Capitolo 14: Fammi sapere quando arrivi a casa.
Quando Luna entrò nell'aula dove avevano luogo gli incontri di poesia, istintivamente cercò i capelli ricci di Lydia, ma poi si ricordò che per concentrarsi sul teatro non sarebbe più venuta. Luna si guardò un po' intorno e decise di sedersi nel posto accanto a quello dove si sedeva di solito Daiana.
Appoggiò la borsa sulla sedia accanto a sé e guardò Leonardo, che stava scrivendo qualcosa su un foglio. Era chinato sulla scrivania e aveva gli occhi assottigliati mentre sottolineava e scriveva con il lapis che aveva in mano.
Luna lo osservò finché non si alzò e cominciò a parlare. Luna si guardò intorno e realizzò che l'aula si era riempita: riconobbe alcuni dei visi che vedeva spesso e che l'avevano colpita di più negli altri incontri.
Leonardo parlò e parlò, ma Luna ascoltava distrattamente. Non riusciva a smettere di guardare la porta. Aspettava che si aprisse e che entrasse Daiana, ma non entrò mai.
Luna aveva passato un po' di tempo a pensare a cosa avrebbe potuto chiedere a Daiana per quella scommessa. Ma non le era venuto niente in mente. Non riusciva a trovare cosa avrebbe potuto volere da Daiana se non più informazioni su di lei e sulla sua storia, per conoscerla meglio.
Così si era presentata all'incontro di poesia un po' esitante, ma curiosa di sapere cosa Daiana volesse da lei. Ma ogni minuto che passava si sentiva più delusa e preoccupata, e voleva capire cosa fosse successo alla ragazza. Forse era stata trattenuta al lavoro? Forse si era dimenticata? Forse l'occhio era peggiorato? Erano passati un po' di giorni da quando si erano viste in Piazza Santissima Annunziata...
Luna si accorse con orrore che si stava davvero distraendo e che stava pensando troppo. Stava pensando troppo a Daiana, doveva smettere subito. Luna sapeva che cosa succedeva quando si faceva prendere da qualcosa, o peggio, da qualcuno.
Non doveva fissarsi con Daiana solo perché era l'unica persona che conosceva negli incontri di poesia... E soprattutto non doveva affezionarsi a lei così velocemente.
Così si raccomandò di smettere di pensare a Daiana così intensamente. Luna non voleva affezionarsi a una persona che non conosceva così bene. Certo, Daiana era bella, aveva stile, era divertente ed era gentile con lei... per questo Luna voleva stare in sua compagnia. Ma non poteva permettersi di odiare la sua assenza o di desiderare che entrasse nell'aula così tanto da distrarsi da quello che stava dicendo Leonardo.
Quando finì l'incontro, Luna prese le sue cose e si avviò verso l'uscita. Non aveva ascoltato niente.
Tirò fuori il suo telefono e si fermò un attimo quando vide due notifiche da Daiana.
Scusa Moon, oggi mi hanno trattenuta a lavoro. Non mi sono dimenticata della scommessa, vieni allo Shake che ne parliamo ;)
Luna lesse il messaggio dalla notifica e riprese a camminare. Le sarebbe piaciuto andare allo Shake, ma sentiva ancora quella sensazione strana nello stomaco. Rallentò il passo ma non si fermò, e non deviò la strada per andare al bar. Luna non si seppe spiegare il perché, ma andò fino alla fermata dell'autobus e non rispose al messaggio di Daiana. Le avrebbe detto che non aveva visto il messaggio e che ormai era arrivata a casa.
Sentiva una sensazione strana alla pancia.
Quando arrivò il suo autobus Luna si mise davanti e proprio quando le porte si aprirono sentì qualcuno chiamarla.
«Moon!»
Luna si girò di scatto e aggrottò le sopracciglia quando vide Daiana. Si allontanò dall'autobus, che richiuse le sue porte e ripartì.
