cap 33: ALLA RICONQUISTA DI CINDY
CAMERON'S POV
"Ragazzi sono arriv...Noooo...ma...ma cosa state combinando?" dissi non appena misi piede all'interno dell'Archivio.
"Semplice, mi sto vendicando! Cameron per piacere non intrometterti, dato che, non sono affari tuoi e Jordan se l'è cercata." mi rispose Gunter continuando a tenere tese le catene.
Mi avvicinai con l'intento di aiutare Jordan tuttavia Gunter, non desistendo, mi spinse via in malo modo con una sola mano.
"AIUTOOOOO! CAMERON PER PIACERE FAI QUALCOSA!!!" mi supplicò invece l'altro che si trovava a mezz'aria appeso per le gambe e ad una considerevole altezza da terra.
Perché, in mia assenza, l'omaccione pensò bene di doversi vendicare di Jordan punendolo in questo modo per aver sabotato involontariamente la sua relazione con Cindy, la cameriera del fast food nonché prima ed ultima fiamma di Gunter.
"Gunter te lo chiedo per favore, slega Jordan. Non era di certo sua intenzione farti lasciare con la tua ragazza." cercai di convincerlo.
"Esatto!" esclamò con molta fatica la pentolaccia umana.
"Forza amico mettilo giù subito! Non vedi che sta per sentirsi male? Guarda non ha mai avuto un viso così tanto rosso come in questo momento, tu sai che cosa significa quando questo accade, no?"
"Sì, ma non me ne importa affatto!"
"Gunter piantala immediatamente! Ha tutto il sangue al cervello, devi metterlo giù, adesso!" gli ordinai con un po' più di risolutezza, ora iniziavo a preoccuparmi seriamente per le condizioni di Jordan.
"Ah sì? Perfetto! Ancora meglio...allora beccati questo...Giuda! Magari, ora con più di sangue in zucca riuscirai a ragionare meglio!" e così dicendo tirò ancora di più le spesse catene che teneva in mano, trasportando il nostro malcapitato amico ancora più in alto.
"AAAHHH! GUUUNTEEER...METTIMI GIÙÙÙÙÙ..."
"Gunter!" rimasi basito da quel gesto, "Basta, ora mi hai seccato! Sai benissimo anche te che Jordan non è un bravo escapologo. Se ci fossi io lassù, mi slegherei in soli pochi minuti e rimetterei i piedi per terra prima ancora che tu te ne accorga. Ma Jordan non è me, in escapologia fa letteralmente schifo cioè sarà anche un abile prestigiatore ma le fughe non sono il suo forte. E se tu continuerai a tenerlo là in alto e a testa in giù, poi, ci toccherà passare tutta la notte all'ospedale a causa di questo cretino! Vuoi veramente passare tutta la nottata al pronto soccorso?"
"Grazie Cameron!" nella voce mezza strozzata del piccoletto del gruppo riuscì a captare il sarcasmo che si mal celava sotto.
"Ok va bene, hai vinto." mi rispose sbuffando l'uomo pelato.
Tirai a quel punto un gran respiro di sollievo, era fatta, se non che, Gunter, prendendomi proprio alla lettera, lasciò andare tutto all'improvviso la corda.
"GUNTER!!! Ma sei impazzito?" urlai disperato mettendomi le mani nei capelli, ero ad un passo dal perdere le staffe, dal prendere l'omone a calci nel sedere, quella sera stava oltrepassando ogni limite.
Jordan sicuramente sarebbe caduto rovinosamente a terra con serie conseguenze se non fosse che, Gunter, proprio poco prima che tutto ciò potesse capitare, frenò la brusca discesa del ragazzo semplicemente riprendendo a tendere le catene.
Gli lanciai una gran brutta occhiataccia.
Jordan si era comportato male dicendo una cosa che non doveva al momento sbagliato e su questo Gunter aveva ragione glielo dovevo riconoscere, ma quest'ultimo non aveva alcun diritto di comportarsi così.
"Sapevo che non mi avresti mai fatto cadere da un'altezza del genere." lo punzecchiò il ragazzo dagli occhi a mandorla una volta atterrato senza nessun altro pericolo, tuttavia lo vidi tirare un enorme sospiro di sollievo, finalmente era salvo e lontano dalle grinfie di Gunter.
