cap 35: LA LISTA DEI SOSPETTATI
DINA'S POV
"Sapete almeno sotto quale nome si è registrato chi ha alloggiato in quella stanza?" chiese Cloe quando Cam e Kay tornarono dal loro giro di ricognizione.
"Sì. Alistair Black!" le rispose il maghetto, pronunciando il nome del suo avo con tanto stupore.
"Alistair Black? Com'è possibile?" chiesi incredula, saltando quasi dalla sedia a causa dello shock. Alistair Black fu il fondatore, quindi, la mente diabolica di questa malsana caccia al tesoro.
"Beh... chissà... magari ha trovato o ha creato un elisir per poter diventare immortale. Ora è sulle tracce del suo tesoro e ci sta tenendo d'occhio perché noi siamo alla ricerca di esso." scherzò Jordan o almeno credetti che stesse facendo ironia su tutto l'accaduto.
"Jordan, tesoro..." non riuscì a terminare la frase che il ragazzino mi interruppe.
"Che ho detto di male Dina? Vi ho solo riportato un fatto vero! Tu Gunter l'hai letto l'articolo che parlava di ciò, vero?"
"Jordan!" esclamò a sua volta Kay, con il suo solito tono deciso ma pacato, gettandomi un'occhiata complice.
"Perché non mi credete? L'ho letto su un giornale, non è una fake news. Gunter di loro qualcosa... appoggiami!" continuò Jordan sostenendo fermamente la sua causa e tirando, ancora una volta, dentro il discorso l'uomo più grande di tutti noi, che ancora era in stato catatonico a causa delle sue pene d'amore.
L'omaccione, preso in questione piuttosto che sbraitare contro il ragazzino, come era suo solito fare, dicendogli che dalla sua bocca non uscivano altro che fesserie, si limitò a una semplice alzata di spalla.
"Okay... ragazzi diamoci un taglio! Torniamo al nostro discorso iniziale senza divagare ulteriormente. Cameron chi credi che sia? Sospetti di qualcuno?" chiese Kay con autorevolezza.
"Magari Jordan potrebbe avere ragione, ormai nulla della mia famiglia è in grado di stupirmi, oppure... se si dovesse trattare di qualche altra persona, sinceramente non ho la più pallida idea su chi possa o possano essere."
"Perfetto! Ottimo inizio." non riuscì a trattenersi Cloe.
"Quanti Alistair Black esistono in America?" domandò con la sua solita curiosità Jordan, iniziando a fare qualche piccolo dispetto all'uomo pelato, sperando in un riscontro, ma quest'ultimo lo ignorò.
"Non penso sia una domanda pertinente." gli feci notare assumendo un'aria pensierosa.
Il caso si stava facendo sempre più complesso: da una parte avevamo D.M. e John, dall'altra la mafia russa e in più si aggiungeva quest'altro nascosto dietro la ribalta, che sapeva molto più di quanto noi già conoscevamo.
E se si trattasse di un qualcuno che si era messo alla ricerca del tesoro in un periodo antecedente al nostro?
"Brava Dina! Chiediamoci piuttosto quanti conoscono questa storia riguardante il tesoro!" esclamò Kay.
"Era proprio ciò che stavo pensando io!" ammisi.
"Mi terrorizza la vostra telepatia ragazze!" esclamò l'informatica.
"Non penso che siano in tanti." rispose Cameron.
"Allora concentriamoci su ciò. Facciamo una lista con gli eventuali sospettati."
"Beh... noi, la Donna Misteriosa, mio nonno... e... basta."
"Tuo padre?" proposi.
"Non lo possiamo escludere!" mi diede man forte la detective.
"State scherzando vero? Mio padre? Nah... non credo proprio, tra l'altro è morto quattordici anni fa, a meno che ora non abbia trovato un modo per risorgere!" affermò Cameron con uno strano cipiglio dipinto in viso, a noi donne non rimase che scuotere la testa.
"Fidatevi di me! Io sono dell'idea che l'elisir esista e proprio tuo nonno è sulle tracce del suo tesoro. Cioè, se è riuscito a diventare immortale, ora la sua ricchezza gli risulterà utile." continuò Jordan, questo giro ci limitammo a guardarlo male senza dargli ulteriore corda.
"Io sto dalla parte delle ragazze e sostengo che tuo padre qualcosa sapesse e magari quando era in vita lo abbia rivelato a qualcuno. Cameron guarda qua, questa ti ricorda qualcosa?" Cloe passò al maghetto una delle tante foto.
"Chi sono?" chiedemmo io e Kay, notando i due soggetti immortalati mentre danzavano in una lussuosissima stanza e... di certo le due persone in questione non erano i due gemelli.
"Ragazze, loro sono Sebastian mentre quella che balla con mio padre è di sicuro la madre di D.M. Ci siamo imbattuti in questa foto proprio durante il nostro appostamento e sopralluogo nell'appartamento di lei."
