XXI. Papilio (capitolo integrale)
{Chapter Mood - I Want To Know What Love Is by Mariah Carey}
CHANEL
"Chanel c'è Harry qui fuori, ha detto che deve parlarti" disse mia madre e a quelle parole il mio cuore smise improvvisamente di battere.
Non potevo credere che Harry fosse davvero lì per me. Di solito quando litigavamo aspettava sempre che io mi facessi viva, anche perché aveva un carattere estremamente orgoglioso, ed ero contenta che per una volta lo avesse messo da parte e mi fosse venuto lui incontro.
Ma ciò non cancellava quello che aveva fatto, non cancellava il mio dolore nel sentirmi usata, non cancellava le notti insonne passate per colpa sua e non cancellava tutte le lacrime che avevo versato da quando ci eravamo conosciuti.
Non volevo sentire ne più scuse, ne più giustificazioni, non volevo nient'altro da lui, aveva fatto già abbastanza danni, e adesso doveva solo lasciarmi in pace.
"Mamma per favore... digli che sto dormendo" sussurrai girandomi dalla parte opposta alla sua quando sentii gli occhi cominciare ad inumidirsi.
"Sei sicura che vuoi che vada via?" mi domandò mia madre, e il mio cuore contemporaneamente.
Io annuii e a quel punto lasciai che nuove lacrime inondassero il mio volto.
"Come vuoi tu cara" disse per poi chiudere di nuovo la porta della mia camera.
Stavolta volevo chiuderla davvero per sempre, e per farlo non avrei dovuto vederlo o non ce l'avrei fatta a dire di no ai suoi occhi, e ci sarei cascata come la solita stupida. Un semplice sguardo avrebbe mandato in fumo tutti i miei buoni propositi di finirla una volta per tutte.
Sniffai con il naso e mi strofinai il viso con la manica del cardigan per asciugare le lacrime mentre aspettavo che giungesse al più presto il sonno per tirarmi fuori da quella lenta agonia.
Il temporale stava peggiorando tanto che i rami degli alberi cominciarono a sbattere contro la portafinestra. Il picchiettio diventò più insistente e quando vidi un ombra muoversi sulla parete illuminata dalla luce della lampada, alzai di scatto lo sguardo verso le vetrate "Ma che diavolo..." dissi cercando di focalizzare meglio chi o cosa fosse "Harry!" dissi sgranando gli occhi.
Ma come diavolo ci era arrivato fin sopra la mia veranda?
Mi alzai dal letto e aprii subito la portafinestra lasciando che entrasse nella mia camera. Aveva il cappuccio della felpa blu alzato sopra la testa e sotto indossava una maglia nera con una scollatura a V che lasciava intravedere il tatuaggio delle due rondini sul petto.
Era inzuppo d'acqua e nonostante questo dannatamente bello.
Si abbassò il cappuccio della giacca e subito i suoi profondi occhi verdi mi intrappolarono.
"C..cosa ci fai qui?" gli domandai con la voce ancora un po' tremante a causa del pianto indietreggiando di poco "Harry devi andart..." ma prima che potessi finire la frase lui mi colse alla sprovvista, mi prese per il polso e mi attirò a sé stringendomi in un abbraccio che quasi mi toglieva il respiro.
Era completamente fradicio e stava bagnando anche me, ma mi erano mancate così tanto le sue braccia che non ebbi neanche la forza di ribellarmi a quel gesto. Mi accovacciai di più sul suo petto e strinsi tra le mani il tessuto della sua t-shirt nera come per paura che potesse lasciarmi di nuovo.Dio solo sapeva quanto mi era mancato. La mia anima sembrò trovare quella pace tanto agognata
"Harry... sei crudele... così" singhiozzai sempre con la faccia premuta sul suo petto "Te ne vai, dici che non dovremmo vederci per un po' e quando finalmente mi sforzo di dimenticarti, tu ritorni?!"
"Chanel non ne potevo più, un'altra doccia fredda mi avrebbe ucciso lo capisci?!" sussurrò in tono angosciato e a quel punto appoggiò le mani sulle mie spalle e mi allontanò di poco da lui, poi fece scivolare le dita lungo il mio collo e con i pollici asciugò le lacrime che mi stavano rigando il volto
"Mi... mi dispiace di averti trascurato molto ultimamente e... di non essere stato proprio il ragazzo perfetto..." disse cercando di non sembrare impacciato "Tu lo sai, io non sono uno di quei tipi che credo nell'amore.... ma se come dici tu, esiste davvero, allora voglio che sia tu ad insegnarmelo... tu e nessun'altra" affermò con decisione.
