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Passarono la domenica mattina davanti al pc, cercando qualche informazione sul nuovo omicidio, ma non ovviamente non potevamo andare troppo a fondo: la maggior parte delle informazioni online erano false o le avevano già appuntate. La ragazza spostò lo sguardo su Roman non appena vide cosa stava digitando.
-"Non so cosa c'entri il mio professore. Perché continui a sospettare di lui?"
-"Il giorno dell'incidente, tu ti eri vista con lui. L'altro giorno ti ha invitata a mangiare la torta...campanellino d'allarme?" Disse visibilmente preoccupato.
-"Seguendo questo ragionamento, perché il professore si sarebbe fatto scoprire così facilmente? Fosse stato davvero lui, avrebbe cancellato ogni prova, non credi? Lui non c'entra nulla. "
-"Secondo me invece ti sbagli." Le rispose riportando lo sguardo verso lo schermo.

***
-"Possa un asteroide colpirmi se il professore è davvero il colpevole!" Rise Travis raccontando al professore il discorso tra Karen e il fratello.
-"Avanti, caro amico, non essere così cinico. "
-"Non può essere lui, non c'entra nulla, è troppo bravo." disse cercando di imitare la voce della ragazza.
-"Questa voce non ti si addice, compagno di legno."
-"Si, in effetti dovrei cercare di addolcirmi, sono forse un po' troppo rigido, come il le-"
-"Penso che oggi accenderò il camino." Rispose Andrew interrompendo il discorso del burattino.
-"Ah ah. Divertente." Lo guardò sarcastico Travis.
-"La ragazzetta verrà qui questa sera."
-"Sera?" chiese sorpreso il professore.
-"Si. Il fratello le ha vietato di venire qui, ma lei lo farà lo stesso non appena il fratello uscirà."
-"Oh. Beh, e Seline?"
-"Penso che la scambierà per tua moglie."
-"Verranno qui alla stessa ora?"
-"Beh, quasi. Appena la ragazza entrerà in giardino, vi vedrà seduti sull'erba insieme, traendo le giuste conclusioni."
-"Mh...dobbiamo impedire che tutto ciò accada."
-"Eh? Non dirmi che ti sei affezionato a quella bamboccia."
-"No, semplicemente se ci vedesse insieme si allontanerebbe..." si affacciò alla finestra.
-"E noi abbiamo bisogno della sua totale fiducia, Travis..."continuò, lo sguardo rivolto verso il sole.
-"E poi sono io quello senza cuore?"
-"Non è il cuore che determina le emozioni."
-"Da quando fai anche scienze?"
-"Da sempre Travis. Ora, se hai tempo per dire queste sciocchezze, pensa anche a un modo per evitare l'incontro." disse chiudendo la tenda e aspettando la risposta della marionetta.
-"Che ne dici di portarmi al parco?"
-"Uscire? Non penso sia una buona idea: devo essere qui quando Karen verrà, devo solo evitare che Seline si presenti, tutto qui."
-"Basta invitarla a cena: per prepararsi ci metterà circa 3 ore, quindi non verrà. Le dirai di aspettarti davanti al ristorante e il gioco è fatto. Però io al parco ci voglio andare lo stesso."
-"Andiamo Travis, non fare il bambino. Comunque la cena è una buona idea, quindi non c'è solo legno qui dentro!" disse picchiettando la testa dell'amico.
-"Ugh. Sei di buon umore?"
-"Probabile. Non l'hai ancora visto, non è così?"
-"Mh?"
-"Vieni."
McCoy prese il burattino e lo portò di sopra, nello studio. Accese il computer e accedette al suo conto online.
-"Vedi, caro amico? Da quando c'è questa misteriosa "banda di criminali"...stanno aumentando gli zeri."
-"Meh. Ti farai scoprire. Non tutti sono deficienti, vedranno che, ad ogni omicidio, i soldi aumentano. È solo questione di tempo."
-"Si, se ne accorgeranno, ma non sono stupido, Travis. Divido quello che guadagno in dieci."
-"Oh, quindi è per questo che hai dieci conti."
-"Già. E, se noti bene, la somma che ogni conto ha, è pari a un normale stipendio, forse leggermente di più. Diciamo che un capo potrebbe prendere si e no questa cifra."
-"Mi sorprendi sempre di più, Andrew."
-"Quindi? Ti ritieni fortunato ad avere un compagno come me?" disse poggiando la schiena allo schienale e incrociando le braccia.
-"Diciamo che il divertimento non manca mai. Oh, hai sentito della lavanderia che ha chiuso?"
-"Lavanderia??"
-"Si, faceva affari...sporchi."

***

Erano le sei passate e Karen era sdraiata sul divano, aspettando che il fratello uscisse con i suoi amici.

-"Vado, e rimani a casa." disse Roman spuntando dalle scale.

-"Si, tranquillo. Tra un po' inizia la mia serie preferita, non me la perderei mai!" mentì la ragazza.

-"A dopo." esclamò lasciando la casa.

Karen guardò l'orologio, poi si alzò e andò a vestirsi. Sapeva che il fratello, se l'avesse scoperto, sarebbe andato su tutte le furie, ma aveva fiducia nel professore perché era l'unico che, a detta sua, non si prendeva gioco di lei e del suo modo di pensare.

Prese dall'armadio dei jeans normali e una maglietta rossa, poi delle scarpe bianche e uscì di casa, sperando di non incontrare il fratello. Arrivata davanti alla casa di McCoy, guardò il giardino, poi si diresse verso la porta e, esitando, riuscì a bussare. Ad aprire la porta non c'era l'anziana signora, ma il professore in persona. Karen intravide la marionetta appoggiata sul tavolo dell'ingresso e un brivido la percosse: si era sempre chiesta perché il professore avesse un oggetto simile.

-"Oh, buonasera Karen. Qual buon vento ti porta qui?" chiese il professore sorridendo e invitando la ragazza ad entrare.

-"Non lo so. Stanno succedendo un sacco di cose strane e non riesco a concentrarmi su geografia."

-"Se c'è qualche problema non esitare a parlarmene, sarà il nostro segreto."

-"Puoi dirmi i tuoi segreti se vuoi. In realtà non dovresti farlo assolutamente, li userei contro di te, ma tecnicamente puoi." Sussurrò Travis imitando il professore, in modo tale da farsi sentire solo da Andrew.

Il professore trattenne le risate, poi, quando Karen oltrepassò l'entrata, fulminò con lo sguardo il suo amico di legno.

Si sedettero al tavolo, ma Karen non sembrava voler accennare alla sua vita privata.

-"Per esercitarti fai solo questi esercizi, poi leggi bene la pagina 350 e le note che ti ho lasciato a bordo pagina, ok?"

-"Si, grazie." disse la ragazza alzandosi.

Poco dopo se ne andò e McCoy e la marionetta rimasero da soli.

-"L'altro giorno ho parlato con un millepiedi." iniziò Travis.

-"... E quindi?" disse il professore sapendo dove il compagno voleva andare a parare.

-"Mi ha detto che suo figlio prende la scuola troppo sottogamba sottogamba sottogamba sottogamba..."

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