alla mia cara ragazza dalla pelle troppo chiara, che mia forse non è mai stata
AUTRICE: ragazzasenzanome94
Cara Arleen,
voglio essere sincero con te, chè io all'inizio questa lettera manco scriverla volevo. Avevo paura di non riuscire a trovare le parole adatte, o peggio ancora di cosa parlarti; come se la tua lontananza avesse allontanato anche le parole dalla mia bocca. Eppure adesso qualcosa la sto scrivendo no? E se proprio devo scrivere, se proprio questo foglio ha bisogno di essere sporcato, allora voglio scrivere di te, ancora, e di me. noi. Continuo ad aver paura Arleen, ho tanta paura di dimenticare, che ogni ricordo se ne vada via, e allora sarò sicuro che tutto di te sarà perduto.
Vivi di ricordi, mia ragazza dalla pelle troppo chiara.
Ma come potrei descrivere la nostra, di storia?
Passionale? Il mio di cuore provava passione, come in cuor mio so anche il tuo faceva, e il bello della passione è che si coltiva, aumenta man mano che la continui.
Complicata? Da morire. Loro hanno fatto sia che lo fosse, e forse a noi è la colpa di averlo permesso.
Impegnativa? Quando le nostre differenze venivano a scontrarsi.
Perché si, ricordo il tuo terrore di essere come la penna, ragazza chiara, sono sicuro ci sia ancora. Così preoccupata dal giudizio della gente, così spaventato di lasciare un segno permanente.
E tu? Tu ricordi ancora come sono io? La mia immagine è già sbiadita nei tuoi pensieri? Ricordi, di quanto io fossi diverso? Sono ancora così sai, ho ancora la paura di non essere ricordato, di non riuscire a lasciare un segno. Paura di essere come una matita. Ho ancora paura, di essere un nessuno in questo mondo.
Diversi. Opposti. Ma seppur il tuo scopo non era quello di lasciare un segno: lo hai lasciato Arleen.
Lo hai lasciato eccome.
Sai, mia cara ragazza dalla pelle troppo chiara, molte volte mi sorprendo di come mi trovi a mio agio solo con una penna in mano, e un foglio bianco sotto agli occhi che aspetta che io lo riempia. Forse non te l'ho mai detto, dei tanti fogli riempiti grazie al tuo nome. Sembravi essere perfetta per quel colore, così pallido e chiaro, sembravi essere perfetta perla grandezza di quel foglio, erano così tanto le cose da dire.
Ti posso confidare un segreto? Ho sempre sentito tutto. Sento le foglie che strisciano per terra in autunno, senza la forza di alzarsi. Sento i respiri dei passanti mentre camminano veloci, rincorrendo il tempo. Vanitoso. Sentivo anche il tuo di respiro, e ne misuravo la velocità, ascoltavo il suo cambiamento, giorno per giorno. Situazione a situazione. Sento gli occhi della gente, sulla mia pelle scura, occhi indiscreti che giudicano, ma non hanno coraggio di parlare. Vorrei che anche loro sentissero; seppure l'acqua sia così silenziosa sulla pelle, così fastidiosamente razionale.
Vorrei, vorrei, vorrei, ma ragazza dalla pelle troppo chiara.
Poi, non sento più niente.
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