2-Vuoi Lanciarti?


Avevo passato tutto il venerdì a letto.

Mi ero alzata solo per fare colazione o andare in bagno,ogni venerdì provavo due sensazioni dentro di me

Pace,perché non lavoravo e non dovevo girare come una trottola tra i vari tavolo per servire i clienti

E rabbia,ogni venerdì si teneva la cena a casa di mio padre,e nonostante io non volessi mai andarci,dovevo.

Mancare alla cena significava solo dare spunto a Penny di parlare,di pensare che non mi presentavo perché avevo qualcosa da nascondere o che sicuramente ero ricaduta nel vizio del alcool e quindi ero troppo ubriaca per poter parlare con loro

Odiavo stare nello stesso tavolo con loro,odiavo lei perché mi guardava come se fossi un essere inutile,odiavo mio padre perché dopo che ero finita in ospedale aveva smesso di trattarmi come una figlia e darmi amore.

Sbuffai per poi alzarmi dal letto e andare verso l'armadio in cerca di qualcosa di decente da indossare,avevo già fatto doccia e shampoo,dovevo cercare un abbigliamento che non facesse lamentare troppo penny sul fatto che sembrano una barbona e passare come minimo un ora per nascondere le occhiaie sotto agli occhi e il colorito troppo pallido del mio viso

Esaminai i vari vestiti dentro il mio armadio,per la maggior parte erano di Tiffany,tutte le volte fingeva di comprare degli abiti per lei e puntualmente ogni giovedì sera prima di uscire arrivava a casa mia con mille buste dicendo che gli stavano male e che secondo lei a me stavano invece divinamente

Ma per quanto fossero degli abiti bellissimi,non potevo indossarli per andare a quella odiosa cena,da ubriacona sarei passata a poco di buono e tutto perché per i loro standard erano troppo corti o scollati

Tirai fuori dall'armadio un abito blazer nero,i bottoni sul davanti erano a forma di diamante e sotto le maniche avevano delle frange brillantinate

Cambiai l'intimo indossando quello senza cuciture e dopo aver messo le calze velate misi il vestito,ai piedi avrei messo i soliti stivali neri fino al ginocchio ma stasera avrei messo quelli col tacco.

Ogni cena per me era un modo per far capire a mio padre e alla mia matrigna che nonostante senza i loro soldi,soldi di mio padre in realtà,e senza il loro aiuto,stavo riuscendo a diventare una persona migliore,che nonostante il periodo buio che aveva preso la mia vita,ero stata in grado di riemergere e diventare una persona migliore,che ero cambiata e grazie ai miei sacrifici stavo rimediando a tutto.

Mentre mi stavo truccando sentì il sensore che avevo sul braccio per il diabete iniziare a suonare per segnalarmi che non aveva più insulina,era arrivata l'ora cambiarlo,alzai gli occhi al cielo per poi aprire il cassetto del comodino e prendere il nuovo sensore e l'insulina,caricai il nuovo sensore per poi fare un respiro profondo e posizionarlo sul braccio cercando il punto giusto dove metterlo

Mi morsi il labbro non appena lo inserì,non era poi così doloroso ma era pur sempre un piccolo ago che si conficcava nella mia pelle.

Buttai il vecchio sensore nella spazzatura,per poi prendere una penna di insulina in più è una bustina di glucosio e metterle dentro la borsa,fini di truccarmi per poi sistemare il pdm nella cintura del vestito,non era un bel vedere lo sapevo bene ma nonostante tutte le volte lo nascondevo sotto ai vestiti o dentro la borsa,oggi era di quelle giornate dove dovevo controllare la mia glicemia ogni minuto.

Si erano rotti già due sensori e speravo solo che questo avrebbe almeno retto per tutta la serata e la notte. E poi nonostante fosse in mostra,non mi vergognavo di far vedere che ero diabetica e che avevo un macchinario che mi teneva sotto controllo la glicemia ogni secondo

Controllai velocemente l'orario sul telefono notando che erano già le sette e trenta,la cena sarebbe stata servita alle otto puntuale come un orologio svizzero ed io come ogni venerdì arrivavo sempre in ritardo.

Sistemai le ultime cose dentro la borsa,per poi prendere le chiavi e il cappotto,il mio taxi sarebbe arrivato tra dieci minuti esatti.

Chiusi la porta a chiave per poi scendere velocemente le scale, ma non appena arrivai sul marciapiede incontrai due ragazzi che nonostante avessi conosciuti solo il giorno prima mi stavano già sulle scatole

-"Hola Angèl-" Xavier mi salutò con un sorriso scendendo dalla macchina

-"vicina-" Max mi salutò velocemente entrando dentro al palazzo

Sollevai gli occhi al cielo per poi voltarmi e cercare il mio taxi in mezzo alla folla di macchine,perché cavolo ero scesa prima?

