cap 32: TU, IO E...LORO!
KAY'S POV
"Allora Kay come sono andate le tue ricerche?" mi chiese Dina mentre salivamo in macchina.
"È andata... il quadro della situazione è ancora un po' confuso, ma, sicuramente per un po' di giorni ci dovrò lavorare per poter estrapolare i particolari e capire meglio che cos'è accaduto e soprattutto chi è stato. Comunque, su una cosa sono più che sicura, non ho fatto un viaggio a vuoto dato che ho trovato molti elementi rilevanti. Magari qualcosa potrà essere attinente al nostro caso."
"Speriamo, più cose scopriremo su D.M. e meglio sarà per noi; così John potrà tornare all'Archivio il prima possibile." la mia amica assunse un'aria leggermente sognante non appena pronunciò il nome del suo ex.
"Puoi dirlo forte, Dina. Toglimi una curiosità: provi ancora qualcosa per lui?"
"John è stato molto importante per me. Non potrò mai dimenticarmi di lui e mai mi sarà indifferente, tengo ancora molto al mio ex e gli voglio bene. Per questo motivo mi preoccupo e non sai quanto mi piacerebbe se tornasse dalla sua famiglia, ora sono piuttosto preoccupata nel saperlo in giro chissà dove con quella strega. Non mi fido di lei!"
"Nemmeno io mi fiderei di una persona del genere." la rassicurai, "Comunque dove andiamo di bello? Come mai tutto questo mistero?"
"Presto scoprirai tutto. Non temere, Kay! Vedrai che ti piacerà il luogo dove ti sto per portare. Allora... Cameron mi ha raccontato ciò che è successo stamattina a casa tua. Ti fidi di una tua cara amica? Tra l'altro conosce l'interessato fin troppo bene! Lui è un ragazzo d'oro, la maggior parte delle volte fa l'ingenuo, questo lo sai bene perfino tu. Tuttavia sai anche che non è stupido quindi non ti farebbe mai soffrire, ha occhi solo per te, tesoro." mi delucidò.
"Ti credo Dina, tranquilla! Oggi ho reagito male e me ne pento. Ero distrutta ed è stato uno shock vedere il mio appartamento occupato da delle escort. Ho ancora tutto l'orrendo scenario davanti ai miei occhi!" esclamai inorridita.
"Su forza, non pensarci più. Eccoci, siamo arrivati, sei mai stata qui altre volte?"
"No. Però lo conosco per fama. Oggi ci vogliamo realmente coccolare." esclamai ammirando l'enorme struttura.
"Sì. Un piccolo sfizio ogni tanto ce lo possiamo togliere." mi rispose sorridendo.
"Hai ragione. Andiamo dai, sto morendo di fame."
Una volta scese dalla macchina continuammo a parlare finché non arrivammo all'ingresso. Davanti la porta dell'entrata si stagliavano due figure maschili, le quali la mia amica ed io conoscevamo benissimo.
Non appena ci videro ci vennero incontro entusiasti, loro altri non erano che Mike e Cameron.
La mia carissima amica mi aveva teso un tranello: non ci sarebbe stata nessuna uscita tra donne, ma solo un'appuntamento per riparare le cose con l'illusionista.
Odiavo cose del genere.
"Ben arrivate ragazze, vi piace la location?" ci accolse il mio collega, dando un tenero bacio su una guancia a Dina. Probabilmente i due erano riusciti a risolvere le loro divergenze e ora avevano intenzione di riprovarci per l'ennesima volta. Che fosse finalmente quella buona? Glielo augurai.
"È perfetta, avete scelto un posto meraviglioso. Kay, io vado dentro, inizio ad avere freddo, Mike su, forza andiamo!" ordinò la ragazza con le treccine, tirandolo poi per il giacchetto in pelle.
"Certo! Arrivo subito... no dai, non tirarmi... arrivo Dina..." disse l'interessato.
Sapevo che l'aveva fatto solamente per dar modo a me e a Cameron di poterci chiarire e lo apprezzai.
"Ciao." disse timidamente il mago non appena rimanemmo da soli.
"Ciao!" gli risposi.
