cap 43: UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA
CAMERON'S POV
Avevamo da poco fermato dei mafiosi russi con l'aiuto di Jonathan e della sua nuova amichetta, la fantomatica Donna Misteriosa.
Era stata una giornata molto tranquilla, pensai con ironia, ed il bello era che non era ancora terminata.
Rimanemmo lì in quell'ambiente mentre degli agenti dell'FBI ci passarono davanti con i malavitosi in manette.
Altri ancora stavano cercando di stabilire la quiete tra il pubblico e gli attori, accompagnandoli all'uscita.
Gli ultimi erano fuori di sé perché degli "imbecilli" avevano rovinato il loro spettacolo, i primi, attoniti, ancora non avevano ben chiaro quanto accaduto, loro erano lì per vedere l'opera non noi.
Non potevamo dare torto a nessuno su questo punto, avevamo puntato sulla salvaguardia degli spettatori non sull'estetica o al funzionamento dell'esibizione.
Era stato un completo disastro, lo sapevo bene, anzi fu il peggiore mai fatto in tutta la mia carriera, dovetti ammettere.
Eppure, mentre ero sul palco ad esibirmi con il mio gemello mi parve chiara una cosa: non apparteneva più al mondo della magia e dello spettacolo.
Un tempo eravamo un'unica persona, ora sul palcoscenico lo sentii a disagio ma soprattutto distante, non c'era più la solita complicità, fino ad un anno prima bastava un'occhiata per capire e anticipare così la mossa dell'altro, ora non era più così.
A quanto pareva, l'anno di prigionia gli era servito per apprendere che la vita da illusionista non era la sua strada.
Adesso ne prendevo giudizio, in passato ero accecato dall'ambizione, avevo preteso da lui troppo, avevo tirato eccessivamente la corda e lui "stremato" aveva lasciato la presa.
Per quanto potesse essere strano il fatto non mi rattristava, era una sua scelta, se stava bene senza l'illusione e senza esibizioni, io mi sentivo felice per lui.
E semmai un giorno ci fossimo ricongiunti, non sarei stato io a costringerlo a proseguire con gli spettacoli a cui a lui non erano mai piaciuti eseguire, gli avrei lasciato spazio per intraprendere la professione cui aveva intenzione aspirare.
Avevo imparato a mio discapito, perdendolo, avevo sbagliato, di conseguenza non li avrei intrapresi di nuovo con il rischio di vederlo per la seconda volta prendere le distanze da me.
Mi sentivo colpevole della sua incarcerazione: se non l'avessi forzato a fare il numero che lui si era a tutti i costi opposto, non sarebbe mai finito tra le grinfie e losche brame della donna, la quale ci ha divisi, o per meglio dire colei cui gli rovinò l'esistenza.
Se ero stato egoista sino a quel momento di certo non lo sarei più stato in futuro.
"Adesso cosa si fa?" mi chiese Jordan quando il teatro venne svuotato.
Eravamo rimasti noi quattro più un drappanello di investigatori, Kay era con loro per fare chiarezza sull'accaduto.
"Dobbiamo individuare il prossimo indizio." risposi, come se qualcosa di una rilevanza simile potesse essere alla portata di chiunque.
Nel frattempo alzai svogliatamente dei volantini, posti sopra al tavolo del gabbiotto della biglietteria, trovai solo le varie locandine degli spettacoli futuri.
"Ragazzi, io devo andare, il lavoro chiama. Grazie a voi abbiamo arrestato dei malviventi, dopo i vari interrogatori dovrò compilare una quantità cospicua di verbali, affinchè la convalida venga confermata." ci informò Kay, chissà se dopo il fatto odierno avrebbe ottenuto una promozione, se la meritava a ogni costo, "A dopo. Fatemi sapere quando troverete qualcosa."
"A dopo!" le rispondemmo.
Mi avvicinai a lei e le diedi un bacio a stampo e lei rispose con gioia.
"Fermi! Noi qui dobbiamo fare dei sopralluoghi per capire meglio le dinamiche dell'accaduto e oltre a questo sono costretto ad arrestare Cameron Black, in quanto collaboratore di Jonathan Black." un agente dell'FBI mi mise le mani dietro la schiena e tentò di arrestarmi.
"Cos'ha combinato il mio gemello?"