"Harry io..."bisbigliai
"Aspetta non interrompermi" disse sempre con lo sguardo incatenato al mio e mentre i suoi pollici continuavano ad accarezzarmi le guance umide "Ti mentirei se ti dicessi che da domani sarei un altro Harry, perché... le persone non cambiano così, da un giorno all'altro e se succede è solo finzione, ma..." prese una pausa e sospirò "...posso provare a diventare migliore di quello che sono.... per te" finì e in quel preciso istante mi sembrò che il mondo si fermasse, e che ogni suono, così come ogni cosa intorno a noi scomparisse. C'erano solo i miei occhi immersi nei suoi. Vedevo la verità in quelle iridi verdi, non erano le solite scuse che si inventava per giustificarsi e ora sapevo che lui aveva sofferto quanto me in quella settimana.
Io abbozzai un mezzo sorriso e ancora lacrima mi cadde dagli occhi, ma dopo tanto tempo, questa era una lacrima di felicità "Io non l'ho voglio un altro Harry" mormorai "Voglio solo te" gli dissi e a quelle parole lui mi sorrise mostrando le sue fossette. Era da tanto che non mi sorrideva in quel modo.
Lui avvicinò il suo viso umido al mio e unì le nostre labbra in un dolce bacio, un bacio che appagava tutte la sofferenze di quei giorni. Il profumo, gli occhi, le labbra, mi era mancata ogni singola cosa di lui, e credere di riuscire a dimenticarlo era un eresia, perché il pensiero di Harry non mi aveva lasciato un solo istante da quel sabato sera. La mente era stata combattiva, ma al cuore dava dato ciò che desiderava.
Quando ci staccammo gli accarezzai dolcemente una guancia "Harry sei tutto bagnato"
"E' solo un po' d'acqua" disse facendo spallucce
"No, ti salirà di nuovo la febbre così" affermai preoccupata spostandogli i ricci bagnati dal viso "Vado a prenderti un asciugamano, tu togliti la giacca intanto" dissi ma quando feci per uscire dalla stanza lui mi bloccò prendendomi per il polso "Chanel sto bene, tranquilla" sussurrò
"Non fare storie e siediti sul letto" gli dissi autoritaria e quel punto lui rise e fece come gli avevo detto.
Sgattaiolai fuori dalla mia stanza e andai in bagno per prendere un asciugamano. Passai davanti alla porta della camera di Luke cercando di fare il meno rumore possibile sia perché era stanco a causa degli allenamenti e non volevo disturbarlo, sia perché se avesse scoperto che c'era Harry in camera mia avrebbe ammazzato prima me e poi lui.
Mia madre a quell'ora era come al solito a guardare la TV in soggiorno, e sarebbe salita in camera sua solo più tardi, quindi potevo stare tranquilla.
Quando ritornai in camera però, chiusi lo stesso la porta a chiave per non correre rischi.
Harry era seduto sul letto con solo la t-shirt bagnata addosso che gli ricalcava gli addominali ben definiti. Mi avvicinai a lui e gli porsi l'asciugamano.
"Ho un paio di felpe di mio fratello nell'armadio, puoi metterne una visto che la tua maglia è inzuppa" gli proposi. Adoravo le felpe maschili, di gran lunga più belle rispetto a quelle femminili, e le rubavo spesso dall'armadio di Luke, senza che lui nemmeno se ne accorgesse.
"Se è un trucco per vedermi senza maglia, basta chiederlo" disse mentre si asciugava.
Io arrossii di botto "Ma come ti viene in mente?!" esclamai avvicinandomi all'armadio e prendendo la prima felpa che mi capitò sotto mano.
Quando mi rigirai verso di Harry, si era già tolto la maglietta e tutti i suoi tatuaggi erano in bellavista. Solitamente odiavo quei disegni sulla pelle, ma non sapevo perché su di lui mi piacevano. In particolare quello con la farfalla che aveva al centro del petto attirò la mia attenzione. Doveva esserselo fatto da poco, perché anche in estate non ricordavo di averlo mai visto.
Gli diedi la felpa e mi sedetti accanto a lui continuando a fissare rapita quel tatuaggio "E'... nuovo vero?" gli domandai un po' titubante
"La farfalla intendi?" mi chiese e a quel punto anche lui abbassò lo sguardo sul suo petto "Si l'ho fatta a fine settembre, ti piace?" domandò
"E' stupenda" affermai allungando una mano sul suo petto e cominciando a ricalcare i contorni del tatuaggio con l'indice. Solo quando mi accorsi di avere la mia mano sul suo petto ancora umido, la ritrassi subito un po' imbarazzata "Sc..scusami Harry" sussurrai girando la testa di lato e con le guance lievemente arrossate.
Harry a quel gesto ridacchiò e mi prese il mento tra il pollice e l'indice girandomi con lo sguardo nella sua direzione, incatenandomi di nuovo nelle sue profonde iridi. Strofinò il suo pollice sul mio labbro inferiore guardandomi prima negli occhi, poi le labbra, e infine di nuovo gli occhi.