Osservai meglio la foto e dovetti ammettere che, ancora una volta, il mio amico aveva ragione: la somiglianza tra le due donne era fin troppo evidente.
"Mi viene il dubbio che il motel dove abbiamo raccolto queste prove oggi, sia solamente una pista finta. Cioè, ragioniamoci su: è l'unica email comprensibile, tutte le altre sono in cirillico... intendo che... D.M. non potrebbe essersi spedita questa email da sola e aver prenotato una stanza a nome di Alistar Black, solo per farci perdere tempo e depistarci?"
"Non sembra una cosa molto logica Cam. Io penso che sia stata la madre di D.M. a mandare la mail, quella foto ne è la prova. Tuo padre le potrebbe aver detto del tesoro ed essersi messi alla ricerca di esso." spiegai la mia teoria.
"Non lo possiamo escludere, anzi a parere mio, lei, si trova in cima alla lista dei sospettati. Non sappiamo niente su questa donna se non che è la madre della Donna Misteriosa e che probabilmente conosceva il segreto della famiglia Black. Brava Dina." Kay si complimentò con me per la mia intuizione.
"Come potremmo sospettare di lei che è una donna con cui non abbiamo mai avuto a che fare e che non sappiamo nemmeno dove sia e se sia viva?" puntualizzò Cameron.
"Non ti preoccupare Maghetto domani ti farò avere tutte le informazioni che vorrai su di lei." gli disse Cloe.
"Kay ma quanti sospettati abbiamo?" volle sapere Jordan.
"Jordan solo due per il momento, ovvero la nostra carissima Donna Misteriosa e sua madre!" dissi.
"Io dico che i sospettati siano tre invece: D.M., sua madre e la mafia russa." mi corresse la detective.
"Kay ti sbagli, in realtà sono quattro. I tre che avete nominato voi e mio nonno, chissà magari Jordan ha ragione e l'elisir esiste." quindi persino Cameron sosteneva la folle teoria di Jordan, come mai la cosa non mi stupiva?A noi ragazze non rimase che scuotere la testa con fare rassegnato, ormai li avevamo persi con quel cavolo di elisir.Elisir di lunga vita... quante sciocchezze stavano dicendo?
"Gunter tu di che idea sei? Secondo te l'elisir esiste?" Jordan cercò di avere la sua attenzione ma lui non ottenne risposta.
Era straziante vederlo così!
"Gunter stai bene?" gli chiesi preoccupata e ancora una volta alzò le spalle con fare depresso.Dovevo fare qualcosa e il prima possibile, non poteva continuare così!
Forza Dina... inventati qualcosa, qualsiasi cosa... Mi dissi tra me e me.
"Ragazzi scusate, mi sono appena ricordata di una cosa importante, quindi devo andare. Tornerò a breve!" mi alzai di scatto e presi la giacca in finta pelle, perfette per quelle giornate primaverili e andai verso la porta.A furia di pensare a una soluzione, qualcosa alla fine ero riuscita a farmela venire in mente.
"Dina ma proprio ora devi andare? Non ti sei accorta che siamo in piena riunione?" mi richiamò Cameron con l'intento di non farmi lasciare la stanza.
"Già, proprio ora!" dissi di rimando chiudendo poi la porta alle mie spalle.
Una volta fuori, mi avviai alla macchina e guidai fino al fast food dove lavorava Cindy, dovevo aggiustare le cose tra lei e il depresso.Gunter per quanto potesse essere una persona stressante che si lamentava per la maggior parte della giornata, era pur sempre un mio amico e non potevo vederlo ridotto in quello stato un attimo di più.
"Ciao Cindy!" le dissi non appena entrai nel fast food.
"Dina?" mi domandò accertandosi di aver detto il nome giusto.
"Sì, sono io. Ti ricordi di me? Ci siamo conosciute ieri e sono un'amica di Gunter, Jordan e Cameron."
"Certo che mi ricordo di te. Come posso aiutarti?" mi chiese con cordialità anche se era ben visibile il suo disagio dovuto dai fatti del giorno precedente.La donna bionda teneva i suoi lunghi capelli raccolti in un'ordinata coda di cavallo, vestiva con la divisa da cameriera e il marchio della catena di ristorazione ben visibile sulla maglietta a mezze maniche.
"Innanzitutto tutto vorrei una tazza di caffè poi vorrei parlarti di Gunter." andai dritta al punto prendendo posto a sedere in una delle loro comode sedie.
"Ma io non ne voglio sapere nulla di lui!" sentenziò la ragazza riprendendo a lavorare e a sistemare il tavolo difronte al mio.
"Hai ragione. Gunter si è comportato male ieri, fossi stata al tuo posto mi sarei arrabbiata perfino io." la giustificai.
