Generazioni

AUTRICE: CiProvoNonSoComeAndr

Quella sera prese l'auto e andò da lui.

Scese, una volta giunta sotto il suo portone, e suonò al citofono.
La sua voce la fece tremare, ma si aggrappò a quella solida freddezza che aveva incanalato in se da tutto il giorno pur di trovare il coraggio di dire quello che si era decisa a confessare.
Inutile dannarsi ancora, tirar tutto fuori le sembrava la scelta più giusta.

Non appena aprì il portone di casa e le fu di fronte evitò di guardarlo però. Non aveva previsto cosa sarebbe potuto accadere se avesse alzato lo sguardo.
E non voleva nemmeno provarci e scoprirlo.

"Ciao, tutto bene?"
"No" disse.
"Che hai?" Stranito le si avvicinò.

La conosceva abbastanza bene da sapere che se era lì a quell'ora qualcosa doveva dirgli, ma aveva paura di sentire cosa sarebbe uscito da quella bocca.

Prese un respiro profondo e tutto il coraggio di cento uomini armati e aprì bocca.

"Ho che sono stanca. Sono stanca per davvero.
Tutte le mattine mi alzo e non faccio altro che pensare a come sarebbe se ricevessi un tuo messaggio e sono stanca perfino di vivere nella speranza che questo avvenga.
Sono stanca di controllare i tuoi accessi su whatsapp e rendermi conto che non mi hai pensato nemmeno oggi.
Sono stanca di dover ritrovarmi la sera ubriaca a piangere per te.
Sono stanca di non far altro che pensare al tuo profumo sulla mia pelle. Ai tuoi sorrisi. Ai nostri pranzi e cene.
Alle nostre serata davanti la TV a guardare un film e io che mi addormento serena e soddisfatta al tuo fianco.
Sono stanca di sperare che qualcosa nella tua testa si accenda, o si spenga. Perché non lo capisco cosa c'è che non va.
Non riesco a capacitarmi come tu possa sapere che io sono qui che tu sei qui e rimanere comunque fermo alla partenza.
Cosa vuoi che faccia?
Che vada via?
...
Posso farlo, posso sparire per sempre dalla tua vita e rimpiangere ogni singolo momento che ho trascorso con te e quella me che amo follemente quando sto con te, ma posso andare via e non tornare mai più indietro.
Ma....
Io con te mi piaccio di più.
Mi sento più bella, più sicura, più tranquilla e benché riesca a provare tutto questo anche da sola, anche se tu non sei con me, con te sa di altro ed è più bello.
Ed è per questo che...
Voglio svegliarmi al mattino e avere il tuo buon giorno, aspettare che sia sera per rivederti e fare l'amore in auto o a casa, mangiare un panino al volo solo per riaversi ancora perché non riusciamo mai a farne a meno. Non ce la faccio, non ce la faccio senza di te, ma se vuoi che vada via dimmelo e io lo farò. E non mi vedrai mai più e forse starai bene, non avrai più il senso di colpa che leggo ogni volta sul tuo viso o quell'amaro in bocca ogni volta che esprimi ciò che pensi quasi come se ti sentissi in obbligo. Ma se io vado via saprai ogni giorno della tua vita che con me sarebbe stato meraviglioso."

Disse quelle parole in un solo fiato piangendo e tremando. Senza nemmeno permettergli di replicare risalì in auto in silenzio. Aveva già detto tutto e una parola di più sarebbe stata superflua.

Lui rimase fermo, inerme, ancora una volta lo aveva lasciato senza parole e con il cuore a mille e la voglia di averla la guardò andare via.
Ebbe l'impressione che una goccia scivolò giù dal cielo, anche lì su qualcuno stava soffrendo, e ascoltando il battito del suo cuore andare per la sua strada non fece nulla.
Non ebbe il coraggio e la invidiò perché lei di coraggio ne aveva avuto tanto.

"E rimaniamo così,
Con il bisogno di coprirci davanti lo sguardo del mondo 
e il desiderio di spogliarci di tutti gli strati 
davanti un solo paio di occhi." -G.Purgatorio

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