Si avvicinò piano al mio viso e per la seconda volta, le sue morbide labbra si posarono delicatamente sulle mie. Il bacio si fece più intenso quando insinuò anche la sua lingua nella mia umida bocca. Indugiai per un istante ma poi risposi anche io, facendo scivolare le mie mani lungo il suo petto.
Brividi mi percossero la pelle quando posò la mano libera sulla base della mia schiena e mi attirò ancora di più vicino a sé, eliminando anche quella lieve distanza tra i nostri corpi. Fu un bacio lungo e profondo, e quando per riprendere fiato ci staccammo, lui appoggiò la sua fronte alla mia.
Una piacevole sensazione invase tutti i miei sensi e mi trovai sopraffatta da quelle nuove emozioni. Emisi un sospiro sommesso quando le sue labbra si spostarono sul mio collo e cominciarono a tracciare una lunga scia di umidi baci. Io inarcai il collo e infilai le dita tra i suoi ricci facendo leggera pressione sulla testa. Lui sali pian piano per tutta la mascella fino ad arrivare all'orecchio per poi morderne il lobo.
Sentivo il calore del mio corpo aumentare sempre di più così come la voglia che avevo di lui e di sentirlo sulla pelle. Ritornò a concentrarsi sulle mie labbra, mentre le sue mani si infilarono sotto la maglia del mio pigiama.
Quando arrivò a toccarmi i seni, il mio corpo s'irrigidii di colpo ed Harry accortosene si fermò e si allontanò subito da me alzandosi di scatto dal letto "Scusami" ansimò "Non so cosa mi sia preso" disse passandosi una mano tra i ricci e cercando di riprendere un minimo di autocontrollo.
Prese la sua maglia con l'intento di infilarsela ma lo bloccai "Harry che fai?" gli domandai alzandomi anche io dal letto.
"Devo andare via" affermò
"E... mi lasci di nuovo sola?" gli chiesi con lo sguardo languido
Lui prese un profondo respiro e mi appoggiò le mani sulle spalle "Ma non capisci che lo faccio per te? Non voglio che perda la verginità così se non ti senti ancora pronta, ne voglio obbligarti contro la tua volontà se non è questo quello che v..."
Ma prima che finisse di parlare, mi alzai leggermente sulle punte, quel poco che mi serviva per arrivare alle sue labbra, e gli stampai un tenero bacio "Io lo voglio" affermai sicura quando dopo il bacio riaprii gli occhi.
Lui a quel punto mi accarezzò una guancia con il palmo della mano "Chanel dopo non riuscirei più a fermarmi, pensaci bene, sei sicura di..."
Io annuii sincera "Sono sicura Harry, voglio che tu abbia tutto di me" sussurrai portando le mie mani sulla sua e baciandogliela. E' quella non era altro che la verità più cruda. Volevo che Harry fosse il mio primo amore, il mio primo bacio e anche la mia prima volta, perché quei giorni senza di lui erano stati un inferno e per quanto avessi provato e mi fossi sforzata, il mio sentimento non si era affievolito, ma anzi si era addirittura rafforzato.
Lui abbozzò un sorriso e senza aggiungere altro, fece scivolare le sue mani lungo i miei fianchi sollevandomi da terra. Quando incrociai le gambe intorno alla sua vita e gli misi le braccia intorno al collo, lui mi strinse ancora di più a se, facendo aderire i nostri corpi. Cominciò di nuovo a baciarmi, a succhiarmi la lingua e a mordermi le labbra finché non raggiungemmo il letto dove crollammo senza staccarci nemmeno per un istante.
Il cardigan che avevo addosso scivolò sul pavimento e prima che me ne rendessi conto fece la stessa fine anche la mia maglia. Ebbi giusto il tempo di riprendere un attimo fiato prima che le sue labbra ritornassero a torturare le mie. Mentre mi leccava il collo, cominciò a giocherellare con le spalline del reggiseno prima di mettere le mani dietro la schiena e sganciarmi il ferretto per togliermelo del tutto.
Intrecciò le sue dita con le mie e mi bloccò le mani ai lati della testa "Sei così bella" mi sussurrò ad un orecchio con voce roca e a quelle parole arrossii leggermente. Baciò ogni centimetro del mio collo fino ad arrivare ai seni scoperti che cominciò ad assaporare, a stringere e a leccare. Il mio corpo sussultava ad ogni suo tocco e gemetti per il dolore quando sentii i suoi denti mordermi un capezzolo turgido.
Cominciai ad armeggiare con la sua cintura, e quando riuscii a sbottonargliela, lui mise una mano nella tasca posteriore dei pantaloni prima che potessi sfilarglieli definitivamente, e cacciò fuori una bustina di plastica che poggiò sulle coperte accanto a noi. Non ci misi molto a fare due più due e a capire che si trattava di un preservativo.
