Jason

AUTRICE: MonicaX1974

E rieccoci qua... Missing moment della mia storia Best Friend Boyfriend.

Chi l'ha letta, forse ricorda di quando Jason, l'ex ragazzo di Kate, ha litigato con Lucy, a causa del fatto che proprio Lucy avesse trovato un plico di lettere che Jason aveva scritto a Kate nel periodo in cui si erano lasciati.

Jason ha sfogato il suo malessere scrivendo lettere che Kate non avrebbe mai letto, ma è stato un modo per lui di superare quello che ha vissuto come un periodo doloroso.

Ed ecco qui le famose lettere cariche di sentimenti ed emozioni.

Eeeee niente, buona lettura.

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26 agosto

Le persone vanno e vengono nella vita di ognuno di noi. Possono rappresentare un'amicizia, un amore... Alcune restano più a lungo, altre meno. Alcune lasciano un segno, altre sono come meteore di passaggio. Certe persone spariscono per sempre, altre non se ne andranno mai anche se non le vedrai più fisicamente. Alcune ti stanno accanto per comodità, con altre sei proprio tu ad aggrappartici con ogni forza che hai.

Tu fai parte di ogni categoria e di nessuna.

Sei stata un'amica, ma anche l'amore della mia vita.

Siamo stati insieme per anni, eppure a me è sembrato un giorno.

Hai lasciato un segno profondo, proprio come un meteorite che si è schiantato sul mio cuore.

Sei andata via per sempre dalla mia vita, eppure sei sempre qui, da qualche parte.

Ed io mi sono aggrappato a te con tutte le mie forze, ma quando queste sono finite, sono caduto giù, in basso e non riesco a risalire, perché la mancanza che sento è fuori da ogni controllo.

Ognuno può essere sostituito, mi hanno detto, ma io non sono d'accordo, perché pare che non riesca a farlo con te. Per quanto ci abbia provato, per quanto abbia cercato, non ho trovato nessuna donna che riesca a riempire la mia vita come facevi tu, come fai ancora tu, nonostante possa solo guardarti da lontano senza poterti più baciare, o toccare come facevo la sera quando ci sdraiavamo insieme nel nostro letto o la mattina quando mi svegliavo accanto a te.

La mattina è il momento più difficile della giornata, perché è quello in cui realizzo che tu non ci sei, e non tornerai ad occupare il posto del letto che avrei voluto fosse tuo per sempre.

Non è così che avevo immaginato di passare questa settimana al mare.

Volevo provare ad allontanare il tuo viso che continua ad affacciarsi costantemente nella mia mente, volevo provare a pensare a me stesso e lasciare a casa ogni cosa che ti riguardasse, ma ti rivedo costantemente in ogni volto femminile sul quale si posano i miei occhi.

Forse è passato ancora troppo poco tempo da quando la nostra vita insieme è finita, forse con il tempo passerà, ma ora no. Ora sei ancora qui...

14 settembre

Anche questo mese sta passando.

Altro tempo senza di te. Ore, minuti, secondi che non so come riempire oltre che lavorando, oltre che cercando di rimpiazzare ogni pensiero di te, con qualsiasi cosa mi capiti per tenerti fuori dalla mia testa.

Ma poi succede che tu mi chiami, solo per sapere come sto, ed io m'invento la solita scusa del cavolo, per chiederti di mangiare insieme, giusto per tenerti ancora un po' con me illudendomi che le cose non siano mai cambiate tra noi, perché questa è l'unica cosa che rende sopportabile la tua lontananza.

So bene che ho accettato questa situazione, ho accettato che rimanessimo amici, ma era solo per non perderti del tutto, perché nel momento in cui passiamo insieme qualche ora a cena, come abbiamo fatto stasera, io torno ad essere felice, torno ad essere completo e, anche se poi fa male accompagnarti a casa ed andarmene dopo averti guardato salire da sola, lo rifarei di nuovo anche domani stesso per poterti avere vicino un'altra volta.