-"sai da dove vengo è maleducazione non salutare-" sentì la voce di Xavier più vicina segno che si era avvicinato a me

-"sai qui invece si dice che non si parla con gli sconosciuti,e per me tu lo sei.-"

Sistemai meglio il mio cappotto,mi maledì per non aver messo delle calze più pesanti stavo morendo di freddo

-"a donde vas tan hermosa angèl?-" (dove vai così bella angelo?)

-"Xavier ti giuro che prendo delle ripetizioni di spagnolo solo per sapere cosa dici e per risponderti a tono,mi hai stufato tu e tutto ciò che dici nella tua lingua madre-"

Lo guardai irritata per poi portare lo sguardo nuovamente sulla strada,sospirai di sollievo non appena osservai la macchina gialla fermarsi poco distante da me,il mio taxi era finalmente arrivato

Mi allontanai da lui per poi salire sulla macchina,ma poco prima di salire lui mi richiamò

-"hasta luego angel, no puedes escapar de mi-" (Ci vediamo più tardi angelo, non puoi sfuggirmi)

Sollevai il dito medio facendolo ridere,e dopo aver detto la via al taxista lo lasciai lì con un sorriso in volto che lo faceva sembrare un idiota. Avevo capito una cosa in quasi ventiquattro ore che lo conoscevo,dovevo restare alla larga da lui il più possibile,Xavier era bello,forse anche più del normale,ma quanto bello quanto sicuramente dannato.

-"signorina Charlotte,la trovo in ottima forma-" sorrisi a megghy,era la nostra domestica da anni,mi aveva vista nascere e crescere,ed nonostante lavorasse per noi,non l'avevo mai considerata mai come tale,per me era sempre stata come una seconda madre

-"Grazie megghy-" mi levai il cappotto per poi consegnarglielo -"come è il clima questa sera?-" abbassai il tono della voce per farmi sentire solo da lei

-"un vestito non le è entrato,dice che farà causa al marchio per aver cambiato le taglie,non si rende conto che ormai è sulla soglia dei cinquanta e la XS ormai non è più la sua misura-" soffocai una risata per poi entrare dentro il salone,dove mio padre e la serpe,volevo dire matrigna erano seduti uno accanto all'altro con un bicchiere di Vino in mano

Ottima mossa direi,per una ragazza che stava lottando con tutte le sue forze per non bere,trovare quella che doveva essere la sua famiglia a bere era davvero confortante

-"dieci minuti di ritardo-" Penny portò il suo sguardo su di me,per poi portare il bicchiere alle labbra e bere un sorso di vino -"non so se essere arrabbiata perché viene sempre in ritardo,o farti i complimenti perché questa sera non hai superato i venti minuti-"

-"il taxi ha tardato ad arrivare e per strada c'era traffico-"

Spiegai rapidamente per poi fare un sorriso a Megghy per avermi portato un bicchiere di Acqua,come sempre con ghiaccio e qualche buccia di limone e menta dentro

-"sei dimagrita-" mio padre sollevò lo sguardo dal suo giornale per osservarmi

-"solo qualche chilo,ho iniziato una nuova dieta per controllare la glicemia e far in modo che il mio organismo possa essere più sano-"

Mi osservò qualche secondo come per capire se stavo dicendo la verità o no,ma non appena incontrò il mio sguardo sincero tornò a leggere il suo giornale

-"come va il lavoro Charlotte? La tua amica non ti ha ancora cacciata?-" penny mi rivolse un sorriso falso

-"non vedo il motivo del perché dovrebbe licenziarmi,lavoro senza sosta sei giorni su sette,faccio il mio lavoro nei migliori modi possibili e nessun cliente si è mai lamentato di me,ma d'altronde cosa vuoi saperne tu-" mi fermai per osservarla meglio -"non hai mai lavorato in vita tua,sei passata da un marito all'altro,tutti pieni di soldi,non capisco del perché tu non abbia ancora lasciato papà per trovartene uno più giovane e con molti più soldi-"

Quasi non si strozzò col vino alla mia affermazione,se avevo imparato una cosa nell'ultimo anno,e che non mi sarei fatta più mettere i piedi in testa da nessuno,soprattutto da lei.