Ero stufa di lasciar fare tutto a lui cosi presi anch'io un po' d'iniziativa infilandogli la mano nei boxer e a quel punto Harry si fece sfuggire un piccolo gemito. Nonostante la temperatura bassa che c'era fuori, in quella stanza faceva caldo, faceva maledettamente caldo e sentivo che di li a poco avrei preso fuoco. Anche i pantaloncini caddero sul pavimento insieme agli altri indumenti. Una sua mano mi sfiorò l'orlo degli slip e quando le sue dita si insinuarono sotto il tessuto della mia mutandina, riprese a baciarmi, catturando tra le sue labbra un gemito che non ero riuscita più a trattenere.
Ero completamente sopraffatta da ogni attenzione che mi concedevano le sue mani esperte e il suo one million mi inebriava le narici offuscando tutte le mie facoltà mentali. Il rumore della pioggia ci faceva da sottofondo e la lampada sul comodino dava giusto quel po' di luce che ci serviva per guardarci negli occhi. Lo amavo così tanto...
Le sue mani scesero lungo il mio fondoschiena e cominciò ad abbassarmi piano le mutandine, finché non me le sfilò, lasciandomi completamente nuda. Nessun ragazzo mi aveva mai visto come mi stava vedendo lui in quel momento, e nessun ragazzo oltre a lui mi avrebbe mai visto.
Ma il mio campanello d'allarme partì quando anche lui si sfilò i boxer e si posizionò meglio tra le mie gambe aprendole di poco "Harry..." lo bloccai "Io... ho paura" deglutii con la voce quasi rotta dal pianto
Lui si avvicinò al mio viso facendo combaciare le nostre fronti umide "Tranquilla piccola, sarò più delicato possibile" sussurrò per poi lasciarmi un leggero bacio stampo sulle lebbra "Fidati di me, d'accordo?" mi domandò guardandomi negli occhi cristallini.
Io riuscii soltanto ad annuire e quello fu il via che lui stava aspettando. Ormai non c'erano più barriere tra di noi, solo i nostri corpi sudati e tremanti travolti dalla passione che stava prendendo il controllo.
Quando dopo essersi infilato il preservativo cominciò a penetrarmi, il mio corpo fu colto da piccoli spasmi. Le sue spinte dentro di me erano lente e vedevo quanto sforzo stesse facendo per cercare di farmi il meno male possibile, ma nonostante questo il dolore era persistente. Chiusi gli occhi nell'attesa che finisse quella lenta tortura e giungesse il piacere finché Harry non richiamò la mia attenzione.
"Chanel" disse ansimando "guardami" mi ordinò
Io obbedii e quando riaprii gli occhi mi ritrovai davanti i suoi che mi guardavano carichi di desiderio. Avevamo entrambi il viso imperlato di sudore e i nostri respiri si accarezzavano a vicenda. Fece ruotare i suoi fianchi in avanti e quando mi diede una spinta un po' più violenta, conficcai le dita nella sua carne cercando di soffocare le urla di dolore.
Calde lacrime cominciarono a rigarmi le guance arrossate per lo sforzo ed Harry a quel punto mi prese il volto tra le mani e cominciò a baciarle una ad una "Resisti ancora un po' piccola" sussurrò "Ci siamo quasi"
I suoi movimenti si fecero più decisi, e quando dopo un ultima spinta sentii qualcosa aprirsi dentro di me, non potei fare a meno di trattenere un grido. Il piacere mi travolse come un ondata e in quell'istante eravamo diventati un unico corpo, un'unica anima. Harry venne nel preservativo con un gemito più forte e nel contempo venni anch'io. In tutta la mia vita non mi ero mai sentita così bene come in quel momento.
Boccheggiai nel tentativo disperato di riprendere fiato ed Harry crollò stremato sul mio corpo. Eravamo pelle contro pelle e riuscivo a sentire il battito del suo cuore accelerato. Portai le mie mani dietro la sua schiena e cominciai ad accarezzargliela mentre lui cominciò a passare l'indice sulla mia guancia
"Sei stata bravissima" bisbigliò per poi scostarmi i capelli sudati dal viso e stamparmi un dolce bacio sulla fronte. Io avevo gli occhi socchiusi, ero stanchissima ed ebbi solo la forza di concedergli un sorriso.
Scostò il suo peso dal mio corpo e si distese al mio fianco, poi prese le coperte del letto e mi ci avvolse dentro stringendomi di più tra le sue braccia. Io mi accovacciai meglio tra l'incavo del petto e il collo, appoggiandogli le mani sul torace.
"Sei soltanto mia" affermò sfiorandomi le labbra con il suo respiro.
"Soltanto tua" replicai prima di sprofondare nel sonno.
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