"Ta-dà! Questo è per te." esclamò, facendo comparire dal nulla una bella rosa rossa, "Ancora arrabbiata con me? Spero di no. Ti prego perdonami!"
"Uhm... forse...." scherzai tenendolo ancora sulle spine, "Perché non provi con dei metodi meno convenzionali per farti perdonare? Dopotutto sei il magnifico Cameron Black. Stupiscimi!"
"Come meno convenzionali? Non dirmi che la rosa non ti è piaciuta." domandò stupito Cameron.
"Certo, l'ho apprezzata. Ad ogni modo avresti potuto solamente fare questo..." lo attirai a me e lo baciai.
"Wow! Kay... io ti amo. Quindi tra noi è tutto apposto?" mi domandò non appena le nostre labbra si staccarono.
"Suppongo di sì." sentenziai sorridendogli.
"Allora non ti offendi se faccio questo!" mi prese il viso tra le sue mani e mi restituì il bacio datogli.
"Oh! Era ora!" ci interruppe Mike aprendo la porta.
Entrambi si erano accostati lì per spiarci, sperando che la situazione tra me e Cameron si aggiustasse.
"Quindi? Avete risolto?" volle sapere la mia amica.
"A quanto pare!" ci guardammo negli occhi e incrociammo le nostre dita.
"Sono felicissima. Mike non li trovi teneri?
"Certo!" rispose lui.
"Visto Kay? Oggi era il giorno ideale per uscire!" Dina mi fece l'occhiolino mentre il mio collega l'abbracciò felice.
"Allora che vogliamo fare? Entriamo?"
"Sì... aspettate solo un attimo, quello non è Gunter?"
"Mike hai ragione, è proprio lui!"
"Anche lui doveva prendere parte alla nostra uscita?" chiesi.
"No."
"Non ci posso credere: sta veramente uscendo con una donna?'' Mike era incredulo, non riusciva a capacitarsi di poter vedere il nostro omaccione assieme ad una donna.
"Sì!" gli rispondemmo in coro.
"Oh cielo, povera signora! Perché non mi avete detto di Gunter e di questa sua nuova conquista?" ci interrogò curioso.
"Bè amico, in realtà devo contraddirti perché lei stravede per lui. Che facciamo? Lo aspettiamo e li invitamo ad unirsi a noi?" propose Cameron.
"Non penso abbiano tanta voglia di compagnia." gli fece notare la ragazza con le treccine.
"Già! Concordo con Dina. Sarebbe meglio entrare!" dissi, prendendo Cameron per mano con l'intento di allontanarlo dall'altra coppia.
"Troppo tardi Kay, ci hanno visti."
"Ciao Gunter. Cindy che bello vederti! Come state?" sciolse il ghiaccio Cameron.
''Tu cosa ci fai qui tu?" chiese sbuffando l'omaccione non molto felice di vederci.
"Abbiamo organizzato una cena a quattro. Vi volete unire a noi?"
"No!" esclamò con decisione Gunter.
"A me invece piacerebbe." rispose Cindy, la donna bionda la quale aveva stregato il cuore del nostro amico.
"Dici sul serio?" quest'ultimo pareva dubbioso ed assunse una strana espressione, "Pensavo avresti preferito passare l'intera serata con me."
"Sì, mi farebbe piacere conoscere i tuoi amici. Al fast food non abbiamo proprio avuto tempo di conoscerci per bene. Io comunque sono Cindy." disse la donna stringendoci le mani.
"Sì hai ragione, Cindy. Quando ci siamo visti la prima volta non abbiamo proprio avuto modo di conoscerci meglio. In ogni caso Gunter non fa altro che parlare di te quindi è come se già ti conoscessimo. Io comunque sono Cameron, non so se ti ricordi di me."
"Certo che mi ricordo. Tu e Gunter vi siete comportati da eroi!"
"Piacere, io sono Kay!" mi presentai a mia volta.
"Bè, noi invece siamo Dina e Mike. Piacere nostro!"
"Piacere." esclamò la bionda, stringendoci le mani.
"Jordan dov'è? Lo avete lasciato nell'Archivio tutto solo?" domandò incredulo Gunter.