Non poteva minacciarmi di nulla,pagavo tutte le mie spese con i miei sacrifici e di certo non poteva minacciarmi di tenere la bocca chiusa o non mi avrebbe pagata l'affitto di casa

-"signori la cena è pronta per essere servita in tavola-" megghy ci richiamò,annui per poi alzarmi e superare la mia adorata matrigna,solo che nel farlo le diedi una spallata e per poco il suo adorato bicchiere di cristallo contenente quel liquido rosso che mi tentava non gli arrivò nell'abito bianco di Chanel

-"ops-" superai sia lei che mio padre per poi prendere posto a tavola,la tavola come sempre era ben apparecchiata,ma stavolta era diversa del solito

Sul tavolo era stato sistemato il Servizio che usavamo solo quando c'erano degli ospiti speciali

-"perché è stato sistemato questo servizio? Ci sarà qualcun altro stasera a parte noi?-" chiesi guardando mio padre

-"si stasera verranno dei nostri amici con suo figlio,una cena di famiglia allargata diciamo-"

Mio padre mi liquido velocemente,ma poco prima di rispondere sentì il campanello suonare

-"signori Enderson benvenuti,prego accomodatevi-"

Sollevai lo sguardo verso la porta notando gli ospiti entrare con un sorriso sul volto per poi salutare mio padre e Penny

-"Jeremy Amanda finalmente-" mio padre gli fece segno di sedersi,e fu lì che notai un ragazzo forse della mia età o poco più grande vestito di tutto punto che mi fissava -"Tommy siediti accanto a Mia figlia Charlotte-"

Quasi non mi strozzai con la mia stessa saliva,avevamo sempre fatto questa cena con solo i membri della famiglia,perché adesso queste persone erano con noi? Nella mia mente c'erano mille motivazioni diverse,e speravo solo che se erano qui era perché mio padre voleva qualcosa da loro,e non qualcosa da me

-"piacere charlotte,io sono tommy -" tommy mi porse la mano presentandosi con un sorriso sincero sul volto,era agitato quanto me,mi rincuorava almeno sapere che non ero l'unica a sentirsi in quel modo

-"piacere mio-" gli strinsi la mano sorridendo

-"ragazzi avrete modo di conoscervi più tardi,direi che siamo pronti per la cena,Megghy inizia a servire-"

E mentre megghy serviva la cena,un'altra donna serviva da bere

Sentì le mani sudare e le gambe iniziare a tremare quando una bottiglia di liquore si piazzò davanti alla mia vista

Sentivo come l'aria dentro ai miei polmoni pian pian stesse iniziando a mancare

-"tesoro-" mio padre mi richiamò con tono severo,alzai il viso per guardarlo e non appena osservai che mi stava facendo segno sul tavolo come a farmi capire di smetterla abbassai il viso notando che stavo stringendo la tovaglia in maniera fin troppo eccessivo così da rovinare la piegatura della tovaglia di lino

-"perdonatemi-" portai le mani vicino le gambe affondando le unghie nel palmo delle mani,respira Lottie,respira e pensa che quel liquido ambrato ti ha rovinato la vita,stava quasi per ucciderti e per colpa sua adesso ti ritrovi col diabete

Respira e ricordati tutti i passi avanti che hai fatto in questo anno,il duro lavoro fisico e mentale,tutti i tuoi sacrifici nel restare sobria,che grazie al tuo autocontrollo hai dimostrato a penny e a tuo padre che sei riuscita ad andare avanti senza tornare nel vizio del bere e hai un lavoro tutto tuo e che non dipendo da loro

-"Charlotte tesoro è un piacere rivederti-" la donna mi osservò incantata -"ti trovo benissimo,mi dispiace tantissimo per quello che ti è successo un anno fa,tuo padre c'è l'ha raccontato,ci ha detto quanto è stato dura per lui e per la tua matrigna restarti accanto in quei giorni-"

Spalancai gli occhi nel sentire tutte quelle bugie,restarmi accanto? Non si erano mai neanche preoccupati di chiamarmi o dirmi se ero vivo o morta quando avevo iniziato disintossicazione

-"certo immagino-" recitai la scena -"non è facile per un genitore vedere la propria figlia mentre è in coma,un coma che è stata lei stessa a causarsi per aver bevuto troppo,non immagino quanto abbia sofferto mio padre per colpa di una figlia ubriacona a cui importava solo bere che studiare. Un padre che ad oggi invece di servire acqua mette in tavola una bottiglia di liquore,ovviamente per non far sentire sua figlia a disagio,ma giustamente lo fa solo per il bene della sua preziosa e unica figlia,non sia mai che ritorni a bere,so bene che l'ha messa proprio davanti a me per vedere se avevo dell auto controllo, o se mi ubriacavo ancora-"