Ho messo la mia giacca sul letto, quella che ti dato stasera da metterti sulle spalle dicendo che non volevo prendessi freddo. Ma non era l'unico motivo. Era anche una scusa per fare in modo di avere ancora il tuo profumo vicino a me, perché non voglio dimenticare niente di te.

Sono stato tuo, completamente, e tu sei stata mia, almeno fino a che non è arrivato lui nella tua vita, perché so che è a causa sua se la mattina mi sveglio in un letto che non è il nostro, senza te al mio fianco. Non l'hai mai confessato apertamente, non l'hai mai nemmeno accennato, ma da quando è arrivato nella tua vita, ogni tuo gesto, ogni tuo atteggiamento, è cambiato lentamente, ma inesorabilmente.

L'hai allontanato dalla nostra vita, ma credo tu non abbia potuto allontanarlo dal tuo cuore.

È troppo difficile stasera Kate...

22 ottobre

Non abbiamo mai trascorso così tanto tempo al telefono come ieri. Mi mancava da morire parlare così con te, mi mancava da morire il suono della tua voce e della tua risata e, fare l'intero tragitto dall'aeroporto fino a casa in vivavoce mentre guidavo, è stato un toccasana per il mio cuore ferito.

Abbiamo persino cantato un paio di canzoni che passavano alla radio, divertendoci come non abbiamo mai fatto, e ad ogni minuto felice, sapevo che ne sarebbero corrisposti almeno dieci di tristezza, ma in quel momento non m'importava perché ero di nuovo con te.

Avevamo tutto Kate, tutto quanto. Avevamo costruito qualcosa che stava crescendo sempre di più, avevamo già tutta la strada tracciata davanti a noi, una strada che avevamo progettato insieme, ma tu ad un certo punto hai trovato una deviazione che ti ha portato sempre più lontano da me, fino a che ti ho persa del tutto.

Ho tentato più volte di ritrovare la strada che mi avrebbe riportato da te, ma c'era sempre qualche ostacolo a dividerci, c'era sempre qualcuno tra noi, e so che, non avrei potuto comunque fare niente per controllare il tuo cuore, ma fa comunque male sapere che ora, anche se non hai lasciato la nostra strada per seguirne un'altra insieme a lui, non sei qui. Non sei con me.

So che sei sola da stasera nel tuo letto, che non l'hai più visto né sentito, e credo che il tuo cuore sia a pezzi come il mio nonostante tu ti tenga tutto dentro, ma io lo so che stai soffrendo, anche se non vuoi confessarlo, anche se continui a fare finta che vada tutto bene mentendo persino a te stessa.

Mi dispiace di aver ceduto alla tentazione, ma la telefonata di ieri è stata devastante per il mio precario equilibrio mentale. Per tutta la felicità che mi ha procurato la tua voce, c'è stato il rovescio della medaglia che mi ha portato in un pub per tentare di annebbiare ogni sensazione legata a te illudendomi di poterlo fare con la ragazza che sta dormendo nel mio letto, di cui non ricordo nemmeno il nome, ma non è affatto servito, perché ho pensato a te per tutto il tempo.

Era lì, seduta da sola, i suoi capelli lunghi così simili ai tuoi, dello stesso colore, e nella mia testa è tornato prepotente a galla il ricordo di quando ci siamo conosciuti, come un déjà-vu, ed io ho visto te seduta su quello sgabello, eri tu. Ti vedo ovunque Kate, in ogni donna come se fossi ancora accanto a me, come se non avessimo mai preso quella stramaledetta decisione di prendere ognuno la propria strada, e di restare comunque amici.

So che mi vuoi bene, ma non è quello il tipo di sentimento che vorrei da te, e non so nemmeno perché continuo a scrivere tutte queste dannate lettere, perché so che rimarranno per sempre in quel cassetto e che tu non le leggerai mai.

Non ho ancora capito se continuo a scrivere perché non riesco a dormire, o se non dormo perché ho bisogno di scrivere, quello che so, è che manchi come l'aria, che mi sento soffocare ogni notte, e che mi sento un po' meno peggio, quando sul foglio restano le parole che parlano di te.

Ci provo Kate, ma sono ancora bloccato qui, fra il tuo ricordo dei tuoi baci, e il pensiero che non li avrò più.

