cap 24: TRADIMENTO
CAMERON'S POV
"Allora vi piace questo ristorante? È il mio preferito. Melissa gradisce altro vino?" domadai ai miei ospiti.
"Ma che ragazzo d'oro ti sei trovata, Kay!" Melissa mi guardò sognante, era felice che sua figlia avesse trovato un bravo ragazzo come me.
"Sarà!" esclamò Peter a voce bassa, pensando di non essere sentito, "Cameron, che lavoro hai detto di fare prima di conoscere mia figlia?"
"Il mago, l'illusionista..."
"Sicuro che non abbiano parlato di te al notiziario? Poco tempo fa avevo sentito di un qualcuno che è fuggito di prigione." continuò ad interrogarmi Peter.
"Fuggito? Io fuggo sempre e da ogni situazione, sono un bravo escapologo. Bah, io non guardo i notiziari perché sono deprimenti. Comunque se volete, domani vi potrei far visitare l'Archivio, il luogo dove studiavamo i nostri trucchi, li mettevamo in pratica e cose del genere. Di sicuro non ve ne pentirete. Vero, amore? Anche a te prima non piaceva la magia, invece guarda ora come hai cambiato idea, questo mi rende realmente felice. Chissà, magari in un futuro prossimo potremmo insegnare ai nostri figli qualche trucco e divertirci tutti insieme a guardare spettacoli di magia, vero?" e mentre dissi ciò intrecciai le mie dita con le sue e la guardai con amore.
"Oh, che bello, già pensate di mettere su famiglia? Io sono super emozionata, sarebbe bello poter diventare presto nonni."
"Mamma!" esclamò con un leggero disappunto Kay.
"Cameron e l'anello di fidanzamento?" Peter incrociò le braccia al petto e mi guardò con sfida.
Il cucchiaino con il dessert, che mi stavo portando alla bocca, cadde rovinosamente sopra i miei pantaloni, ci eravamo dimenticati di questo piccolo dettaglio.
"Ah... beh... sì giustissimo l'anello... l'anello? Io credevo che si regalassero così, senza un valido motivo. Quindi... gli anelli si regalano per il fidanzamento?"
Vidi gli altri annuire, ma se avevo appena fatto una gaffe per via di ciò, il meglio, oppure il peggio, doveva ancora avvenire e per l'appunto...
"Ma sì, Cameron sono più che sicura che provvederai presto. Per me la cosa importante è che tu faccia felice mia figlia e sono certa che ci riuscirai benissimo." quanto adoravo quella donna: la mia futura suocera.
"Sicuro! Tra l'altro non c'è gioiello più bello di Kay stessa, lei è la cosa più importante che ho e se c'è l'amore possiamo essere contenti tutti anche senza anello, almeno per il momento intendo." esclamai, strano a dirsi ma quella notte mi sentivo proprio un poeta.
Alle mie parole vidi Kay arrossire.
"Da quanto tempo state insieme?" volle invece sapere Peter.
"Da un anno." risposi.
"Cinque mesi!" esclamò invece lei guardandomi male, avevo toppato sulla data e mi fu molto difficile trattenere una smorfia di disappunto.
"Cioè... ci conosciamo da un anno e stiamo insieme da soli cinque mesi!" la mia bella assistente mi salvò, gliene fui grato.
"Vi conoscete da molto poco. Come mai avete tutta questa gran voglia di sposarvi? Kay, tesoro, per caso sei..."
"Incinta? Io no di certo, io non sono incinto. Kay, beh, non credo, ancora non..." non feci in tempo a terminare la frase che Kay da sotto il tavolo mi diede un calcio su uno stinco. Effettivamente, quando iniziavo un discorso, avevo sempre la tendenza a degenerare un po'.
"Almeno questo... ma giovanotto dimmi un po': che cosa ti piace di mia figlia?" m'interrogò Peter.