"Chi è Jordan? È il bambino di qualcuno di voi?" domandò curiosa Cindy.
"No, no affatto! È un nostro amico. Non l'hai ancora conosciuto perché quel giorno al fast food non era venuto con noi." rispose Cameron.
"Bene, cosa ne dite se entrassimo?"
"Sì certo!"
"Cindy benvenuta nel nostro pazzo gruppo. Non ti spaventare se stasera accadranno cose strane con noi, con noi tutto è possibile. Non sai quante storie potrei raccontarti su Gunter..." la ragazza con le treccine prese sotto braccio la nuova fiamma di Gunter e si avviarono all'interno del locale.
"Dina per piacere raccontale solo cose belle sennò la spaventerai!" esclamò lui prima di afferrare Cameron per un braccio, per rimanere un po' in disparte dal gruppo, per non far sentire agli altri che avesse da dire all'illusionista, "Come ti è saltato in mente di portare tutti qui? Questo doveva essere il mio secondo appuntamento con lei. Voi avete rovinato tutto quanto come sempre!" sbuffò l'omaccione in modo infuriato.
"Gunter ma come facevo a sapere che sareste venuti qui anche voi? Di solito sei più taccagno e non frequenti mai luoghi così costosi. Sarò anche un mago, uno dei più bravi aggiungo, ma ancora non ho la capacità di predire il futuro. Quindi, come avrei potuto sapere che tu e lei sareste venuti proprio qui?"
"Va bene, okay! In ogni caso se dopo stasera Cindy non ne vorrà più sapere di me ti prenderò a calci nel sedere intesi?" lo minacciò l'altro.
Non riuscì a trattenere un sorriso nel vedere in loro quel rapporto di amore / odio.
A questo punto Gunter, Cameron ed io entrammo e ci unimmo al resto del gruppo che avevano già preso posto al tavolo.
Passammo metà della serata in perfetta tranquillità, tra battute varie, aneddoti divertenti, la maggior parte di essi su Gunter, e la sua accompagnatrice parve molto divertita e mi stupii vederla tanto presa da lui.
Un'ora dopo, sentimmo dei camerieri discutere animatamente, il tutto accompagnato dal rumore di alcuni vassoi mentre cadevano a terra oltre al frastuono di numerosi piatti frantumati a causa dell'impatto con il suolo.
"Non abbiamo fatto nienteeee... Non voglio finire in prigione e perdere il mio lavoro!" urlò una voce femminile, nello stesso mentre vedemmo una figura correre a tutta velocità fuori dal locale.
"Non lo perderai se corri più forte. Forza Cloe scappaaa!" un'altra voce si aggiunse alla prima e, come aveva fatto la prima persona, scappò via.
"Forza prendeteli!" urlò qualcun'altro, rincorrendo i due fuggitivi.
Tutto ciò fece zittire i clienti presenti nel locale, scese un gran gelo, e solo pochi curiosi ebbero il coraggio di alzarsi per affacciarsi alle finestre, in modo tale di vedere meglio cosa stava succedendo.
"Ma quello è Jordan. Che cosa ci fa lui qui?" domandò Cameron, spiando la situazione da una finestra posta vicina a noi.
"È vero, è lui!" esclamò a sua volta Mike.
"Forza Maghetto, andiamo a salvare il nostro Bambino in difficoltà. Magari potresti corrompere il direttore, onde evitare che il nostro amico finisca nei guai più di quanto non lo sia ora, con qualche tuo numero. Stasera già in molti ti hanno chiesto l'autografo." propose Gunter come possibile soluzione.
Così, dopo queste ultime parole, i due amici partirono per la missione di recupero dei due fuggitivi e, dopo una trattazione di un quarto d'ora, Cameron e Gunter tornarono al tavolo assieme a Jordan e Cloe, i due fuggitivi, dicendoci che la situazione era stata sistemata.
I due che erano stati protagonisti della faccenda, proprio come dei pregiudicati che si avvalevano della facoltà di non rispondere, non dissero una parola e notai il rossore che coloriva le loro guance, si stavano vergognando tantissimo.