Mostrai uno dei miei migliori sorrisi parlando con la donna che mi osservava sconvolta alla mia rivelazione

-"Charlotte-" mio padre mi richiamò con tono più duro

-"no papà volevo solo dire alla signora Amanda quanto tu sia stato male per me,come eri con me mentre in ospedale lottavo per disintossicarmi, come mi hai chiuso tutti i conti e detto in maniera amorevole ovviamente perché l'amore non è mai mancato nei miei confronti, che non mi avresti più pagato l'appartamento,i soldi delle medicine o tutte le altre cose di cui ne avevo di bisogno-"

Penny era quasi sul punto di svenire per quello che avevo appena detto,la recitazione in queste situazioni era il suo forte,mio padre era rosso in viso mancava poco e il fumo sarebbe persino uscito dalle sue orecchie mentre la coppia invitata per cenare con noi aveva un espressione scioccata

-"però adesso sto bene tranquilli,non bevo più e ho un ottimo lavoro-" sollevai le spalle come se fosse tutto normale e non avessi appena detto che mio padre in realtà non era per niente amorevole,osservai il piatto davanti a me notando che era stato servito uno dei piatti che non avevo mai amato il pesce.

Non mangiavo dall'ora di colazione,ero stata sul letto a poltrire e a guardare serie tv,e sapevo bene che non mangiare anche adesso sarebbe significato che il mio pdm avrebbe suonato presto indicandomi che avevo l'ipoglicemia bassa

-"beh devi avere una super forza per aver affrontato tutto questo da sola,non è da tutti superare tutto questo è rialzarsi con le proprie forze-" mi voltai verso Tommy -"hai dimostrato a tutti che nonostante un momento buio della tua vita,solo grazie a te stessa sei riuscita a riprenderti e ad essere una persona diversa-"

-"Grazie-" è per la prima volta sentì una persona aver capito tutto quello che avevo passato e farmi i complimenti per come lo avevo superato

La cena andò avanti in completo silenzio,tutti mangiavano mentre io avevo semplicemente mangiato un po' di contorno,le verdure per quanto sciatte avrebbero almeno calmato il brontolio del mio stomaco

-"quindi non completerai gli studi Charlotte?-" Jeremy il padre di Tommy mi osservò

-"non ho né il tempo né il denaro per tornare in università. Resterò solo con il diploma,al momento ho bisogno di un lavoro che una Laurea in mano-"

-"beh,potresti prendere in considerazione l'idea di tornarci,so che tuo padre ci terrebbe molto,sei la sua unica figlia e penso che laurearti in giurisprudenza e seguire le orme di tuo padre sarebbe una cosa meravigliosa-"

Certo,seguire le orme di mio padre,sarei potuta laurearmi con 110 e lode ma per mio padre sarei rimasta lo stesso una nullità

-"non succederà mai-"

-"oh Jeremy devi capire che adesso Charlotte preferisce lavorare in un Fast Food,non pensa a realizzarsi,preferisce servire ai tavoli cibo ipercalorico super fritto-" parlò come schifata di quello che facevo per lavorare -"e poi la mia Emily si è laureata proprio in quel settore,e presto inizierà a lavorare con Bob,ha prima fatto crescere i suoi due bambini,ma adesso è pronta a tornare in pista e a scoprire il meraviglioso mondo dell'essere un avvocato-"

-"oh Jeremy devi capire che da quando mio padre a sposata questa strega,scusatemi volevo dire donna amorevole per lui non esisto più,quindi sono sicura che restare al fianco della sua figliastra sarà anche meglio di lavorare con la sua vera figlia,d'altronde Emily ha allargato le gambe ad un uomo ricco facendosi mettere subito incinta cosi che non avesse scampo e farsi sposare,io ho conosciuto un ragazzo tossico che mi ha portato quasi sul punto di morte,come è strana la vita vero?-"

Terminai divertita il mio racconto,ma purtroppo di divertente non c'era proprio nulla,era solo la mia vita che faceva schifo

-"Basta-" penny si sollevò sbattendo le mani sulla tavola -"sono stanca di sentire come con quella bocca spari sentenze verso di noi che abbiamo fatto di tutto per aiutarti,sei una stupida ragazzina che non capisce nulla. Vattene Charlotte e non tornare più,tanto sappiamo benissimo che ogni venerdì venire qui per te non significa nulla-" restai immobile,avevo superato il limite lo sapevo bene ma buttarmi persino fuori di casa e dirmi di tornare più mi aveva spiazzata