"Ha ucciso un prete." mi misero al corrente.
"Vi sbagliate! Lui non ha fatto niente!" lo difesi.
"Questo è da vedere."
"Lasciatelo! Lui non c'entra nulla e sono convinta dell'innocenza di Jonathan. In ogni caso convocherò io stessa in centrale il signor Black questa sera, non dovete preoccuparvi di questo." si intromise Kay, era tornata da noi non appena la Deakins le comunicò quanto sarebbe successo a me, "Ha la mia parola e nel caso non dovesse presentarsi mi prenderò io la responsabilità."
"D'accordo, capo! Porgo le mie scuse." il minuto successivo se ne andò, seguito dalla mia ragazza.
"Che giornatina, vero ragazzi?" ci disse Dina raggiungendoci.
"Io comunque non voglio perdere tempo, quindi diamoci una mossa. Ho le palle piene di questa giornata del piffero! Mi avete fatto fare la figura del cretino in questo maledetto show ed è solo colpa vostra." si lamentò come era suo solito fare Gunter.
"Quindi? Come si trova una traccia all'interno di quest'area per niente pomposa?" volle sapere Jordan.
"Studiando tutti gli elementi a disposizione. Facile, no?" dissi.
"Un gioco da ragazzi... Sì certo... come no!" replicò poco convinto l'uomo pelato.
Perlustrammo attentamente gli elementi che ci circondavano finché un dipinto non catturò la mia attenzione.
La sala d'attesa era ben ornata di quadri, erano tutti pressappoco uguali, cambiavano solo i soggetti, ovvero: erano tutte foto delle rappresentazioni avvenute in passato dove recitarono degli attori famosi.
Mentre quello preso in questione non lo era, era completamente differente, in quest'ultimo c'era solo lo spartito di una nota canzone.
Che l'indicazione fosse quella?
"Prova a cercare su internet l'originale, mettiamoli a confronto e vediamo se sono presenti delle note diverse da quello autentico."
"Te lo cerco subito, Cam." esclamò lei.
"Qualcuno di voi è in grado di suonare il pianoforte? Magari di leggere gli spartiti e sapere distinguere gli accordi da fare sulla tastiera?" domandai tuttavia non ottenni risposta.
Non mi rimase altro sennonché porre l'interrogativo a ognuno di loro, sia Dina sia Jordan scossero la testa in senso di diniego.
"No! Non ne sono capace. Io e gli strumenti musicali non andiamo d'accordo, anche se ero assolutamente e completamente affascinato dalla chitarra. A mio discapito, fu un amore a senso unico. Provai innumerevoli volte ad esercitarmi, la abbracciavo amorevolmente, la trattavo con cura, tuttavia lo strumento in questione non mi regalò nemmeno per un'occasione un suono armonioso. Sotto le mie dita quelle corde stridevano in modo completamente stonato, persino io sopportavo a malapena quel rumoraccio. Mi dispiacevo per quelle persone costrette ad ascoltarmi: mi torna solo ora alla mente che la maggior parte di esse storcevano il naso con fare inorridito, altre ancora si tappavano le orecchie per non udire. In compenso sono un bravo ballerino." ci confessò lui.
"Grazie amico per la tua rivelazione, purtroppo penso che in questo momento il balletto non ci potrà essere utile. Che mi dici di te, Gunter? Sei competente in quest'ambito?" ormai ero sempre più disperato, se nessuno di noi quattro ne sarebbe stato idoneo sarebbe stato opportuno coinvolgere persone estranee ai fatti, fornendo di conseguenza loro delle spiegazioni. Quest'ultima cosa mi andava poco a genio, preferivo che la caccia al tesoro rimanesse un segreto tra noi.
"Certo, che domande!" esordì lui.
"Bene, come non detto, dovremmo rendere partecipi altre... no, aspetta! Ho sentito bene? Ripeti la frase!"
"Ho appena confessato di esserne capace. Perché?"
"Come perché? Perché me lo potevi dire prima, l'avrò fatto presente già diverse volte."
"E allora?" mi sfidò l'omaccione, incrociando le braccia al petto, "L'ho imparato a fare mentre ero in missione. Avevo una tastiera come compagna di stanza, quando ero solo e mi annoiavo strimpellavo. Era divertente, mi piaceva, per questo motivo iniziai a studiare delle musichette facili composte solo da pochi e semplici accordi. Successivamente quando c'ho preso la mano sono passato a canzonette tradizionali, i miei commilitoni passavano intere serate a cantare attorno al piano.
