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Karen uscì da scuola, accompagnata dal fratello, che era venuto a prenderla.

-"Grazie Roman. Non pensavo mi avresti davvero accompagnata a casa, di solito te ne dimentichi."

-"Si..." disse lui cercando di nascondere la preoccupazione.

-"C'è qualcosa che non va??"

-"Senti, Karen, stai lontano da McCoy." esclamò diretto.

Karen si fermò.

-"Perché? Senza il suo aiuto io non avrei preso 6-. Ti ricordo che è meglio di tutti i voti che avevo preso prima!"

-"Senza il suo aiuto, invece, avresti potuto prendere di più. Ci sono un sacco di professori molto più bravi di lui." Ribatté il ragazzo cercando di convincere la sorella.

-"Non pensavo che...ugh, torno a casa da sola." rispose la ragazza allontanandosi.

-"No, Karen! Non andare da lui! Karen!!" urlò, ma la ragazza era ormai troppo lontana.

Corse subito verso la casa di Andrew.

***

-"Buongiorno, caro Travis. È una bellissima giornata, non credi?" disse il professore alzando la serranda.

-"Talmente bella che mi darei fuoco." rispose il burattino scocciato.

-"Che ti prende? Hai esaurito la tua simpatia?" chiese il professore sorridendo.

-"Gne gne."

-"Va bene, va bene. Vuoi fare una passeggiata in giardino?"

-"No...ma oggi succederà qualcosa e io non potrò assistere." disse in modo confusionario.

-"Potresti essere più chiaro?"

-"Tra qualche ora la ragazzina verrà qua con le lacrime agli occhi e vorrà parlarti, ma in cucina perché io la inquieto..."

-"Beh, come darle torto. Anche io prima di conoscerti ero spaventato da te."

-"Anche tuo padre lo era, ma siamo diventati ottimi amici poi."

-"Si...mio padre era un brav'uomo."

-"Aww quasi mi si scioglie il cuore...ah no, è di legno." disse la marionetta sottolineando il suo odio per il passato e i ricordi smielati.

-"Andiamo, Travis, non essere così insensibile."

-"Per tua informazione io non provo sentimenti. Sai, sono piuttosto...rigido sulle emozioni, come il legno."

-"Ok, hai ritrovato la simpatia. Aspettami qua, caro amico di legno." disse poggiando il burattino sul davanzale, dove arrivava un leggero fascio di luce.

-"Dove vai?"

-"Se davvero la ragazzina verrà qui, allora le preparerò una torta, così otterrò la sua fiducia." rispose il professore chiudendo la porta e scendendo le scale.

-"Oh, caro Andrew, tu hai già la sua fiducia."

***

Correva, sperando che il fratello non la stesse seguendo. Si ritrovò davanti alla casa del professore e bussò alla porta.

McCoy andò ad aprire con ancora addosso il grembiule pieno di farina.

-"Mi scusi professore, è che..." si interruppe appena si accorse del suo stato.

-"Oh, mi scusi, l'ho interrotta mentre stava cucinando...è meglio se torno più tardi.."

-"No, non andare." la fermò Andrew.

-"Hai bisogno di qualcosa di dolce per tirarti su il morale, entra pure. Tanto da solo non finirei mai un'intera torta, e in più sei anche in perfetto orario: è l'ora del tè!" continuò.

-"O-ok. Disse cercando di nascondere il viso."

-"È successo qualcosa con tuo fratello?"

-"...e lei come fa a saperlo?"

-"In realtà non lo sapevo, ma me lo hai appena confermato. Beh, vedi, una volta io e tuo fratello ci siamo incontrati ma non gli piacevo per nulla. Così ho pensato che, forse, ti avesse detto qualcosa che a te non ha fatto particolarmente piacere." mentì il professore.

-"...Oh. Non mi ha mai detto di lei."

-"Si, penso che abbia evitato di parlartene perché non voleva che tu ti avvicinassi a me."

A quelle parole, Karen si ricordò di quello che il fratello le aveva detto "E come si chiama il tuo professore? Oh, nulla, solo curiosità".

La voce di McCoy la riportò alla realtà.

-"Tè verde o al limone?"

-"Oh, ehm, è uguale."

-"Ok. E dimmi, come va con geografia?"

-"Domanda di riserva?" chiese Karen cercando di evitare l'argomento.

-"Mhh... beh, perché non mi fai tu una domanda, allora." disse il professore portando la torta al tavolo.

-"So che non è carino da chiedere ma...quanti anni ha? Adesso che ci penso, le ho sempre dato circa trent'anni ma non so quanti ne ha davvero."

-"Tranquilla. Ho ventotto anni, ventinove a ottobre."

-"Oh, capisco. Ha un animale dimestico?"

In automatico, il professore pensò al suo amico di legno e sorride.

-"No, e tu?"

-"Mio fratello rientra nella categoria?" chiese lei sarcastica.

-"Questo sta a te deciderlo."

Mangiarono la torta e sorseggiarono il loro tè per circa un'ora buona e nessuno dei due si accorse del tempo che passava.

Intanto, il fratello stava cercando la casa del professore.

Quando la trovò, chiamò Karen a telefono una, due, tre volte ma non rispose.

Decise così di bussare.

-"Adesso si che le cose iniziano a farsi interessanti..." disse Travis che intanto stava tenendo d'occhio la situazione.

Il professore andò ad aprire la porta e invitò Roman, che però si rifiutò di entrare.

-"Sono qui per mia sorella, nostra madre ha bisogno di noi." mentì il fratello.

-"Bene, allora la chiamo e le dico di venire." disse sorridendo.

Tornò in cucina dalla ragazza e le disse che la madre la cercava e che il fratello era venuta a prenderla.

Lei si alzò di malavoglia e raggiunse la porta, non degnando Roman neanche di uno sguardo.

Appena se ne andarono, il professore raggiunse Travis, che stava ridendo da solo in un modo un po' inquietantemente.

-"Cosa c'è di tanto divertente, caro amico?"

-"Ahh. È stato bellissimo come lei ha creduto a tutte le tue parole. Hai uno strano effetto sulle donne, Andrew, in fondo sono fortunato ad essere di legno."

-"Forse è per questo che tu invece non piaci molto alle donne, Travis." disse McCoy stravaccandosi sulla sedia e ridendo alla sua affermazione.

-"Molto spiritoso. E, a proposito di donne, indovina un po' chi è tornata single?"

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