"Appunto!" rispose secca continuando a strofinare con forza la superficie del tavolino, non mi sarei stupita se da lì a poco si sarebbe formato un solco.
"Ma sono uomini... che ci possiamo fare se loro ragionano così? A ogni modo Gunter è una persona d'oro e non fa altro che parlare di te... vedessi ora come si è ridotto. Si sente tremendamente in colpa per averti perso." le feci sapere.
"Si sente in colpa?" di colpo la bionda smise di torturare il tavolino, come se si fosse finalmente resa conto di ciò che stava facendo in maniera quasi compulsiva da ormai cinque minuti.
"Sì, pensa un po': non ha più detto una parola da quando ha rotto con te."
"Non ha più detto una parola..." ripeté le mie stesse parole assorta nei suoi pensieri.
"Esattamente!"
"Si sente in colpa... e non ha più detto una parola..." ormai quelle due parole erano quasi diventati un mantra per la ragazza.
"Cindy? Ci sei tesoro?" la risvegliai sventolandole una mano davanti al suo bel viso acqua e sapone.
"Ehm... sì, ho capito! Ma tu pensi che se fosse stato con gli altri e tutte quelle ragazze, lui... sarebbe stato in grado di..."
"Tradirti? No, non ne sarebbe capace. Fa così lo spavaldo per farsi vedere dai suoi amici, poi sai come sono gli uomini quando sono tra di loro, no?" rimasi stupita dalle mie stesse parole.Il tradimento non era certo una cosa facile su cui poter chiudere un occhio, io lo sapevo bene, ma sapevo anche che chi tradisce o ha tendenze a farlo, non lo urla ai quattro venti.
"Molto spacconi e stupidi!"
"Stupidi... persino molto, oserei dire! Non è mai stato così tanto coinvolto da una storia, come lo è ora e dovresti vedere com'è ridotto oggi: è distrutto ed è in uno stato catatonico. L'unica cosa di cui ha bisogno è di una cura e la cura in questione sei tu! Allora sei disposta ad aiutarmi?" cercai di convincerla, "Prova a dargli un'altra possibilità e se ti farà qualche torto, qualsiasi torto, se la dovrà vedere con me. Ma sono convinta che non commetterà altri passi falsi."
"Va bene Dina, mi hai convinta! Gli darò un'ultima possibilità... anche perché mi piace molto."
"Hai voglia di fargli una sorpresa?"
"Certo!" mi confidò strepitando.
"Hai la possibilità di staccare ora dal lavoro?"
"Sì. Devo avvisare i miei colleghi e portarti il caffè che mi hai ordinato, Dina!"
"Okay. Ti aspetto qui!"
Cindy tornò qualche minuto più tardi con il giacchetto di jeans già addosso e il mio ordine in una mano.
"Ora cosa si fa? Entro nell'appartamento della tua amica e il gioco è fatto?"
"No, qui ci starebbe bene un'entrata ad effetto. Dammi solo un attimo, ho già i miei complici pronti ad aiutarci."
Composi il numero di Jordan e mi assicurai che portassero il soggetto in questione in mansarda, una volta lì, io e la ragazza che gli aveva stregato il cuore, entrammo nell'appartamento di Kay, feci nascondere Cindy e dopo un po' diedi l'ordine a Jordan e a Cameron di tornare in soggiorno con a seguito Gunter.
"Gunter... ti rendi conto che Dina non si ricorda più dove poggia i suoi oggetti? Ha detto in mansarda, ma da come abbiamo visto, il suo giacchetto non c'è."
"Mi stupisco che ancora non abbia perso la testa." scherzò Cameron.
"La testa non posso perderla perché è attaccata al collo!" obiettai acida.
"Dina... oh... eccoti!"
"Sì, eccomi!"
Mentre dissi ciò, notai la padrona di casa fare un gesto a Cindy e quest'ultima, con un abile e aggraziato gesto, coprì gli occhi dell'uomo pelato che continuò a tacere. Non appena la ragazza mollò la presa, dando così la possibilità a Gunter di girarsi, lui lo fece e stranamente nel suo volto comparve un sorriso. Ci chiese se stesse sognando e, in tutta risposta, lei lo abbracciò poi lo baciò.
"Mi sei mancato ragazzone. Ma, da ora in poi vedi di comportarti bene, non ti darò un'ulteriore possibilità, ok?" lui annuì con un sorriso sornione stampato in faccia e la guardò con occhi sognanti.
"Ragazziiiiiiii... Gunter è tornatooo! Nanerottolo l'elisir di lunga vita non esiste!" urlò sollevando da terra la sua ragazza con euforia.
"Sapete che lo preferivo quando se ne stava zitto e buono?" scherzò Cameron che si beò delle nostre occhiatacce.
"Sappiamo che non è vero!" esclamammo in coro.
"Avete ragione, non è vero!" rispose guardando felice la nuova coppietta che si era formata e che si stava baciando felicemente.
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