Mi rilassai un po' anche io quando notai che il piccoletto stava riprendendo man mano il suo colorito originale.
"Te lo meritavi pezzente." lo rimbeccò l'altro.
"Forza amici diamoci una calmata. Tutta questa inutile tensione non ci porterà da nessuna parte, capito? Qui decido io! Quindi deponiamo l'ascia di guerra. D'accordo?" cercai di calmare le acque.
"No mai!" mi risposero come se fossero stati un'unica persona e dandosi le spalle a vicenda.
"Ok, va bene allora. Cosa volete che faccia l'altra persona affinché tutto ciò si sistemi?" mi meravigliai, mi stavo comportando proprio da bravo diplomatico.
"Che si scusi prima lui!" dissero mettendosi a braccia conserte e girandosi per iniziare a sfidarsi con lo sguardo per vedere chi tra i due desistesse prima.
"Ok...ehm...Gunter se chiedi scusa prima tu, ti giuro che poi ti aiuteremo a rimettere a posto le cose con il tuo amore."
"Io non chiederò scusa a nessuno! Questo animale ha sbagliato, quindi mi dovrà prima chiedere lui il perdono e non io a lui." esclamò con risentimento Gunter.
"Jordan, forza, fai questo enorme sforzo almeno risolviamo tutto." dissi rivolto al più piccolo.
"Non ci penso nemmeno! Io potevo morire e lui è un pazzo." mi rispose in tono indignato il diretto interessato.
"No, lo svitato qui sei tu Nanerottolo. Come ti è saltato in mente di dire certe cose in presenza della mia donna? Io ve lo avevo detto che avreste solo portato iella."
"Beh...su una cosa ti do ragione Gunter. Ha aperto la bocca quando non doveva se lo avesse fatto ora, in questo preciso momento, piuttosto che averlo detto prima, con probabilità questo gran casino non sarebbe accaduto, anzi ce ne staremmo seduti sul divano, a sorseggiare birra e a riderci su." sentenziai.
"Ok, ammetto di aver sbagliato, ma tu Gunter oggi ti sei spinto troppo oltre. Come ti è saltato in mente di appendermi come un salame?" Jordan ancora era imbestialito e quindi non contento gli tirò addosso il contenuto di una bottiglietta d'acqua, facendogli così fare la seconda doccia della serata.
Tutto ciò fece riaccendere la miccia e Gunter spinse con gran forza il tavolino posizionato nel centro della stanza e avanzò minaccioso verso il suo avversario ma riuscì a mettermi nel mezzo appena in tempo.
L'omaccione a quel punto prese un quadro da una parete e lo scagliò a terra urlando con gran furore, quello fu solo l'inizio di una nottata da incubo, fortuna volle che pian piano l'ira si assopì e dopo aver distrutto quasi tutto Archivio riuscimmo a darci una mezza calmata.
"Contenti ora? Abbiamo distrutto più o meno tutto. Non ditemi che farete pace solo quando di questo posto sarà rimasta solo della polvere." esclamai esasperato.
"Non penso che ce ne sia bisogno anche perché siamo solo dei cretini. Scusate, sono uscito giusto un po' di senno. Ma Cindy mi manca, è l'amore della mia vita e io non voglio perderla per causa vostra." frignò Gunter disperato coprendosi a quel punto il viso con un braccio.
"Solo un po' Gunter? Sicuro?"
"Dai non temere, domani sistemeremo tutto." cercai di farlo ragionare e di rassicurarlo.
"Lo esigo il vostro aiuto nel mettere a posto le cose con Cindy!" mi rispose mettendosi a sedere sul freddo pavimento in laminato buttando la testa indietro e appoggiandola contro il muro, "Chi vuole un drink?"
"Gunter non mi sembra il caso che tu beva altro oggi."
"Jordan mi perdoni?" continuò quello che aveva iniziato questa assurda litigata.
"Uhm forse." Jordan parve poco convinto.
"Come forse?! Ti ho chiesto scusa imbecille." sbraitò l'altro.