Comunque lo dovevo ammettere: i due nell'ultimo periodo si stavano vedendo assiduamente, mi domandai se qualcosa stesse bollendo in pentola.
"Jordan, ma cos'hai combinato?" chiese Dina con fare preoccupato, in quanto nessuno aveva intenzione di spiccicare parola.
"Beh... Jordan oggi si è sentito un poco solo. Quindi..." rispose la ragazza mora, la specializzata di informatica e da poco unitasi a noi.
"Pivello, io con l'Archivio tutto libero e a mia disposizione, avrei fatto ben altro piuttosto che seguire e spiare i tuoi amici. Sei proprio un idiota, fattelo dire!"
"Gunter, non mi sembra il momento adatto per dare consigli inutili! Jordan, tesoro, dai raccontaci tutto." L'omaccione fu zittito da Dina e come suo solito riuscì a portare pace tra le tre teste calde, le quali abitavano nell'Archivio.
"Niente, mi annoiavo e mi è venuta in mente la fantastica idea di seguirvi, vedere dove eravate finiti e cosa stavate facendo tutti quanti insieme senza di me. Comunque, veramente volevate escludermi? Che razza di amici siete?" ci spiegò con aria offesa il ragazzo.
"Poi, ha deciso di chiamare anche me. Abbiamo rintracciato i vostri cellulari e c'eravamo messi là poco distanti, però non abbiamo ordinato nulla perché è un ristorante giusto un po' fuori dalla nostra portata. I camerieri, in ogni caso, non erano tanto contenti che avessimo occupato un tavolo senza consumare e hanno iniziato a tartassarci e starci addosso per prendere il nostro ordine. Alla fine ci hanno invitato ad andare via e Jordan ha ben pensato di rispondere male a tutti e a dare un calcio al caposala. Quindi, siamo dovuti scappare." fu Cloe a terminare la spiegazione.
"Però abbiamo trovato una soluzione e posto rimedio a questo danno."
"Già, fare uno spettacolo di magia e in più a Cloe e a me toccherà rimanere qui per lavare tutti i piatti." continuò il ragazzo dagli occhi a mandorla.
"Dai, poteva andare peggio!" dissi.
"Allora amici, facciamo vedere a loro di quale pasta siamo fatti?" si caricò Cameron non stando più nella pelle, amava esibirsi davanti ad un pubblico.
"Ovviamente!"
Lui ed i suoi due aiutanti fecero cinque dei loro numeri i quali fecero rimanere tutti a bocca aperta.
Io li guardai estasiata. Nell'ultimo periodo la magia mi stava appassionando sempre di più e di sicuro non mi sarei mai stancata di guardare Cameron mentre con una sfacciata sicurezza eseguiva i numeri.
"Kay? Sei ancora con noi o sei già nel pianeta Cameronlandia?" Cloe mi sventolò una mano davanti la faccia.
"Ehm certo, sono proprio qui davanti a voi." risposi, mentre le mie amiche si scambiarono uno sguardo complice.
Mike invece era completamente preso dallo spettacolo.
Non appena i tre finirono, tutti i commensali presenti nella sala si alzarono in piedi e li bearono di applausi e fischi.
"Sono magnifici vero? I miei bambini sono pazzi di lui e se sapessero di avere visto uno spettacolo di Cameron prima di loro, sapete quanto potrebbero prendersela? Non me lo perdonerebbero mai!" disse Mike continuando ad applaudire.
"Potresti portarli in Archivio un giorno di questi. Noi saremmo più felici che mai di farvi uno spettacolo solo per voi." gli propose la sua ragazza.
"Mi sembra un'ottima idea. Dina sei fantastica come sempre!" i due piccioncini si scambiarono una dolce occhiata e guardandosi intensamente negli occhi, incrociarono le loro dita sopra al tavolo.
Rivolsi a quel punto il mio sguardo verso i tre moschettieri per lasciare alla coppia un po' di privacy, notando in loro quella irrefrenabile voglia di baciarsi.
"Allora come siamo stati?" domandò Cameron, non appena tornò al tavolo con noi, dopo aver firmato tutti gli autografi dei suoi fan.
