cap 8: SECRETUM OSTIUM

JORDAN'S POV
"Come mai Cameron è ancora a casa di Kay?" chiesi quando fummo davanti la casa della donna. 

"Sai com'è: quando l'amour chiama Cameron lo potete trovare qui!" 

"Lo pensi davvero, Dina?" si intromise Gunter. 

"Certo, non vedi come si guardano? Poi è ora che Cameron volti pagina e non pensi più alla sua odiosa ex." rispose la mia amica. 

"Non la sopportavi proprio quella modella." esclamai non molto sorpreso. 

A quel punto la padrona di casa ci aprì la porta, aveva in volto uno sguardo un pochetto sorpreso. 

"Ciao Kay. Possiamo?" senza attendere una risposta Gunter si fece spazio per entrare, io lo seguii a ruota dopo un breve saluto. 

"Certo, non sto neanche a dirvi che Cameron è qui, tanto già lo sapete. Accomodatevi!" ci accolse. 

"Ehm, scusa amica... non era nostra intenzione disturbarvi, anzi a dirla tutta ho cercato in qualsiasi modo di dissuadere questi due di non piombare in casa tua ora. Nonostante tutto non mi hanno voluto ascoltare e io li ho seguiti per evitare che facciano casini." sentì Dina scusarsi con la padrona di casa. 

"Wow, forte! Il Maghetto ha cucinato quindi si mangia. Ho una certa fame!" esultò l'omaccione mettendosi a sedere e iniziando ad azzannare qualcosa, io senza pensarci troppo mi accomodai assieme al mio amico. 

"Gunter, Jordan! Ma che fate? Non avete notato che i nostri amici vorrebbero rimanere soli?" ci riprese la ragazza con le treccine. 

"Dina, scusa, ma noi non eravamo venuti qui per dire a Cameron che abbiamo trovato la soluzione?" domandai. 

"Tranquilli, non ci stavate assolutamente disturbando. Aspettate vado a prendere delle sedie." 

"Aspetta Kay, vengo ad aiutarti." si offrì Dina. 

"Avete detto la soluzione? Sono tutto orecchie." e con quell'espediente ricevemmo l'attenzione di Cameron, si mise a sedere vicino a noi e spiluccò distrattamente qualcosa. 

"La parola è: SECRETUM OSTIUM." 

"Cosa hai detto, Jordan?" mi chiese nuovamente cercando di capire bene che gli avessi appena detto, come se la parola fosse stata cinese. 

"S-e-c-r-e-t-u-m O-s-t-i-u-m" 

"Perfetto poi mi farai lo spelling. Forza Gunter muoviamoci." Cameron scattò su come una molla. 

"Scordatelo! Io ho fame e per questo rimango qui!" protestò quello preso in causa.

"Mangerai dopo, ora ho bisogno di te. Tu, Jordan, rimarrai qui per seguirci con il pc, devi dire a Dina che non appena saremmo dentro avrò bisogno della sua guida, sappiamo bene che ha un tocco magico per ciò. Mi dispiace, non possiamo muoverci tutti quanti insieme, ancora non possiamo attirare l'attenzione degli agenti. Non sprechiamo tempo e andiamo!" dopo di che uscì trascinando con sé l'omaccione, il quale imprecò verso il nostro amico. 

Alzai le spalle, ormai ero abituato nel vederli bisticciare per qualsiasi cosa, quindi continuai a mangiare tranquillamente comunque dovevo proprio ammettere che era proprio bravo a cucinare. 

"Dove sono scappati?" esclamò stupefatta la padrona di casa. 

"Vanno ad aprire la porta nel tunnel sotterraneo." risposi. 

"E noi?" 

Così riferii a loro le papali parole dette da Cameron poco prima. 

"E io? Non ha assegnato nessun compito a me?" si informò la detective, rimanendo leggermente risentita.

"Non so. Non ti ha nominata!" specificai.