Rimpatriato ho persino preso delle lezioni per migliorarmi.
Ad esempio qui in questa stampa ho già individuato alcune note errate."
Tentai di replicare eppure Dina mi precedette, affermando d'avere trovato lo spartito originale della canzone e grazie al confronto confermammo quanto esposto dal nostro amico.
"A te l'onore, Mozart!" Jordan lo invitò a sedersi, prendendolo un poco in giro.
Tra di loro funzionava così: amavano punzecchiarsi a vicenda, anche se scommettevo su qualsiasi cosa che era la loro forma per dimostrarsi l'affetto reciproco. Non a caso l'omaccione non era molto propenso ad esternare i propri sentimenti, questo lo rendeva cinico, saccente e scontroso verso chiunque fosse stato al suo fianco.
"Parla proprio Roberto Bolle. Se vuoi esibirti e mostrare la tua bravura di ballerino da quattro soldi accomodati. Loro due non avranno alcuna difficoltà nell'issarti in aria e farti volare come un ramoscello flaccido sopra le loro teste." continuò il pelato.
"Ehi, guarda che io ho preso lezioni per ben dodici anni oltre ad avere partecipato ad alcune gare. Sono bravo se stai insinuando che non lo sia." ribadì stizzito il ragazzo dagli occhi a mandorla.
"Forza... smettiamola! Il divertimento è bello finché dura poco. Ora mettiamoci al lavoro!
Questa è la partitura autentica, vediamo cosa succede quando lo suoni." li riappacificò la nostra mediatrice.
Il nostro "musicista" si posizionò, poggiò le sue dita affusolate sui tasti e seguendo il testo musicale iniziò a suonare, emisero suoni chiari e melodici, ciononostante arrivato al termine non accadde nulla.
A causa di questo principio ripetemmo la sequenza con le note suggerite dal quadro, inutile dire che ogni nota diversa dall'originale corrispondeva ad una chiave, ciascuna di esse faceva scattare un rumore metallico, simile a degli ingranaggi.
Arrivati alla fine si aprì un piccolo passaggio situato proprio sotto al palco, lo scrutai, purtroppo mi fu impossibile vedere oltre i primi scalini, il luogo era immerso nella più totale oscurità.
"Bene, un altro passaggio segreto. Gunter, facci strada!"
"Perché proprio io, Nanetto?"
"Perché esiste un valido presupposto per questo mio suggerimento? Non dirmi di avere il terrore dell'esistenza del fantasma dell'opera."
"Gli spettri non esistono!" esclamò Dina.
"Ogni teatro ha un fantasma." infierii, "E anche questo ne possiede ma non dovete temerli."
"Ah sì? Allora perché non entri prima tu, Cam?"
"Già Pallone Gonfiato, vai avanti te. Ti Stiamo aspettando!" mi ordinò l'uomo pelato, dando manforte alla proposta dell'altro.
"Se ci tenete tanto." li accontentai alzando le spalle infine varcai la soglia cui ci avrebbe portato verso l'ignoto, "Forza, andiamo, sennò il fantasma viene davvero a prendervi."
Non avendo scelta la Squadra Magica mi raggiunse, percorremmo i primi metri complemente in silenzio.
"Comunque vi ricordate del messaggio di Alistair registrato nel grammofono nel vano nascosto all'interno dell'Archivio?" fu Gunter a parlare per primo, nella sua voce era presente un po' irrequietudine.
"Vagamente, a dire il vero." ci fece sapere la ragazza con le treccine.
"Il tuo avo ci avvisava che, se avessimo cercato di prendere il suo tesoro, saremmo andati incontro a morte certa. Se volete possiamo tirarci indietro, è il momento ideale, ho un brutto presentimento."
"Gunter, non dire idiozie! Prima troveremo ciò che cerchiamo, prima andremo via. A dirla tutta il posto non è nemmeno terrificante e non abbiamo nessuno alle calcagna pronti a farci fuori!" sbottai, "Voi altri cosa dite?"
"Io mi fido poco di tutta questa tranquillità."