Tra poco sarebbe stato il nostro anniversario. Saremmo stati a cena fuori, probabilmente sarei stato in qualche libreria a cercare un libro che non hai ancora letto che ti avrei dato a casa, dopo aver fatto l'amore nel nostro letto, e invece sei a casa tua, come io a casa mia, cercando di reprimere il dolore che provo, nel modo peggiore che avessi potuto fare.

Ti amo ancora Kate, ti amo così tanto che il dolore mi sta stringendo un'altra volta la gola. Mi manca l'aria e mentre alzo la testa per respirare più a fondo, lo sguardo mi cade sul corpo nudo di quella ragazza, ma quello che vedo è il tuo corpo, lo stesso che ho potuto tenere stretto tra le mie braccia, che è stato a contatto con il mio, quello che ho potuto avere e che non avrò più e so benissimo che devo accettarlo, che devo accettare il fatto che non potrò mai più averti, che ti ho persa, ma non è ancora questo il momento perché il dolore è così forte da farmi perdere la lucidità.

Che strada sto seguendo adesso Kate?

12 novembre

I ricordi stasera sono incontrollabili.

Hanno preso il sopravvento e non riesco a fermarli. Ce n'è uno in particolare che non mi lascia in pace, e che sta polverizzando ogni mio tentativo di riconquistare un po' di serenità.

La sera in cui mi hai detto che dovevamo parlare, quando ho davvero realizzato che tra noi era finita, e ho voluto prolungare la mia agonia chiedendoti di rimandare quella chiacchierata al giorno dopo perché non volevo sentire quello che avevi da dire.

Quando siamo andati a letto, ero perfettamente consapevole che quella fosse la nostra ultima notte insieme, l'ho letto chiaramente nei tuoi occhi quando ti ho baciata, quando ti sei lasciata baciare prima di farti stendere accanto a me per poterti tenere stretta, consapevole del fatto che quella sarebbe stata l'ultima in cui avrei potuto farlo in quel modo.

Non ho chiuso occhio quella notte mentre ti abbracciavo, mentre ti guardavo dormire, perché non volevo sprecare quel poco tempo che ancora mi avevi concesso e non avrei mai immaginato che quel momento sarebbe arrivato anche per noi, quel momento in cui è arrivata la parola fine a porre termine alla nostra storia.

Sapevo che, quando sarebbe arrivato il giorno seguente, quando la luce avrebbe iniziato a filtrare dalle tende, il noi che avevo sperato durasse tutta la vita, sarebbe inevitabilmente svanito insieme al buio della notte, ingoiato dalla luce del giorno. Un nuovo giorno sarebbe sorto, ma sarebbe stato un giorno che non ci avrebbe più visti insieme.

Quella notte mi sono goduto ogni attimo, ogni tuo minimo movimento continuando a guardarti dormire tra le mie braccia, a guardare quanto fossi incredibilmente bella e perfetta illuminata dalla tenue luce che avevo acceso sul comodino.

Non ho mai pianto per averti perso, ma lo sto facendo ora. Ho sempre avuto una piccolissima speranza di un tuo ripensamento anche se, razionalmente, ho sempre saputo che non saresti tornata indietro, perché quando ami, lo fai per davvero, senza riserve, come hai fatto con me, o come hai fatto poi con lui.

Ed è per questo che continuo a scrivere queste lettere che non leggerai mai, solo per poter avere l'illusione di averti con me per qualche minuto. Ti amo ancora Kate...

3 dicembre

Stasera siamo usciti per festeggiare il tuo compleanno.

In realtà non eravamo soli.

C'erano anche Yuri, James, e tua sorella con il fidanzato, ma io riuscivo a vedere solo te con addosso quel vestito blu che non ti avevo mai visto prima.

Eri bellissima, più bella del solito, e non solo per il tuo aspetto fisico. Stasera eri radiosa, i tuoi occhi brillavano di gioia per il fatto di avere intorno a te tutte le persone a cui tenevi di più. Ti ho guardata sorridere a tutti, e anche a me, ti ho ascoltata mentre provavi a cantare una canzone del karaoke sul quel piccolo palco insieme a James e riuscivo a vedere quanto ti stessi divertendo.

