cap 36: ERA ORA!
JONATHAN'S POV
"Veramente? Sarà questo il nostro nuovo rifugio?" rimasi un po' deluso quando vidi il nuovo luogo dove saremmo dovuti stare.
Avevamo lasciato l'appartamento super lussuoso nel cuore della notte, proprio nel bel mezzo di un blackout, con tanta di quella fretta e, soprattutto, per cause a me tuttora sconosciute.
"Dimmi che problema ha questo posto?" ribadì D.M., per niente sconcertata dalla sciatteria del nuovo appartamento.
Era un luogo meno angusto del primo, questo lo dovevo ammettere, ma, in ogni caso non era all'altezza dell'ultimo in cui alloggiammo: esclusivo, moderno, di alta classe, con ogni tipo di confort possibile e inimmaginabile.
Quello appena trovato era un semplice bilocale: una cucina, un bagno e una camera.
Mi guardai attorno, quelle pareti rosa confetto e ammobiliata con quei suppellettili datati mi stavano già dando la nausea, ormai ero abituato al lusso e sperai che quest'ultimo rifugio fosse almeno la metà di quello lasciato, invece la scelta cadde in un locale veramente troppo deludente.
"Il problema? Il problema è che siamo troppo vicini all'appartamento della detective Daniels. Non temi che prima o poi possa scoprirci?" risposi guardando dalla finestra l'appartamento in questione, il quale si trovava a soli tre isolati da noi.
Odiavo il nostro nuovo rifugio anche per questo motivo: la vicinanza con la casa di Kay.
"Amore, lo conosci il detto che dice: 'tieni i tuoi amici vicino e i tuoi nemici ancora più vicino'?" mi disse con nonchalance, il fatto non le interessava minimamente e se a causa di tutto ciò saremmo finiti nuovamente dietro le sbarre? Com'era possibile una tale negligenza?
"Be', così il detto è preso troppo alla lettera. Penso che tu abbia voglia di farti scoprire!" ribadii guardando la polvere sopra il ripiano della cucina.
"Il solito pessimista." sbuffò.
"Toglimi una curiosità: perché siamo andati via dall'ultimo posto? Mi piaceva quello!"
"Prima di tutto se vuoi stare con me, non affezionarti ai posti in cui ti troverai, meno ti ambienterai più sarà facile per te cambiare la location o lo stato in cui sarai. Per seconda cosa, suppongo che i tuoi amici ci abbiano trovato: il mio pc aveva un programma di protezione altissima e, nel caso qualcuno avesse provato a entrarvici, il risultato sarebbe stato questo. L'ho distrutto per questo motivo." mi spiegò.
"Non avevi detto che non ti serviva?"
"Johnny, amore... devi credere a tutto ciò che gli altri ti dicono?" mi rispose divertita sedendosi sopra il top in acciaio inox, proprio davanti a me, come sempre, voleva tutta l'attenzione su di sé.
"Quindi perché l'hai fatto?"
"Semplicemente perché... se fossero stati loro a causare il blackout, mentre noi eravamo tranquilli a gustarci la nostra cena romantica, avrebbero potuto metterci un localizzatore senza alcun problema. Quindi sarebbero stati in grado di trovarci ovunque ci saremmo spostati. Hai intenzione di tornare in prigione, amore?"
"Assolutamente no! Ai miei amici però... non hai fatto nulla giusto? Cioè, conoscendoti, non mi stupirebbe se tu avessi fatto loro qualcosa." mi accertai.
"Tranquillo, non gli ho fatto nulla se non divertirmi un po'." esclamò accarezzandomi una guancia con dolcezza.
"Quindi che hai escogitato?"
"Solo un semplice scherzetto. Chissà come l'ha presa la nostra cara Kay Daniels." rise, spiegandomi d'aver mandato nel suo appartamento una combriccola di escort.
Non potei fare a meno di sorridere, si era vendicata, ma, in modo soft, glielo potevo concedere.
"Mi meraviglio di te, dov'è finita tutta la tua cattiveria? Però... Lo ammetto: il tuo lato tenero mi piace." le feci l'occhiolino poi l'avvicinai a me.
"Ti confido un segreto, promettimi che rimarrà tra noi: l'ho fatto per te John, solo per te." mi sussurrò in un orecchio, scatenandomi una serie di brividi che mi percorsero in modo irrefrenabile la schiena, "Tu quale scherzo hai tirato a Cameron?"
"Ho incollato le due mappe trovate nell'ultima stanza in cui siamo stati, una in un verso e quella sopra nel senso opposto. Ciò li depisterà, concedendo a noi il vantaggio di poter recuperare i prossimi due indizi, mentre loro saranno costretti a vagare e a cercare indizi fasulli in una meta errata." le spiegai soffiandomi sulle unghie con fare soddisfatto, "Noi quando ci rimetteremo alla ricerca del tesoro?"
