresa e le aveva affidato ciò che desiderava.
Se quell'antidoto avrebbe fatto effetto, di questo non ne poteva essere sicura, soprattutto quando si era affidata più al suo istinto che agli altri.

(T/N) corse e corse, non si fermò nemmeno per un istante o per riprendere fiato. I suoi polmoni erano quasi doloranti e il suo cuore era impazzito, la strada sembrava non aver mai fine.

-Dove pensi di andare, ragazzina?!- le urlò con disprezzo Daki da sopra uno dei tetti, le labbra serrate in una smorfia di puro disprezzo e rabbia mentre Zenitsu e Inosuke la tenevano a bada. (T/N) non le diede molta importanza e continuò con il suo cammino, e dopo qualche secondo riuscì a sentire un fruscio provenire verso di lei e il rumore di una lama che tagliava una stoffa.

-Corri e non ti fermare, vai immediatamente da Gonpachiro e il dio che combatte affianco a lui! Ci penseremo io e Zenpuru a questa strega!-

Inosuke le aveva rivolto un'occhiata veloce ed era tornato a combattere.

-Vedete di non morire!- urlò di rimando, non facendosi troppe domande sul perché il cinghiale avesse definito quello scemo di Tengen una divinità.

Arrivò nei pressi di un vicolo quasi totalmente distrutto dopo una decina di minuti; la polvere le faceva arricciare il naso e socchiudere gli occhi per il fastidio, mentre con sofferta agitazione cercava Tengen e Tanjiro. Aveva intravisto la sua migliore amica e la ragazza che conosceva Tengen accasciate vicino a qualche cumulo di macerie, altre due ragazze assieme a loro, ma nessun'altro.

Fece qualche passo in avanti e non smise di guardarsi attorno fino a che non riuscì a scorgere un braccio muscoloso a pochi metri da lei, sopra ad una pozza di sangue non indifferente. (T/N) impallidì.

"No... non può essere..."

Raggiunse con lentezza Tengen, seduto e con il respiro ansante. Il sangue scendeva copiosamente e le sue condizioni non erano delle migliori, ma era vivo. Tengen era vivo.

-Non avresti dovuto fare il gradasso in quella miniera.- mormorò, aprendo velocemente la boccetta con contenente l'antidoto.

-E tu non saresti dovuta correre via senza avvisare. Ci hai fatto prendere un accidente.-

Con quale forza le aveva risposto non lo sapeva, e se era rabbia quella nella sua voce non poteva effettivamente dirlo, ma era stanco - terribilmente stanco - e questo non poteva passare inosservato.

-Rimandiamo i rimproveri a dopo... le tue amiche stanno bene, le ho viste poco fa. E...-

-La Sesta Luna Crescente è morta.-

-Lo avevo intuito.-

Ci fu un lungo periodo di pausa, un secco sospiro e Tengen che beveva con estrema lentezza l'antidoto. Nezuko, la demone sorella di Tanjiro, si avvicinava a loro con gli occhi di un cucciolo incuriosito.

-Ho perso un braccio e un occhio, non poteva andare peggio di così. Che sia ancora vivo è un miracolo o una grande sfortuna.-

-Preferirei considerarlo un miracolo e una fortuna. Una grande fortuna. Perché vedi...- (T/N) sorrise: -Non sarebbe male averti ancora tra i piedi.-

E le fiamme ardenti di Nezuko avvolsero il suo nuovo compare. Non sussultò, né tantomeno urlò per lo spavento.

(T/N) rilassò i suoi muscoli e osservò l'espressione di Tengen passare dalla sorpresa più totale allo sgomento e alla meraviglia.

Si, (T/N) aveva il presentimento che non si sarebbe tanto facilmente sbarazzata di lui.




































🌸Angolo Autrice🌸

Finalmente ho finito questa One-Shot!
Era da giorni che volevo farlo ma con l'inizio della scuola ed il resto ho avuto qualche imprevisto, senza contare che quest'anno ho la maturità e sarò più impegnata del solito. Povera me-

Ma nonostante tutto, sono felicissima perché settimana scorso ci hanno riferito quando inizierà la seconda stagione di Demon Slayer, e non vedo l'ora che arrivi il 5 dicembre!

E prima che termini questo mezzo poema, ci tenevo a dire che molto probabilmente pubblicherò la One-Shot il 2 ottobre, quando sarò al Romics, pertanto se sarà presente qualche errore grammaticale o altro chiedo venia. Appena possibile revisionerò la One-Shot!

Ma, a parte questo, spero che la One-Shot sia stata di tuo gradimento, sseppvkv ! Spero di sì! (Sono in ritardo di un anno, e per questo motivo prometto che sarò molto più attiva riguardo alle pubblicazioni, per quanto possibile ༎ຶ‿༎ຶ)

Parole usate = 3170

Curiosità = in questo caso non c'è nessuna chicca interessante. Questa One-Shot è una delle pochissime che mi sia venuta di getto senza ripensamenti.

Alla prossima,


- Ladyfraise💜

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