Non riesco a guardarti senza sentire il rumore del mio cuore che si spezza, eppure non riesco a smettere di farlo, non riesco a starti lontano e mi costringo a fare finta che tutto questo mi stia bene perché proprio non riesco a sopportare l'idea di non vederti più, di non sentire più la tua voce o la tua risata.

Sono decisamente patetico e forse anche ridicolo, ma non m'importa. Ho ancora bisogno di te nella mia vita e fino a che me lo permetterai, starò al tuo fianco, come stasera quando ti ho accompagnata a casa, quella che una volta era la nostra casa.

Il dolore che ho provato nel vederti scendere dalla macchina ed entrare senza di me che restavo a guardarti da dietro al finestrino, è stato come se tu avessi infilato la mano nel mio petto e mi avessi strappato via il cuore un'altra volta, ma non ti incolpo di niente, perché so perfettamente che sono io a cercarmi tutto questo, sono io che ho insistito per accompagnarti, e la nostra piccola e intima chiacchierata durante il tragitto dal pub a casa, è valsa decisamente la pena per aver provato quel dolore nel vederti andare via.

Ti ho avuta per me, anche se è stato solo per poco più di venti minuti, ma in quei dannatissimi venti minuti eri di nuovo con me, senza nessun altro tra noi. Non c'era lui a rubare ogni tuo pensiero, c'eravamo solo io e te. Sorridevi con me e a causa mia, e so che stasera mi sono fatto male più del solito, ma adesso riesco ad aggrapparmi con ogni forza che ho a quei sorrisi, e so che posso continuare ad amarti, perché non saprei come fare per reprimere quello che ancora provo per te.

Buon compleanno Kate.

26 dicembre

Questo è stato il primo Natale senza.

Senza di te.

Senza sorrisi, senza gioia, senza regali, senza pranzi con i genitori, senza potermi svegliare e baciarti sotto le coperte per farti gli auguri come facevamo quando c'era troppo freddo per uscire dal letto.

Avrei volentieri passato la giornata a casa, sarei andato a dormire presto, probabilmente non avrei nemmeno aperto le tende alla finestra, e avrei finito con il piangermi addosso guardando continuamente le nostre foto insieme, ma evidentemente Jake, l'unico amico che mi è rimasto, l'unico che ancora mi sopporta, non era della stessa idea e mi ha costretto ad andare da lui. Alla fine sono stato contento di essere andato a casa sua, altrimenti il mio cervello sarebbe collassato irreparabilmente.

È solo grazie a lui che sono qui a scrivere di te senza litri di alcool in corpo, e non lo ringrazio mai abbastanza per quello che fa per me.

Manchi Kate.

18 febbraio

Il pensiero di te va e viene nella mia mente dove ti aggiri libera prendendoti tutto lo spazio che trovi disponibile. Non riesco ancora a fermarti, ma ci sono stati un paio di giorni in questa settimana, in cui sono riuscito a non pensare affatto.

Non stavo bene comunque perché non potevo esprimere alcun pensiero di nessun tipo, e ho dovuto confinare tutto in un angolo della mia mente, ma almeno sono riuscito a respirare senza sentire quella fitta che sempre accompagna ogni mio movimento a causa di quella ferita al cuore che ancora non vuole rimarginarsi.

Ma forse sono riuscito a farlo perché ho passato l'intera settimana a Bristol e Jake mi ha tenuto sotto controllo ventiquattro ore su ventiquattro e non ho potuto mai cedere alla tentazione di chiamarti, cosa che sarebbe successa spesso se il mio migliore amico non mi avesse sequestrato il cellulare.

Sono tornato da due ore nel mio appartamento e, nonostante tutte le raccomandazioni di Jake, so che non resisterò ancora a lungo senza avere tue notizie, senza sapere cos'hai fatto in questi giorni. Credo che ti chiamerò esattamente appena smetterò di scrivere queste poche righe perché ho bisogno di sentire la tua voce.