Daiana si era appena fermata davanti a lei, ed era piegata con le mani sulle ginocchia, mentre riprendeva fiato.
«Per un pelo» sussurrò tra un respiro veloce e l'altro.
«Stavo per scriverti» cercò di dire, mentre la sua mente si inventava rapidamente una scusa da dire alla ragazza.
«Non hai visto il mio messaggio?»
Daiana alzò la testa verso di lei, un occhio chiuso e un sopracciglio alzato, mentre il suo petto si alzava e si abbassava velocemente. Aveva ancora la maglietta dello Shake e i suoi capelli erano legati in una coda che ormai si stava quasi per sfare.
«No, cosa mi dicevi?»
«Mi hanno trattenuta al lavoro. Ti dicevo di raggiungermi lì, ma alla fine abbiamo chiuso per un imprevisto e quindi sono venuta io.»
«Perché hai corso e ti sei ridotta cos?» ridacchiò Luna, «Vuoi sederti?»
«Sto benissimo» Daiana fece un sorriso, e in effetti si era un po' calmata, «Ti ho vista e avevo paura andassi via. Abbiamo una scommessa da fare, non ti lascio scappare.»
Le fece un occhiolino e Luna alzò gli occhi al cielo.
«Se lo shake è chiuso dove vuoi che andiamo?»
«Ti riaccompagno a casa. Non è molto lontana da qui se ricordo bene? O non vuoi andare a piedi?»
«Va bene, andiamo.»
Le due ragazze s'incamminarono, e dopo un po' Daiana sbuffò e appoggiò la testa sulla spalla di Luna. Daiana era più grande, perciò si piegò un poco e Luna immaginò non fosse molto comodo, ma sembrava volesse appoggiarsi a qualcosa.
«Sono stanca» sbottò.
«Pensavo stessi benissimo» ridacchiò Luna.
«Sì, be', okay» borbottò Daiana, «Ho lavorato tutto il giorno, voglio andare a casa.»
«Allora perché non andiamo verso casa tua? Non era così lontana dalla mia.»
«Sei sicura?»
«Sì.»
Daiana annuì e la ringraziò. Mentre cambiarono strada lei le mise un braccio intorno alle spalle e la attirò a sé.
«Allora. Hai riflettuto alla nostra scommessa, Moon?»
«Sì... ma onestamente non mi è venuto in mente nulla» ammise cercando di non irrigidirsi al tocco improvviso della ragazza.
«Che cosa?!» Daiana la lasciò, allontanandosi di scatto da lei.
«Scusa» ridacchiò.
Daiana scosse la testa, mordicchiandosi il labbro inferiore. Luna era ancora un po' scioccata da come le aveva messo il braccio intorno alle spalle.
«Io invece una piccola idea ce l'avrei.»
Luna la guardò curiosa. Daiana si sciolse i capelli e se lo pettinò con le dita.
«Voglio che tu mi scriva una poesia, e che me la dedichi» disse alla fine.
«Vuoi che ti dedichi una poesia? Una poesia qualunque?»
«Ovvio che no, dev'essere speciale. Devi pensarci molto» disse Daiana, «Dev'essere una cosa personale, alla quale rifletti per tante ore, altrimenti non servirebbe a niente. E la devi scrivere tu, da sola.»
Luna sbatté qualche volta gli occhi, non si aspettava questo da Daiana.
«Su qualunque cosa?»
«Non lo so, quello pensaci tu. Deve piacermi, però. Altrimenti mi dovrai-»
«Ehi, puoi chiedere solo una cosa!»
«Va bene» alzò gli occhi al cielo, e si lamentò, «Non sei divertente.»
Luna rifletté alla poesia e le sembrò una cosa bella, anche se impegnativa. Si aspettava che Daiana uscisse qualcosa che lei avrebbe odiato fare. Invece era una cosa... carina. Luna si domandò dove fosse la fregatura.
