Un minuscolo cambio di visuale
Inusuale era il termine forse più vicino a quello che stava succedendo a Corte. Il grande Palazzo di pietra che altro non era se un dedalo di corridoi era stato scosso da una notizia a dir poco succulenta: la figlia dei traditori era tornata, era tra loro!
Chi lo avrebbe mai immaginato che proprio il frutto della fuga di quei due sarebbe stato di nuovo sotto l'ala protettrice dell'Impero?
Donne sussurravano intorno alle tavole, dimentiche del tè che avrebbero dovuto sorseggiare, troppo elettrizzate dalla novità. Finalmente ci sarebbe stato qualcosa di cui parlare, qualcosa che sarebbe stato sulla bocca di tutti allo stesso modo, senza simpatie o antipatie tra le Casate, o tra i fedeli dell'Imperatore e quelli dell'Imperatrice.
Uomini ridacchiavano al pensiero di chi avrebbe avuto la sfortuna di essere il suo promesso sposo, di una selvaggia, di una esterna!
Guillerme era spaventato da come gli occhi di tutti fossero su di lui. Sapeva che se pure ora godeva di un po' di notorietà, questa sarebbe diventata presto disprezzo, non appena Victoria avesse commesso un passo falso.
O meglio, ne aveva già commesso uno, ma né lo zio né altri ne erano venuti a conoscenza.
Nell'ombra, una figura osservava con occhi cauti ciò che si stava delineando: chi si proponeva per organizzare la presentazione a Corte della nuova ragazza, chi non vedeva l'ora di scoprire quanto di umano avesse ereditato dall'ambiente in cui era cresciuta, chi sperava che sotto sotto come fosse comparsa sarebbe svanita.
Perché nessuno sapeva cosa sarebbe successo, era un evento inedito persino per le famiglie più stravaganti – e opportunamente esiliate – e la sua presenza avrebbe potuto dissotterrare l'ascia di guerra, sepolta con gli anni dalla lontananza di Geltrude e Maximilian.
Gli umani possono perdonare e non dimenticare, i Demoni no: essi fanno del loro orgoglio la più potente delle armi, e non si lasciano nulla dietro per quieto vivere. Nulla.
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