"Mentre io mi sto divertendo."
Dissero prima la ragazza poi il più giovane di tutti noi.
Quegli sgangherati scalini ci condussero nel cuore del teatro, la parte più segreta della struttura, e celata a qualsiasi forma d'anima viva, noi fummo quei pochi impavidi ad esserci addentrati.
Chissà dove c'avrebbe condotto quel sentiero e, per quanto potesse essere anormale non stavo nella pelle, volevo sapere che avremmo trovato, quale indizio era nascosto tra quelle fondamenta.
La zona era tutt'altro che illuminata e per questo motivo accendemmo le torce dei nostri cellulari, i quali illuminarono le pietre che costituivano la conformazione dell'edificio.
Se in quel mentre si fosse scatenato un terremoto, con molta probabilità quel posto si sarebbe trasformato in una prigione senza possibilità di salvezza.
Scacciai immediatamente quei brutti pensieri dalla mia mente e cercai di concentrarmi sul percorso da seguire, quei passaggi erano pieni di ragnatele, erano angusti e stretti, capaci di far venire un grave attacco di paura a chiunque soffrisse di claustrofobia.
"AHHH!" urlò terrorizzato il veterano di guerra, "Qualcosa mi ha afferrato la gambaaa!"
"AHHH! Io ho visto un'ombra laggiù!" strillò di rimando quello con gli occhi a mandorla.
"D... Dove?" balbettò il primo.
"Proprio là!" rispose il suo interlocutore.
Gettai un'occhiata verso l'interessato e il suo viso era una maschera di ilarità, si stava prendendo gioco del nostro amico, come dargli torto? Era spassoso, per il fatto che solo grazie a queste inusuali avventure vissute, avevamo preso consapevolezza sul fatto che Gunter era un vero e proprio credulone nonché gran fifone.
"Idiota!" sbraitò l'uomo grande e grosso, quando quello più piccolo esplose in una grossa e grassa risata, "Rifallo nuovamente e ti trasformo in un fantasma, Nanerottolo!"
"Giuro che non smetterò più di prenderti in giro per la tua fobia per i fantasmi, per il buio o per tutto il resto!" rimbeccò l'altro con le lacrime agli occhi, tenendosi la pancia.
"Beati loro che si divertono con poco!" esclamò Dina, per tutto quanto il tragitto non mi aveva mollato il braccio, probabilmente il luogo stava suggestionando persino lei, ma lo dava poco a vedere, "Sicuramente se facessero una scenetta comica per i figli di Mike li elogerebbero come i loro idoli preferiti."
"Sarebbero un duo perfetto, sai a chi somigliano? A Stanlio e ad Ollio e al loro: Non fare lo stupìdo! Non trovi Dina?"
"Noi non siamo come loro due, Pallone Gonfiato. Tra l'altro erano due fantastici comici. Noi due non lo siamo affatto."
"Io li vedo più come Ralph Malph e Potsie Weber di Happy Days. Fortuna che non hanno diviso l'Archivio con dei confini da non valicare come nella serie, quella è stata una delle mie puntate preferite."
"Non ti credevo una fan di questa vecchia sitcom. Comunque dato che non si sentono come Stanlio e Ollio, non posso che essere d'accordo con te sul fatto che somiglino molto ai due amici di Happy Days. Comunque noi non abbiamo diviso l'Archivio in due, confinandolo, perché abbiamo fatto di peggio. L'abbiamo demolito quando Gunter si è lasciato con Cindy e per ripicca ha issato Jordan per le gambe, ritenendolo colpevole del suo fallimento amoroso."
"Che bambini!"
"Ma lo sapete che noi siamo qui, vero? Stiamo sentendo tutto se non l'avete capito!" disse il più piccolo con tono indignato.
"Oh, davvero? Non ne eravamo al corrente, pensavamo di sentire parlare dei fantasmi, vi ringrazio per averci informato della vostra presenza."
"CAM, sei un'idiota!"
"Gunter che hai detto?" finsi di non avere sentito.
"Niente! Però tornando al discorso dei personaggi della serie, se fossi un personaggio di 'Happy Days' lasciatemi fare Fonzie!" si espose l'interessato, "Io sono un veterano tale e quale a lui. Hey!"