"Domani."
"Domani... allora abbiamo tempo. Il tempo necessario per svelarmi il tuo ultimo segreto, quello che ancora non mi hai detto. Avevi iniziato a dirmi qualcosa poi c'è stato il blackout e non hai continuato." precisai guardandola negli occhi.
"Non ora, amore! Non è giunto il momento!"
"E quando mai lo sarà allora?" la interpellai seccato.
"Fidati di me. Ti ho dato prova della mia fedeltà nei tuoi confronti, ora tutto ciò di cui necessiti è solo un po' di pazienza. Dimmi tu piuttosto quale sarà la nostra prossima destinazione!"
"E io? Cosa ne traggo in cambio?"
"Lo sai bene questo. Forza, dimmelo!" mi ordinò.
"La chiesa della città."
KAY'S POV
Dina era appena riuscita a far tornare Gunter in sé e io fui felice del risultato ottenuto. La breve rottura con Cindy, lo aveva distrutto, per fortuna la loro riappacificazione riportò la normalità all'interno del gruppo.
"Bel lavoro amica!" Jordan le diede il cinque, complimentandosi con lei.
"Non potevo vederlo così, era deprimente!" si giustificò lei.
"Hai ragione!" le fece sapere Cameron mentre li osservò dalla finestra.
La coppietta, per l'appunto, si stava allontanando mano nella mano, fermandosi, di tanto in tanto, per qualche tenero bacetto, una scena in grado di scaldare il cuore a chiunque li vedesse.
Era la prima volta che il nostro amico cedeva alle lusinghe dell'amore, vederlo così innamorato e felice, come se fosse in grado di toccare il cielo con un dito, e sapere che finalmente aveva trovato qualcuno, che ricambiava il suo sentimento profondo allo stesso identico modo, ci rendeva immensamente gioiosi.
"Vado a dirgli che può prendersi la giornata libera." esclamò ingenuamente Cameron.
"Non credo ce ne sia bisogno, Cam!" gli feci notare.
"Dici?" domandò lui avvicinandosi a me per poi abbracciarmi affettuosamente.
"Uuuhh!" ci fecero eco con vocine maliziose gli altri tre.
"Quindi ora è ufficiale?"
"State insieme?"
"E non ci dite niente?"
ci chiesero i nostri amici, sottoponendoci a un terzo grado.
"Sì. È ufficiale, siamo una coppia!" dicemmo all'unisono e, senza più tanti giri di parole, unimmo le nostre labbra, sigillando il nostro amore, tra gli applausi e le grida generali degli spettatori.
Tutto ciò ci fece sorridere felici, finalmente, persino noi eravamo riusciti ad aprire i nostri cuori, lasciandoci entrare ciò che tutti cercano più di ogni altra cosa: l'amore.
"Era ora!" Dina mi abbracciò euforica non appena io e lui ci staccammo, "E tu, Cameron, non fartela scappare, sennò dovrai fare i conti con me. Intesi?"
"Dina, ancora non sono così tanto stupido!" le rispose l'interessato.
"Ne sei sicuro?" lo prese in giro Jordan.
"Ah! Ah! Ah! Ma quanto sei simpatico!" disse tra i denti il biondo.
"Comunque siete carinissimi!" intervenne Cloe, con stampato in faccia un bel sorriso.
"Grazie Cloe." ringraziai la mia nuova amica.
"Avete voglia di festeggiare?" propose Jordan.
"Festeggiare cosa, Jordan?"
"C'è bisogno di una ragione per festeggiare? Allora, dato che avete reso la vostra storia ufficiale, potremmo festeggiare questo evento."
"Ci sto. Ottima idea!" acconsentì la ragazza con le treccine.
"Cloe, tu verrai?" la invitò speranzoso il ragazzo dagli occhi a mandorla.
"Ci penserò!" gli rispose.
"Guarda che pagherà Cameron. Quindi non fare complimenti." rincalzò.
"Dici sul serio?" domandò, guarda caso, il ragazzo biondo.
"È la tua festa Cameron, quindi sì. Sta a te!" gli spiegò l'amico.
"Perfetto, ci sto! Non è che ho il braccino corto, ma se Cameron si è offerto di pagare tutto, allora, chi sono io per dire di no?! Con il mio stipendio copro a malapena l'affitto del monolocale." ci fece sapere la nuova arrivata.
"Ehi, ma io non mi sono offerto. Siete stati voi a fare tutto." protestò il mio ragazzo.