"Siete stati meravigliosi, ragazzi." lo adulò Mike.
"Grazie, grazie!" rispose lui, inchinandosi verso di noi.
"Non mi divertivo più così tanto da diverso tempo, mi mancava fare gli spettacoli... perché non ricominciamo a fare qualche numero noi? Cosa ne dite?" propose Jordan, prendendo qualcosa da mangiare dal piatto e portandoselo poi in bocca con le mani.
"Uhm... preferirei pensarci un po' su, Nanetto."
"Sono della stessa opinione di Gunter. Però ammetto che è mancato persino a me!"
"Già Gunter, meglio pensarci su." gli fece sarcasticamente il ragazzino, "Un po' come te sta mattina. Gunter, tu hai ben PENSATO di tornare a casa per dormire, invece non sai cosa ti sei perso!"
"No, Jordan per piacere non tirare fuori quell'argomento. Ti scongiuro!" Cameron si mise a mani consente e pregò il più piccolo di chiudere il becco.
"Sentiamo, cosa mi sarei perso?" volle sapere a questo punto l'omaccione.
"Oggi nell'appartamento di Kay c'era un bel party con una ventina di ragazze, erano lì solo per noi. Sentiamo ora Gunter, sei per caso dispiaciuto? Pensa a quanto ti saresti potuto divertire se fossi rimasto con noi."
"Palloni Gonfiati, a me non chiamate? Guarda, che razza di deficenti!" sbottò l'altro.
"Gunter... non stare a sentire Jordan, vuole solo avere un mucchio di attenzioni... sta mentendo, non dice mai la verità. Ehm... chi di voi vorrebbe il dolce?" cambiò bruscamente il discorso l'illusionista, sentendosi in imbarazzo.
"E sentiamo caro Gunter, che intenzioni avresti avuto se anche tu fossi stato lì? Avevi voglia di darti alla pazza gioia? E con me che intenzioni hai? Vorresti solo avere un'avventura? Ti credevo diverso, invece sei un lurido schifoso come tutti quanti!" urlò Cindy, sentendosi presa in giro.
L'interessato cercò di risponderle, ma, la signora fu più veloce di lui e gli rovesciò addosso un bicchiere pieno zeppo di vino, macchiandogli così il suo bellissimo completo. Infine la ragazza si affrettò a lasciare il ristorante il prima possibile.
"Visto cosa avete fatto? Lo sapevo che mi avreste solo portato sfortuna voi." tirò sopra il tavolo, con fare irato, il fazzoletto di stoffa, precedentemente posto sopra le sue ginocchia.
"Gunter, ma cosa aspetti? Raggiungila!" la incitammo noi donne.
"Dite che funzionerà?" domandò speranzoso.
Ad ogni modo, non aspettò una nostra risposta perché si precipitò all'uscita, tuttavia, in tutta risposta si beccò un bel ceffone in pieno volto dalla sua amata.
"Che è successo?" gli chiedemmo all'unisono quando tornò da noi.
"Cindy mi ha lasciato! Non ne vuole più sapere di me." ci disse con fare disperato, prendendosi il viso tra le mani.
Dopo queste ultime parole cercammo di distrarlo e tirargli su il morale, non ottenemmo il risultato ottenuto.
"Bè, tutto sommato non è stata una cattiva serata, no?" esclamò Cameron una volta rimasti soli.
"Gunter non può dire la stessa cosa." gli risposi dispiaciuta per il nostro amico.
"Gli passerà presto... spero!"
"Incrociamo le dita per loro. Sono una bella coppia e sembrano essere fatti l'uno per l'altra. Comunque vorresti rimanere qui fuori tutta la notte? Non ti va di entrare e bere qualcosa?" gli proposi.
"Oggi non mi sembra il caso, tu prima di ogni altra cosa hai bisogno di dormire e io devo controllare gli impulsi nevrotici di Gunter. Non te la prendere ma stasera ti dico di no!" rispose prendendomi per mano.
"Tranquillo Cameron."
"Ti amo, Kay Daniels!"
"Ti amo anche io, Cameron Black!" mi abbracciò e mi baciò dolcemente la fronte.
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