-"papà-" osservai la figura di mio padre seduto a capotavola che osservava la scena in assoluto silenzio,come sempre. Ma non erano più delle frecciatine tra me e penny,quella donna mi stava cacciando via,da quella che era in realtà anche casa mia -"non puoi davvero assecondarla anche in questo-"

La famiglia Enderson era in totale silenzio,anche loro stavano aspettando una risposta da parte di mio padre

-"ti piace venire ogni venerdì sera a cenare in questa casa charlotte?-" il suo tono era serio,ma più che una domanda era un modo per far capire ai suoi ospiti che io non amavo venire qui

-"papà,non è questo il punto-"

-"si o no charlotte-"alzò il tono della voce facendo saltare in aria sia me che Amanda,Penny adesso invece era alle spalle di mio padre con un sorriso in volto soddisfatta che finalmente mio padre mi stava per dire non presentarmi più qui

-"la mia risposta non cambierebbe nulla-" sentì gli occhi riempirsi di lacrime -"hai già preso la tua decisone,sei d'accordo con tua moglie nel non farmi venire più qui,da quando è morta mamma e hai conosciuto lei non mi hai più trattata come una figlia,hai dato tutto l'amore che mi meritavo ad Emily,hai sempre lasciato che lei mi trattasse male o che mi ferisse con le sue parole-"

Per quanto fossi diventata forte a nascondere i miei sentimenti e a non far trasparire le mie emozioni,vedere mio padre ancora una volta trattarmi con indifferenza mi spezzò dentro

-"ha ragione lei papà,non amo venire qui,ma se lo sempre fatto è stato solo per te,per passare un po' di tempo insieme anche se in silenzio,perché nonostante tutto il male,io ti voglio bene e sei l'unico che mi è rimasto. Vengo qui ogni venerdì per dimostrarti che sono diventata responsabile e che sto provando in tutti i modi a riparare i miei sbagli,ma evidentemente tutti i miei sforzi non servono a nulla,tu hai già una famiglia ed io non sono compresa-"

Asciugai velocemente una lacrima per poi raddrizzare la schiena a mostrarmi il mio forte possibile

-"scusatemi signori,non volevo rovinare questa cena,sicuramente mio padre aveva organizzato tutto nei minimi dettagli,levo il disturbo così da lasciarvi parlare tranquillamente-"

Mi alzai dal tavolo uscendo dalla stanza

-"charlotte-" sentì mio padre richiamarmi,ma non mi voltai arrivai all'ingresso per poi indossare il mio cappotto e prendere la mia borsa -"Lottie-"

-"no papà va tutto bene stai tranquillo-" sorrisi tristemente -"non ho mai fatto nulla per renderti fiero di me,ti ho portato solo guai e preoccupazioni,capisco del perché guardi Emily con occhi sognanti,lei è quel tipo di ragazza di cui puoi vantarti con i tuoi colleghi o amici,bella,con la testa sulle spalle e un buon marito, ti ha donato due nipoti che ami con tutto te stesso-" alzai gli occhi per non piangere -"tutto quello che per voi io non saprò darvi,perché ormai sono un oggetto rotto,non riuscirò mai a dimostrarvi che col tempo ho rimesso ogni pezzo al suo posto. Mi dispiace solo di essere una nullità per te papà,non verrò più te lo prometto,non ti chiamerò e non ti darò più fastidio qualunque problema io avrò-"

-"piccola aspetta-"

-"va tutto bene,buona cena papà spero solo di non averti fatto fare troppa brutta figura e di non essere stato il motivo del perché la gente possa parlarti alle spalle per avere una figlia ubriacona che mette in ridicolo il proprio padre-"

Uscì velocemente da quella casa lasciandolo in mezzo alla stanza senza parole,Penny aveva vinto ed io non avrei avuto più un padre per colpa sua. Lei era una di quelle persone che ti cambiavano a suo gusto e piacimento,non ci era mai riuscita con me ed era questo il motivo di tanto odio nei miei confronti,mi odiava perché assomigliavo a mio madre,mi odiava perché ero la figlia di mio padre,mi odiava perché ero semplicemente io.

Arrivai a casa dopo più di un'ora,non avevo trovato un taxi libero ed ero stata costretta a farmela a piedi

Ero sul tetto del palazzo seduta con i piedi a penzoloni,un palazzo di venti piani dove anche solo una piccola distrazione ti avrebbe fatto chiudere gli occhi per tutta la vita

Amavo stare qui quando dentro la mia testa c'era troppo casino,l'aria fredda che ti sbatteva in viso,le persone che da questa altezza sembravo così piccole e insignificanti,era come se in quel momento potessi avere il controllo di tutto.