"Ok ti perdonerò solo se ti farai legare e appendere per le gambe come tu hai fatto con me." gli rispose il piccoletto.
"Scordatelo!" obbiettò l'uomo più grande.
"Gunter fallo per piacere." esclamai.
"E tu, Maghetto dei miei stivali, da che parte stai scusa?"
"Da entrambe. Se vuoi Jordan ti aiuto a tirarlo su." proposi.
"A me non pare che tu stia dalla parte di entrambi." disse a denti stretti Gunter.
"Cameron allora? Sei pronto?"
"Sono nato pronto." esclamai con una strana luce negli occhi.
E dopo un lungo inseguimento, dove finimmo col strappare gli indumenti del nostro amico che si ritrovò con la giacca a brandelli, riuscimmo nell'intento.
Lo issammo su in aria con molta fatica: lui già era pesante di suo, poi unito al peso delle catene e alla forza di gravità le cose non ci furono certo facili, eppure con uno sforzo sovrumano riuscimmo a tirare su l'omone grande e grosso.
"IDIOTI...Mettetemi immediatamente giù!" strepitò iniziando a dondolarsi a destra e a sinistra per renderci il lavoro ancora più difficile di quanto già non lo fosse.
Tuttavia dopo l'ennesimo dondolio udimmo un forte CRACK dovuto dalla trave che si spezzava a causa dell'enorme peso di Gunter che era appeso su di essa, seguito da un'immensa nuvola di polvere che ci sommerse, tutto ciò, ci fece esplodere in una grossa e grassa risata riparatoria che sanciva la solidità della nostra amicizia.
"D'accordo ora siamo pari!" finalmente notai l'espressione soddisfatta del Nanerottolo.
"Sei solo un'idiota!" ringhiò l'altro.
"Beh, ci siamo divertiti a quanto pare, ma evitiamo di fare numeri del genere in futuro. Non vorrei demolire l'Archivio, ok? Comunque, chi vorrebbe unirsi a me per una maratona di serie, pop corn e birra?" domandai per evitare eventuali altri disastri.
"Io!" risposero in coro prendendo poi posto vicino a me sul divano dove poi man mano ci addormentammo.
Il giorno dopo solo il continuo trillo del citofono ci fece svegliare.
"No...Gunter...stammi lontano, non voglio essere nuovamente appeso..." urlò Jordan svegliandosi di soprassalto, "Uh? Ma... ma chi è che bussa? Ma che ore sono?"
"Stavi sognando Nanerottolo vero? Adesso mi hai fatto venire in mente una bella idea: la prossima volta ti appenderò su per le palle!" sentì l'altro stuzzicarlo ridendo beffardamente.
Mi alzai e andai ad aprire la porta.
"Cameron tesoro che è successo? Ti è esploso un pacco di farina addosso? Noo...ma...ma che cosa avete combinato questa notte? Avete costruito una bomba e l'avete fatta esplodere?" Dina rimase esterrefatta nel vedere come avevamo abbellito l'intero del locale.
"Beh ci sei vicina! Però sta di fatto che per il momento il luogo è inagibile e la riunione di oggi pomeriggio si terrà in mansarda da Kay. Ora io e i due moschettieri abbiamo un compito molto importante da svolgere, ne va della vita e della morte, quindi ci dobbiamo preparare e andare alla riconquista di Cindy. Dina hai la mattinata libera. Ci vediamo più tardi, ciao!" senza ulteriori indugi le chiusi la porta in faccia non dandole la possibilità di fare ulteriori domande.
"Perfetto ragazzi, avete fatto il caffè? Perché ce ne servirà, ci aspetterà una lunga giornata." dissi entrando in cucina.
A quel punto ci sistemammo indossando abiti più da civili, rispetto ai vestiti super eleganti della sera prima e una volta pronti ci mettemmo in moto diretti verso il fast food più determinanti che mai.
Purtroppo la nostra missione andò male e per tutta risposta, la cameriera, che aveva stregato il cuore del nostro amico, ci rispose con un bel sonoro schiaffo in faccia a Gunter e l'invito di non ripresentarci più da lei per importunarla.
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