"Quindi? Dove sta la differenza?" gli rispose con tranquillità l'altro ragazzo.
"Okay, va bene! Per Cameron non sarà un problema." mi intromisi per porre fine a quella che stava per degenerare in una discussione.
"Kay, anche tu sei dalla loro parte?" parve deluso.
"Con i soldi riscossi tra i tuoi spettacoli e lo stipendio che ti dà la Deakins, di certo non diventerai povero se oggi pagherai tu." insistetti.
"Devo proprio?"
"Sì!" dicemmo tutti noi all'unisono.
"D'accordo!" sbuffò arrendendosi.
"Ragazzi... non trovate la settimana appena trascorsa super concentrata?" domandò Dina, cambiando bruscamente il discorso, adagiandosi poi sul comodo divano.
"Già! Abbiamo scoperto moltissime cose." continuò la frase Jordan.
"E abbiamo finalmente una lista di sospettati, ciò vuol dire: nuovi nemici da cui guardarci le spalle!" ricapitolai il punto.
"Ragazzi... vi siete accorti di essere in totale simbiosi? Cioè, state finendo uno le frasi dell'altro. Che forza! Cameron, manchi solo tu, hai per caso altro da aggiungere?" domandò Cloe.
"Sì, effettivamente devo fare una cosa che tutt'oggi non ho fatto."
"Ovvero?"
"Scoprire la nostra prossima meta. L'altra sera, quando John è stato qui, per chiederci una mano per salvare la sua amichetta, ci ha lasciato questa. A causa degli eventi successivi al nostro incontro, non ho avuto modo di controllarla. Ma è giunto il momento di farlo!"
Il maghetto si alzò e prese, da dentro un nascondiglio insospettabile, la mappa del tesoro, a quest'ultima era stata sovrapposta dalla mappa della città.
A giudicare dai segni su di essa, ci trovavamo a metà operato e le tappe mancanti erano solo tre.
"Allora... se non mi sbaglio, la nostra prossima destinazione dovrebbe essere questa! Cosa c'è qui?" chiese Cam, indicando un luogo ben preciso.
"Un attimo che controllo!" replicò l'informatica, tirando fuori il suo pc e, aprendo la mappa online, nell'arco di pochi minuti, ci diede la tanto attesa risposta.
"Qui, se non erro, è presente una colonia di case abbandonate." ci illuminò.
"Posto un po' angusto per nasconderci un indizio." Dina storse il naso schifata.
"Che vuoi che sia, ci saranno solo ragni, ragnatele, scarafaggi, enormi quantità di rifiuti, bottiglie di vetro che contenevano alcolici, siringhe..." Jordan ci fece l'elenco dettagliato del marciume di quel luogo, facendo accrescere volontariamente, il disgusto nel volto della nostra amica.
"Jordan, ok. Basta! Abbiamo capito!" lo interruppi, "Anche se il posto sarà rivoltante, e sicuramente lo sarà, domani mattina noi inizieremo a perlustrare ogni millimetro di esso. Se quella è la tappa che ci toccherà fare, be', la faremo. D'accordo?"
"Sì." esclamarono i due ragazzi e Dina, seppur quest'ultima fosse poco convinta.
"Perfetto! Questo indizio, che il mio gemello prese senza permesso, ci sarà molto utile, me lo sento! Ma..." disse Cameron, lasciandoci con un po' di suspense.
"Ma?" incalzammo noi, ultimamente dovevamo togliergli le parole di bocca per farlo parlare.
"A ogni modo, voglio dirvi di essere fiero di voi!" disse Cameron allargando le braccia, "Nel caso non troveremo il tesoro e di conseguenza non diventeremo ricchi, a me non importa! Io ho voi, voi siete la mia famiglia e vi voglio bene, siete il tesoro più importante su tutta la faccia della terra. Mi piacerebbe solo avere Jonathan con noi. Mi manca e sto facendo tutto ciò per lui, e ora avendo il video con la prova della sua innocenza, potrà presto tornare da noi. Me lo auspico."
A quelle parole, non potemmo fare a meno di abbracciarlo per confortare la sua desolazione.
"Ti vogliamo tanto bene, Cam!"
~
Cameron e io passammo l'intero pomeriggio a sistemare l'Archivio, il quale qualche sera prima fu quasi raso al suolo a causa di qualche giochetto stupido.
Comprammo ogni specie di leccornia: spianate, pizzette, piadine, hamburger, patatine, dolcetti vari e un po' di alcolici.
Si era detto di fare festa... e festa si sarebbe fatta.
Bevemmo, brindammo e ci divertimmo come non mai.