"Vostra figlia è bellissima, è intelligente, brillante e ha un cuore d'oro. Amo tutto di vostra figlia, ci conosciamo da poco, questo sì; ma sono sicuro di ciò che voglio, e ciò che voglio più di ogni altra cosa è di potermi costruire un futuro con lei. Sì, magari tra qualche anno ci sposeremo e ci costruiremo una famiglia insieme, rendendomi l'uomo più fortunato e felice del mondo."
Una volta terminato il monologo portai la mano della donna, la quale amavo, verso la mia, lasciandole un piccolo ed amorevole bacio.
Una volta tanto nella vita feci il sincero, anche se avrei preferito parlare dei miei sentimenti prima solo con lei, piuttosto che in un locale pieno di sconosciuti ed i suoi genitori intorno, tuttavia non avendo altra scelta sputai il rospo.
"Oh, Peter. Ma quanto è tenero il nostro futuro genero. Cameron sei adorabile e noi siamo felici che nostra figlia abbia trovato un ragazzo così speciale. Non è vero, Peter?"
Presi un gran respiro, ora o mai più, mi dissi tra me e me.
"Kay, anche se non te l'ho mai detto prima.... voglio che tu sappia che io ti amo. E ti amo davvero tanto. Sei importante per me!"
"Anche tu lo sei per me, Cameron!" a quel punto avvicinò il suo viso al mio e ci baciammo teneramente.
Il resto della cena passò stranamente con molta tranquillità e, giunti al termine, riportammo i genitori di lei nell'albergo. Una volta soli, guidai a gran velocità fino all'appartamento della mia ragazza, non vedevo l'ora di poter stare finalmente solo con lei e per Kay valeva la stessa identica cosa.
Non appena fummo in ascensore continuammo quanto avevamo iniziato nel pomeriggio durante la caccia al tesoro.
Ci baciammo con gran foga, il viaggio durò solo pochi secondi, il trillo ed il rumore delle porte, le quali si aprivano, ci fecero dividere.
Una volta dentro il suo appartamento, le mie labbra si buttarono a capofitto sulle sue.
Quanto era bello poterla baciare, stringerla così forte a me, non mi ero mai reso conto fino a quel momento quanto fossero forti i miei sentimenti per la detective.
Iniziò a slacciarmi la camicia, mentre io, con un abile gesto, le tirai giù la zip che aveva dietro il vestito in pizzo, la presi in braccio e, senza mai smettere di baciarci, ci accomodammo sul letto.
"Kay... ti amo." le sussurrai dolcemente.
Cercò di replicare, ciononostante sentimmo dei rumori alle nostre spalle: qualcuno stava battendo forte le mani.
"Cameron... forza c'è la pistola dentro il comodino, passamela!" mi incitò, seppur a bassa voce.
"Bene, bene, bene... sto interrompendo qualcosa d'importante? Che peccato! Mi dispiace tanto per voi piccioncini. Capito sempre in momenti meno opportuni!" una voce maschile, conosciuta fin troppo bene, accompagnò l'incessante e fastidioso battere di mani, "Comunque non sparatemi, sono venuto qui in pace. Abbassa l'arma, agente Daniels!"
"Ma che cazzo, John! Si può sapere che ci fai tu qui? Alla tua ragazza non penso che le possa far molto piacere sapere che tu sia venuto qui." sbraitai arrabbiato e frustrato.
"Jonathan come hai saputo il mio indirizzo?" Kay continuò a puntargli addosso l'arma.
"Ho i miei segreti, Kay. Abbassa subito la pistola, non voglio che stasera altre persone si facciano del male. Okay?" insistette lui.
Kay mi guardò, chiedendomi con lo sguardo se gli potessi credere.
"Sì, ti puoi fidare di lui." la rassicurai.
"Come mai siamo venuti a così tanta indisponibilità, detective? Abbiamo pur formato un'ottima squadra, se ben ricordi, durante il lavoro al Rockefeller. Poi come ho già detto, non ho alcuna intenzione di fare del male a nessuno. Mi spiace realmente d'aver rovinato un momento che per voi sarebbe potuto essere idilliaco. So bene quanto mio fratello tenga a te, Kay... ma anche io tengo ad una persona e di certo non ho intenzione di farla morire in questo modo. Per questo motivo sono venuto a disturbarvi. Ma prego, seguitemi, non c'è altro tempo da perdere!"