"Tipico di Cameron. Ad ogni modo non sa che potrei coprire loro le spalle? Tra l'altro sono un'agente." 

Rimanemmo in contatto con i due esploratori per tutto il tragitto, nel frattempo preparai il pc dove attraverso il localizzatore potemmo seguire ogni loro spostamento. 

"Siamo quasi arrivati. Tranquilli, non dateci per dispersi!" 

"Siamo qui Cameron. Se non te ne sei reso conto, stiamo parlando da quasi mezz'ora. Sei sempre il solito fastidioso, hai presente un moscone? Tu sei uguale!" dissi abbastanza stufo nel sentirlo blaterare. 

"Se fossi qui ti batterei il cinque, Nanetto." mi diede manforte l'omaccione. 

"Dina aiutami tu! Zittisci questi due." si lamentò l'illusionista.

"Ehi, sentite stiamo calmi, ragazzi. Una volta che sarete fuori da lì potrete dirvene di ogni colore e fare ciò che vi pare, d'accordo?" 

"Okay!"

"Ehiiii... ci siamo. Chi mi fa lo spelling della parola? No questo è impossibile. Non ci posso credere!" esclamò Cameron. 

"Sei stato tu?" gli chiese il suo accompagnatore con perplessità.

"No Gunter!"

"Cameron, Gunter, mettetemi al corrente di quanto sta succedendo!" Kay balzò su dalla sedia allarmata. 

"State bene? Ditemi subito che cosa sta accadendo!" ordinò preoccupata la ragazze con le treccine. 

"Beh, siamo venuti qui con l'intento di dover digitare sui pulsanti giusti, e vi posso assicurare che la parola che mi avete detto è giusta... solo che..." 

"Solo che?" gli estrapolammo il massimo cui poteva fornirci. 

"Solo che qualcun altro è stato già qui, prima di noi e ha indovinato la parola." fece il reso conto di quanto avvenuto.

"Quindi? Cosa vedete? Non potete lasciarci con tutta questa curiosità." 

"Sapete chi potrebbe essere stato?" 

"Ehi, ehi ragazzi...una domanda per volta, ho un solo cervello, lo sapete questo? Allora adesso vicino l'ultima lettera si è aperto un loculo dove dover inserire una chiave." rispose il nostro interlocutore.

"Beh, ora bisogna solo capire di quale chiave esatta, no?" chiesi. 

"Ma prima genio toccherà trovarla!" mi ripresero. 

"Giusta osservazione." 

"Cameron, tu sai dove cercarla vero?" volle sapere l'agente del FBI. 

"Penso di sì. Eppure non ne sono sicuro. Dina ti ricordi dove sono finite quelle coppie di chiavi, le quali non abbiamo mai capito cosa aprissero? Sai che fine abbiano fatto?" 

"Le ho messe dentro ad un contenitore a forma di libro. Si trova nel mobiletto nascosto dietro la libreria." lo informò.

"Perfetto, non ci rimane che andare a prenderla." 

"L'unico problema è che degli agenti tengono sotto osservazione l'Archivio dopo tutti gli avvenimenti di oggi." Ci rimembrò Kay.

"Però potrei provare a prenderle io. Ho ancora alcune cose lì e non darei nell'occhio." si propose la nostra amica. 

"Ottima idea Dina, poi tu potresti aprire il passaggio che la Donna Misteriosa ha scoperto da dentro la cassapanca dell'Archivio, lì ti raggiungerà Gunter e prenderà la chiave." 

"E tu che farai?" 

"Io vi aspetterò qui." rispose con naturalezza il maghetto. 

"Non sarà rischioso per te Cameron?" si preoccupò la ragazza con le treccine. 

"Nah! Non ho paura di rimanere da solo, uscirò da questa situazione incolume, potete fidarvi." 

"Cameron però pensaci chi ha aperto la porta potrebbe tornare e farti del male!" gli fece notare Kay. 