"Per me il ruolo il quale ti si addice maggiormente è quello di Potsie." lo apostrofò Jordan.
"Mi stai per caso dando del Pivello? Tu invece sei tale e quale a Ralph, un cretino!"
"Visto?" mi fece cenno la ragazza con le treccine, il suo tono era canzonatorio, non a caso c'avevano servito il tutto su un piatto d'argento, "Si sono dati i ruoli appropriati! Alla fine dei conti stiamo sottovalutando la loro intelligenza: cioè ci vuole del tempo per riuscire a riconoscere la parte spettante."
"Concordo con te!" dissi, sogghignando divertito da quel siparietto.
"Bè, tu che fai tanto il gradasso, chi ti credi di essere invece, Maghetto dei miei Stivali?"
"Scusate, non è ovvio? Io sono il mitico Fonzie del gruppo, heyy!" risposi, imitando alla perfezione la tipica esclamazione del motociclista, assumendo la sua posa disinvolta ed i pollici puntati verso l'alto.
"Io non ho mai visto il protagonista vestito tutto elegante come lo sei tu adesso, dove hai lasciato il tuo giacchetto in pelle?"
"Jordan sai bene che io non le indosso mai." replicai piccato.
"Allora non puoi interpretare lui." ribadirono tutti con decisione.
"Allora a chi dareste questo titolo?"
"A Jonathan!" i tre si trovarono nuovamente in armonia e sintonia con la risposta data.
"Perché proprio lui?"
"Lui ha quell'aria da macho che tu non hai."
"Ehi! Così mi ferisci!" diedi una pacca al ragazzo dagli occhi a mandorla per l'affermazione fatta, "Allora chi sarei a vostro avviso?"
"Io ti vedo più come Richard Cunningham." mi fece sapere Dina.
"Quantomeno Kay potrebbe essere la mia Lori Beth. E tu, Dina?"
"Io mi sento molto Jonie."
"Noi invece ti vediamo più come Marion, sai?" la corresse nuovamente il nostro amico.
"Mi è difficile controbattere su questo, un po' mi sento come la madre di questa famiglia." asserì lei, mentre noi altri annuimmo completamente in accordo con tutto ciò.
Continuammo a scambiarci opinioni su quell'argomento e sui nostri episodi preferiti, tant'è che organizzammo un bel rewatch della sitcom.
Seppure nessuno di noi avrebbe saputo quantificare il tempo il quale avremmo impiegato per vedere tutte quante le stagioni, ma su un'altra cosa non potemmo che essere d'accordo: ci saremmo decisamente divertiti e ci saremmo fatti delle belle risate.
"Peccato non abbiano fatto lo spin-off dedicato a Ralph e a Potsie. Sarebbe stato divertente vedere i vari sviluppi!"
"Dina, non hai bisogno dello spin-off della serie, puoi gustarti ogni dì le diverse scaramucce e disavventure dei due nostri amici, Gunter e Jordan, sennonché replicanti dei due personaggi di Happy Days." ribadii, continuando a punzecchiarli.
"Maghetto del Piffero, vuoi che ti faccia pentire di quanto proferito?"
Tentai di replicare, non ci riuscii.
Avevamo appena finito di percorrere il tunnel e ora si era parata davanti a noi la nuova stanza.
Chissà quali sorprese c'avrebbe "regalato".
Il tunnel percorso terminò e ci trovammo davanti ad un'immensa sala, nei lati, ben disposti in degli ordinati scaffali erano stati disposti dei libri voluminosi e polverosi, in quanto nessuno era più passato lì a fare pulizie.
Erano presenti due scrivanie, accanto ad una di esse c'era un tavolino con sopra dei vecchi alcolici, mentre nel secondo un mappamondo, su di esso erano stati posizionati dei post it con varie annotazioni.
All'interno dell'ambiente era presente un grammofono, tale e quale a quello trovato nella camera segreta dell'Archivio dall'uomo pelato.
Gunter si avvicinò ad esso, curioso di vedere se contenesse lo stesso messaggio da lui ascoltato e lo attivò.
L'uomo non si sbagliava affatto e ci sorbimmo le stesse minacce sentite in precedenza.
"Inquietante. Decisamente inquietante!" esclamò la ragazza con le treccine.
"Ti rendi conto che ci sta minacciando un grammofono, Dina? Cosa temi, scusa?"