Ci portò in mansarda e lo vidi perfettamente a suo agio.
Si muoveva tra un corridoio ed un altro, come se conoscesse la strada alla perfezione, come se avesse vissuto lì da sempre, seppur ci trovavamo nell'appartamento della mia ragazza.
Aprì la porta e distesa in mezzo alla stanza c'era LEI, la Donna Misteriosa, priva di sensi e ferita gravemente in un fianco.
"Che le è successo? Oddio, posso finalmente dire che il karma esiste. Fortuna che Mike non è qui, non avrebbe esitato a spedirla in carcere!" dissi incredulo.
"Poche chiacchiere, ragazzi. Ha bisogno d'aiuto e voi siete gli unici a cui posso chiedere un favore!"
"E noi, Johnny? Che ne otterremmo? Stiamo parlando di lei. Quella che ti ha rovinato la vita." gli feci notare.
"Oppure salvato! Dipende dai punti di vista, Cam." mi disse con estrema tranquillità.
"Ti sei dimenticato di quanto ti ha fatto? Di come sei stato e di come ti sei sentito quando sei finito in carcere per colpa sua?" domandai incredulo.
"No affatto. Ma solo grazie a lei sto imparando il significato della parola vivere. Cosa che prima non sapevo che fosse. Di sicuro, una volta ottenuto il tesoro, potrò sparire per fare tutto ciò di cui non ho mai potuto fare prima." ci spiegò il mio gemello.
"Ti capisco. Ma lo sai che, anche se diventerai ricco, dovrai nasconderti e vivere nell'ombra? O hai cambiato idea su di lei e ci tieni realmente a D.M.?" ribadii.
"Seh!" mi rispose elusivo.
"Sì a cosa? Sul fatto che già sai che ti aspetterà un futuro da fuggitivo oppure sul fatto che inizi a tenere alla TUA Donna Misteriosa?" insistetti.
"Ti ho risposto di sì, Cameron."
"Va bene, va bene, d'accordo ragazzi, diamoci un taglio! Se accettassimo, che cosa riceveremmo in cambio?" s'intromise Kay, cambiando bruscamente il discorso.
"Mi chiedete che avrete in cambio? Il prossimo indizio, cari amici. Perché sì, avete capito bene, ve l'ho fregato io. Alla fine dei conti, cadere nel baratro non è stato così tanto male. Inoltre vi propongo un accordo, lo volete sentire?" annuimmo, al che John continuò col suo discorso. "Non appena arriveremmo al tesoro, lei potrà essere tutta vostra, cosa ne dite? Cioè, lo so che si trova sotto la protezione testimoni e, che per questo motivo non finirà in carcere, tuttavia, noi la potremmo sempre rinchiudere nella prigione dove siamo finiti oggi io e Mike. L'unica cosa da tenere a mente, sarà quella di portarle cibo ed acqua!" proferì pieno di sé.
"Sei disposto a sacrificarla? A darla in pasto ai leoni? A tradirla?" domandai anche se la cosa non mi stupii più di tanto.
"Beh, una volta ricco e lontano da qui, io me ne fregherò di lei, sarà tutta vostra. Sbrigatevela come più credete. Ma morta ancora non voglio vederla, ho bisogno del suo aiuto per arrivare al tesoro. Quindi Kay, conosci qualcuno da coinvolgere? Che può fare al caso nostro? Qualcuno che ti deve un favore, preferibilmente non immischiato nella nostra storia, e che sappia tenere la bocca chiusa?"
"Non credi di chiedere un po' troppo, Johnny?" domandai.
"Okay Jonathan. Conosco la persona la quale fa al caso nostro. Ma, prima di tutto, vorrei il prossimo indizio, se no non se ne farà niente." contrattò Kay.