Quando smetterà tutto questo? Quando smetterò di amarti così tanto? Probabilmente non smetterà niente, forse devo solo imparare a conviverci e forse lo farò domani.

Adesso però ti chiamo.

18 febbraio (ancora per pochi minuti)

È quasi mezzanotte, dovrei andare a dormire, ma proprio non ci riesco. I pensieri che vorticano impazziti nella mia testa, non me lo permettono.

Ti ho chiamata, mi hai risposto con una gioia nella voce che non ti sentivo da tanto tempo, e a dire la verità ho avuto paura.

Paura che lui avesse preso il mio posto, che fossi felice senza di me, ma non era così. Eri solo contenta di sentirmi dopo una settimana di silenzio e, a quel punto, non ho resistito dall'invitarti a cena. È più forte di me, quando ti sento, quando la tua voce arriva dritta al mio cervello, ogni parte del mio corpo riprende vita, ed io non riesco a controllare più niente.

Stasera è stato tutto perfetto. Parlare, ridere, scherzare, è stato tutto più bello. Ho assaporato ogni cosa, ogni gesto, ogni parola, e cazzo se ci ho provato ad esserti amico. Ci provo da mesi, ma il mio corpo non recepisce quella parola quando si tratta di te, e anche se m'impongo di non pensare a te in un certo modo, non mi è proprio possibile farlo.

Quando mi hai preso sotto braccio mentre camminavamo verso casa tua, il mio corpo si è accesso improvvisamente, per non parlare di quando mi hai abbracciato poco prima di entrare nel portone. È per questo che non ho potuto salire da te come mi avevi chiesto, perché a parte il fatto di tutti i nostri ricordi racchiusi in quell'appartamento, non ero più assolutamente in grado di continuare a parlare e ridere con te in maniera così leggera come abbiamo fatto per tutta la durata della cena e non volevo farti pesare il mio disagio di cui ti saresti presto accorta.

Ma sono certo di aver fatto un passo avanti con te.

Sono riuscito a mantenere il controllo per tutta la serata, almeno fino a quando mi hai toccato, ma ce la posso fare. Posso riuscire a starti accanto senza crollare come un castello di carte al primo soffio di vento.

Ti chiamo domani Kate, e anche dopo domani.

Buonanotte.

18 maggio

Possiamo andare oltre Kate.

Sei sempre lì, sempre fortemente presente in ogni meandro del mio cervello, ma sto riuscendo a costruire una sorta di ammortizzatore da tenere stretto intorno al mio cuore spezzato, che tenta di trattenere i balzi che fa quando ancora ti vede sorridere come ieri sera quando sono passato da te in agenzia.

Quando al telefono mi hai detto che saresti stata da sola a chiudere il negozio perché la tua nuova collega aveva dovuto andare via prima del previsto, non ce l'ho fatta a restare a casa, ho infilato un paio di jeans e sono venuto a prenderti a tua insaputa e vedere il tuo sorriso mentre entravo, ha ripagato ogni momento negativo dei giorni precedenti.

Probabilmente avevi ragione nel dire che funzioniamo bene come amici, stiamo bene quando siamo insieme e passiamo il tempo a ridere senza pensieri, ma non voglio accettarlo, né tantomeno ammetterlo, perché ti desidero come non dovrebbero fare due amici, perché sapere che il tuo cuore appartiene ad un altro, mi distrugge, perché non sei più mia, ed è l'unica cosa che vorrei davvero.

Mi manchi ancora da morire Kate, ma il tuo sorriso inizia ad aggiustare le ferite.

7 luglio

Abbiamo davvero parlato stasera.

Non che non l'avessimo più fatto, ma stasera non abbiamo solo chiacchierato, come due semplici conoscenti, che era un po' quello che avevo paura diventassimo noi due.

Hai parlato con me, ed io non mi sono rotto un'altra volta in mille pezzi. Poi sono riuscito a parlare con te, e tu mi hai sorriso, mi hai tenuto stretta la mano come se potessi scappare da un momento all'altro, ma non avrei mai potuto farlo.