"Vieni!" Cameron, a un certo punto, mi prese per mano e mi portò fuori, voleva ritagliarsi un momento romantico solamente per noi due e gliene fui grata.
Volevo assolutamente rifugiarmi tra le sue braccia e soprattutto baciare le sue meravigliose labbra, sapevo bene che lui voleva la stessa identica cosa.
"È sempre bello poter vedere le luci della città di notte. È uno scenario molto romantico!" esclamai ammirando il panorama.
Era una tiepida e serena serata primaverile, un po' di gente passeggiava lungo i marciapiedi, beandosi finalmente l'arrivo del clima mite che avevano spazzato via le rigide temperature invernali, mentre le macchine sfrecciavano a velocità moderata lungo le strade e il solito rumore dei rombi dei motori, ora echeggiava in maniera meno persistente rispetto alle ore di punta giornaliere.
Il cielo era costellato di stelle e la luna brillava alta in cielo rischiarando i lineamenti dei diversi palazzi che si ergevano, alti e imponenti verso il cielo.
L'aria era frizzantina, e se piacevoli in un primo momento, ora mi fecero, invece, rabbrividire.
Cameron, prontamente, mi poggiò sopra le spalle il suo giacchetto celeste in tweed.
"Grazie!" esclamai.
"Di niente! Sai? Piace molto persino a me il paesaggio notturno di questa città. Ed è ancora più bello ammirarlo insieme a una bellissima donna come te. Voglio farti sapere che io nutro dei forti sentimenti per te, Kay. Ti amo da impazzire!" mi prese per mano e avvicinò il suo viso al mio e ci baciammo avidamente.
"Ti amo anche io, Cameron Black!" esclamai tra un bacio e un altro.
"Io di più! Comunque... Oh! Guarda come si è fatto tardi. Kay, non è forse ora di andare?" disse in modo quasi teatrale, guardando con fare accigliato l'orologio.
"Mi stai cacciando, per caso?" rimasi pietrificata. Il momento prima mi baciava con passione e il momento successivo che faceva? Mi mandava via? Era una cosa allucinante questo Cameron Black.
"Be', certo! Almeno, così facendo, avrò la possibilità di accompagnarti a casa. Sempre se ti garba l'idea di avere un gentiluomo, come me, che ti riporti a casa sana e salva! Cosa ne dici? Ti alletta la cosa?" svelò le sue carte.
"Oh sì, mi alletta quest'idea! E non sai quanto!" gli risposi baciandolo nuovamente, mentre sul suo viso si dipinse un sorriso sornione.
Effettivamente, stavamo rimandando l'inevitabile già da troppo tempo e seppure la sua richiesta risultò abbastanza inusuale, se non per dire impacciata, tutto ciò mi elettrizzò ancora di più.
Amavo quell'uomo, amavo tutto di lui e le sue sfaccettature lo rendevano ancora più irresistibile.
Uscimmo quatti quatti, mano nella mano, senza cercare di farci notare dagli altri e Cameron mi accompagnò a casa.
Come precedentemente accaduto, iniziammo a baciarci già in ascensore e una volta dentro all'appartamento, ci abbandonammo alla passione.
"Ehi!" mi accarezzò con delicatezza una guancia.
"Ehi!" gli risposi di rimando, percorrendo con un dito quel magnifico torso nudo.
"È stato fantastico, Kay!" esclamò dolcemente mentre mi diede un tenero bacio sulla fronte.
Poteva dirlo forte, mi aveva scatenato sensazioni fortissime e intense mai provate prima di allora.
"Ti amo!"
"Ti amo anche io, Kay. Non mi stancherò mai di dirtelo!"
NDA: Ma ciau miei cari ❤️ scusatemi tanto per la lunga attesa, ad agosto ho avuto poco tempo quindi l'aggiornamento è saltato, però ora eccomi qui con questo nuovo capitolo che porta una gran bella svolta nel rapporto tra Kay e Cameron, quindi vi è piaciuto? Spero proprio di sì XD potevo certamente ampliare quella parte, (magari vi sarebbe piaciuto? Chi lo sa) ma ho preferito non farlo per il semplice motivo che non voglio che la mia storia diventi da bollino rosso. Perdonatemi!
Comunque, dato che ho iniziato il rewatch di una serie che amo, il Doctor Who (se non lo avete mai visto ve lo consiglio con tutto il cuore, io sono 10 anni che seguo la serie e sinceramente non vedo l'ora che in Italia arrivi la 13 stagione, purtroppo dovrò aspettare ancora tanto), e non mi sarei mai immaginata di trovarci su l'attrice che interpreta Dina, Lenora Crichlow, recitare in una puntata della 3 stagione.
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