"Non penso che tu sia nella situazione giusta per darmi ordini. L'accordo lo abbiamo fatto ed è anche molto favorevole per voi. Poi, prima di darvi ciò che volete, devo farne una copia, prima con lei in spalla e con una mostruosa ferita in bella mostra, non era l'ideale fermarsi per farne una." ribadì convinto lui.
"Puoi usare la mia stampante, Jonathan."
"Declino. Vado a farmi due passi Kay, ora ho la possibilità di godermi un po' di libertà." dopo aver detto tutto ciò se ne andò.
"Che facciamo ora?" iniziai a preoccuparmi.
Non avevo mai visto il mio gemello in questo modo e mi si spezzò il cuore nel vederlo così cambiato.
"Chiamo il medico legale, è l'unico che sa mantenere i segreti."
"Bè, perché gli unici con cui può parlare sono dei cadaveri e, in quanto tale, non possono dirlo a nessun'altro?" ironizzai.
Lui ci raggiunse nel giro di una decina di minuti, fece il suo lavoro senza troppe domande e, prima dell'arrivo di Jonathan, se ne andò.
"Dove credi si sia cacciato il tuo gemello?"
"Non ne ho la minima idea. Oh cavolo, Kay si sta per svegliare che faccio?"
"Fingiti Jonathan, è ancora sedata, magari non ti riconoscerà." mi suggerì.
"Okay, tu vatti a nascondere."
"John... che bello rivederti, mi hai salvato la vita. E ora sei rimasto qui davanti al mio letto a sorvegliarmi e vedere se sto bene, se mi sono ripresa. Grazie sei un amore!" con un gesto, molto lento ed affaticato, cercò la mia mano e me la strinse riconoscente.
"Shh! È tutto apposto, sei al sicuro. Ora riposati, almeno ti riprenderai in fretta. Io rimarrò qui davanti a te, non ti mollomerò."
Per non destare sospetti gliela strinsi di rimando e lei, rassicurata da tutto ciò, chiuse gli occhi e riprese a dormire profondamente.
"È follemente innamorata del tuo gemello."
"Oh che bello! finalmente qualcuno che se n'è accorto."
Non rispose, si limitò ad appoggiarmi una mano sulla spalla e mi diede il cambio, ne approfittai per andare a bere un bicchiere d'acqua.
Mentre scesi le scale sentii qualcuno bussare alla porta principale, l'aprii e mi trovai davanti un Peter piuttosto alterato.
"Puoi smettere di fingere, Cameron. Conosco il tuo segreto! Ora ciò che più voglio è dirti chiaro e tondo: devi star lontano da mia figlia. Sei quel ragazzo poco di buono, accusato di omicidio che è evaso. Cos'è? Tieni mia figlia in ostaggio? La stai ricattando per caso?" mi afferrò per il bavero della camicia e mi spiaccicò contro il muro.
"Non so di cosa tu stia parlando. Io sono un bravo ragazzo, Peter!" mi giustificai.
"Certo, come no! E pensi di non averti visto in quel locale l'altro giorno a sbaciucchiarti con quella bella donna? Okay, eri abbastanza irriconoscibile, ed è per questo che non ti ho associato a lui, eppure, mi pareva di averti già visto. Il mio intuito non si sbaglia mai. Quindi ti do un ultimo avvertimento, prima che sia troppo tardi, oppure, chiamerò la polizia e, così, ti rispediranno in carcere, il posto dove devi stare."
"Peter, per piacere ascoltami. Devo dirti una cosa importante..."
"Sì, io anche. STA LONTANO DA MIA FIGLIA, CAPITO?" urlò più forte lui.
Proprio in quel momento, Jonathan spuntò da dietro le sue spalle e lo colpì in testa, facendogli perdere conoscenza.
"Ma ti ha dato di volta il cervello, John? Hai appena colpito il mio futuro suocero. Ora addio! Non avrò più alcuna possibilità di potergli piacere." dissi deluso.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top