Abbiamo affrontato un'altra volta l'argomento della nostra separazione, ma con una maggiore serenità nel cuore. Quella per cui ci saremo sempre l'uno per l'altra, ed è stato in quel momento che ho davvero realizzato che mi hai sempre amato, lo fai anche adesso, in modo diverso, ma lo fai, e ho capito anche quanto tu sia stata fedele a me e alla nostra relazione.

Non avevo realmente dei dubbi in proposito, ma sentirtelo dire mentre il tuo sguardo era nel mio, mentre potevo leggere tutta la sincerità di cui sei capace, nei tuoi occhi, ascoltarti con uno stato d'animo un po' meno tormentato, mi ha fatto incredibilmente bene.

Avevo creduto che il mio compleanno, quest'anno, sarebbe stato distruttivo, e invece mi hai regalato una serata indimenticabile. Ti sto ritrovando Kate, sto tornando da te.

2 settembre

Un anno fa oggi, credevo che non sarei più riuscito a risalire dal baratro in cui stavo velocemente scivolando. Credevo di non farcela senza di te, ho vissuto il tuo allontanamento da me come un abbandono. Negli ultimi periodi che stavamo insieme, ti sentivo sempre più fredda e sempre più distante ad ogni giorno che passava, sapevo che stava per finire, ma non riuscivo ad accettarlo e chiudevo gli occhi davanti a tutto per far finta che tutto andasse bene.

Fingevo di non notare il tuo sguardo quando leggevi un suo messaggio, eppure la luce che ti illuminava gli occhi in quel momento, era così brillante da illuminare tutta la stanza.

Fingevo anche quando uscivi con lui. Fingevo che non m'importasse, fingevo di aver avuto degli imprevisti per non dovermi unire a voi. Vedervi insieme era straziante per me. Avete sempre avuto un feeling particolare nel quale nessuno riusciva ad entrare, ed io non lo sopportavo.

Fingevo che mi stesse bene la vostra amicizia, sapendo che almeno da parte tua, non fosse solo amicizia, ma ci fosse molto di più dietro, e lo facevo perché avevo paura che se ti avessi parlato dei miei timori e tu li avessi confermati, sarebbe stato decretare la nostra fine, e non avevo alcuna intenzione di farmi del male da solo.

Mi sono illuso che se non avessi fatto niente, non sarebbe successo niente, ed è stato un grave errore da parte mia. Mi sono chiesto per mesi se avessi potuto fare qualcosa per salvare il nostro rapporto, mi sono torturato mentalmente dandomi colpe che mi sono poi reso conto di non avere, perché sono certo che, qualunque cosa avessi fatto per tentare di salvare il nostro rapporto, non sarebbe servita a niente, perché tu ti sei innamorata di lui, e so che hai fatto di tutto per impedirlo, ma non ci sei riuscita.

Ti ho vista tentare di non pensare, di non vederlo, ma il cuore è il cuore, ed io per primo so benissimo che non puoi comandarlo, perché per quanto abbia provato ad odiarti per tutto quello che è successo, non ci sono mai riuscito. Sei sempre stata corretta, ed è per questo che sapevo di potermi fidare sempre, e so che posso farlo ancora.

Sono quasi le otto, sto per uscire e tra poco meno di mezz'ora saremo di nuovo seduti insieme allo stesso tavolo per cenare nel nostro ristorante, ma stavolta da amici, insieme a Yuri, James, Lizzy e il suo ragazzo.

Ti ho promesso che ci avrei provato, che ti sarei stato amico, e voglio mantenere la mia promessa per restarti accanto in ogni momento nel quale avrai bisogno di me, per poter contare su di te quando ne avrò bisogno.

Sei sempre con me, lo sei sempre stata, e lo sarai sempre. Probabilmente, se me ne dessi l'occasione, tornerei indietro immediatamente, ma so che non succederà, e ti amo anche per questo, perché il tuo cuore ama davvero, senza riserve.

Ti amo Kate, ti amo ancora, probabilmente ti amerò sempre, ma provare ad essere amici è la soluzione migliore per non perderti, per tenerti ancora vicina.

Dieci minuti e sono te.

Arrivo Kate...

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