"Io appunto non ho paura di quest'oggetto, non mi sento affatto tranquilla delle trappole in cui ci imbatteremo. Sono certa che qui ne troveremo una!"
"Ne dubito! Forza, venite a vedere questo cofanetto, sono sicuro del fatto che contenga qualcosa di importante." richiamai tutti.
La scatolina era locata sopra alla scrivania, erano entrambe molto polverose.
L'ultima però era ben ordinata, le penne erano disposte in modo parallelo, il block notes, ancora nuovo, sopra ad una pila di libri i quali trattavano di crittografia e la lampada ben allineata al resto.
Sui bordi del tavolo erano presenti dei cerchi, sembravano quasi dei sottobicchieri, mi chiesi a cosa servissero, non c'era ombra di bicchieri in giro in quel luogo.
Lo scrigno era di un bel colore vivace e la serratura facile da aprire, quindi a noi non rimase altro se non guardare l'interno.
"Ce n'è un'altra qua." ci informò Jordan, "La apro!"
N͜͡D͜͡A͜͡: Mo ciau a tutti. Come state? Spero tutto bene!
So bene che il capitolo precendente non è stato granché, appunto non ne vado assolutamente fiera, questo invece mi soddisfa già di più, i prossimi saranno più entusiasmanti, Ve lo assicuro.
Da come potete aver inteso sono una gran appassionata di sitcom, da Friends, a The Middle, Tutto in Famiglia, La Vita Secondo Jim, The Goldberg, Joey...
queste sono alcune viste e che ovviamente mi sono piaciute abbastanza, ad alcune ci sono affezionata in quanto le guardavo quand'ero piccola, tipo la Vita Secondo Jim e Tutto in Famiglia, Friends be'... è Friends, non conosco anima viva a cui non siano piaciute le dieci stagioni, forse l'unica pecca, mettiamola così aver inserito insensatamente Rachel e Joey come coppia (poi è una mia opinione per carità, liberi di dirmi che a voi sono piaciuti e magari tifevate per loro).
Poi si passa a quelle cui ho visto di recente e tra queste nel podio si insinua The Middle, una famiglia all'apparenza normale, con una madre super, un padre alquanto cinico, un figlio scansafatiche come Axel, poi Brik e i suoi problemi di socializzazione (con probabilità soffriva di asplelberg) infine c'era Sue Sue Heck, baciata continuamente dalla sfiga che oltre a tutte le difficoltà le quali le si paravano dinnanzi vedeva continuamente il bicchiere non mezzo pieno né tantomeno vuoto, ma lo vedeva completamente pieno e stracolmo d'acqua, come non la si poteva non adorare?
Passiamo ora alla mia più grande passione, essa è rappresentata da Happy Days. 😍
Alzino la manina coloro che AMANO alla follia quest'ultima sitcom... IO ASSOLUTAMENTE!!!
Inutile dire che i miei personaggi preferiti sono Ralph e Potsie, infatti mi è dispiaciuto moltissimo sapere che lo spin off a loro dedicato non era stato fatto, cioè dopo Mork e Mindy, Shirley e Laverne, dopo quella di Cuchi e Jonie, non sarebbe stato male vedere i due migliori amici alle prese con la vita di tutti i giorni e la vita in quel loro mini appartamento, e se ve lo state chiedendo la puntata dell'appartamento diviso è una delle mie puntate preferite.
Mentre le due ship preferite sono Richie e Lory Beth, anche se il loro matrimonio è stato piuttosto triste, cioè doveva essere una bella puntata e carica d'emozione eppure è stata rovinata in pieno, poi ci sono Jonie e Cuchi, anche se Potsie e Jennifer mi erano piaciuti particolarmente, e sapere che nella vita reale i due attori sono stati sposati per un determinato periodo mi ha riempito di felicità.
P͜͡S͜͡: mi sono interessata a questa sitcom durante il lockdown e sì mi sono vista la maggior parte di puntate.
Sapete inoltre la cosa bella? Il fantastico Don Most (Ralph Malf) mi segue su IG e interagisce con me 😍 trovo questo uomo super.
P͜͡P͜͡S͜͡: Invece cosa mi dite di voi? Quali sono le vostre preferite? Ne avete da suggerire altre?
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