«Quindi, se perdo, ti devo scrivere e dedicare una poesia» ripeté, sospettosa.
«Esatto. Ora devi dirmi cosa succede se vinci, però.»
Luna ci rifletté un attimo.
«Posso avere un po' di tempo per pensarci?»
«Moon, così non vale» protestò Daiana.
«Dai, per favore!»
«Okay, okay. Una settimana? O hai bisogno di più tempo?»
«Va bene una settimana.»
Mentre avevano parlato, si erano avvicinate sempre di più a dove abitava Daiana, e quando smisero di parlare erano arrivate davanti alla porta del suo appartamento.
Luna non ci era mai entrata prima, anzi, non l'aveva visto molto bene quando con Finn avevano lasciato Daiana davanti a casa sua dopo quella festa.
«Entra, dai, che facciamo merenda» disse lei, mentre entrava dentro.
«Veramente non ho molta fame...»
«Vabbè, ti bevi un po' d'acqua. Vieni? Non c'è nessuno in casa, non ti preoccupare.»
Luna cercò un'altra scusa, ma non la trovò, così la seguì all'interno dell'appartamento. Come aveva fatto dal passare a ignorare il suo messaggio e non volerla vedere all'entrare nel suo appartamento?
Mentre richiudeva la porta, Luna si guardò intorno per capire dove vivesse Daiana. L'appartamento era piuttosto piccolo, si entrava direttamente su un salotto con un divano e una piccola televisione, e c'era una stanza a destra dalla quale si intravedeva un letto matrimoniale.
«Sicura che non vuoi nulla? Ho fatto i cookies che ti erano piaciuti l'altra volta.»
«Quelli col cioccolato bianco?» chiese Luna.
Daiana si girò verso di lei e fece un sorriso.
«Proprio quelli.»
«Va bene, ma solo uno.»
Daiana annuì e prese un barattolo pieno di quei cookies, che poi appoggiò sul tavolo. Si sedettero l'una di fronte all'altra e Luna cominciò a sgranocchiare il suo biscotto.
«Hai detto che non c'era nessuno in casa... hai una coinquilina? O vivi insieme ai tuoi genitori? O insieme a... qualcun altro?»
«Mia mamma» rispose mentre si versava un bicchiere d'acqua.
Luna continuava ad osservarsi intorno, e il suo sguardo si fermò su una fotografia appoggiata su un mobile. Era una foto di tre persone, immaginò fossero Daiana insieme ai suoi genitori. Erano vestiti in modo che sembrava tipico della cultura indiana e Daiana sembrava più piccola di qualche anno.
«È lei?» chiese indicando la donna che abbracciava Daiana.
«Sì, era di qualche anno fa, quella sono io. Lui è mio padre. Ora è in Brasile, lavora lì, e rimane con la nonna per prendersi cura di lei.»
«In Brasile?» Luna spalancò gli occhi, stupita.
«Sì, la nonna vive lì, nonostante sia indiana. È sempre stato il suo sogno, non so perché.»
Luna sorrise e appoggiò la guancia al palmo della sua mano, contenta di aver trovato l'occasione per chiedere a Daiana della sua famiglia e delle sue origini.
«Tu invece sei nata qui?»
«Sì, qui a Firenze. Come te, no?»
Luna annuì e tornò a guadare la fotografia. La madre di Daiana aveva dei lunghi capelli neri, come la figlia, e guardandole sembravano proprio due fotocopie.
«Da quant'è che è lì? Tuo padre, intendo.»
«Da tre anni, da quando si è ammalata.»
«Mi dispiace.»
«Sì... ha novant'anni» Daiana fece un sorriso.
«Però!»
Luna non aveva parenti così anziani, o almeno, se li aveva non li conosceva. Daiana osservò la foto, mentre anche lei mangiava un biscotto. Poi si alzò e andò a cercare qualcosa nei mobili della cucina.