"Correrò il rischio, peggio di così non può andare, no?" 

"Okay, allora io e Dina ci vedremo all'Archivio." 

E dopo l'accordo i due avventurieri si recarono verso la meta prestabilita e tutto filò liscio, almeno fino ad un certo punto: Dina riuscì a trovare sia le due chiavi in questione sia il modo per aprire la cassapanca per far entrare l'omaccione ed aver modo di passargli ciò che ci serviva.
Se non fosse che, fatta una certa, perdemmo prima il contatto con uno e dopo qualche minuto pure con la ragazza. 

"Gunter? Dina? Metteteci al corrente della vostra situazione. Che sta succedendo? Forza rispondetemi!" Kay inziò ad allarmarsi per i due.

"Forse è meglio se vado a controllare." disse infine. 

"No, tu sai come poter controllare le telecamere dal pc giusto? Qui sono presenti quelle della metro, mentre da quest'altra parte possiamo controllare Cameron dentro il tunnel grazie alla telecamera ad infrarossi, posizionate da lui ieri. Tutto chiaro?"

Lei annuì.
"Sì, sarò all'altezza del ruolo."

"Allora vado io a vedere che è successo!" mi proposi.

"Jordan alla riscossa!" si intromise Cameron che nel frattempo non si era spostato di una virgola dalla sua postazione. 

Una decina di minuti dopo giunsi a destinazione, notai immediatamente i poliziotti appostati davanti all'Archivio e non appena entrai lo scenario, il quale mi si parò davanti agli occhi, fu raccapricciante, ciononostante entrambi i miei amici erano ancora vivi per fortuna.

"Dina... Dina... Come stai?" chiesi agitato. 

Lei era ancora riversa per terra mentre il libro in questione  che conteneva le chiavi che stavamo cercando, era a pochi metri da lei. 

"Jordan, allora com'è la situazione? Per piacere non tenermi sulle spine." la detective era a dir poco angosciata. 

"Già Jordan, aggiornaci!" 

"Dina si sta ridestando. Ma ho una brutta notizia: qui è presente solo una chiave. L'altra dov'è finita quindi?" 

"All'altra chiave penseremo poi, vai a vedere di Gunter!" 

Non feci in tempo ad andare verso il passaggio segreto che avevamo scoperto da poco, per l'appunto me lo trovai davanti ancora un po' frastornato. 

"Damerino, tu che ci fai qui?" mi interrogò, tenendosi la testa. 

"Sono venuto a vedere come stavate!" 

"Uhm... che mal di testa pazzesco!" si riprese la ragazza. 

"Oh, non sapete quanto sia bello sentirvi ragazzi, ora sono più rilassata. Mi fa piacere sapere che siete tutti interi. Sapete chi vi ha aggredito?" 

"Non siamo riusciti a vedere. Ci dispiace, Cameron." 

"Non vi preoccupate, nessun problema." 

"Ragazzi, scusate se vi disturbo. Cameron devi sapere questo: chi ha aggredito Dina e Gunter, grazie alla visione termica, sta per raggiungerti. Preparati ad avere compagnia!" ci interruppe l'agente dell'FBI. 

"E per caso sai di chi si tratta?" chiese stupidamente il biondo. 

"Come faccio a sapere con chi avrai a che fare se posso vedere solo il colore emanato da un corpo?" 

"Giustissimo, che razza di domanda. Non vedo l'ora di incontrarlo chiunque sia, anche se ho già una mezza idea su chi possa essere. Scusate, devo scollegarmi!" dicendo ciò Cameron interruppe la comunicazione senza nemmeno tener conto delle nozioni apprese.

"Cameron. NO! NON FARLO!"
Fu tutto inutile, aveva già attaccato.

"Squadra magica! Andiamo a recuperare il nostro amico!" ci ordinò la detective.

"Agli ordini capo!" esclamammo all'unisono. 

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