Chiusi gli occhi portando la testa all'indietro,vicino a me c'era la causa di tutti i miei problemi,una bottiglia di whisky era accanto a me ancora chiusa,ed ero così tentata di aprirla e di bere fino a dimenticarmi tutto,di penny che mi umiliava,di mio padre che non mi difendeva,di essere stata cacciata via dalla mia stessa casa,la stessa cosa dove avevo vissuto per anni con i miei genitori adesso era una casa senza amore.

Stavo lottando con me stessa per non mandare a puttane un anno di sacrifici,un anno che ero sobria e non bevevo quel veleno,e c'è la stavo mettendo tutta per non ricadere in quel vizio.

Un vizio che mi aveva tolto tutto,ma ogni sacrificio che facevo per dimostrare che ero diventata una versione migliore sembrava non servire a niente

-"qualsiasi sia il problema,non penso che lanciarti dal palazzo sia la decisione più saggia-" mi voltai sentendo una voce,esattamente la voce del mio nuovo vicino di casa

-"non è al suicidio che punto,stai tranquillo che se volessi morire userei un tipo di morte più veloce-" replicai come se fosse una cosa normale

-"beh perdonami se sei sul cornicione del palazzo,con una bottiglia di whisky,whisky scadente oltretutto è hai l'aspetto di una che ha appena passato una delle serate più brutte di tutte la sua vita-"

Xavier si avvicinò a me restando a qualche metro di distanza,era sicuramente convinto che volessi davvero buttarmi,avevo sconfitto la morte una volta,non volevo ritrovarmi ad un passo dalla morte un altra volta,ma questo lui non lo sapeva,e la mia serata era stata così brutta che divertimi un po' con lui avrebbe sicuramente alleviato un po' il dolore che sentivo al petto

-"sai?-" alzai il tono della voce senza mai voltarmi -"le probabilità che io ce la faccia sono dell' ottanta percento-"

-"io direi del cento percento,a questa altezza penso che quello che arriverebbe sulla strada sarebbe la tua polvere-"

Sollevai l'angolo della bocca in un mezzo sorriso

-"beh se sei abbastanza veloce,potresti arrivare a prendermi in tempo e quindi saresti il mio venti percento di probabilità nel restare ancora viva-"

Mi voltai per osservare la sua faccia scioccata,mi stava prendendo per una pazza ma la sua espressione era esilarante

-"Ángel no me gustan estos jodidos juegos-" (Angelo non mi piacciono questi giochi del cazzo) serrò la mascella credendo davvero che volessi lanciarmi

-"perché sei sul tetto? Mi aspettavi sveglio per vedere quando rientravo?-" ignorai quello che aveva appena detto in spagnolo,se continuava avrei davvero preso delle lezioni online o comprato un dizionario in spagnolo per sapere cosa cavolo diceva

-"non crederti così speciale ragazzina,ti ho semplicemente vista salire dalla finestra con quella bottiglia in mano e non ho sentito il rumore della tua parte sbattere,volevo solo accertarmi di non essere testimone di un suicidio-"

Si avvicinò per poi sedersi accanto al me sul cornicione

Restai in silenzio,volevo solo silenzio,avevo così tanto rumore dentro la mia testa che parlare con qualcuno in questo momento mi faceva scoppiare solo di più la testa

Sollevai il viso per poi guardare il cielo scuro e perdermi alla ricerca della stella più luminosa,quando mamma era viva non smetteva mai di raccontarmi che quando una persona cara smette di vivere sulla terra,prende la sembianza di una stella,e quando ci si sente soli basta guardare il cielo stellato,la stella più luminosa era quella persona cara che brillando più delle altre ti ricordava che tutto sarebbe finito e lei ci sarebbe stata sempre per vegliare su di te

-"non ho bisogno di una persona che finge di preoccuparsi per me,ci conosciamo da neanche un giorno Xavier,siamo solo vicini di casa, e questo non significa che per forza dobbiamo parlare o conoscerci, quindi ti prego lasciami in pace-"

Spezzai il silenzio che si era creato puntando il mio sguardo su di lui

-"facciamo così-" si sistemò meglio sul cornicione così da avere una visuale migliore su di me -"io smetto di starti in torno e di importunarti se tu mi dici il perché guardi ogni singolo alcolico terrorizzata-"

Mi irrigidì immediatamente per quello che aveva appena detto,per farmi quella domanda significava che quando mi aveva vista al bar in discoteca la mia faccia faceva ben intendere del mio terrore