Luna si domandò come fosse per Daiana avere il padre lontano. Luna sapeva come fosse, ma non aveva idea di come Daiana vivesse la situazione. Lei era più grande, e poi suo padre non era via solo per lavoro come quello di Luna.
«Senti, visto che ci sei vuoi assaggiare anche questi?» chiese Daiana appoggiando un altro barattolo, dove però c'erano dei brownies.
«No, davvero...» Luna scosse la testa con un sorriso.
«Perché? Non ti piacciono?» disse con un tono un po' triste.
«No, sono sicura di sì, ma già ho mangiato abbastanza. Quante calorie ci saranno là dentro, con tutto quel cioccolato, comunque?»
Daiana aggrottò le sopracciglia e abbassò lo sguardo sul barattolo. Lo guardò in modo strano e poi tornò a guardare Luna in un modo ancora più strano. Sembrava preoccupata.
«Non devi contare le calorie» disse.
«È solo per tenere un po' sotto controllo cosa mangio» Luna alzò le spalle.
«Dovresti mangiare quello che ti va, punto. E comunque sono molto buoni i miei brownies. Un po' mi offendo se non li mangi.»
Luna non disse nulla mentre guardava Daiana tirarne fuori uno e metterlo in una scatolina.
Non capiva perché si fosse irritata in quel modo, ma non le fece domande. Il suo telefono vibrò, si illuminò e Luna vide l'orario.
«Io dovrei andare» mormorò, alzandosi.
«Così presto? Speravo ti venisse in mente qualcosa per la scommessa.»
«Hai detto una settimana!» ridacchiò Luna.
«Davvero? Vabbè, okay... allora ci vediamo» le disse.
La accompagnò alla porta, le diede la scatola con il brownie e Luna non riuscì a rifiutare. Le due ragazze si salutarono, anche se Daiana cercò di far rimanere Luna per un po' di più e si propose anche di riaccompagnarla.
Quando Luna salì sull'autobus, le arrivò un messaggio di Daiana.
Fammi sapere quando arrivi a casa, Moon. E poi voglio una foto di tu che ti mangi il brownie o mi offendo.
Luna ridacchiò al messaggio, e alzò gli occhi al cielo.
Scherzo, ovviamente
Se non lo vuoi mangiare dallo a qualcun altro, basta che non lo butti. Altrimenti tutti i miei sforzi a cosa sono serviti?
Luna le rispose che lo avrebbe assaggiato e che le avrebbe fatto sapere. Con lo sguardo tornò a leggere il primo messaggio e sentì di nuovo quella cosa nello stomaco.
A Daiana importava davvero sapere se arrivasse a casa sana e salva? Luna cercò di togliersi dalla testa quella sensazione che non voleva provare. Non voleva affezionarsi così velocemente. Ma più passava tempo con Daiana, più le voleva bene, e più imparava a conoscerla, più voleva sapere di più su di lei.
Quando arrivò a casa, scrisse a Daiana e le augurò una buona serata. Poi si struccò, si fece la doccia e dopo essersi cambiata si buttò sul letto.
Fissò il soffitto e poi prese il telefono. Aprì la chat di Finn e lo chiamò.
Amici! Scusatemi tantissimo se la settimana scorsa non ho pubblicato, ma ero un sacco occupata e lo sono ancora, onestamente non so come abbia fatto a scrivere questo capitolo AAAA!
In questo capitolo Luna è un po' strana, si rende conto che si sta affezionando a Daiana e non vuole avere aspettative ed essere delusa. Secondo voi cosa dovrebbe fare? Distaccarsi oppure ignorare questa cosa?
Evidentemente da come è finito il capitolo Luna ha deciso di cercare un consiglio nel suo amico Finn.
Invece di Daiana scopriamo un po' di cose! Che ne dite, vi piace lei? E soprattutto, vi piace la parte che ha proposto per la scommessa? Ehehe! Luna sempre indecisa, chissà cosa proporrà alla fine!
Baci 🎀
-Gaia 🩷
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