Scattai sull'attenti mettendomi in piedi sul cornicione

-"non sono affari tuoi-" la mia voce doveva uscire decisa ma in realtà l'unico suono che uscì dalla mia bocca fu come una supplica silenziosa di non chiedermi più del perché io non volessi bere o perché guardava chi beveva in quel modo

-"charlotte scendi da lì-" un espressione di puro terrore gli si dipende sul volto nel vedermi in piedi su quel sottile cornicione,da un lato il vuoto dall'altro il terreno

-"ricordi sei il mio venti percento di probabilità di restare in vita se sei abbastanza veloce da prendermi-"

Lo presi in giro iniziando a camminare

-"sentì sono stato troppo avventato,volevo solo fare un po' di conoscenza,niente di più ma adesso mi stai davvero rompendo i coglioni scendi da lì,non voglio essere arrestato perché una stupida ragazzina per problemi sicuramente di cuore si è lanciata da un palazzo-"

Portò i piedi per terra per poi farmi segno di scendere

-"punto primo-" sollevai la mano facendo il numero uno con un dito -"non mi ucciderei mai per amore,non lo fatto un anno fa pensa se lo faccio adesso,e poi non ho neanche un ragazzo-"

Xavier aggrottò le sopracciglia non capendo dove volevo parare col mio discorso,ma invece di dargli spiegazioni sollevai un altro dito

-"e punto numero due sarei ben contenta di vederti anche se morta dietro le sbarre,così la prossima volta imparerai a non dare fastidio alle persone solo per addolcirle un po' per portartele a letto,se vuoi scopare vai in qualche pub o meglio ancora metti la testa apposto e ti cerchi una ragazza con cui scopare quanto ti pare e ti piace-"

Ero stato quasi tutto il giorno chiuso in casa con Max,mio padre voleva sapere come stava andando qui a New York,e se Charlotte stava bene

Non voleva ancora dirmi del perché questa ragazza fosse così importante per lui,ma avevo almeno scoperto del perché charlotte non beveva in discoteca o in generale

Grazie a greg avevo scoperto che un anno fa era finita in coma etilico per abuso di alcool,era stata trovata
In fin di vita nel vicolo del bar dove lavorare il fidanzato quasi morta e con un taglio sul braccio,era stata abbandonata da quel tizio e da quel giorno era scomparso.

La madre era morta,e l'unica famiglia che aveva era il padre e la matrigna,era stata quasi quattro mesi in una struttura adatta per disintossicarsi e quando era uscita si era fatta carico di tutte le spese mediche e di se stessa.

L'abuso di alcool non aveva danneggiato nessun organo ma come regalo gli aveva fatto venire il diabete,lavoravo quasi ogni giorno nel fast food della migliore amica e fin ora sembrava non avesse una vita vera e propria.

Lavorava e tornava a casa,nessun nuovo fidanzato e a parte la sua migliore amica non aveva altri amici.

L'avevo vista uscire vestita di tutto punto dal palazzo,e se era uscita tranquilla quando era tornata con quella bottiglia in mano e gli occhi rossi dovuti al pianto per poi salire sul tetto del palazzo qualcosa dentro di me mi aveva detto di salire ed evitare di fargli fare qualche cazzata

Ma adesso quella ragazzina stava mandando a fanculo ogni mio buon senso,in piedi su quel cornicione mentre fissava il vuoto come se indecisa se lanciarsi o meno

-"okay d'accordo non voglio sapere del perché non bevi ma scendi-" alzai nuovamente il tono della voce

-"sei così estenuante,sentì come ti chiami perché non te ne torni nel tuo appartamento e mi lasci in pace?-" si voltò verso di me per poi darmi un occhiata piena di odio

Dovevo tenerla d'occhio,se mio padre avrebbe saputo che si era lanciata da un palazzo ed io non ero stato in grado di evitarlo mi sarei giocato tutto,quello che sarebbe morto poi sarei stato io

E se prima mi sembrava un impresa facile,pensando di dover tenere d'occhio solo una ragazza con la vita noiosa adesso mi ritrovavo a tenere d'occhio una pazza con istinti omicidi e che avrebbe fatto morire me ma di crepa cuore o per mano di mio padre

Altro che sarebbe stato facile e me la sarei scopata con facilità,avrei sudato sette camicie per infilarmi tra le sue mutandine,ma una scopata senza combattere non sarebbe stata una scopata degna di essere ricordata

-"quanto saranno secondo te? 80-100 metri di altezza?-" guardò in basso ma poco prima di guardarmi perse l'equilibrio scattai in avanti ma prima di prenderla lei ritornò con i piedi fissi tornando dritta

-"ho detto scendi-" volevo prenderla a schiaffi,non avevo mai messo un dito su una donna,odiavo chi lo faceva ma quella ragazza ti faceva perdere il senso della ragione

-"mi lascerai in pace?-" mi osservò col volto stanco,era pallida,prima non aveva quel colorito così bianco

-"no ti ho già detto che ti lascerò in pace se mi dirai perché non bevi o perché guardi le bottiglie di liquore come se vedessi un mostro a tre teste-"

La sentì sbuffare,e il silenzio tra di noi di spezzato da rumore simile ad una suoneria ma molto più fastidiosa e quello che sembrava tipo un telefono nella cintura del suo vestito illuminarsi segnando dei numeri

La vidi barcollare come priva di forze,iniziai a correre verso di lei prendendola in braccia in tempo prima che potesse cadere da quel maledetto cornicione e lanciarla verso di me finendo entrambi per terra

-"ei ei cosa diavolo succede?-" le schiaffeggiai il viso vedendo che stava per perdere i sensi e che faticava a tenere gli occhi aperti

-"l-la mia borsa,c'è una bustina nera con una scritta argentata prendila-" mi allontanai da lei per poi prendere la sua borsa ed estrarre quella bustina,la apri velocemente per poi passargliela e osservarla mentre faceva una faccia disgustata sicuramente per il sapore,non era nuova a questo tipo di cose,sollevò quel macchinario che prima era sul suo vestito per poi premere un pulsante e far finire quel suono odioso

-"puoi andare,tra venti minuti Starò bene,il tempo che il glucosio faccia effetto e la mia glicemia torni normale-"

La osservai scioccato per tutto quell'auto controllo,non era sicuramente la prima volta che si sentiva cosi

-"sono diabetica,ho solo saltato qualche pasto e sono stanca,è un insieme di cose ma sto bene,puoi andare davvero-"

-"come faccio a sapere che non ti lancerai una volta sentita meglio?-"

-"perché non vale la pena,non mi ucciderò per qualcosa o per qualcuno,sarebbe da codardi,stavo solo giocando con te,ti stavo prendendo in giro-"

La osservai chiedere gli occhi,non era sicuramente una bella sensazione sentirsi in quel modo,ma lei stava facendo di tutto per non far vedere che in realtà stava davvero male

Ma io non ero così,non ero il ragazzo buono che si sarebbe preoccupato per lei o che l'avrebbe aiutata, mi importava di lei solo perché per mio padre era importante,dovevo tenerla al sicuro per assicurarmi il nuovo posto come capo nella nostra azienda,se fallivo mi sarei giocato tutto.

E se per i prossimi dieci mesi avrei dovuto fingere di essere una brava persona,un bravo ragazzo che si preoccupa per lei o che le dice parole dolci lo avrei fatto,avrei utilizzato questi mesi per utilizzarla a mio gusto è piaciuto è una volta finito di giocare con lei,l'avrei portata da mio padre è dimostrato che di buono in me non c'è nulla.

La presi in braccio per poi poi iniziare a scendere le scale con lei

-"domani potrai anche mandarmi a fanculo ma credo sia arrivato il momento di tornare a casa Angel-"

La sentì borbottare qualcosa,ma era ancora troppo debole per essere la solita ragazza sfrontata che faceva tutto da sola e che dimostrava di non aver bisogno di nessuno per andare avanti

-"Sto bene lasciami-" arrivai davanti alla sua porta per poi metterla giù,non era ancora nel pieno delle forze ma almeno non sarebbe svenuta come minuti fa,e se anche lo avesse fatto sarebbe stato nel suo appartamento o sul suo letto e non sul tetto del palazzo

-"non dare modo alla gente di distruggerti Angel,se dai volare alle parole della gente non riuscirai mai ad essere felice o a far sì che la tua vita sia felice-"

Gli sistemai una ciocca di capelli dietro l'orecchio per poi girare le spalle e andarmene

-"buenas noches angel tu y yo nos divertiremos juntos-" (buonanotte angelo io e te ci divertiremo insieme)

La sentì lamentarsi per poi chiudersi la porta alle spalle,dovevo capire del perché questa sera era tornata devastata,dovevo iniziare a scoprire molto di più sulla sua vita.

Hola Chicas

Come state? Ecco a voi il secondo capitolo di Deception And Lies.

Pian pian scopriremo insieme il passato di Lottie e di Andy,scopriremo quello che ha passato Lottie mentre beveva o si disintossicava

E scopriremo insieme anche cosa ha in mente di fare Xavier con lei

Spero vi piaccia un bacio Roberta

Insta e tik tok RDREAMS_CXX

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